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CIEMMEZETA.IT • IMPRESA DI PULIZIE MONZA / BLOG – NEWS – TUTORIAL & CONSIGLI PRATICI PER LE PULIZIE

BLOG – NEWS – TUTORIAL & CONSIGLI PRATICI PER LE PULIZIE

Articolo pubblicato il 18/07/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Pulizia di primo ingresso? Affidati a chi fa del pulito il suo mestiere!

Casa nuova appena acquistata, ristrutturata di fino per la propria famiglia o per il tanto atteso arrivo dei nuovi inquilini, o semplicemente imbiancata di fresco per restituire alle pareti il loro immacolato splendore?

Sapete tutti bene che a q uesto punto, prima che qualcuno possa abitarci, occorre pulire attentamente e in profondità l’ambiente nel quale sono stati effettuati i lavori

La pulizia di primo ingresso, o pulizia di fondo, è assolutamente necessaria per restituire un ambiente salubre, oltre che esteticamente perfetto, per una igiene efficace e duratura nel tempo.

Comprendiamo bene come sia forte la tentazione di rivolgersi, per questo interveto conclusivo, a chi ha svolto bene il resto del lavoro; ed è legittimo che imprese edili, muratori, imbianchini siano ben lieti di accaparrarsi altro lavoro svolgendo anche le pulizie, e sapranno senz’altro suggerirci di affidarci al cugino del nipote del fratello che, forse, una volta nella vita, ha anche pulito appartamenti.

Scherzi a parte, è chiaro che nessuno possa improvvisarsi operatore specializzato nelle pulizie e assicurare la pulizia perfetta che solo una impresa qualificata potrà garantirvi; come dicevano i nostri nonni “Ogni ofelè al fa el so mestè”.

Noi non imbianchiamo perché lasceremmo segni, tracce e sbavature, e non ci improvvisiamo manovali per la vostra e nostra sicurezza, e riteniamo allo stesso modo che per un pulito perfetto occorra spendere il giusto affinché nulla sia trascurato ed il lavoro venga svolta in piena sicurezza

Come si potrà essere tutelati sulla scelta di prodotti realmente adatti ad ogni superficie e materiale, con il rischio di rovinarli irrimediabilmente in caso contrario? E come si potrà essere certi dell’adeguatezza dei macchinari utilizzati da chi non è pratico del mestiere?

Il risparmio nell’immediato è assicurato….ma probabilmente ve ne pentirete a brevissima scadenza!

 Personale qualificato, oltre a prodotti e macchinari professionali e accuratamente selezionati, servono a rimuovere sporco, polvere e batteri non soltanto da un punto di vista meramente visivo ma anche per quella parte, più infida e pericolosa, che si annida in profondità

Noi facciamo un sopralluogo e ci rendiamo conto di tutti i lavori che vanno svolti per un pulito davvero soddisfacente; e poi lasciamo libero il cliente di scegliere quali servizi tra quelli offerti accettare, e se con una proposta a forfait o con un costo orario.

Rivolgiti a Ciemmezeta per ogni tua esigenza legata ad una pulizia di primo ingresso o post-ristrutturazione. Faremo del nostro meglio per la tua completa soddisfazione

Articolo pubblicato il 10/05/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Quando scegliere l’impresa di pulizie è una vera “impresa”: manuale di sopravvivenza per amministratori

impresa di pulizie Milano

Per un amministratore di condominio selezionare per i propri stabili una impresa di pulizia realmente professionale e accurata è un’attività piuttosto complessa.

Si tratta però di una scelta strategica per quanto riguarda la qualità della vita, reale e percepita, all’interno di un edificio e sappiamo bene che le pulizie condominiali saranno uno dei motivi per i quali più spesso l’amministratore sarà chiamato ad intervenire e a fornire spiegazioni; tanto più l’impresa delle pulizie sarà affidabile, tanto meno saranno frequenti lamentele e criticità, rendendo più semplice il lavoro del professionista.

Proviamo a chiarire maggiormente le idee su come fare a scegliere una impresa di pulizie condominiale professionale, in modo da prevenire molti dei problemi che si troverà ad affrontare l’amministratore dello stabile in assenza di un sistema di pulizie serio e strutturato.

