• Passa al contenuto principale
  • Passa alla barra laterale primaria
  • Passa al piè di pagina

CIEMMEZETA.IT

  • AZIENDA
  • BLOG
    • PULIZIE
      • CIVILI
      • DOMESTICHE
      • INDUSTRIALI
    • GUIDE
      • TUTORIAL PULIZIE
      • IMPRESA DI PULIZIE
      • CIEMMEZETA.IT • ENTREPRISE DE NETTOAYAGE PARIS
    • NEWS
    • FAQ PULIZIE
    • DERATTIZZAZIONI DISINFESTAZIONI E SANIFICAZIONI
  • PULIZIE
    • PULIZIE UFFICI • MONZA E BRIANZA
    • CIVILI
      • PULIZIE DI CASA • SERVIZIO COLF
        • PULIZIA CAVERNE GROTTE E FARI
      • SERVIZIO BADANTE MONZA • MILANO • RAPALLO
      • QUALITÀ
    • INDUSTRIALI
    • PULIZIA SPECIALE DISINFEZIONE E SANIFICAZIONE AMBIENTI CORONAVIRUS COVID-19
    • DERATTIZZAZIONE
      • Le fasi della derattizzazione: Sopralluogo e Monitoraggio
      • ASPORTAZIONE DEL GUANO
      • COSA SONO LE CIMICI DEL LETTO?
    • SANIFICAZIONE E PULIZIA SCUOLE, ASILI, CENTRI DIURNI E LABORATORI
    • PULIZIE LUOGHI DI CULTO, CHIESE, PARROCCHIE, ORATORI
    • GESTIONE RESIDENCE • CASE VACANZA • AIRBNB • B&B
      • REAL ESTATE MONZA
      • REAL ESTATE SESTO SAN GIOVANNI
      • PULIZIE SPECIALI BARBONISMO DOMESTICO
        • Le sei caratteristiche principali del disturbo da accumulo seriale
        • Hikikomori ; il disturbo da isolamento domestico dei giovani
    • NAUTICHE
    • LAVAGGIO VETRI
    • UFFICIO
    • PULIZIA FILTRI
    • VEICOLI
  • MAGGIORDOMO
    • BUSINESS E TRAVEL
    • LAVAGGIO ON-SITE
    • MOBILITÀ E TELEFONIA
    • ORGANIZZAZIONE EVENTI
    • PERSONAL SHOPPER
    • PRATICHE AMMINISTRATIVE
    • SMONTAGGIO E RIMONTAGGIO
  • SERVIZI
    • SMALTIMENTO RIFIUTI
    • ASSISTENZA, PULIZIA E MANUTENZIONE CALDAIE
    • FACCHINAGGIO
    • IMBIANCATURA
    • TRASLOCHI
    • SERVIZI ALLA PERSONA
    • SGOMBERO CANTINE
      • Servizi di Riordino Post-Furto e Assistenza nelle Pratiche Assicurative
      • BACHECA USATO
    • RIPARAZIONI DOMESTICHE
  • CONSULENZA
    • MISSION CONSULENZE
    • Clean Eco Consulting
    • FATTORINO IN AFFITTO
    • CAPO SQUADRA IN AFFITTO
    • CONSULENZE E PROGETTI
      • FRANCHISING IMPRESE DI PULIZIE
      • CLEANING MANAGEMENT
      • MIGLIORARE LE PERFORMANCE
      • APRIRE UNA NUOVA IMPRESA DI PULIZIE
    • CORSI DI FORMAZIONE PULIZIE • CIEMMEZETA
      • CORSI DI FORMAZIONE PULIZIE • CAPOSQUADRA
      • CORSI DI FORMAZIONE PULIZIE • ADDETTI
        • Addetto alle pulizie – Requisiti
  • CONTATTI
  • NEGOZIO
NEWS

NEWS • CIEMMEZETA.IT

La categoria news ti tiene aggiornato sulle ultime novità e tendenze nel mondo delle pulizie. Scopri i nuovi prodotti e tecnologie per le pulizie, le iniziative e i progetti della nostra azienda di pulizie con sede a Monza, e le notizie sulle attività e gli eventi a tema pulizie. Questa sezione ti permette di restare sempre informato e all'avanguardia nel mondo delle pulizie, e di scoprire come possiamo aiutarti a mantenere la tua casa o il tuo ufficio sempre puliti e ordinati.

Articolo pubblicato il 18/03/2025 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 18/03/2025.

Le Divergenze di Opinione sulle Tempistiche Necessarie per un Lavoro di Pulizia: Il Punto di Vista del Cliente e dell’Impresa di Pulizie

Le Divergenze di Opinione sulle Tempistiche Necessarie per un Lavoro di Pulizia: Il Punto di Vista del Cliente e dell’Impresa di Pulizie

Quando si parla di lavori di pulizia, in particolare per le piccole e medie imprese o privati, è facile pensare che si tratti di un’attività semplice e che, quindi, il tempo necessario per completare il lavoro sia relativamente ridotto. Tuttavia, le divergenze tra la percezione del cliente e quella dell’impresa di pulizie riguardo le tempistiche possono generare incomprensioni e conflitti. Queste differenze di opinione sono spesso legate a fattori che, purtroppo, non sono immediatamente visibili a chi non è del settore.

La Visione del Cliente: Un Lavoro Semplice e Rapido

Per molte piccole e medie imprese, il lavoro di pulizia viene visto come un’attività quotidiana e poco complessa. Si tratta, infatti, di un servizio che non richiede competenze specializzate, almeno nella percezione del cliente. Pulire un ufficio o un ambiente commerciale sembra, agli occhi di chi non lavora nel settore, un’attività che può essere portata a termine in breve tempo e con una semplice attrezzatura. Questo porta spesso a una minimizzazione delle tempistiche necessarie.

