La sanificazione in condominio – Che fare se un residente è positivo al Covid ?
Visto il numero di contagi di settimana in settimana sempre più alto succede sempre più di frequente che, all’interno di uno spazio frequentato come quello di un condominio, ci siano persone che sono risultate positive al tampone (in gran parte asintomatiche) e che nel periodo precedente all’esame abbiano, spesso senza essere consapevoli del proprio stato, frequentato fisicamente luoghi comuni a tutti gli altri inquilini esponendoli quindi al rischio di contagio, pur senza volerlo.
Come si deve procedere in questi casi? Iniziamo col dire che, in linea teorica, il condomino positivo non è obbligato a comunicare il proprio stato di salute all’amministratore mentre quest’obbligo sussiste solo verso le Asl e le autorità sanitarie per quanto concerne tutta la procedura di quarantena e tracciamento dei contatti (ahinoi, al momento del tutto “saltato”).
Il condomino positivo è ovviamente obbligato all’isolamento e ad evitare, per quanto gli sia possibile, di entrare in contatto con altri soggetti esterni e a frequentare gli spazi comuni del caseggiato, oltre a quelli esterni; il “positivo” può spontaneamente comunicare, ed è apprezzabile lo faccia, all’amministratore il suo stato di salute ma quest’ultimo è chiamato alla completa riservatezza e non può violarne la privacy.
L’amministratore può comunicare al resto del condominio che c’è un caso di positività all’interno dello stabile invitando ad una maggiore attenzione ai contatti fisici negli spazi comuni, rendendo pubbliche e ancora più evidenti le regole di distanziamento sociale oramai diventate di dominio collettivo ed esortando ad una continua igienizzazione delle mani (e magari invitando l’impresa di pulizie a lavorare in maniera ancora più attenta).
Attualmente non sussistono obblighi “generali” di provvedere alla sanificazione degli ambienti comuni in caso di positività di un condomino, ma tale attività è fortemente consigliata.
In alcuni Comuni sono state però emesse specifiche ordinanze in merito alla sanificazione dei condomini e di conseguenza in alcune aree tale operazione è da considerare obbligatoria, in caso di acclarata positività di un residente, per ottemperare alla normativa locale.
In questi casi la sanificazione può essere addirittura “ordinata” dall’amministrazione locale e l’amministratore collabora con essa per coordinare le attività da svolgere.
In assenza di un’ordinanza specifica, è comunque suggerito che l’amministratore di un condominio in cui è stato acclarato un caso di positività al Covid-19 si metta in contatto con le autorità sanitarie competenti per comunicare la presenza del contagio e chiedere consiglio su che tipo di intervento far svolgere.
Non potendo convocare l’assemblea plenaria dei condomini, per evidenti ragioni di tutela, l’amministratore, qualora ritenesse necessario un intervento del genere o nel caso in cui all’interno del condominio si verificasse un caso di Covid-19, dovrà coordinare a distanza tale operazione per evitare che possano diffondersi ulteriormente contagi e timori tra i residenti.
La sanificazione può essere effettuata solo da ditte specializzate, autorizzate e che possano non solo emettere certificazione ma fatturare correttamente l’intervento come “sanificazione” possedendone specifici requisiti di legge.
La Cmz è a vostra completa disposizione per ogni informazione e dettaglio in merito ad interventi di sanificazione in condominio a Milano, Monza e Brianza e in tutta la Lombardia.