Quante volte vi capita, cari amici amministratori, di arrivare non totalmente, o per nulla, preparati alla verifica dei diversi preventivi ricevuti dalle imprese di pulizie con cui siete in contatto?

Realizzare un buon capitolato per le pulizie condominiali richiede in primo luogo un discreto livello di comunicazione tra committente ed impresa; se non vengono condivisi dati importanti, come ad esempio il capitolato dei lavori precedente o quantomeno il mansionario (che talvolta vengono comunicati solo in una fase successiva al sopralluogo e al preventivo..), il preventivo stesso rischia di avere poco senso, di essere poco realistico e di non tenere conto in alcun modo della situazione attuale del condominio da pulire.

Il danno reale in questo caso non è tanto quello arrecato all’impresa di pulizie che verrà esclusa, magari senza colpa, dall’aggiudicazione dei lavori, ma soprattutto per il condominio, che si troverà a discutere del contratto finale, dovendo decidere tra imprese che hanno presentato (in buona o mala fede..) preventivi basati su dati incompleti, incoerenti, inesatti, con disguidi e problemi inevitabili che si presenteranno solo a conti fatti

Per organizzare i lavori al meglio senza inconvenienti sgradevoli, i capitolati tecnici risulteranno elementi fondamentali per la pulizia dei condomini coinvolti , permettendo alle imprese di pulizia di descrivere nel dettaglio tutti gli ambiti di intervento per una pulizia davvero efficace e al “controllore” di avere dei dati di fatto realmente oggettivi in merito.

Consigli pratici per la scelta dell’impresa di pulizie condominiali

Non guardate solo il prezzo, capite cosa c’è dietro: quali sono i costi nascosti dietro un prezzo bassissimo ed un capitolato lavori senza capo né coda? Spesso le prestazioni non vengono definite, dettagliate, non sono legate ad un reale impegno di ore lavoro, e dunque verranno semplicemente “non svolte”. Pagherete dunque meno per avere un lavoro non eseguito.

Create relazioni: Tenete conto delle esigenze manifestate dai condomini, delle lamentele più frequenti e delle necessità più importanti; di tutto questo andrà tenuto conto all’interno del capitolato lavori, ed è assolutamente sconsigliato far partire un appalto che fin dall’inizio non soddisferà nessuno, creando problemi al condominio, all’amministratore e all’impresa di pulizie

Nessun segreto, fornite informazioni: Quanto più dettagliate e precise saranno le richieste di carattere tecnico, tanto più il lavoro dell’impresa delle pulizie sarà corretto, preciso e monitorabile, ed il professionista potrà dimostrare la sua abilità nell’adeguare i vari lavori di pulizia, adattando le modalità di esecuzione alle caratteristiche condivise.

Per fare tutto ciò è necessaria competenza, professionalità e trasparenza; affidatevi soltanto ai migliori!

Articolo pubblicato il 30/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

La pulizia professionale del bagno in casa e in ufficio

Il pulito perfetto dei servizi igienici è il biglietto da visita ideale di ogni ambiente domestico e lavorativo, e l’organizzazione di un servizio di pulizie impeccabile è una delle caratteristiche fondamentali per garantire ai propri familiari e collaboratori il necessario comfort.

Sebbene a volte si tenda a privilegiare altri spazi, probabilmente più visibili ai nostri ospiti, clienti e fornitori, e quindi sembra che la priorità del pulito vada al soggiorno piuttosto che alla reception, ricordate sempre che un bagno pulito e curato è un elemento assolutamente decisivo per manifestare vero rispetto per le persone con cui interagiamo.

La toilette è però un ambiente piuttosto complesso e delicato, in cui la pulizia, l’igienizzazione e la sanificazione devono essere davvero eccellenti per garantire un risultato apprezzabile.

Gli impianti sanitari sono ovviamente tra i luoghi maggiormente “frequentati”, sia in casa che in ufficio, e i fruitori entrano in contatto diretto con differenti superfici, ognuna con le sue particolarità. Anche per questo motivo una pulizia accurata è di fondamentale importanza.