Inoltre, per i clienti che gestiscono piccole realtà, il budget destinato alle pulizie è spesso limitato. La percezione che le pulizie siano un servizio “di routine” fa sì che venga chiesto al fornitore di ridurre al minimo il tempo impiegato, con l’aspettativa che le operazioni vengano completate velocemente e con il minimo sforzo possibile.

La Visione dell’Impresa di Pulizie: Tra Costi e Logistica

D’altra parte, l’impresa di pulizie ha una visione completamente diversa della situazione. Sebbene il lavoro di pulizia possa sembrare semplice, ci sono molteplici fattori logistici e operativi da considerare. Primo fra tutti, il trasporto. Gli operatori devono utilizzare mezzi di trasporto per portare attrezzature e materiali necessari a svolgere il lavoro, e questi mezzi hanno un costo significativo. A ciò si aggiungono i tempi di spostamento, che possono variare in base alla distanza tra la sede dell’impresa di pulizie e il luogo in cui deve essere effettuato il lavoro.

Inoltre, le imprese di pulizie devono considerare il tempo necessario per organizzare il lavoro, coordinare i membri del team e garantire che le attrezzature siano in buone condizioni. Il numero di persone da impiegare e la qualità dei materiali necessari (detergenti, macchinari, attrezzature specializzate) sono solo alcuni degli aspetti che influenzano il tempo di lavoro.

Infine, non bisogna dimenticare che, sebbene le pulizie possano sembrare una “routine”, ogni ambiente ha le sue peculiarità. La complessità di ogni singolo lavoro può variare: un ufficio piccolo potrebbe richiedere meno tempo rispetto a un’area commerciale più grande o a un condominio. La varietà degli spazi e delle superfici da trattare comporta la necessità di personalizzare l’approccio, senza ridurre il tempo in modo artificioso.

Le Conseguenze di una Sottovalutazione delle Tempistiche

Quando il cliente sottovaluta il tempo necessario per completare un lavoro di pulizia, ciò può portare a una serie di problematiche. In primo luogo, si rischia di non ottenere la qualità desiderata. Ridurre troppo i tempi può significare un lavoro frettoloso, con risultati inferiori alle aspettative. Allo stesso modo, l’impresa di pulizie, per rispettare le tempistiche imposte, potrebbe dover sacrificare la qualità del servizio, creando un circolo vizioso di insoddisfazione.

Inoltre, se il cliente non comprende i costi associati ai trasporti e alle operazioni logistiche, potrebbe non essere disposto a riconoscere un adeguato compenso per il lavoro svolto. Questo non solo mette a rischio la sostenibilità dell’impresa, ma può anche compromettere il rapporto di fiducia tra il cliente e il fornitore.

L’importanza di una Comunicazione Chiara

Per evitare incomprensioni e divergenze, è fondamentale che ci sia una comunicazione chiara tra il cliente e l’impresa di pulizie sin dall’inizio. È essenziale che il fornitore spieghi in modo trasparente le tempistiche necessarie, tenendo conto non solo delle dimensioni dell’ambiente da pulire, ma anche dei costi aggiuntivi legati ai trasporti, alla logistica e alla manutenzione delle attrezzature.

D’altra parte, il cliente dovrebbe cercare di comprendere che un lavoro di pulizia di qualità richiede tempo e risorse. È importante che entrambe le parti abbiano aspettative realistiche, in modo che il risultato finale sia soddisfacente per entrambe le parti. Solo così sarà possibile instaurare un rapporto di lunga durata basato sulla fiducia reciproca.

Conclusione

Le divergenze di opinione sulle tempistiche di un lavoro di pulizia sono un tema delicato, ma facilmente risolvibile attraverso una buona comunicazione. Le piccole e medie imprese devono comprendere che i fornitori di servizi di pulizia devono affrontare costi e sfide logistiche che vanno oltre la semplice attività di pulizia. Allo stesso modo, le imprese di pulizia devono riuscire a spiegare e giustificare i tempi e i costi in modo chiaro, per evitare malintesi e garantire una relazione di lavoro sana e proficua. CMZ impresa di pulizie civili ed industriali con sedi a Monza e Rapallo, fa della comunicazione la base di ogni rapporto instaurato e da instaurare. Contattateci!

 

Articolo pubblicato il 31/10/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 31/10/2024.

Aspettativa per gravi motivi di salute

Aspettativa per gravi motivi di salute

31 Ottobre 2024 tratto da GSANEWS

E’ molto interessante, per il settore delle imprese di pulizie/multiservizi/servizi integrati, caratterizzata come è noto da un’altissima incidenza della manodopera, la sentenza della Corte di Cassazione n. 27446 del 23 ottobre scorso, in cui i giudici di legittimità hanno chiarito alcuni importanti “nodi” relativi all’istituto dell’aspettativa per malattia.

L’accaduto analizzato dai giudici

Il fatto riguarda un’operatrice sanitaria (infermiera), ma è facilmente applicabile anche al nostro settore: quest’ultima, in regime di aspettativa causa malattia, si vedeva intimare dal datore un licenziamento con preavviso -nel corso dei 18 mesi di aspettativa- per non aver prodotto giustificazioni delle assenze: in sostanza il licenziamento aveva carattere disciplinare, in ragione del fatto che la lavoratrice non avrebbe presentato, dopo i primi con cui aveva ottenuto l’aspettativa, ulteriori certificati medici che giustificassero il prolungarsi dell’assenza. La dipendente dunque impugnava il provvedimento, dando luogo a un lungo iter giudiziario.

