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Articolo pubblicato il 12/12/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/12/2024.

Rodenticidi e roditori

Rodenticidi Anticoagulanti, Acuti e Sub-Acuti

  1. Interventi
  2. Rodenticidi Anticoagulanti, Acuti e Sub-Acuti

 

Tutto quello che devi sapere su Topicidi e Veleni

Rodenticidi Anticoagulanti, Acuti e Sub-Acuti

Da millenni l’uomo si è trovato a contrastare la presenza dei roditori, certo non subito ci si era accorti che gli stessi erano portatori di gravi malattie, ma comunque fin dall’antichità erano associati a un concetto di degrado, sporcizia, e contaminazione delle provviste alimentari.

Lo sta a dimostrare la presenza iconografica dei gatti fin dal 3000 a.C. in Egitto, la loro fama come abilissimi cacciatori di ratti si sparse rapidamente e nonostante fosse severamente proibito farli uscire dalla terra dei faraoni, i Romani trovarono il modo di portarli al di fuori dall’Africa un po’ ovunque. Questo fu uno tra i primi sistemi di controllo conosciuti in campo internazionale.

Essendo i Roditori parassiti al pari di tanti altri, il metodo più ovvio per eliminarli è ucciderli. Purtroppo nel caso dei Ratti, Topi e affini la loro spiccata neofobia e la loro adattabilità, ha portato l’uomo a escogitare sistemi e tecnologie sempre diversi, ma a tutt’oggi sono ancora i vari rodenticidi e i dispositivi di cattura per topi a costituire la quasi totalità delle soluzioni effettivamente disponibili.

 

Sostanze usate per il controllo dei Roditori – Rodenticidi

Le sostanze rodenticide usate per la derattizzazione si possono dividere in tre gruppi:

  • Rodenticidi cronici (anticoagulanti)
  • Rodenticidi acuti
  • Rodenticidi sub acuti

Analizziamone i pro e i contro; per ulteriori informazioni sul topicida wikipedia ha una pagina dedicata all’argomento.

Rodenticidi Anticoagulanti

Affrontiamo ora l’argomento dei Rodenticidi cronici, anche chiamati Anticoagulanti, che sono a tutt’oggi i rodenticidi più usati.

Come agiscono i Rodenticidi cronici?

I Rodenticidi cronici pur essendo di struttura chimica differente, hanno lo stesso meccanismo d’azione; agiscono sui fattori della coagulazione del sangue che richiedono la presenza della vitamina K, che proprio per questo è anche l’antidoto usato in caso di ingestione accidentale.

Rodenticidi Cronici

L’organo principale che colpiscono nei Roditori è il fegato, inibendo il processo di sintesi, l’animale deve ricorrere alla fonte alimentare per ottenere vitamina K, ma la vitamina che viene assorbita attraverso gli alimenti non è sufficiente se non per un breve lasso di tempo, di solito per pochi giorni, poi cominciano a verificarsi le emorragie.

I Sintomi

I sintomi sono costituiti da debolezza, letargia, riflessi lenti, postura con la schiena incurvata, e a volte sono visibili tracce di sangue attorno a naso, occhi, bocca e ano. Il sopraggiungere dei primi segni clinici avviene dopo 1-5 giorni dall’ingestione e la morte entro i 3 e i 5 giorni.

Oltre che per via orale, gli anticoagulanti sono estremamente tossici anche in caso di  contatto con la pelle o per inalazione.

Dovuto alla loro  bassa solubilità non vengono assorbiti dalle piante alimentari nel caso di un uso sulle colture, possono tuttavia essere assai persistenti sul suolo.

 PRO

  • Dovuto alla loro azione che si manifesta nel tempo, è praticamente impossibile che gli animali associno il malore con l’ingestione dell’esca rodenticida anticoagulante, questo fa si che non si sviluppi la diffidenza e che continuino a mangiarne.
  • Esiste un efficace antidoto, al contrario dei Rodenticidi acuti e sub-acuti, che è la vitamina K e che, ha l’opportunità di essere somministrato in tempo, dovuto al fatto che i rodenticidi cronici, non hanno azione immediata.

CONTRO

Il fenomeno della resistenza agli anticoagulanti

È bene specificare che, si sono manifestati fenomeni di resistenza al principio attivo delle sostanze anticoagulanti , ormai in tutto il mondo.