I problemi di pulizia di un bagno sono tendenzialmente tre e riguardano nello specifico:

  1. La rimozione delle incrostazioni di calcare da tutte le superfici (rivestimenti in ceramica, sanitari, rubinetteria);
  2. La sanificazione e pulizia del Wc
  3. La pulizia dei residui di grasso accumulati, ad esempio, sulle superfici delle vasche e della doccia

Il professionista del pulito quindi, pur evitando sprechi di prodotti, acqua e tempo (il  “costo vivo” più sensibile..), sa identificare il trattamento ed il materiale tecnico più adatto per ogni superficie, con l’obiettivo di renderla splendente senza mai danneggiarla.

Parliamo di professionisti proprio perché è di straordinaria importanza saper scegliere e maneggiare prodotti sempre adeguati al trattamento delle diverse superfici (rubinetterie, piastrellati, sanitari, box doccia), capaci di eliminare gli accumuli di calcare, di rimuovere le incrostazioni, di detergere a fondo e di igienizzare nel migliore dei modi.

Particolare attenzione va inoltre dedicata alla pulizia approfondita di docce e rubinetti (oltre ai filtri dei condizionatori), poiché ovunque vi sia ristagno d’acqua si possono annidare batteri molto pericolosi e nocivi come la legionella.

La “durezza” dell’acqua, con un elevato contenuto di calcio e magnesio, deposita il calcare all’interno delle tubature e dei rubinetti deteriorandone l’aspetto e anche l’efficienza, con il passare del tempo.

Spesso poi, anche se a prima vista superfici e piastrelle possono sembrare pulite, la vera sporcizia si nasconde in profondità, con rischi anche per la salute. La muffa infatti può infatti causare infezioni fungine, asma, allergie e anche difficoltà respiratorie; per combatterla fino in fondo occorrerà un prodotto specifico da utilizzare in maniera attenta e ben ponderata.

Chi si rivolge a soggetti non qualificati e non preparati professionalmente, scoprirà con orrore che sono proprio le spugne e gli stracci usati dagli addetti alle pulizie “improvvisati” a risultare gli oggetti più sporchi e pieni di batteri tra quelli presenti nei diversi ambienti domestici e lavorativi.

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

5 Maggio – Giornata mondiale delle “mani pulite”

Il 5 maggio si celebra in tutto il mondo l’Hand Hygiene Day, un evento voluto dall’Organizzazione mondiale della Sanità per sottolineare l’importanza del perfetto igiene delle mani degli operatori ospedalieri e domiciliari, come prima fondamentale precauzione contro le infezioni.

L’Oms  si prefigge l’obiettivo di  sensibilizzare medici, infermieri e parenti dei pazienti in merito alle norme igieniche necessarie per tutelare il paziente. Una operazione semplice, efficace e con un costo quasi nullo ma fondamentale; un gesto semplice al punto da venire spesso sottovalutato e dimenticato, non soltanto in ambito medico.

Chi è a contatto con un malato deve ricordarsi di lavarsi le mani con regolarità, e secondo quanto disposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, principalmente in 5 fasi; prima di toccare un paziente, prima di una pratica assistenziale, dopo aver maneggiato suoi liquidi corporei (anche quando vengono utilizzati contenitori o provette), al termine di una visita e dopo aver toccato vestiti o cose con cui il malato è stato a contatto in precedenza.

Le mani sono infatti terreno fertile per germi e batteri di diversa origine che non provocano infezioni sulla pelle intatta, ma possono risultare estremamente pericolosi al contatto con ferite chirurgiche, piaghe dadecubito o presidi medici, come ad esempio i cateteri

Attenzione ai batteri che non hanno “origine” dalle mani  ma che le utilizzano come “corridoio; senza adeguato utilizzo di sapone e altre sostanze possono farsi rapidamente strada alcuni batteri presenti nelle mucose o su altre parti della cute con cui le mani sono state precedentemente a contatto; a partire dalla tanto temuta influenza !

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

La pulizia della casa al mare – Bentornati! –

Manca poco, ancora qualche settimana, alla peggio qualche mese, per chi aspetta che sia il caldo estivo a dominare incontrastato su Rapallo e sul Golfo del Tigullio.