La parola alla Cassazione

Il recesso, convalidato in primo grado di giudizio, è stato dichiarato illegittimo in Appello, trovando le resistenze della società datrice. In sede di legittimità, dunque al terzo grado, la Cassazione sez. Lavoro ha sostanzialmente accolto la tesi della lavoratrice: in sostanza ha chiarito che durante il periodo di aspettativa per malattia non retribuita -concesso dal datore in casi particolarmente gravi- non matura l’anzianità di servizio, ma resta in capo al lavoratore il diritto alla conservazione del posto di lavoro per il periodo massimo di 18 mesi. A tale proposito, visto che i giudici fanno riferimento in sentenza anche alla contrattazione collettiva di comparto, segnaliamo per le nostre imprese che il trattamento di malattia è disciplinato nel Ccnl multiservizi vigente (in scadenza il 31 dicembre di quest’anno) all’art. 51, che per le aspettative richiama le leggi vigenti.

Non è necessario continuare a presentare i certificati

Arriviamo però al punto centrale, quello cioè relativo alla necessità di presentare i certificati medici successivamente alla concessione dell’aspettativa: la Cassazione ha affermato che durante il periodo di aspettativa per malattia non retribuita non sussiste alcun obbligo per il lavoratore che ne usufruisce di trasmettere all’ente concedente ulteriori certificati medici per giustificare la propria assenza.

L’argomentazione della Corte

Secondo gli Ermellini infatti “occorre considerare che durante il periodo di aspettativa per malattia non retribuita è indubbio che il rapporto di lavoro entra in una fase di quiescenza (non matura l’anzianità di servizio), durante la quale l’unico diritto che residua in capo al lavoratore è quello alla conservazione del posto di lavoro per il periodo massimo di 18 mesi, e il periodo di aspettativa è concesso dal datore di lavoro solo dopo aver vagliato preventivamente la sussistenza di condizioni di salute “particolarmente gravi” e per un periodo predeterminato. I certificati medici giustificativi, pertanto, sono prodotti, come nella specie, dal lavoratore e vagliati dal datore di lavoro prima di concedere il diritto ad assentarsi dal lavoro con conservazione del posto”. Si ribadisce dunque che i certificati sono presentati prima, e appunto allo scopo del vaglio datoriale, e non è dunque necessario continuare a ripresentarli.

Le differenze con il comporto

I giudici si sono poi concentrati sulle differenze che intercorrono fra le assenze regolate dal comporto e quelle relative all’aspettativa per gravi motivi di salute: se nel primo caso continua a maturare l’anzianità di servizio e il lavoratore mantiene il diritto al pagamento della retribuzione, per quanto in misura ridotta, il periodo di aspettativa interrompe la maturazione dell’anzianità e non è retribuito. Si legge in sentenza: “I certificati medici giustificativi sono prodotti, come nella specie, dal lavoratore e vagliati dal datore di lavoro prima di concedere il diritto ad assentarsi dal lavoro con conservazione del posto”. Per tali ragioni la dipendente si è vista dunque reintegrare sul luogo di lavoro, con condanna dell’azienda alle spese di lite. Attenzione dunque alla corretta applicazione delle norme e dei contratti.

Link sent. Cassazione 27446 del 23 ottobre 24

Link CCNL Multiservizi

 

Articolo pubblicato il 23/10/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 23/10/2024.

Valutereste il cambio di fornitore per i vostri servizi di pulizia e manutenzione

Valutereste il cambio di fornitore per i vostri servizi di pulizia e manutenzione?

CMZ SAS offre una vasta gamma di servizi volti per migliorare la qualità degli ambienti lavorativi, garantendo pulizia impeccabile, sicurezza e cura degli spazi.

I nostri servizi:

✅ Disinfestazione e Derattizzazione – Soluzioni contro blatte, scarafaggi, zanzare e roditori per ambienti sicuri e liberi da infestazioni.

✅ Pulizia Vetrate e Superfici Esterne.

✅ Pulizie professionali, industriali e Negozi – Interventi mirati per mantenere in ordine gli spazi produttivi e commerciali, rispettando le esigenze specifiche di ogni attività.

✅ Pulizie Uffici e Condomini .

✅ Sanificazioni Ambienti – Soluzioni professionali per la sanificazione completa di uffici, scuole e ambienti commerciali, in sicurezza.

 

Perché scegliere CMZ SAS?

✅ Cambio di fornitore semplice e senza stress – Siamo pronti a gestire ogni dettaglio del passaggio, garantendo continuità e massima efficienza.

✅ Servizi personalizzati e di alta qualità – Studiamo soluzioni su misura in base alle tue esigenze, per offrirti il massimo in termini di pulizia e manutenzione.

✅ Esperienza e professionalità – Con anni di esperienza nel settore, il nostro team è pronto a offrirvi un servizio affidabile e impeccabile.

 

Non aspettate il nuovo anno!

CMZ SAS è pronta ad accompagnarvi verso un nuovo standard di pulizia e manutenzione. Richiedete subito un preventivo gratuito e personalizzato, e scoprite come potremo aiutarvi a migliorare i vostri spazi

Iniziamo a pianificare, insieme ed oggi stesso il cambio di fornitore!

Articolo pubblicato il 03/10/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 03/10/2024.

