L’Agenzia delle Entrate, con la recentissima circolare n. 13 del 2 novembre 2021, ha fornito ai contribuenti alcuni utili e necessari chiarimenti in merito al cosiddetto “bonus sanificazione 2021”.
Come abbiamo scritto anche l’anno scorso nei nostri articoli dedicati alle sanificazioni ambientali a Monza e Milano, le misure varate nelle manovre precedenti presentavano aspetti parzialmente criticabili e senz’altro poco logici, specie dal punto di vista delle aziende che avevano sostenuto spese importanti in tal senso e senza grandi vantaggi in termini economici rispetto a quanto paventato in origine dal nostro Governo.
L’attuale misura presenta invece alcuni aspetti indubbiamente nuovi e migliorativi rispetto alla sua precedente versione, con particolare riferimento all’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari, alla misura del credito, alla durata più consistente del periodo agevolato, nonché alla modalità di utilizzo del credito stesso.
L’emergenza Covid, per quanto senz’altro resa meno drammatica dalla vaccinazione di massa che in Italia ha raggiunto percentuali di popolazione ragguardevoli, è comunque tutt’oggi una realtà con la quale occorre confrontarsi; rimane dunque prioritario per le aziende investire in attività di pulizia e sanificazione ambientali di uffici e spazi comuni, per garantire a collaboratori, clienti ed ospiti una tutela attenta nei confronti di batteri, virus e agenti patogeni di vario genere.
La sanificazione, affidata ad un’azienda affidabile come la Cmz che opera nel settore in tutto il territorio di Monza e Milano, è un’attività che per poter garantire una igienizzazione sufficiente degli ambienti di lavoro, deve essere svolta con buona continuità e non soltanto con interventi d’emergenza “una tantum”; il fatto che per molte aziende la sanificazione sia una voce a bilancio importante per quest’anno e, verosimilmente anche per quello venturo, ha spinto l’Agenzia delle Entrate ad entrare nuovamente sull’argomento con nuove delucidazioni sull’ambito di applicazione del bonus.
Bonus sanificazione 2021; Che cos’è e a chi spetta
Il bonus sanificazione è, in una buona sostanza, un credito di imposta pari al 30% e fino ad una cifra massima di Euro 60.000 euro, applicato sulle spese sostenute nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021 per la sanificazione degli ambienti di lavoro e dei relativi mezzi/strumenti/attrezzi utilizzati, oltre che applicabile sulle cifre spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri prodotti e strumenti atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti; a questo elenco sono state aggiunte le spese sostenute per l’acquisto e la somministrazione di tamponi molecolari e antigenici Covid-19 (come da articolo 32 del decreto “Sostegni-bis”.
Questa misura è a favore di soggetti esercenti attività di impresa di qualunque settore, oltre che verso chi eserciti anche individualmente “arti e professioni” e nei confronti degli enti non commerciali, come le Onlus e altre associazioni del cosiddetto “Terzo settore” ,senza escludere gli enti religiosi riconosciuti.
In considerazione del boom sempre più inarrestabile di portali come Airbnb e degli affitti di breve periodo in alloggi privati, settore colpito durante da lockdown e restrizioni del periodo più critico della pandemia, tale beneficio fiscale è stato esteso anche alle strutture ricettive extra-alberghiere a carattere “non imprenditoriale”.
Quali sono le spese ammesse per beneficiare del bonus?
Come anticipato brevemente, le spese ammesse per godere dei benefici previsti dal bonus sanificazione sono quelle sostenute, e dimostrabili, per la sanificazione degli ambienti nei quali viene svolta l’attività lavorativa oltre che per l’acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti e per la somministrazione di tamponi (comprese le spese connesse, ovvero propedeutiche e necessarie alla somministrazione stessa, come ad esempio quelle relative al personale e agli ambienti utilizzati a tale scopo); all’elenco si aggiungono le spese documentate per l’acquisto di “dispositivi di protezione individuale” (quali ad esempio mascherine, guanti monouso, termometri, termoscanner ecc.) e gli esborsi per materiali/strutture atte a garantire la distanza di sicurezza interpersonale sul lavoro, quali barriere, strutture divisorie in plexiglass e pannelli protettivi.
Sono invece escluse dal bonus sanificazione, nonostante le richieste delle aziende in tal senso, le spese effettuate per la consulenza in materia di prevenzione e salute sui luoghi di lavoro (aumentate di molto nell’ultimo anno e mezzo), per la progettazione degli ambienti di lavoro, l’addestramento e la stesura di protocolli di sicurezza ; se è vero che molte aziende non erano del tutto coscienti degli obblighi normativi, e dell’ulteriore sforzo da “produrre” in un periodo davvero delicato e complesso come quello della pandemia da Covid 19, è pur vero che questo impegno andava probabilmente premiato con un beneficio fiscale più consistente.
Occorre per precisione far notare che, laddove (come abbondantemente capitato nel 2020) le richieste dovessero superare le risorse disponibili, ovvero circa 200 milioni di euro per l’anno 2021, l’Agenzia delle Entrate determinerà la quota percentuale dei crediti effettivamente fruibili (nel caso dell’anno scorso pari a circa il 15%).
In tal caso, l’importo massimo del bonus sarà pari al credito richiesto moltiplicato per la percentuale che sarà resa nota nelle prossime settimane.
Anche quest’anno, nonostante le perplessità espressa da più parti, i soggetti interessati al bonus sanificazione sono stati chiamati ad inviare, all’Agenzia delle Entrate, la comunicazione delle spese sostenute nella breve finestra temporale tra il 4 ottobre 2021 ed il 4 novembre 2021,
La Cmz, attiva nel settore delle sanificazioni a Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, è a vostra disposizione per ogni approfondimento e consiglio in questo ambito; non esitate a contattarci