La sanificazione e disinfezione degli ambienti domestici
Una situazione piuttosto tipica in questi mesi di impennata dei casi di Coronavirus dovuti alla più recente e aggressiva variante Omicron; è il momento di consultare l’esito del tampone effettuato da uno dei vostri familiari e la brutta notizia è che qualcuno tra voi risulta positivo al test effettuato. Una situazione delicata e del tutto nuova, nella quale è facile farsi prendere dal panico e più difficile prendere le decisioni più corrette, anche per quanto riguarda il mantenimento di condizioni di igiene e sicurezza ideali all’interno della propria abitazione
Avete sentito parlare tante volte di “sanificazione” in questi due anni, vorreste far qualcosa per reagire alla situazione ma non sapete come muovervi?
Questo articolo farà al caso vostro con informazioni obiettive e qualche utile consiglio per i vostri cari e conoscenti, dato che molti clienti di Monza e Milano ci hanno contattato in questi mesi per la sanificazione di appartamenti, ville e studi professionali.
Partiamo dalla prima notizia utile; il coronavirus pare resista fino a 3 giorni sugli oggetti, soprattutto se in plastica, mentre la sua sopravvivenza risulta più difficile sull’acciaio (48 ore) e si riduce a poco più di 4 ore su elementi come il rame.
Per quanto riguarda i tessuti, come i vestiti che portiamo addosso, una risposta definitiva dalla scienza ancora non c’è perché le variabili sono numerose e non danno certezze.
Fermo restando tutto ciò siamo tutti ben consapevoli, e lo siamo già dalla primavera del 2020, che purtroppo il Covid 19 è una tremenda malattia proprio perché si diffonde da persona a persona prima di tutto attraverso le vie respiratorie ed è dunque del tutto improbabile, e quasi un caso “di scuola”, l’ipotesi che avvengano contagi attraverso il mero contatto con superfici o tessuti contaminati non accompagnato da stretto contatto fisico con un positivo.
Fatta questa doverosa premessa, che deve servire a non farsi prendere da “manie di sanificazione”, resta comunque importante attenersi ai principi di una corretta igiene, lavandosi spesso le mani e disinfettandole, e ancor più assicurare ai propri familiari un ambiente quanto più pulito e sicuro per scongiurare situazioni di maggior rischio e non avere rimorsi o rimpianti.
Quali sono allora gli elementi fondamentali per una corretta disinfezione degli ambienti di casa per rendere la vita più difficile al virus se abbiamo in casa un familiare positivo?
Partiamo da un presupposto; non ha alcun senso fare effettuare interventi di sanificazione in casa fintanto che abbiamo un familiare positivo all’interno di essa, e affinché il lavoro di disinfezione sia efficace occorre dunque attendere che il caro sia negativo a seguito di un tampone che ne attesti il superamento della fase critica.
Se difatti l’elemento “contaminante” è proprio una persona che vive in casa, e ne frequenta l’ambiente da “positiva”, come potrà mai essere efficace l’intervento di sanificazione fino a quando perdura la condizione di “infetta” della stessa ?
Sappiamo bene che ci sono imprese di sanificazione di Monza e Brianza poco serie che propongono questo genere di trattamento in qualunque condizione per meri fini “speculativi”; per carità, non si tratta di una frode ma di un intervento sostanzialmente inutile, che crea false aspettative perché potrà tuttalpiù può avere un impatto sulle condizioni attuali di igiene dell’ambiente ma non certo sulla disinfezione delle superfici e dei punti di contatto !
Che consigli ci sentiamo di dare allora a chi vive oggi una situazione del genere?
L’opzione ideale, ma purtroppo non sempre praticabile, sarebbe che il membro della famiglia potesse trasferirsi in un altro appartamento per la durata del periodo di isolamento, disponendo per sé di toilette e bagno dedicati, quasi sempre appoggiandosi a parenti o amici nell’impossibilità per molti di disporre di più case libere.
Qualora “separarsi” non fosse possibile sarebbe consigliabile quantomeno che il positivo dormisse e soggiornasse in una stanza dedicata (qualcuno dovrà arrangiarsi su un divano) e mantenere una distanza minima di 1,5/2 metri dagli altri familiari anche durante il giorno, in un ambiente domestico che andrà ovviamente arieggiato frequentemente per la massima tutela di tutti , dato che recenti studi provano come al chiuso bastino anche solo pochi minuti in una stanza con una persona positiva perché il contagio si verifichi.
Per chi, come gran parte dei “comuni mortali”, ha solo un bagno che forzatamente andrà utilizzato in comune con il familiare positivo al Covid 19, la più efficiente arma contro il contagio sarà quella di un’accurata disinfezione ogni volta che il soggetto positivo ne farà utilizzo, in modo da prevenire il contagio degli altri conviventi.