PATENTE A CREDITI

PATENTE A CREDITI. OPERATIVO DA OGGI IL PORTALE DELL’ISPETTORATO DEL LAVORO PER LA RICHIESTA DELLA PATENTE ENTRO IL 31 OTTOBRE. PUOI FARE DA SOLO, VEDI IL VIDEOTUTORIAL. PER OTTOBRE BASTA UN’AUTOCERTIFICAZIONE: ECCO IL MODULO

Da martedi 1° ottobre tutte le aziende – i lavoratori autonomi, e le imprese individuali ANCHE SENZA DIPENDENTI che operano “fisicamente” nei cantieri temporanei o mobili, dovranno obbligatoriamente dotarsi della cd Patente a Crediti. 

Senza la Patente a Crediti o la ricevuta di invio della PEC dell’Autocertificazione NON si potrà accedere ai cantieri.

Rientrano nel campo di applicazione fabbri, impiantisti termoidraulici, impiantisti elettrici, ecc., se operanti all’interno di cantieri edili.. Sono esclusi i soggetti che nei cantieri effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale (ingegneri, architetti, geometri) e le imprese in possesso dell’attestazione di qualificazione SOA, in classifica pari o superiore alla III.

Il portale ufficiale dell‘Ispettorato Nazionale del Lavoro per effettuare la richiesta di rilascio della Patente a crediti è operativo anch’esso dal 1° ottobre.

 

Fino al 31 ottobre le imprese hanno due possibilità:

  1. inviare dalla propria PEC, utilizzando il modello che puoi scaricare QUI,  un’autocertificazione sostitutiva concernente il possesso dei requisiti (art. 27. c.1  DLgsl 81/08). L’indirizzo PEC a cui inviare il modello è: dichiarazionepatente@pec.ispettorato.gov.it
  2. Importante stampare la ricevuta di invio della PEC che potrebbe essere richiesta in sede di accessi ai cantieri.

La trasmissione della autocertificazione/dichiarazione sostitutiva inviata mediante PEC:

  • ha efficacia fino alla data del 31 ottobre 2024
  • vincola l’operatore a presentare la domanda per il rilascio della patente mediante il portale dell’Ispettorato nazionale del lavoro entro la medesima data.
  1. compilare immediatamente la domandaper la Patente a Crediti sul Portale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Indispensabile SPID o CIE. Puoi fare da solo sei il titolare o il rappresentante legale, altrimenti puoi chiedere aiuto o delegare Unione Artigiani.

VEDI QUI il video tutorial dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.

LEGGI QUI le istruzioni tecniche per la compilazione della domanda.

 

COSA ACCADE A PARTIRE DAL 1° NOVEMBRE

  • non sarà possibile operare in cantiere in forza della trasmissione della autocertificazione/dichiarazione sostitutiva a mezzo PEC,
  • sarà indispensabile aver effettuato la richiesta di rilascio della patente tramite il portale.

Verificate preventivamente, se richiesti, con i tuoi Consulenti del Lavoro e Commercialisti o presso il tuo contabile di riferimento presso Unione Artigiani, lo stato di DURC Inps Inail e Cassa Edili e DURF (documento unico di regolarità fiscale).

Il DURF è necessario solo se, come appaltante, affidi appalti caratterizzati da prevalente utilizzo di manodopera PRESSO la sede di attività del committente utilizzando beni strumentali del committente, con valore dell’appalto a partire da 200.000 €.

 

ATTENZIONE!

CHE COSA ACCADE SE SI DICHIARI IL FALSO: PATENTE REVOCATA PER UN ANNO

“La patente è revocata in caso di dichiarazione non veritiera sulla sussistenza di uno o più requisiti  (VEDI QUI SOTTO), accertata in sede di controllo successivo al rilascio. Decorsi dodici mesi dalla revoca, l’impresa o il lavoratore autonomo può richiedere il rilascio di una nuova patente (…)”.

Il provvedimento di revoca della patente è adottato dall’ Ispettorato sulla base di un accertamento in ordine alla assenza di uno o più requisiti dichiarati inizialmente.

Il venir meno di uno o più requisiti in un momento successivo – ad esempio l’assenza del DURC – non potrà incidere sulla sua utilizzabilità, ferme restando le altre conseguenze di carattere sanzionatorio o di altro tipo previste dall’ordinamento.

Devono richiedere la Patente a crediti anche le imprese e i lavori autonomi stranieri che operano nel territorio nazionale.

Sono esclusi coloro che effettuano mere forniture o prestazioni di natura intellettuale (es. ingegneri, architetti, geometri)

Ricordiamo i requisiti:

  • iscrizione alla Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura;
  • adempimento, da parte dei datori di lavoro, dei dirigenti, dei preposti, dei lavoratori autonomi e dei prestatori di lavoro, degli obblighi formativi previsti dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n.81;
  • possesso del documento unico di regolarità contributiva incorso di validità;
  • possesso del DURC documento di valutazione dei rischi, nei casi previsti dalla normativa vigente;
  • possesso de DURF, la certificazione di regolarità fiscale, di cui all’articolo 17-bis, commi 5 e 6, del decreto legislativo 9 luglio 1997, n. 241, nei casi previsti dalla normativa vigente;
  • avvenuta designazione del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, nei casi previsti dalla normativa vigente.

Il possesso dei requisiti di cui alle lettere a), c) ed e) è attestato tramite autocertificazione.

QUI puoi scaricare il DM 132/2024 (G.U. 20 settembre 2024 n. 221) con cui si regolamentano le modalità di presentazione della domanda per il conseguimento della patente per le imprese e i lavoratori autonomi.

QUI puoi scaricare la Circolare dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro con i profili applicativi per il rilascio della patente a crediti.

QUALI INFORMAZIONI CONTERRÀ LA PATENTE A CREDITI?