Tra poco potrete finalmente riaprire e ritornare a godervi la tanto agognata casa al mare. Se però non passate da qualche mese da Chiavari, Camogli o Santa Margherita, è probabile che troviate casa più o meno invasa dalla salsedine, dalla sabbia e dalla polvere.

Vogliamo iniziare la vacanza sgobbando per le pulizie? Il nostro consiglio è quello di rivolgervi ad una impresa di pulizie qualificata e trasparente, ma siamo generosi  e vi mettiamo nero su bianco qualche buon consiglio per la vostra casa delle vacanze in Liguria.

Un consiglio generale, amico caro; prima di tutto dovrai dedicare qualche minuto a riattivare gli impianti di luce, acqua e gas che sono stati lasciati staccati durante la tua assenza. Dai subito un occhio alla caldaia e ai termosifoni e ai filtri dell’aria condizionata, che l’umidità e il mancato utilizzo potrebbero aver danneggiato. Lascia i rubinetti aperti per un pò, e forse vedrai che per qualche secondo l’acqua sarà giallastra o rossa a causa dei tubi, ma tornerà subito trasparente e limpida.

La pulizia degli spazi esterni

Vetri, serrande, serramenti, ringhiere! Non c’è infisso o materiale che tenga contro la sabbia: invisibile e leggera, si infila dappertutto, con un pericoloso dettaglio; a differenza della polvere, la sabbia ha spigoli vivi, che possono ‘graffiare’ e rovinare le superfici. Iniziamo dalla cosa più semplice; un panno umido, nuovo ovviamente, per eliminare sabbia e polvere, pulire le ringhiere in ferro e togliere la salsedine dalle inferriate. La classica paglietta in ferro per eliminare le incrostazioni di salsedine e le prime, inevitabili quanto sgradite, tracce di ruggine. Un buono sgrassatore ed una ripassata d’acqua calda, con l’ausilio di una spazzola in plastica, ed il tocco finale per risciacquare con il fedele panno umido.

Magari avete anche uno spazio esterno, con tanto di altalena, barbecue, macchinine a pedali, ma anche tavolo e le sedie da esterno? Le superfici in resina possono essere ripulite con un semplice panno umido, ed uno sgrassatore completerà l’opera , lasciandolo agire solo per qualche istante. Se invece parliamo di materiali in legno, occorre prima rimuovere la polvere con un panno, diluendo con acqua il detergente per parquet e poi ripulendo il tutto con una spugna morbida

Cosa sono quelle macchie bianche sugli infissi? Ma si tratta delle immancabili incrostazioni di salsedine! Anche per esse sarà letale un bel mix di acqua calda e sgrassatore, da passare amorevolmente con una spugnetta. Per materiali in legno consigliamo invece il classico detergente da parquet che pulisce, lucida e protegge. Per chi vuole fare un lavoro certosino, esistono appositi prodotti per la protezione da salsedine utilizzati anche per le imbarcazioni, ma consigliamo di rivolgersi ad un esperto per non rischiare di far danni.

E la salsedine dai vetri? Non è necessario un prodotto specifico, ma vi tornerà utile il detersivo per piatti al limone mescolato ad acqua, passando sulle superfici la spugnetta dall’alto verso il basso; poi passateci pure su un classico panno inumidito. Quella vecchia copia del Secolo o del Corriere, ben appallottolata, vi servirà per asciugare e rivedere i vostri vetri lucidi e splendenti come non mai! Non siete mica tornati a Zoagli o Lavagna per ritrovare la nebbia, no?

Ora, invece di fare tutto questo e di iniziare la vacanze stanco, sporco e sudato, potresti rivolgerti all’impresa di pulizie Ciemmezeta, che ha sede a Rapallo, e sa come far brillare la tua casa al mare prima che tu ci rimetta piede. E ora, finalmente, torna a goderti la tua casa delle vacanze perfettamente pulita!

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Consigli per le pulizie dei pavimenti

Come i nostri clienti ben sanno, i pavimenti sono la parte dell’edificio che si sporca più spesso e facilmente, e rappresentano da soli oltre il 70% delle attenzioni di chi si preoccupa di “mantenerlo” pulito; si stima che, si tratti di capannone industriale o un grattacielo, il costo del pavimento è pari circa al 10% del costo globale dell’edificio.