Questo andrà fatto utilizzando un presidio medico chirurgico disinfettante e sanificante in special modo sui principali punti di contatto all’interno del bagno, ovvero maniglie, interruttori, rubinetti, tasti di accensione e spegnimento, distributori di sapone liquido, e ovviamente lavandini, sanitari e specchi, in maniera particolarmente attenta.
Questo è un genere d’intervento di disinfezione che un’impresa di pulizia e sanificazione come la Cmz svolge settimanalmente per i propri clienti di Milano e Monza e garantisce massima tutela per gli ambienti domestici di lavoro.
Ogni volta che si pulisce e si disinfetta casa per sanificare gli ambienti da eventuali agenti patogeni è necessario utilizzare sempre un prodotto che sia Presidio Medico Chirurgico, ovvero un buon detergente ideato e testato per uccidere germi e batteri annullandone la carica virale. La disinfezione ha infatti lo scopo di distruggere o inattivare i microrganismi patogeni e necessita di prodotti idonei in grado di agire su di essi; questa attività, è giusto sottolinearlo, a rigor di logica e di buonsenso dovrebbe essere soltanto successiva ad una buona pulizia di casa, perché polvere e sporcizia devono necessariamente essere rimossi prima dell’applicazione del disinfettante, che altrimenti sarà solo parzialmente efficace.
Anche all’interno delle altre stanze risulta fondamentale una maggiore protezione di oggetti e superfici con cui il paziente positivo entra normalmente in contatto.
Non dimenticate quindi di disinfettare regolarmente le maniglie delle porte, gli interruttori, i piani dei tavoli, telefoni cellulari, termometri o persino il telecomando TV; se inevitabilmente avete toccato uno dei tanti oggetti che potrebbero risultare “infetti” è buona abitudine quella di non toccarsi le parti sensibili e più a rischio contagio, ovvero il viso e in special modo le zone attorno alla bocca, al naso e agli occhi, prima di essersi ben lavati le mani e averle protette con un gel disinfettante.
Le maniglie sono indubbiamente tra gli elementi di casa che vengono toccati con maggiore frequenza e da più persone sia all’interno che all’esterno dell’abitazione; non ci riferiamo solo a quelle di porte e finestre, ma anche di quelle di elettrodomestici come frigorifero, forno e lavastoviglie, che maneggiamo più volte quotidianamente e quasi mai con le mani ben pulite.
Anche pomelli ed erogatori dei rubinetti, sia in bagno che in cucina, vengono toccati piuttosto spesso, e, vista la collocazione in luoghi così delicati della casa, andrebbero disinfettanti anche a prescindere dalla presenza di un caso Covid così come gli interruttori della luce delle stanze.
Inutile sottolineare quanto nel bagno non possano essere sottovalutate aree come lavandino, doccia e sanitari (compreso lo scopino, spesso trascurato!) così come del resto in cucina risulta fondamentale essere attenti a tenere bene igienizzati lavello, frigo e superfici di lavoro in genere; gli strofinacci della cucina e gli asciugamani del bagno, o salviette che dir si voglia, vanno cambiati con buona frequenza e lavati in maniera accurata.
Consigliamo di non trascurare la pulizia e disinfezione della pattumiera in cucina e in bagno, prima di tutto lavando i bidoncini con acqua calda e sapone, asciugando con la carta e infine completando il lavoro utilizzando un disinfettante a contatto.
Alcune buone abitudini possono risultare davvero importanti per questo genere di pulizia accurata ; utilizzare panni e spugne differenti per ogni singolo ambiente (magari utilizzando il “codice colore”) di casa favorisce una migliore igiene, così come il lavaggio e (quando non più sufficiente) la sostituzione frequente degli stessi strumenti per la pulizia, evita che il risultato del nostro sforzo sia paradossalmente quello di diffondere germi e batteri sulle superfici invece di abbatterne la carica nociva.
Altrettanto importante è la cura dei vestiti che il soggetto positivo cambierà di giorno in giorno, e che andranno lavati per tutela alla massima temperatura indicata, dopo averli maneggiati con gran cura e con l’ausilio di guanti e indossando preferibilmente la mascherina, dato che saranno verosimilmente tra gli oggetti a più alto tasso d’infezione tra quelli presenti in casa, così come asciugamani e lenzuola utilizzati andranno cambiati spesso e lavati a 90 gradi o a temperatura più bassa ma con l’ausilio di un prodotto disinfettante.
Speriamo che questi consigli possano tornarvi utili a prescindere dalla situazione in corso, dato che la corretta disinfezione degli ambienti domestici resta una buona abitudine fondamentale.
La Cmz è una impresa di sanificazioni autorizzata e che svolge interventi di disinfezione e igienizzazione nelle province di Monza e Brianza e Milano ; contattateci per una valutazione delle vostre esigenze