Ai sensi del D.M. n. 132 del 18 settembre 2024 la patente contiene le seguenti informazioni:

  • a) dati identificativi della persona giuridica, dell’imprenditore individuale o del lavoratore autonomo titolare della patente;
  • b) dati anagrafici del soggetto richiedente la patente;
  • c) data di rilascio e numero della patente;
  • d) punteggio attribuito al momento del rilascio;
  • e) punteggio aggiornato alla data di interrogazione del portale;
  • f) esiti di eventuali provvedimenti di sospensione della patente a seguito di infortunio da cui deriva la morte o un’inabilità permanente del lavoratore ai sensi dell’art. 27, comma 8, del D.lgs. n. 81/2008;
  • g) esiti di eventuali provvedimenti definitivi, di natura amministrativa o giurisdizionale, ai quali consegue la decurtazione dei crediti della patente di cui all’art 27, comma 6, del D.lgs. n. 81/2008.

Articolo pubblicato il 17/06/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 03/10/2024.

AFFITTI BREVI TURISTICI: ONLINE LA BANCA DATI STRUTTURE RICETTIVE.

AFFITTI BREVI TURISTICI: ONLINE LA BANCA DATI STRUTTURE RICETTIVE. COME FARE LA DOMANDA PER OTTENERE IL CIN E DA QUANDO SCATTANO LE SANZIONI

Fonte: Unione Artigiani di Milano newsletter del 14/6/2024

Pubblicato dal Ministero del Turismo il decreto di interoperabilità tra Ministero, Regioni e Province autonome* della BDSR (Banca Dati Strutture Ricettive), il portale che censisce gli immobili/strutture destinati alle locazioni con affitti brevi o utilizzati per finalità turistiche e consente ai proprietari/gestori, sia privati e che operativi come impresa, di ottenere il rilascio del CIN.

Il CIN – ricordiamo – è il codice di otto caratteri univoco e identificativo per ogni immobile adibito a locazioni brevi. L’ottenimento del CIN è obbligatorio a partire da settembre 2024. Il CIN deve essere esposto all’esterno dell’immobile e in ogni annuncio di locazione.

Obiettivi: attraverso criteri omogenei a tutto il territorio nazionale, agevolare la trasparenza su tipologia alloggio, ubicazioni, capacità ricettiva, gestori/proprietari e i controlli, anche di tipo fiscale e di sicurezza.

* Prevista l’automatica ri-codificazione come CIN dei codici identificativi specifici già assegnati da regioni, province autonome e comuni, qualora abbiano già attivato delle procedure di attribuzione per le stesse unità immobiliari e strutture soggette al CIN.

COME FARE LA RICHIESTA DEL CIN

La piattaforma, già online a questo link e che sarà via aperta dal 1* settembre (dopo la sperimentazione in corso in Puglia e Veneto) a tutte le regioni d’Italia, consente di ottenere il CIN attraverso una procedura tutta digitale:

  • il locatore o il titolare della struttura turistico-ricettiva presenta la domanda attraverso il form
  • compila una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà con
  • i dati catastali dell’unità immobiliare o della struttura
  •  la sussistenza della dotazione di dispositivi per la rilevazione di gas combustibili e di monossido di carbonio funzionanti, estintori portatili a norma di legge,
  • in caso di attività gestita in forma imprenditoriale, i requisiti di sicurezza degli impianti prescritti dalla normativa statale e regionale vigente.

Disponibile anche un manuale d’uso per strutture ricettive. In alternativa, si può contattare l’assistenza.

DA QUANTO PARTONO E A QUANTO AMMONTANO LE SANZIONI PER I SOGGETTI E LE STRUTTURE PRIVE DI CIN

Gli obblighi, le sanzioni e le altre disposizioni contenute all’art. 13-ter del decreto-legge n. 145/2023 saranno applicabili solo a partire dal sessantesimo giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, prevista non oltre il 1° settembre 2024, dell’Avviso attestante l’entrata in funzione della BDSR su scala nazionale.

Chiunque propone o concede in locazione, per finalità turistiche o per locazioni brevi, unità immobiliari o porzioni di esse prive di CIN:

  • sanzione pecuniaria da 800 a 8.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile

Mancata esposizione del CIN all’esterno dello stabile:

  •  da 500 a 5.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile, per ciascuna struttura o unità immobiliare per la quale è stata accertata la violazione.

Mancata indicazione del CIN negli annunci:

  • da 500 a 5.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile, per ciascuna struttura o unità immobiliare per la quale è stata accertata la violazione.

Se attività esercitata in formazione imprenditoriale, in caso di assenza dei requisiti di sicurezza e mancata presentazione della SCIA:

  • da 2.000 a 10.000 euro, in relazione alle dimensioni della struttura o dell’immobile.

Mancanza dei dispositivi per la rilevazione di gas e/o estintori:

  • da 600 a 6.000 euro per ciascuna violazione accertata.

Articolo pubblicato il 05/04/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 05/04/2024.

La disparità di visione tra un’impresa di pulizia e il cliente: un confronto umile ma cruciale

La disparità di visione tra un’impresa di pulizia e il cliente: un confronto umile ma cruciale

Introduzione:

La pulizia, un compito umile e spesso trascurato, assume un ruolo centrale nelle nostre vite quotidiane. Tuttavia, la percezione di ciò che costituisce un lavoro di pulizia soddisfacente può variare notevolmente tra un’impresa specializzata nel settore e il cliente che ne usufruisce. Questa discrepanza di visione può generare tensioni e frustrazioni, sia per i dipendenti che per l’azienda stessa.