La destinazione d’uso dell’immobile porta dunque a scelte quasi obbligate; per un capannone industriale, come quelli delle zone artigianali di Monza e Brianza, il costo sarà ovviamente ridotto rispetto a costruzioni più impegnative, e la pavimentazione sarà generalmente in cemento, senz’altro meno cara di altre soluzioni.

Un palazzo realizzato in prefabbricato sarà ovviamente più “leggero” a confronto di una costruzione tradizionale in muratura, e di conseguenza il progettista sceglierà una pavimentazione più  “delicata”, come ad esempio il PVC.

Una residenza o una villa di lusso, sarà invece realizzata con materiali costosi e rifiniture di pregio, come marmi e legni scelti ad esempio.

Il pavimento, quindi, rappresenta un elemento prezioso, da preservare con cura. Oggi il mercato offre una vasta gamma di pavimentazioni dalle specifiche caratteristiche.

Per poter comprendere quale sarà il trattamento di pulizia più opportuno, è importante prendere in considerazione i diversi interventi possibili; solo con una ottima conoscenza di questi dati, sarà poi fare la scelta più adatta.

A seconda della loro natura, i rivestimenti per pavimento possono essere suddivisi principalmente in quattro categorie; duri, resilienti, in legno ed in tessuto.

Tra i pavimenti duri troviamo quelli in pietra (come marmo e travertino), in agglomerati (tra cui il mosaico e la graniglia) e gli “impasti” come il cemento, il gres, il cotto e la ceramica. I pavimenti in materiale “resiliente”, dalla storia più recente, sono invece quelli realizzati in materiali come il Pvc, la gomma (il “bullonato”, il “bucciardato”, “lo scanalato”) ed il linoleum.

I pavimenti in legno possono avere origine da materiale tenero, duro o extra duro, così come da legname resinoso, pregiato o esotico, ognuno con le sue necessità particolari ed una fondamentale attenzione richiesta per il dettaglio.

Infine i rivestimenti in tessuto, come la moquette, possono essere in fibra naturale (animale o vegetale) o artificiale, in posa libera, piuttosto che in tensione o ancorati con nastro adesivo, e per una corretta spolveratura e lavaggio occorre tenere conto di tutti questi elementi.

Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali appare molto evidente la necessità di rivolgersi ad esperti per la cura e la pulizia dei propri pavimenti.

Nei prossimi articoli entreremo nel dettaglio delle tecniche di pulizia più adatte ed indicate per ogni singolo materiale

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Le pulizie della casa al mare – Gli Interni

Eccoci qui, finalmente torniamo a riprendere possesso della nostra adorata casa al mare in Liguria dopo un inverno freddo ma non troppo ed una primavera che ancora torna a sbocciare.

Rapallo, Sestri Levante e Camogli sono sicuramente dei posti meravigliosi dove trascorrere i propri weekend e le vacanze estive, ma dopo tutti questi mesi la casa va necessariamente ripulita da cima a fondo per un minimo confort.

Nel precedente articolo ci siamo occupati delle pulizie degli esterni, ora diamo una occhiata alle sorprese che troveremo dentro casa dopo mesi di chiusura forzata.

Ragnatele oramai tutelate dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, sabbia a mucchietti, colorate muffe e sporco incrostato a mosaico come nemmeno il migliore artigiano saprebbe allestire.

Ritieniti fortunato se ad aprirti la porta non trovi scarafaggi mutati geneticamente ed eserciti di formiche urticanti! Dai, stiamo scherzando per sdrammatizzare, ma ricordati che se le cose da fare sono troppe e troppo complesse, una impresa di pulizia specializzata con sede a Rapallo potrebbe aiutarti a risolvere rapidamente la situazione. Altrimenti, amico caro, procedi per priorità e parti dalle cose più importanti.

Inizia a dare respiro alla casa spalancando le finestre e le imposte per togliere l’odore stagnante di chiuso, e magari aggiungi qualche piantina aromatica che possa dare gradevoli sensazioni di fresco.

Cominciamo con l’eliminare qualche compagno di stanza sgradito, partendo dalle ragnatele che potrebbero decorare con raffinati arabeschi le tue pareti ; copri una scopa con un panno umido e pulito, in modo da non insozzare le pareti, e passala sulla ragnatela per eliminarla in pochi secondi.