Dovuto a questa resistenza ai Rodenticidi cronici che, per la prima volta si è evidenziata in una zona agricola della Scozia nel 1958, probabilmente trasmessa geneticamente da alcuni individui, e allargatasi radialmente con una velocità media di 4,8 km l’anno,  è cominciata la ricerca per trovare nuove sostanze in grado di contrastare il fenomeno della resistenza agli anticoagulanti.

Anticoagulanti per roditori

In caso di sospetta resistenza agli anticoagulanti, bisogna ricordare l’importanza che la derattizzazione in atto venga eseguita da personale specializzato, che sarà capace di analizzare i molteplici fattori cause del fallimento e proporre una soluzione adeguata.

Non tentate di risolvere il problema da soli perché:

  1. Potreste contribuire involontariamente all’allargamento del fenomeno non riuscendo a debellare gli individui geneticamente resistenti.
  2. Potreste contribuire involontariamente a sviluppare il cosiddetto fenomeno delle “resistenze incrociate”, somministrando un altro tipo di anticoagulante inadatto.

La soluzione consigliata da qualsiasi ditta di derattizzazione che si rispetti, difficilmente sarà  quella della somministrazione di un rodenticida acuto, in sostituzione dell’anticoagulante, eccetto casi di estrema gravità e urgenza, ma quella di un erogatore d’esca o trappola che dir si voglia, che funziona senza l’uso di esche tossiche, tipo EKOmille, che per mia esperienza è ecocompatibile, sicuro e quando ben collocato, di estrema efficienza.

Anticoagulanti di prima generazione

Analizziamo qui a seguire gli anticoagulanti di prima generazione, anche chiamati Rodenticidi cronici, mettendo in evidenza i pro e i contro di ogni sostanza.

Sono:

  • Wafarin
  • Coumatetralyl
  • Coumacloro
  • Pindone (Pival)
  • Chlorophacinone
  • Diphacinone

 

Topicidi Anticoagulanti

Wafarin

Wafarin

È conosciuto in altri paesi come Zoocumarin o Coumafene, primo anticoagulante in commercio dall’inizio degli anni ’50. Disponibile in un grande numero di formulazioni.

PRO:

  • Dovuto appunto alla scoperta di ceppi resistenti, è stato potenziato inserendo nella formulazione un antibiotico, che elimina i batteri intestinali che sintetizzano la vitamina K (responsabile per la coagulazione del sangue).
  • Il principio attivo si presenta in formulazione come una polvere secca e quindi può essere usato anche come veleno per topi anticoagulante da pista, ossia cospargendo il cammino dei Ratti di modo che attaccandosi all’animale questo si ripulisca leccando dalle sue zampe il veleno.

CONTRO:

  • Alcuni mettono in dubbio la sua reale efficacia nei confronti del Topo domestico e del Ratto nero.
  • Sono stati riscontrati molti casi di resistenza.
  • Scarsa appetibilità.
  • Necessita di più assunzioni da parte dell’animale.

Coumatetralyl

Coumacloro

Pindone

Chlorophacinone

Diphacinone

 

 

Anticoagulanti di seconda generazione

Sono:

  • Difenacoum
  • Bromadiolone
  • Brodifacoum
  • Flocoumafen
  • Difethialone

 

Difenacoum

Primo anticoagulante della seconda generazione , messo in commercio nel 1976, è uno dei Rodenticidi più usati al mondo.

PRO:

  • Molto efficace nella lotta ai Ratti e Topi sia nei confronti del Rattus rattus (Ratto dei tetti) che del Ratto delle chiaviche come del Mus domesticus (Topo domestico).
  • Poco tossico per tutti i principali animali domestici.
  • Tempo di dimezzamento nel fegato dei roditori intossicati di 118-120 gg, tra i più brevi tra gli anticoagulanti di seconda generazione. Questo significa meno pericolo di avvelenamento per le specie predatorie.

CONTRO:

  • Si sono presentati casi di resistenza pur essendo un rodenticida cronico di seconda generazione, sia nel Ratto delle chiaviche (Inghilterra) che nel Topo domestico (Inghilterra)che per il Ratto dei tetti (Francia).
  • Appetibilità inferiore al Bromadiolone.

 

Bromadiolone

Brodifacoum

Flocoumafen

Difethialone

 

Rodenticidi Acuti: Cosa Sono?

La definizione generale vuole che si possa definire veleno acuto un veleno in grado di condurre alla morte del roditore in meno di 24 ore. Purtroppo alla rapidità si associa anche la tossicità e la mancanza di antidoti per queste sostanze e quindi  la loro pericolosità in caso di ingestione accidentale è grande, e necessitano sempre di un accurata supervisione da parte di personale specializzato.