La percezione del lavoro di pulizia:

Da parte dell’impresa:

Per un’azienda di pulizie, il lavoro va ben oltre la mera rimozione di sporco e polvere. Richiede competenze specifiche, attenzione ai dettagli e un impegno costante per garantire standard elevati di igiene e presentazione. Gli impiegati sono addestrati per utilizzare attrezzature specializzate e prodotti chimici in modo sicuro ed efficace. Inoltre, devono rispettare rigorosi protocolli di sicurezza e gestione dei rifiuti.

Da parte del cliente:

D’altra parte, il cliente può avere aspettative diverse e talvolta irrealistiche sul lavoro di pulizia. Può valutare il risultato in base a criteri soggettivi come l’aspetto visivo della superficie pulita, trascurando l’igiene e la sicurezza. Inoltre, alcuni potrebbero considerare il lavoro di pulizia come qualcosa di semplice e non necessariamente meritevole di un compenso equo.

Le sfide della disparità di percezione:

Per i dipendenti:

La discrepanza tra la visione dell’azienda e quella del cliente può creare tensioni per i dipendenti. Essi possono sentirsi sottovalutati o frustrati nel tentativo di soddisfare le aspettative del cliente, specialmente quando queste sono vaghe o irrealistiche. Inoltre, l’incapacità di comunicare efficacemente il valore del proprio lavoro può minare la motivazione e il morale.

Per l’azienda:

Dall’altro lato, l’azienda di pulizie può trovarsi ad affrontare sfide operative e finanziarie a causa della discrepanza di percezione. La mancanza di comprensione da parte del cliente riguardo alla complessità e al valore del lavoro di pulizia può influire negativamente sulla reputazione dell’azienda e sulla sua capacità di mantenere prezzi equi e sostenibili.

Conclusioni:

La disparità di visione tra un’impresa di pulizia e il cliente rappresenta una sfida significativa che richiede un dialogo aperto e una maggiore consapevolezza reciproca. Educare il cliente sul valore del lavoro di pulizia, comunicare chiaramente le aspettative e promuovere una cultura di rispetto e apprezzamento per il lavoro umile ma essenziale svolto dagli addetti alle pulizie possono contribuire a ridurre le tensioni e a promuovere una collaborazione più armoniosa e gratificante per tutte le parti coinvolte.

La Discrepanza di Prospettiva tra un’Impresa di Pulizia e il Cliente: Un Approfondimento

Nel vasto panorama delle attività lavorative, l’industria delle pulizie occupa un posto unico. È un settore che spesso è sottovalutato, ma svolge un ruolo cruciale nella manutenzione e nell’igiene degli spazi abitativi e commerciali. Tuttavia, c’è una discrepanza significativa tra la percezione di un’azienda di pulizia e quella del cliente medio.

Da un lato, l’impresa di pulizia considera il proprio lavoro come una professione che richiede competenze specifiche e un approccio metodico. Dall’altro, il cliente potrebbe vedere la pulizia come un compito semplice e umile, pensando che chiunque sia in grado di farlo e che possa quindi modulare le richieste a proprio piacimento.

Questo divario di prospettive può portare a frustrazioni sia per il dipendente che per l’azienda di pulizia. Immaginate, ad esempio, un cliente che chiede una “pulizia approfondita” senza fornire dettagli specifici su ciò che questo significa per lui. Per l’impresa di pulizia, questo richiede una chiara comunicazione e una comprensione delle aspettative del cliente, al fine di offrire un servizio soddisfacente. Tuttavia, per il cliente, potrebbe sembrare che l’azienda non abbia fornito il livello di pulizia desiderato, anche se le sue aspettative erano ambigue sin dall’inizio.

Inoltre, c’è spesso una mancanza di apprezzamento per il lavoro svolto dai dipendenti delle imprese di pulizia. Questi professionisti dedicano il loro tempo e la loro energia a garantire che gli ambienti siano puliti e sicuri, ma raramente ricevono il riconoscimento che meritano. Invece, sono spesso soggetti a critiche eccessive o a richieste irragionevoli da parte dei clienti, che possono farli sentire sottovalutati e demotivati.

È importante che sia le imprese di pulizia che i clienti riconoscano il valore del lavoro svolto da questi professionisti. Un ambiente pulito non è solo piacevole esteticamente, ma contribuisce anche alla salute e al benessere delle persone che lo frequentano. Pertanto, è fondamentale coltivare una relazione di fiducia e rispetto reciproco tra le parti coinvolte.

In conclusione, la discrepanza di prospettive tra un’impresa di pulizia e il cliente può creare tensioni e frustrazioni. È essenziale promuovere una comunicazione chiara e una comprensione reciproca per garantire che le aspettative siano allineate e che il lavoro svolto venga adeguatamente apprezzato. Solo così si può garantire un ambiente di lavoro soddisfacente e proficuo per entrambe le parti.

Articolo pubblicato il 03/04/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 03/04/2024.

Compilazione dei Questionari ISTAT sui Consumi 2023

Le Piccole Aziende Affrontano Sfide Nella Compilazione dei Questionari ISTAT sui Consumi 2023: Un’Analisi dei Dati Complessi e delle Implicazioni

La compilazione dei questionari ISTAT sui consumi 2023 sta creando enormi difficoltà per le piccole aziende, che si trovano a dover affrontare la complessità dei dati richiesti. In particolare, l’obbligo di reperire informazioni dettagliate sui consumi energetici, come i kilowatt utilizzati in un anno, può risultare particolarmente oneroso per le realtà con più business unit.

Il coinvolgimento del personale di backoffice in questi monitoraggi da parte dell’ISTAT richiede un notevole impegno in termini di tempo, risorse e competenze. Le piccole aziende si trovano spesso a dover investire risorse significative per raccogliere e elaborare i dati richiesti, con un impatto negativo sulle loro attività quotidiane.