Ora un occhio di riguardo per i pavimenti, che dovranno tornare a brillare per grandi e piccini, grazie ad olio di gomito ed ad un detergente profumato che restituisca freschezza e pulito.

Per la muffa, che probabilmente troverete ad attendervi paziente in qualche angolo, converrà utilizzare la candeggina per toglierne le tracce ed il conseguente cattivo odore che rischia di infestare casa; la muffa si formerà facilmente nelle zone meno arieggiate ed in quelle più esposte alle intemperie, e per evitarne la formazione in futuro potreste valutare una vernice antimuffa che protegga le superfici.

Anche il frigorifero chiuso da mesi non spiccherà certo per la gradevolezza all’olfatto; per restituire un odore invitante al nostro elettrodomestico preferito, pulisci le superfici interne con lo sgrassatore e sciacqua con un pannetto pulito inumidito; stesso procedimento per piatti e posate inutilizzati dall’anno precedente, che rischiano di dare un retrogusto gessoso ad ogni tua pietanza. Lavali tutti senza remore!

Passa l’aspirapolvere su divani e poltrone, che potrebbero avere digerito cumuli di polvere anche dove non immagini, e se non vuoi vedere il tuo televisore HD in bianco e nero, spolveralo con uno straccio ed un pennellino, e solo dopo lava il pavimento

Last but not least, come si dice nei migliori bar di Portofino, il nostro amato bagno; se non volete che quelle formazioni calcaree vi facciano compagnia per tutta la vacanza, dotatevi di pazienza e di un buon anticalcare per eliminare le incrostazioni. Doccia, lavandino e bidet ve ne saranno estremamente grati, e vi consigliamo di essere attenti ad utilizzare un panno ad uso esclusivo del WC

Speriamo di esservi stati utili con questi consigli, e ancora di meglio potremo fare se deciderete di rivolgervi a noi, dell’Impresa di pulizie Ciemmezeta per una pulizia specifica e attenta della vostra casa al mare e Rapallo e in tutto il Golfo del Tigullio.

Voi pensate solo a godervi l’inizio del vostro meritato riposo!

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Addio alle allergie, con le giuste pulizie…

L’inverno è oramai davvero archiviato, ma è tutto davvero rose e fiori?  Nei prati e nei giardini senz’altro, ma come di prassi ogni anno molti di noi devono fronteggiare la consueta sfida con le allergie di primavera. Gola secca, naso che cola, starnuti a ripetizione ed occhi lacrimevoli sono una presenza ormai fissa? Ricordate bene che il pericolo di reazioni cutanee, problemi respiratori e congiuntiviti, è causato solo in parte dai pollini che si trovano all’aria aperta e che gli allergeni più fastidiosi si annidano proprio nelle mura domestiche (se pensate che un solo grammo di polvere può contenere oltre 7mila allergeni creati dagli acari!). Come possiamo proteggerci, dunque? Ecco il decalogo CMZ, sei suggerimenti per una primavera all’insegna del benessere!

1) Attenzione ai materiali in cui si deposita l’acqua

Tende per la doccia o i tappetini possono procurare fastidiose reazioni allergiche quando rimangono bagnati o umidi per troppo tempo e inizia a formarsi la muffa. Senza dubbio meglio una doccia con box in plastica o vetro, più semplice da pulire e dove la muffa si accumula con più difficoltà. Le reazioni allergiche da muffa purtroppo non si fermano all’asma: in casi estremi, infatti, si può arrivare a fastidiose irritazioni della pelle o addirittura si registrano alcuni casi di polmonite

2) Cari amici animali..

Quando gli umani di casa hanno una buona familiarità con le allergie di stagione, ovviamente è fondamentale spazzolare i nostri amici a quattro zampe con metodo e cura, in modo che gli allergeni trattenuti dal loro pelo non creino ulteriori problemi nel periodo più caldo dell’anno.  I cani mostrano una maggiore accondiscendenza verso questo trattamento speciale, mentre di norma il gatto lo gradisce meno, ma….non lasciatevi impietosire! Durante “la muta”, consigliamo di usare  la spazzola per il cane una volta al giorno, in primavera e autunno, e una volta alla settimana durante il resto dell’anno. Per rimuovere i peli potreste utilizzare gli appositi guanti di gomma: sarà facile così attirare ed appallottolare il pelo per poi buttarlo via.

