Le fasi della derattizzazione: Sopralluogo e Monitoraggio
Il monitoraggio è una fase realmente delicata e fondamentale nella gestione degli infestanti e per la derattizzazione, al fine di valutare nella maniera più precisa l’effettiva presenza e la reale consistenza dei roditori presenti sul luogo con l’impiego di trappole ed esche fisse nei punti strategici. Quanto più le aziende presentano aree sensibili e proprio laddove dovrebbe essere più improbabile (per le misure di esclusione già adottate) la presenza di sgraditi ospiti, il sopralluogo finalizzato al monitoraggio diviene la fase più strategica per una corretta gestione della problematica.
In un momento in cui le aziende, ma anche i privati all’interno dei condomini, dimostrano una sempre maggiore sensibilità alle problematiche ambientali e alla limitazione dell’uso di sostanze chimiche nocive, un buon monitoraggio permette anche l’adozione di soluzione a più basso impatto dal punto di vista ambientale anche nelle attività di derattizzazione, con lo studio accurato del caso e la definizione attenta della soluzione da adottare.
Il monitoraggio è la fase preliminare che, con la raccolta di tutte le informazioni più importanti, consente di stabilire le modalità di intervento definitivo ed individuare quantità e qualità del prodotto da utilizzare per risolvere alla radice e, negli auspici, definitivamente il fenomeno; tra i fattori più rilevanti ci sono senza dubbio le dimensioni della colonia infestante e la tipologia di roditore.
In questa fase l’impresa di derattizzazione colloca le trappole di controllo, con l’impiego di alimenti o ferormoni come esca attrattiva che catturi l’attenzione e permetta poi di catturare anche il “simpatico invasore” una volta che ne è stata attirata l’attenzione. In base alla tipologia di animale possono essere usati ferormoni o elementi alimentari come esca attrattiva, che ha il compito di catturare l’attenzione del soggetto infestante per condurlo all’interno della trappola dove viene catturato. Ovviamente, lo strumento che si utilizzerà per la auspicata cattura è diverso in base alla specie che si desidera tenere d’occhio
Un programma di monitoraggio ben costruito deve apportare in primo luogo delle informazioni attendibili sull’eventuale presenza, anche temporanea, di roditori; in una seconda fase deve consentire di individuare le specie presenti, la reale portata dell’infestazione, quali sono i punti d’ingresso e di transito e le aree di una possibile riproduzione.
Raccogliere tutti questi dati nella maniera più corretta e attenta è fondamentale in quanto permette di adottare azioni sempre coerenti per realizzare il progetto di derattizzazione in modo efficace, come nelle attività di contrasto ai roditori e alle derattizzazioni svolte da Cmz a Monza e in Brianza e sul territorio di Milano.
Oltre a ciò l’azione di monitoraggio protratta nel tempo offre la garanzia di un controllo di medio lungo periodo che preservi gli ambienti da successive “aggressioni”, evitando così un eccessivo, superfluo e dispendioso impiego delle classiche trappole; quelle “a cattura”, esche placebo e i classici cartoncini collanti, che possono così essere impiegate solo laddove necessario.Oggi come oggi poi esistono esche placebo non tossiche che sono composte da ingredienti presi dall’alimentazione umana, facilmente appetibili e che non inducono diffidenza nel roditore; queste esche contengono un particolare bio-marcatore resistente al processo di digestione all’interno dello stomaco e dell’intestino del roditore che consente, attraverso l’analisi delle feci di evidenziare con l’ausilio di una speciale torcia a luce nera la presenza ed il percorso svolto dal roditore. Questa tipologia di esche placebo è fortemente consigliata in quegli ambienti lavorativi e domestici “sensibili”, nei quali l’utilizzo delle classiche esche rodenticide a base di prodotti anticoagulanti nocivi è del tutto sconsigliato, comunque inopportuno o addirittura vietato dalla normativa vigente.