Inoltre, preoccupa il fatto che una volta che un’azienda abbia compilato il primo questionario, diventi una sorta di routine essere coinvolta in ulteriori richieste da parte dell’ISTAT. Questo solleva interrogativi sulle pratiche di conservazione dei dati dell’ISTAT e sulla possibilità che una volta inseriti nel database, le aziende diventino soggette a richieste continue senza possibilità di uscire da questo ciclo.

Questa situazione solleva importanti questioni riguardo alla protezione dei dati, alla trasparenza e alla giustizia nell’accesso alle risorse. Le piccole aziende dovrebbero essere supportate nell’affrontare queste sfide, magari attraverso semplificazioni procedurali o assistenza nella raccolta e nell’interpretazione dei dati richiesti. Inoltre, è fondamentale garantire che le pratiche di raccolta dati dell’ISTAT siano trasparenti e rispettose della privacy delle aziende coinvolte.

Articolo pubblicato il 30/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 30/03/2024.

Social media e imprese di pulizia

Social media e imprese di pulizia

I social media giocano un ruolo significativo nelle strategie di marketing per le imprese di pulizie. Ecco alcuni motivi per cui possono essere utili:

  1. Promozione e visibilità: I social media offrono un’ampia piattaforma per promuovere i servizi di pulizia e aumentare la visibilità dell’azienda. Attraverso la condivisione di contenuti interessanti e rilevanti, è possibile attirare l’attenzione di potenziali clienti.
  2. Coinvolgimento della community: I social media consentono alle imprese di coinvolgere attivamente la propria community attraverso sondaggi, domande, risposte ai commenti e interazioni dirette. Questo aiuta a creare un legame più stretto con i clienti esistenti e a costruire fiducia con potenziali nuovi clienti.
  3. Feedback e recensioni: Le piattaforme sociali forniscono un canale per i clienti di lasciare recensioni e feedback sulle esperienze con i servizi di pulizia dell’azienda. Questo feedback può essere utilizzato per migliorare i servizi e rispondere alle preoccupazioni dei clienti in modo tempestivo.
  4. Promozioni e offerte speciali: Le imprese di pulizie possono utilizzare i social media per promuovere offerte speciali, sconti e promozioni, attirando nuovi clienti e incoraggiando quelli esistenti a prenotare nuovi servizi.
  5. Educazione e consapevolezza: I social media possono essere utilizzati per educare il pubblico sui vantaggi della pulizia professionale e per aumentare la consapevolezza sui servizi offerti dall’azienda.

Per quanto riguarda il target di utenti, le imprese di pulizie possono rivolgersi a una vasta gamma di persone, inclusi proprietari di abitazioni, proprietari di piccole imprese, manager di uffici, amministratori condominiali e altro ancora. La fascia di età può variare a seconda del tipo di servizio offerto, ma potrebbe includere adulti di tutte le età.

Il ritorno sulle vendite dalle attività sui social media può essere misurato attraverso metriche come il coinvolgimento degli utenti, il numero di lead generati, l’aumento del traffico sul sito web e, alla fine, il numero di conversioni e vendite effettive.

Tuttavia, è importante notare che un uso non oculato dei social media può diventare controproducente per un’impresa di pulizie. Ad esempio, la pubblicazione di contenuti non appropriati o la gestione inadeguata dei feedback negativi potrebbe danneggiare la reputazione dell’azienda.

Per quanto riguarda i social media più mirati nel settore delle pulizie, piattaforme come Facebook, Instagram e LinkedIn sono popolari. Facebook può essere utilizzato per raggiungere una vasta gamma di utenti, Instagram è efficace per la condivisione di foto e video visivamente accattivanti dei risultati del lavoro di pulizia, mentre LinkedIn è utile per stabilire connessioni con professionisti e imprese.

Video e immagini sono molto importanti nei contenuti per le imprese di pulizie, poiché mostrano visivamente la qualità dei servizi offerti e possono attirare l’attenzione degli utenti.

Quanto alla frequenza di pubblicazione dei contenuti, dipende dalla piattaforma e dal tipo di contenuto. In generale, è consigliabile pubblicare regolarmente per mantenere l’interesse degli utenti, ma è importante non sovraccaricare i follower con troppe pubblicazioni. Una strategia coerente e ben pianificata può aiutare a mantenere un equilibrio ottimale.

Articolo pubblicato il 30/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 30/03/2024.

Utilizzo di WhatsApp nelle imprese di pulizie

Utilizzo di WhatsApp nelle imprese di pulizie

L’utilizzo di WhatsApp nelle imprese di pulizie per comunicare con i dipendenti e gestire varie attività è una pratica comune e efficace. Ecco alcuni modi in cui WhatsApp può essere utilizzato per le operazioni di pulizia:

  1. Comunicazione con i dipendenti: WhatsApp può essere utilizzato per inviare istruzioni, programmi di lavoro, comunicazioni urgenti e annunci importanti ai dipendenti.
  2. Verifica della qualità del lavoro: I dipendenti possono inviare foto o brevi video dei risultati del loro lavoro attraverso WhatsApp per consentire ai supervisori di valutare la qualità del lavoro svolto.
  3. Segnalazione di anomalie negli uffici: I dipendenti possono utilizzare WhatsApp per segnalare immediatamente eventuali anomalie o problemi incontrati durante le pulizie, consentendo un intervento tempestivo.
  4. Gestione degli antifurti con video: Se l’azienda dispone di sistemi di sicurezza con telecamere, è possibile utilizzare WhatsApp per condividere video delle registrazioni in tempo reale o per inviare registrazioni ad autorità competenti in caso di necessità.
  5. Segnalazione delle assenze: I dipendenti possono utilizzare WhatsApp per segnalare le proprie assenze in tempo reale, consentendo all’azienda di organizzare rapidamente la copertura del turno o di prendere altre misure necessarie.
  6. Verifica della presenza dell’addetto alle pulizie: Attraverso WhatsApp è possibile richiedere ai dipendenti di inviare un messaggio di conferma quando iniziano e terminano il proprio turno di lavoro, consentendo di verificare la presenza dell’addetto alle pulizie in modo efficiente.