3 “Gli untori” siamo noi !

Prima di puntare il dito contro Fido e Micio, teniamo in considerazione che ogni giorno siamo noi a portare in polvere e sporcizia dalla strada, alla quale si aggiungono ad esempio volantini, sacchetti, pacchi e pacchetti, oltre alla polvere che si accumula sullo zerbino e ci entra in casa ad ogni entrata ed uscita. Evitarlo non è ovviamente possibile, ma qualche accorgimento aiuta; tenere vasi, portaombrelli ed altri oggetti un po’ più lontani dalla soglia di casa, lavare più spesso capelli, mani e vestiti, soprattutto se si è stati a lungo all’aperto, e cambiarsi regolarmente d’abito evitando di portare la sporcizia nel letto. Un ultimo consiglio; limitare, se possibile, i tappeti allo stretto indispensabile. Sono infatti dei formidabili “magneti” per residui di cibo, polvere ed acari…

4  Prendetevi cura di divani, materassi e tessuti

Siete consapevoli che all’interno di un materasso possono annidarsi fino a 10 milioni di acari? Si consiglia un regolare utilizzo del battipanni, oltre ad aspirare la polvere accumulato all’interno, e di girare il materasso periodicamente. Inoltre, l’acquisto di lenzuola e coprimaterasso antiallergici, protegge il materasso da acari e polvere limitando il rischio di asma. Anche divani, cuscini ed altri tessuti vanno puliti periodicamente, lavando le fodere in lavatrice. Nel caso di materassi e cuscini non sfoderabili, cercate di togliere la polvere con l’aspirapolvere e poi passate su tutta la superficie un panno imbevuto di una miscela di aceto bianco, acqua tiepida e qualche goccia di olio essenziale.

5) Operazione “sgabuzzini puliti”

Chi non desidera avere uno spazio nel quale accumulare oggetti spaiati e di utilizzo stagionale? Le scarpe da running e trekking, il ventilatore per i mesi estivi, le scorte alimentari ed i prodotti per l’igiene domestico, i giocattoli passati di moda e i regali meno “essenziali”. Purtroppo, però, più si accumulano oggetti, più si creano spazi e luoghi ideali per i cumuli di polvere. È importante spolverare periodicamente anche questo stanzino dimenticato, come gli altri ambienti! O pensare quantomeno a ricoprire gli oggetti lasciati a riposo e proteggerli da polvere e umidità con fogli di cellophane o altri materiali. Altrimenti la polvere accumulata lì prima o poi invaderà il resto della casa, ancor peggio nel periodo primaverile!! E perché non pensare di tanto intanto ad una visita al mercatino dell’usato per vendere il superfluo e ricavarci qualcosa, o regalarlo a chi potrebbe farne buon uso?

6) Abbiate cura delle vostre tende

Le tende sono un vero e proprio filtro tra l’interno e l’esterno della casa, ed è facile immaginare come acari ed allergeni vi si depositino in maniera piuttosto semplice e stabile. Che siano di cotone, misto cotone o lino, lavate le vostre tende regolarmente a 30 gradi: un ciclo delicato sarà perfetto, ma l’importante è ripeterlo con continuità. Se non avete tempo di lavarle, vi consigliamo quanto meno di passare un aspirapolvere a vapore con bocchetta apposita per tende, lungo tutta la superficie senza doverla prima smontare. Questo procedimento sicuramente donerà al tessuto nuovo vigore ma non andrà ad eliminare spiacevoli odori o macchie consolidate

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Vuoi un preventivo per le pulizie corretto e trasparente? Ecco cosa fare!

Ciemmezeta è attiva nel settore delle pulizie, sulle province di Milano,  Monza e Genova, da ormai da 25 anni e di preventivi ne abbiamo realizzati e conclusi davvero tanti. Costruire un preventivo sempre chiaro e corretto è un impegno che prendiamo con chiunque si rivolga alla nostra società, nell’interesse del nostro potenziale cliente.

