E chi lo ha detto che le imprese di pulizia non innovano mai il proprio servizio e le proprie logiche operative ?
Certamente il nostro è un ambito nel quale le abitudini consolidate e i metodi tradizionali hanno il loro grande peso, e non c’è eccessiva pressione o necessità di cambiare la strada vecchia per la nuova; nel 2023 non è però un’ipotesi da considerare quella di stare al palo in un mondo che cambia e si trasforma alla velocità della luce in ogni settore.
Come ogni anno è il rapporto Interclean a dare una ventata d’aria fresca al settore ; si tratta della più importante piattaforma internazionale del mondo dell’igiene, rivolta ad imprese ed operatori del settore con eventi fisici e virtuali svolti durante tutto l’anno in Europa, Asia ed America e che ogni anno rilascia un report sempre molto interessante sulle nuove tendenze e necessità di un comparto strategico per fatturato e numero di soggetti impiegati.
Se è vero che in quasi ogni ambiente di lavoro, piccolo o grande che sia, c’è un’impresa attiva per le pulizie di uffici, laboratori, magazzini e produzioni, anche in un contesto domestico sono presenti prodotti, materiali e attrezzi spesso nati da esigenze professionali e riconvertiti all’utilizzo privato ; è quindi importante creare una riflessione più matura e profonda di quello che è il mondo del cleaning e delle sue dinamiche.
Nei tre anni appena trascorsi il Covid 19 e l’emergenza sanitaria ed economica che ne è direttamente conseguita l’hanno fatta decisamente da padrone anche nel mondo delle pulizie; questo sia per l’assoluta necessità di accrescere le competenze in materia di igiene e di prevenzione delle infezioni in ambito lavorativo, e per gli operatori di settore e per i clienti, sia per i grandi timori di una recessione economica capace di travolgere tutti i settori tradizionali compreso quello del cleaning.
Se l’emergenza, pur non ancora del tutto terminata, può dirsi superata nella sua fase più preoccupante e critica, emergono diversi argomenti d’interesse da approfondire come stimolo per un futuro in cui le imprese dovranno costruirsi un nuovo livello di professionalità.
Il rapporto Interclean 2023 evidenzia quattro grandi tendenze per l’anno in corso :
La prima è quella dell’approccio green e della sostenibilità, non solo uno slogan o un marchio comodo per ottenere “carte” e certificazioni, ma l’attenzione reale e costante all’impatto che le proprie attività e quelle dei propri clienti hanno sul mondo che ci circonda.
Se è vero che la stessa pandemia ha comportato l’uso più massiccio di sostanze disinfettanti, i clienti si sono dimostrati più sensibili alla tematica e sono disposti, almeno nelle intenzioni, a sostenere un costo sensibilmente più alto per un servizio svolto con prodotti Ecolabel e a più basso impatto ambientale; per cogliere l’opportunità però le imprese di pulizie dovranno rendersi sempre più capaci nel comunicare quel che offrono e qual è l’obiettivo finale di questo passaggio in un ottica di reale sostenibilità di lungo periodo.
Oltre a questo sono aumentate le buone pratiche interne alle aziende sul riutilizzo di confezioni in plastica, cresciuti i richiami al minor spreco di acqua e carta e l’acquisto di materiali dal più lungo ciclo di vita per contenere costi e sperperi dannosi per la collettività.
Le stesse aziende, specie quelle medio grandi che intraprendono percorsi di certificazione, hanno tra le proprie metriche di giudizio proprio la verifica di questi processi anche nei confronti dei fornitori, e dunque cercano sempre più spesso imprese di pulizie in grado di supportarle e seguirle in questo percorso di vera partnership strategica.
La seconda tendenza evidenziata dal rapporto Interclean è quella relativa al maggior impatto della tecnologia all’interno del settore delle pulizie industriali ; questo non soltanto per quanto concerne l’utilizzo di macchinari sempre più efficienti e a basso impatto energetico, ma anche per l’adozione di software in cloud e strumenti di produttività aziendali che consentono alle imprese di gestire le risorse nella maniera ideale, di poter programmare meglio la propria attività quotidiana e di usufruire del meglio dell’informatica e dei tools a supporto di un servizio svolto in ogni caso “da persone per persone”.
Se l’avanzare della robotica e dell’intelligenza artificiale dal punto di vista pratico, in un settore a marginalità ridotte, avrà sempre l’enorme ostacolo del costo proibitivo rispetto all’effettivo vantaggio, le aziende si stanno concentrando sulla propria capacità di renderti più efficienti le risorse umane mediante l’uso dei migliori strumenti tecnologici su pc e smartphone.
E’ probabile che macchinari robotizzati potranno costituire in un futuro non troppo lontano un valido supporto per gli addetti, più che preludere a scenari di “sostituzione”, e anche questo cambiamento andrà accompagnato da una visione complessiva più ampia di rischi e benefici.
Il terzo elemento sottolineato dal report per il 2023 è una tendenza che riguarda tutto il mondo del lavoro negli ultimi anni, ancora sotto l’effetto delle cosiddette “grandi dimissioni” generate dal post Pandemia ; ancora più nei settori di manodopera tradizionale è sempre più difficile e complicato trovare personale disponibile ed affidabile, e reperirlo a costi sostenibili per l’azienda.
Da un lato questo lavoro sconta, a livello globale, una considerazione sociale ancora troppo bassa rispetto al proprio valore, e questo allontana molti giovani e disoccupati dal considerarlo una buona opportunità ; dall’altro le aziende offrono spesso condizioni di lavoro non entusiasmanti, scarsa formazione, pochi strumenti di supporto e paga giudicata non all’altezza della fatica, allontanando così i candidati a favore di altri lavori manuali apparentemente meglio retribuiti.
Questo porta le aziende a valutare l’investimento in tecnologie e macchinari come altamente strategico, proprio per la riduzione di personale necessario che ne consegue, e questo lascia pensare che il numero di addetti alle pulizie in futuro sarà ridotto come quantità a favore di una maggiore selezione basata sulle reali competenze nell’uso di apparecchiature, prodotti professionali e software dedicati.
Per il presente però è necessario, per scongiurare la vera crisi del settore dovuta alla persistente mancanza di personale, un punto d’incontro tra le due necessità e uno sforzo nel cogliere la maniera ideale per motivare le risorse e renderle più attive e performanti.
L’ultimo punto indicato dal rapporto Interclean 2023 è il notevole aumento dei costi (e relativa riduzione dei ricavi) già maturato e prevedibile ancora per quest’anno per le imprese di pulizie, sia in maniera diretta per quanto accaduto in termini di costi fissi su energia, acqua e gas, che per l’acquisto dei prodotti e dei materiali che ha subito notevoli rincari, ma anche in modalità più subdola e indiretta.
Gli aumenti verificatisi in ogni ambito, come nel più classico degli effetti domino, hanno portato molte aziende e tante famiglie a rivedere costi e spese per i servizi, tagliando spesso in maniera notevole le forniture considerate non essenziali come le nostre pulizie ; le imprese che forniscono il servizio si sono spesso trovate davanti alla dolorosa scelta di ridurre drasticamente il proprio utile o rinunciare a clienti divenuti ben poco remunerativi, con tutte le conseguenze del caso in termini di impiego del proprio personale e sostenibilità economica.
Tutti temi molto interessanti che andremo ad approfondire singolarmente nel corso dei prossimi articoli del blog Cmz, impresa di pulizia di Monza e Sesto San Giovanni specializzata in pulizie in ufficio e in produzione.