Altro inconveniente è la diffidenza per l’esca che si può sviluppare nel roditore altrettanto rapidamente, nel caso di un ingestione non sufficiente (dose sub-letale), specialmente nei primi giorni di somministrazione; non scordiamoci che il ratto si approssima sempre cautamente a tutto quello che di nuovo trova sul suo cammino e difficilmente mangerà tutto il veleno in una volta. A questo problema si può ovviare utilizzando la tecnica del pre-adescamento, ossia collocando esche simili in formato e sapore ma non tossiche, in antecedenza.

Il veleno è Illegale

È importante sottolineare comunque che la normativa Comunitaria Europea in materia di biocidi, prevede una esclusione di queste sostanze dalla commercializzazione.

FOSFURO DI ZINCO

Ha avuto ed ha, una grande diffusione in tutto il mondo, a partire della prima guerra mondiale.

Come colpisce: Nell’ambiente umido dello stomaco.

Dose letale: Rattus norvegicus (ratto delle chiaviche) 40 mg • kg¹

Mus musculus (topo domestico)32 mg • kg¹

Tempo di azione: Primi sintomi entro i 25 minuti dall’ingestione. Morte nell’arco delle 24 ore

Pro:

  • Il fosfuro di zinco non viene accumulato nei muscoli o in altri organi, riducendo i rischi di intossicazione per altri animali non bersaglio.
  • Si degrada abbastanza rapidamente se collocato in esche fresche artigianali a base di frutta o verdura e in ambienti umidi

Contro:

  • Non esiste antidoto, molta attenzione deve essere collocata nel preparare le esche in quanto le polveri di fosfuro di zinco sono estremamente pericolose se inalate.
  • In caso di dosi sub-letali, causa diffidenza nei roditori bersaglio. È necessario usare la tecnica di pre-adescamento.

Si sconsiglia l’uso se non in determinate condizioni (esche preparate e collocate da ditte di derattizzazione specializzate) e con precise garanzie di sicurezza.

 

Rodenticidi Veleni

 

Narcotico usato in passato come repellente e anestetico per uccelli. La sua azione rodenticida fu scoperta  per caso nella decada del ’60.

Come colpisce: Agisce sul sistema nervoso producendo un rallentamento dei processi metabolici, l’animale muore per ipotermia (assideramento),che è la morte più rapida per i roditori di piccola taglia.

Dose letale: Più attivo per il Topo domestico , 190-300mg • kg¹; Ratto 200-400mg • kg¹ la temperatura ambientale ideale, perché il veleno svolga la sua azione tossica, deve essere inferiore a 16°C.

Tempo di azione: sintomi entro la prima ora dall’ingestione

Pro:

  • Minor livello di rischio, tra i rodenticidi acuti per gli animali non bersaglio, di taglia media o grossa.
  • L’Alfacloralosio dà una Morte rapida con basso livello di sofferenza per l’animale intossicato.

Contro:

  • Considerata la rapidità dell’azione induce facilmente una maggiore diffidenza all’esca.
  • Necessita di tecnica pre-adescamento.

Pur non esistendo antidoto in caso di avvelenamento accidentale bisogna tentare di riscaldare al più presto l’animale intossicato, coprendolo e non massaggiando gli arti, perché in quel caso si rischia di allontanare il sangue dal cuore.

NORMORBIDE

Anche questo è un veleno scoperto a metà degli anni ’60. È utilizzabile solo per i Ratti, ha poco o quasi nullo effetto sui Topi domestici e altri Roditori. In realtà ancora non si è capito bene il perché funziona in questo modo.

Come colpisce: Azione tossica sull’apparato circolatorio, agisce da vasocostrittore. Uno dei sintomi sono gli arti che tendono a sbiancare.

Dose letale: Funziona, come dicevamo sopra, solamente per il Ratto delle chiaviche o pantegana (Rattus norvegicus) nella dose di 5-15mg • kg¹ ; per il Rattus Rattus (ratto dei tetti) già la dose del rodenticida deve essere di 50mg • kg¹.

Tempo di azione: tra i 15 minuti e le 4 ore successive dall’ingestione della dose letale.

Pro:

  • È praticamente il meno pericoloso per l’uomo e gli animali domestici.
  • Non ha conseguenze per altri animali non bersaglio (predatori ecc.).

Contro:

  • Bassa appetibilità anche se incapsulato.
  • Scarsa efficacia su Topo domestico e altre specie di Roditori.