È importante tuttavia prestare attenzione alla gestione della privacy e della sicurezza dei dati quando si utilizza WhatsApp per scopi aziendali, assicurandosi di stabilire linee guida chiare e rispettando le normative vigenti sulla protezione dei dati personali.

 

Articolo pubblicato il 29/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 29/03/2024.

Ingiurie e minacce a un superiore, scatta il licenziamento

Ingiurie e minacce a un superiore, scatta il licenziamento

Articolo tratto da GSA NEWSLETTER

Affrontiamo oggi un caso non infrequente nell’attività quotidiana delle imprese di pulizia/ multiservizi/ servizi integrati. Un settore, lo sappiamo, ad altissima intensità di manodopera, in cui il fattore umano, e i rapporti fra i lavoratori, rivestono un’importanza cruciale nel bene e, purtroppo, nel male. Parliamo di ingiurie, tra colleghi o, come in questo caso specifico, rivolte verso un superiore. Possono giustificare il licenziamento? Secondo la Cassazione sì, se ricorrono determinate condizioni. Ma andiamo con ordine.

La Suprema Corte, con Ordinanza n. 4320 del 19 febbraio scorso, ha convalidato il recesso intimato da un’impresa per “grave insubordinazione” a una dipendente che aveva proferito insulti pesanti e minacce, sul posto di lavoro, nei confronti di una sovraordinata, salvo poi vedersi inizialmente reintegrare in servizio -con tanto di indennizzo- dal tribunale del lavoro, con pronuncia confermata in appello.

Secondo i giudici di merito, infatti, la condotta della lavoratrice non aveva rilevanza intimidatoria, anche alla luce dell’insussistenza di precedenti di natura violenta. Posta dunque la sussumibilità del contegno della dipendente nella fattispecie di “insubordinazione verso i superiori”, il collegio optava per l’applicazione della contrattazione collettiva di specie, che prevede una sanzione conservativa laddove non ricorra l’elemento della “gravità”, indispensabile per poter validare un licenziamento di natura disciplinare.

Proprio sul punto della “gravità” si è concentrata la riflessione degli Ermellini, che hanno ritenuto fondate le doglianze datoriali, rilevando che, in materia disciplinare, il procedimento di sussunzione della fattispecie concreta in quella astratta, tipizzata nella contrattazione, non consente una tale operazione logica quando la condotta del lavoratore sia caratterizzata da elementi aggiuntivi, estranei e aggravanti, rispetto alla previsione contrattuale: insomma, al di là di quanto previsto dalla contrattazione, resta sempre necessario valutare in concreto se il comportamento tenuto, per la sua gravità, sia suscettibile di ledere il rapporto fiduciario in modo tale da rendere impossibile la prosecuzione del rapporto lavorativo.

Ed è questo il caso, secondo i giudici di legittimità: la frase pronunciata, infatti, non solo costituiva espressione di insubordinazione ad un superiore gerarchico, ma si accompagnava ad una minaccia e ad una ingiuria. In relazione all’attitudine intimidatoria, per risalente giurisprudenza non è nemmeno necessario che la vittima si senta effettivamente intimidita, né tantomeno che sussistano precedenti. E’ infatti sufficiente che la condotta posta in essere dall’agente sia potenzialmente idonea ad incidere sulla libertà morale del soggetto passivo.

Non da ultimo rileva il ruolo del datore di lavoro, che, stando all’art. 2087 del codice civile, è titolare di una posizione “di garanzia”, essendo investito di precisi obblighi di protezione in ordine alla personalità morale dei propri dipendenti. Questi ultimi, evidentemente, dovranno essere salvaguardati anche dalle aggressioni messe in atto da parte di colleghi alla dignità e alla salute psicofisica, a tutela loro nonché del benessere complessivo e della serenità del clima aziendale.

Link Ord Cass 4320/24 (tratto da Avv. Michele Fatigato)

  • Vai alla pagina 1
  • Vai alla pagina 2
  • Vai alla pagina 3
  • Pagine interim omesse …
  • Vai alla pagina 8
  • Vai alla pagina successiva »

Barra laterale primaria

preventivo
ilcittadinomb
sanarti

sidebar-4

ciemmezeta-monzatoday.png

sidebar-0

sidebar-1

sidebar-2

sidebar-3

Footer

ELBA
idea-regalo
FacebookInstagramLinkedInTwitterYouTube
  • CONTATTI
  • IDEA REGALO
  • IMPRESA DI PULIZIE MONZA
  • LAVORA CON NOI
  • NEWSLETTER
  • PRIVACY – G.D.P.R.
  • QUALITÀ
  • TRATTAMENTI
  • DISINFESTAZIONI DERATTIZZAZIONI • DEBLATTIZZAZIONI • SANIFICAZIONI AMBIENTALI •
  • DISINFESTAZIONI DA CIMICI DEL LETTO
  • SCHEDE

© 2006–2025 • CIEMMEZETA@PEC.IT • COOKIE POLICY • IMPRESA DI PULIZIE MONZA • P.IVA IT05466060968 • PRIVACY POLICY • REA MB-1824059• WEBMASTER ALESSANDRO MOZZATI