ANTU (Alpha-naphtyl-thiourea)

Sviluppato negli Stati Uniti intorno agli anni ’40, anche questo è un Rodenticida acuto particolarmente efficace per il Ratto delle chiaviche, la cui azione non è ancora del tutto conosciuta.

Come colpisce: si sa che agisce aumentando la permeabilità dei capillari dei polmoni, provocando edema polmonare e difficoltà respiratorie.

Dose letale: Varia molto secondo il peso e dell’età dei Roditori.

Tempo di azione: rapida comparsa dei sintomi, morte nelle prime 2-4 ore dall’ingestione.

Contro:

  • Tra le specie non bersaglio; i cani e i maiali, possono subirne gravi conseguenze.
  • Diffidenza all’esca. Necessaria tecnica di pre-adescamento.
  • Difficoltà nello stabilire la dose letale.
  • Si sospetta azione cancerogena nei confronti delle persone.

ALFACLORIDINA

Questa sostanza ha un interessante principio attivo; può agire sia come veleno che come sterilizzante per i Ratti e altre specie di Roditori.

Come colpisce: provoca lesioni nelle cellule epiteliali, impedendo il trasporto degli spermatozoi.

Dose letale: come veleno acuto: 152mg • kg¹ per il Ratto delle chiaviche; 160mg • kg¹ per il Topo domestico

Pro:

  • La sterilizzazione non influisce sulle dinamiche sociali dei Ratti, perciò l’animale rimane come maschio dominante, continuando ad accoppiarsi.
  • Come sterilizzante quindi non provoca un eccessiva diffidenza.

Contro:

  • Come sterilizzante funziona bene per il Ratto nero e il Ratto delle chiaviche ma non sterilizza il Topo domestico
  • Scarsa appetibilità, la sostanza deve essere microincapsulata.

SCILLIROSIDE

Questa è una sostanza prodotta attraverso la sintetizzazione chimica avvenuta nel 1959, di un estratto naturale chiamata Scilla rossa preso dalla pianta Urginea maritima della famiglia delle Liliacee usata fin dal tempo degli antichi Egizi sia per le proprietà medicinali che come Topicida.

Come colpisce: Agisce sul cuore provocando convulsioni, paralisi e quindi morte.

Dose letale: 50mg • kg¹ per il Topo domestico e 200 – 250 mg • kg¹ per le femmine del Ratto delle chiaviche, mentre per il maschio del Rattus norvegicus, meno sensibile, ci vogliono 500mg • kg¹

Tempo di azione: I sintomi per l’ingestione di scilliroside appaiono dopo alcune ore , la morte sopravviene spesso entro le prime 12 ore.

Pro:

  • La formula chimica ora sintetizzata è un prodotto omogeneo e biologicamente stabile con tossicità elevata.

Contro:

  • L’estratto di Scilla rossa ha un appetibilità bassa per le specie bersaglio, sapore amaro.
  • Rischi maggiori per esseri umani e animali non target, numerosi i casi di avvelenamenti accidentali.

SODIO MONOFLUOROACETATO e SODIO FLUORACETAMIDE

Prodotto non registrato in Italia

Il Sodio Monofluoroacetato conosciuto anche come 1080, dato il suo basso costo e la sua elevata tossicità, non ha un target specifico, e per questo viene spesso usato in altri paesi come la Nuova Zelanda per il controllo dei topi, e altri roditori come gli opossum e i conigli, a volte con gravi conseguenze per altri erbivori e canidi. Stessa cosa vale per il Sodio Fluoracetamide detto: 1081, che è molto simile ma più leggero.

Come colpisce: agisce causando l’accumulo di acido citrico, quando viene ingerita una dose non letale, l’animale si riprende nel giro di 1-4 giorni. La morte avviene quasi sempre per arresto cardiaco, negli erbivori, nei carnivori per blocco della respirazione.

Tempo di azione: i primi sintomi si manifestano dopo mezz’ora dall’ingestione la morte nelle 24 ore successive.

Contro: La sua tossicità per le specie non bersaglio, soprattutto Carnivori e canidi.

 

Altri tipi di Rodenticidi Acuti

 

Molti Topicidi acuti sono stati abbandonati nel tempo perché basati su metalli pesanti quali fosforo, arsenico, stricnina, crimidina e come dicevamo, in un prossimo futuro saranno messi fuorilegge dalle nuove normative Comunitarie sui biocidi, lasciando spazio alle nuove generazioni di anticoagulanti (rodenticidi cronici) dei quali parleremo più avanti.

Comunque per correttezza d’informazione vogliamo fornire alcune informazioni basiche:

Topicidi per roditori

FOSFORO: molto tossico per l’ambiente

ARSENICO: è una tossina che si incontra diffusamente in natura ma è più tossico per l’uomo che per le specie bersaglio. È una sostanza già proibita ovunque oltretutto perché provoca notevoli sofferenze agli animali intossicati.

SOLFATO di TALLIO: provoca danni a carico dell’apparato intestinale, del sistema nervoso e respiratorio. I sintomi ci mettono vari giorni per apparire ( da 1 a 3 giorni). È una sostanza troppo sensibile all’umidità e quindi dissolvendosi inquina facilmente le acque  e il terreno.

STRICNINA: è un alcaloide del frutto dell’albero Srychnos nux vomica , agisce molto rapidamente (1 ora) , agisce sul sistema nervoso centrale, è proibita in Italia da tempo come topicida, ma purtroppo viene ancora illegalmente usata per uccidere cani, volpi, lupi ed altri animali.

CRIMIDINA: È stata usata fino a qualche tempo fa in basse concentrazioni nelle esche pronte, molto tossica per i Mammiferi, agisce sul sistema nervoso centrale. Ha come svantaggio il fatto che si decompone troppo rapidamente in ambienti umidi e le esche con questa sostanza sono poco appetibili per i Roditori. Di buono ha che se ne conosce l’antidoto; la piridossina.

 

Rodenticidi Sub-Acuti

Ciò che caratterizza i Rodenticidi sub acuti è che al contrario di quelli acuti, pur con una dose unica di sostanza ingerita, il Ratto o il Topo muoiono nell’arco di alcuni giorni e non nelle 24 ore che seguono.

  • Pro: Negli animali che hanno ingerito la sostanza rodenticida, anche in dosi sub-letali si genera una forma di anoressia e quindi cessano i danni prodotti dall’alimentazione degli stessi Roditori.
  • Contro: Allo stesso modo però in cui causa anoressia (ossia mancanza di appetito) impedisce di continuare a mangiare l’esca collocata e impedisce l’eliminazione totale di quei soggetti che hanno ingerito dosi sub-letali.

I Rodenticidi sub-acuti agiscono sulla funzione digestiva dei Roditori

  • (Vitamina D2)
  • Colecalciferolo (Vitamina D3)

 

Topicidi sub acuti

Ergocalciferolo e Colecalciferolo

Queste due sostanze stimolano l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino, causando la morte per calcificazione dei reni e arterie.

La morte sopraggiunge dopo alcuni giorni ( di media 2) causando un elevato e prolungato livello do sofferenza, sono perciò considerati veleni il cui uso è definito disumano.

Tutte e due le sostanze hanno più effetto sopra il Topo domestico (mus musculus) a seguire sul Ratto dei Tetti (rattus rattus) e minor effetto sul Ratto delle chiaviche (rattus norvegicus).

Brometalina

È un principio attivo dell’azione neurotossica, la morte sopraggiunge per blocco della respirazione, causando tremori, convulsioni, e paralisi degli arti posteriori.

La tossicità di questo Rodenticida è elevata sia nei confronti dei Ratti che dei Topi, ma anche purtroppo nei confronti dei Cani e soprattutto dei Gatti.

Ricordiamo che come per i biocidi, Rodenticidi acuti, queste sostanze sono escluse da una futura commercializzazione nell’Unione Europea.

 

Conclusione

Concludiamo questa breve e sintetica descrizione delle sostanze anticoagulanti utilizzate nei procedimenti di derattizzazione, ricordando a tutti gli interessati, quanto sia importante usare queste sostanze con assoluto discernimento e responsabilità, sempre e comunque assessorati da personale specializzato e  preferendo quando possibile altri metodi di derattizzazione come ad esempio le trappole per topi erogatrici d’esca non tossica, decisamente più ecosostenibili e causa di minore sofferenza per gli animali da derattizzare.

Articolo pubblicato il 21/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/12/2024.

La ricomparsa degli scarafaggi o blatte con il cambio di stagione

La ricomparsa degli scarafaggi o blatte con il cambio di stagione

La ricomparsa degli scarafaggi o blatte con il cambio di stagione, in particolare con l’arrivo dei mesi più caldi, è un problema comune che molte persone affrontano. Ecco alcune spiegazioni sul motivo della reinfestazione e suggerimenti su come prevenirla nei mesi invernali e sconfiggerla:

Motivo della Reinfestazione: Le blatte sono attratte dalle fonti di cibo, acqua e riparo, e trovano spesso queste condizioni all’interno delle nostre case o aziende. Durante i mesi invernali, le blatte possono cercare rifugio al chiuso per sfuggire al freddo e alle condizioni atmosferiche avverse. Anche se potrebbero essere meno attive durante questo periodo, possono comunque rimanere nascoste e proliferare, pronte a ripresentarsi una volta che le temperature si riscaldano.

Prevenzione nei Mesi Invernali: Per prevenire la presenza di blatte nei mesi invernali e ridurre il rischio di reinfestazione, ecco alcuni suggerimenti:

Mantenere la Casa Pulita e Ordinata: Rimuovere regolarmente i resti di cibo, evitare accumuli di spazzatura e pulire regolarmente gli spazi di cucina e dispensa per eliminare le fonti di cibo per le blatte.

Sigillare le Fessure e le Crepe: Ispezionare attentamente la casa per individuare e sigillare eventuali fessure, crepe o aperture attraverso cui le blatte potrebbero entrare. Utilizzare silicone o stucco per sigillare le fessure attorno alle finestre, porte, tubature e altri punti di ingresso potenziali.

Riparare le Perdite d’Acqua: Le blatte hanno bisogno di acqua per sopravvivere, quindi è importante riparare tempestivamente eventuali perdite d’acqua o rubinetti che gocciolano per ridurre l’accesso all’acqua per le blatte.

Utilizzare Contenitori Ermetici per il Cibo: Conservare il cibo in contenitori ermetici o in frigorifero per evitare che diventi una fonte di nutrimento per le blatte.

Tenere Puliti i Giardini e gli Spazi Esterni: Rimuovere detriti, foglie cadute e rifiuti dal giardino o dai dintorni della casa per ridurre i nascondigli potenziali per le blatte.

Sconfiggerle: Per sconfiggere le blatte una volta che sono già presenti, è possibile utilizzare una combinazione di metodi chimici e naturali:

Insetticidi Chimici

Esistono numerosi insetticidi chimici disponibili sul mercato per il controllo delle blatte. Assicurarsi di seguire attentamente le istruzioni del produttore e di utilizzare gli insetticidi in modo sicuro e responsabile.

Esche e Trappole

Le esche e le trappole possono essere efficaci per catturare e uccidere le blatte. Le esche possono essere posizionate nei luoghi di passaggio delle blatte, mentre le trappole possono essere utilizzate per catturare le blatte viventi.

Deterrenti Naturali

Alcuni oli essenziali, come il peperoncino, il mentolo o il timo, possono avere effetti repellenti sulle blatte. Spruzzare una soluzione diluita di olio essenziale in acqua nei punti di ingresso delle blatte può aiutare a tenerle lontane.

Acido Borico

L’acido borico è un rimedio naturale comunemente usato per il controllo delle blatte. Può essere utilizzato sotto forma di polvere da spargere nei nascondigli delle blatte o combinato con zucchero o altri alimenti come esca.

Pulizia e Aspirazione

Mantenere la casa pulita e aspirare regolarmente per rimuovere le uova, i resti di cibo e le blatte morte può contribuire a ridurre l’attrattiva per le blatte e a limitarne la proliferazione.

Ripresentazione Annuale

La ripresentazione annuale delle blatte è possibile se le misure preventive non sono state efficaci nel risolvere completamente il problema o se le blatte continuano a trovare nuovi punti di ingresso o fonti di cibo. È importante adottare un approccio costante alla prevenzione e al controllo delle blatte per ridurre al minimo il rischio di reinfestazione.

In conclusione, il controllo delle blatte richiede un approccio integrato che combini metodi chimici e naturali insieme a buone pratiche di prevenzione di pulizia per mantenere la casa o l’azienda libera da questi fastidiosi insetti.

 

Articolo pubblicato il 21/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/12/2024.

Esempio di piano di manutenzione per la derattizzazione

Ecco un esempio di piano di manutenzione per la derattizzazione:

Obiettivo: Il piano di manutenzione per la derattizzazione ha lo scopo di prevenire e controllare l’infestazione dei topi all’interno delle strutture, garantendo un ambiente sicuro e igienico.

  1. Valutazione Iniziale:

Condurre un’ispezione dettagliata delle strutture per identificare potenziali punti di ingresso dei topi, inclusi buchi, crepe, fessure nelle pareti, condutture e altre aperture.

Identificare le aree a rischio di infestazione, come magazzini, depositi di alimenti, aree di stoccaggio e cucine.

  1. Pianificazione delle Attività di Derattizzazione:

Stabilire un calendario regolare per le attività di derattizzazione, che potrebbero essere mensili, trimestrali o semestrali a seconda delle esigenze e delle condizioni dell’ambiente.

Assegnare responsabilità specifiche per l’esecuzione delle attività di derattizzazione al personale interno o a fornitori esterni specializzati.

  1. Attuazione delle Misure Preventive:

Sigillare accuratamente tutte le aperture e le crepe nelle pareti, nei pavimenti e nei soffitti per impedire l’accesso dei topi all’interno delle strutture.

Installare dispositivi di esclusione, come reti metalliche o strisce sigillanti, per impedire l’ingresso dei topi attraverso porte, finestre e altre aperture.

  1. Utilizzo di Esche e Trappole:

Posizionare esche avvelenate in punti strategici lungo i percorsi dei topi e vicino ai loro nascondigli, seguendo le istruzioni del produttore e rispettando le normative locali.

Utilizzare trappole meccaniche per catturare i topi in modo umano ed etico, controllando regolarmente le trappole e rimuovendo i roditori catturati.

  1. Monitoraggio Costante:

Condurre ispezioni regolari per monitorare l’efficacia delle misure preventive e delle attività di derattizzazione.

Raccogliere dati e tenere traccia delle segnalazioni di avvistamenti di topi o segni di attività di roditori per identificare eventuali problemi emergenti e adottare misure correttive tempestive.

  1. Formazione del Personale:

Fornire formazione al personale interno sulle pratiche di igiene, sul riconoscimento dei segni di infestazione dei topi e sulle procedure corrette per la gestione dei roditori.

Informare i dipendenti sulle misure preventive e sulle raccomandazioni per prevenire l’infestazione dei topi.

  1. Revisione Periodica del Piano di Manutenzione:

Rivedere periodicamente il piano di manutenzione per la derattizzazione per garantire che sia aggiornato e adeguato alle esigenze attuali dell’azienda.

Apportare modifiche o aggiornamenti in base ai feedback, alle esperienze passate e alle nuove conoscenze nel campo della derattizzazione.

Seguendo questo piano di manutenzione per la derattizzazione in modo diligente e costante, è possibile ridurre significativamente il rischio di infestazione dei topi all’interno delle strutture e mantenere un ambiente di lavoro sicuro e igienico per tutti gli occupanti.

 

Articolo pubblicato il 21/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/12/2024.

Esplorando il Mondo Segreto delle Cimici dei Letti: Fatti, Mitologie e Soluzioni

Cimici dei Letti: Minacce Nascoste Nelle Stanze da Letto

Le cimici dei letti (Cimex lectularius) sono parassiti notturni che si nutrono del sangue umano e animale. Questi insetti sono cresciuti in numero negli ultimi anni, creando una preoccupazione crescente per la salute pubblica e l’igiene domestica.

Descrizione delle Cimici dei Letti

Le cimici dei letti sono insetti di forma ovale, marroni e piatti, con dimensioni che variano da 4 a 5 millimetri. Possono essere difficili da individuare a causa della loro capacità di nascondersi in piccole fessure e crepe nei mobili, negli infissi delle finestre e nelle fessure dei pavimenti. Durante il giorno, si nascondono nei loro rifugi, emergendo di notte per nutrirsi del sangue del loro ospite.

Infestazioni da Cimici dei Letti

Le infestazioni da cimici dei letti sono diventate un problema diffuso in molte parti del mondo, con la crescita del turismo e dei viaggi internazionali. Le cimici dei letti possono essere trasportate negli alberghi, nei mezzi di trasporto e nelle abitazioni attraverso il trasporto di valigie, vestiti e oggetti personali infestati.

Le seguenti sono indicazioni di un’infestazione da cimici dei letti:

Presenza di macchie di sangue sui fogli o sui vestiti da letto.

Tracce di escrementi scuri (spesso descritti come “macchie di penna”) sui materassi o sui mobili.

Reazioni cutanee come punture pruriginose o eruzioni cutanee, spesso disposte in linee o gruppi.

Rischi per la Salute

Le cimici dei letti non sono noti vettori di malattie infettive, ma le loro punture possono causare reazioni cutanee, tra cui prurito, gonfiore e arrossamento. Inoltre, grattarsi e manipolare le punture può portare a infezioni batteriche secondarie. Per le persone con allergie, le punture di cimici dei letti possono provocare gravi reazioni cutanee o addirittura scatenare reazioni anafilattiche.

L’aspetto più significativo dei rischi per la salute associati alle cimici dei letti è l’impatto psicologico. Le infestazioni da cimici dei letti possono causare stress emotivo, ansia, disturbi del sonno e isolamento sociale, poiché le persone cercano di evitare i luoghi infestati e si preoccupano costantemente di essere morsi durante la notte.

Soluzioni e Trattamenti

Affrontare un’infestazione da cimici dei letti richiede un approccio multifase che coinvolge l’igiene, l’ispezione e il trattamento mirato. Le seguenti sono alcune strategie comuni per gestire le infestazioni da cimici dei letti:

Ispezione e Pulizia: Ispezionare attentamente il letto, il materasso, i mobili e le aree circostanti per individuare le cimici dei letti o le loro tracce. Lavare tutti i vestiti da letto, gli abiti e gli oggetti personali a temperature elevate per uccidere eventuali cimici o uova.

Trattamenti Chimici: L’applicazione di insetticidi specifici per le cimici dei letti può essere necessaria per eliminare gli insetti nascosti negli angoli più remoti dell’abitazione. È importante seguire attentamente le istruzioni del produttore e prendere precauzioni per la sicurezza durante l’applicazione.

Trattamenti Termici: Esposizione al calore elevato attraverso il lavaggio a temperature elevate, il trattamento con vapore o il congelamento può essere efficace nel uccidere le cimici dei letti e le loro uova.

Prevenzione: Una volta risolta l’infestazione, adottare misure preventive come sigillare le fessure nelle pareti, utilizzare coprimaterassi antigraffio e monitorare regolarmente la presenza di cimici dei letti.

In conclusione, le cimici dei letti rappresentano una minaccia per la salute e il benessere umani, causando disagio fisico e stress psicologico. Affrontare efficacemente le infestazioni richiede una combinazione di igiene, ispezione e trattamento mirato. Mantenere una casa pulita e adottare precauzioni durante i viaggi possono aiutare a prevenire l’introduzione e la diffusione delle cimici dei letti.

 

Articolo pubblicato il 20/03/2024 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/12/2024.

Cimici dei letti, non dormiamoci sopra

Integralmente tratto dalla newsletter ENVU

Cimici dei letti, non dormiamoci sopra

Interessantissimo webinar per quello che sarà un nemico da combattere per i prossimi anni, consigliatissimo

La cimice dei letti (Cimex lectularius) è un infestante che ha catalizzato l’attenzione dei media soprattutto negli ultimi mesi ma che rappresenta da molto tempo una problematica da non sottovalutare, soprattutto nel settore dell’ospitalità. Oltre a porre chi gestisce una struttura ricettiva di fronte a problemi sanitari ed economici non semplici da affrontare, la presenza di questi insetti è anche in grado di mettere a rischio la reputazione della struttura interessata.
La cimice dei letti è un infestante occulto e “democratico”, perchè capace di colpire qualsiasi hotel a prescindere dal livello. Scopo del webinar è quello di conoscere meglio le caratteristiche di questo insetto infestante e i metodi di lotta per combatterlo, ma soprattutto porre l’attenzione sulla prevenzione, un aspetto spesso trascurato che, se opportunamente messo in campo, consente di risolvere il problema prima di essere costretti a intervenire a infestazione ormai conclamata, con tutti i disagi e le spese che ne conseguono.

Conduce e modera:
Maurizio Pedrini, giornalista e direttore tecnico di Dimensione Pulito

Relatori:
Graziano Dassi – Entomologo
“Entomologia sanitaria, diffusione, monitoraggio, strategie di lotta”

Bartolomeo D’Amico – Presidente A.D.A (Associazione Direttori d’Albergo)
“Quanto è sentito il problema delle cimici dei letti negli alberghi italiani?”

Margherita Zambuco – Presidente A.I.H. (Associazione Italiana Housekeepers)
“Un concreto impegno per la prevenzione: l’esperienza delle governanti”

Daniele Ferrari – Technical services manager Envu Italy/Iberia
“TRUDETX: un nuovo strumento per l’individuazione precoce delle Cimici dei letti”

Ai partecipanti che seguiranno per intero il live webinar e che ne faranno richiesta sarà inviato l’attestato di partecipazione

Quando

martedì, 16/04/2024 · 15:30 Rome

Programma

Cimice dei letti: caratteristiche dell’insetto e strategie di lotta

Percezione del problema negli alberghi italiani

La prevenzione vista dalle governanti

Il test rapido come strumento di prevenzione

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