L’impresa delle pulizie professionale ha tutto l’interesse a realizzare il preventivo nella maniera più trasparente e dettagliata, ma per avere una quotazione precisa e puntuale anche il cliente dovrà mettere un po’ di impegno per condividere alcuni dati fondamentali, alcuni dei quali potranno venire alla luce solo dopo un sopralluogo sul posto

In Marzo abbiamo ricevuto una richiesta di preventivo per le pulizie da una importante azienda di Monza, per la ripulitura di un intero stabilimento industriale; il nostro interlocutore al telefono non aveva però una minima idea di come fosse gestito l’attuale servizio di pulizie, né sulla turnistica e sulle ore di lavoro impiegate, e non ha saputo fornirci  informazioni utili sui metri quadri, sui macchinari da impiegare e sulla struttura degli impianti.

Solo il sopralluogo accurato, svolto dal nostro tecnico, ha fatto emergere tutta una serie di criticità risolvibili solo grazie all’intervento di una impresa di pulizie davvero professionale, e ci ha permesso di formulare un preventivo per le pulizie formulato con tutti i dettagli indispensabili.

Il nostro consiglio, nel vostro interesse, è di non considerare mai le informazioni condivise ed il sopralluogo come una “perdita di tempo” aggirabile, e diffidare sempre delle imprese che si limitano ad inviare un modulo standard, con pochi dettagli ed una quotazione astratta basata sul nulla…

Anche perché una impresa di pulizie poco professionale potrebbe essere “tentata” dall’inviarvi un preventivo a basso costo solo per conquistare la vostra attenzione, e farlo magicamente crescere in fase di sopralluogo; non mettetevi in queste situazioni!

Noi di Ciemmezeta ci mettiamo la faccia e l’impegno, veniamo ad incontrarvi e valutiamo attentamente dimensioni e dislocazione dei vostri locali,  grazie ad un alto livello di specializzazione!

Perché ti conviene !

 

Un capitolato dei lavori ben fatto, come è ovvio, vi permetterà prima di tutto di paragonare realmente i diversi preventivi ricevuti, e confrontare “pere con pere”; inoltre potrete controllare costantemente lo stato dei lavori e la loro reale riuscita parziale o completa. Inoltre sarete pienamente informati su cosà fare per dare avvio ai lavori , ed in che modo agevolare una corretta esecuzione del lavoro dal punto di vista concreto.

Le voci che incidono maggiormente sul costo di un servizio di pulizie a Monza e Milano, sono senz’altro la durata del lavoro, la dimensione degli ambienti da pulire ed il numero di persone che saranno poi dedicate al servizio.

Un prezzo eccessivamente basso potrebbe essere “troppo bello per essere vero”, o nascondere alcune pratiche non trasparenti; fondamentale poi è capire qual è la struttura dell’impresa, se garantisce tempi di risposta rapidi in caso di emergenze, se avremo un referente con un nome ed un cognome per le nostre richieste.

Considerate poi quanto viene elencato e descritto nel servizio di pulizie ordinarie, dai trattamenti che invece sono ritenuti pulizie straordinarie, e quindi comportano un costo extra, che dovrà essere specificamente indicato e quotato.

Ricordiamoci sempre che stiamo affidando un lavoro importante, e dovremo avere piena fiducia nell’impresa di pulizie alla quale ci rivolgeremo. Nel luogo di lavoro si conservano documenti importanti, carte private , oggetti utili e talvolta preziosi, e dobbiamo tutelare la privacy dei nostri dipendenti, clienti e fornitori.

Chi ben comincia..

Se si parte con il piede giusto, tutto proseguirà nella maniera più adatta ad instaurare un rapporto di fiducia tra il cliente e il fornitore di pulizia, senza sorprese sgradite in seguito.

Ciemmezeta, impresa di pulizia attiva su Monza e sulla provincia di Milano, impiega tutta la sua  professionalità per realizzare preventivi chiari e puntuali, creando rapporti di collaborazione stabili e soddisfacenti per la pulizia completa di uffici, case e condomini

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Condizionatori: utilizziamoli bene e puliamo i filtri!

Nelle nostre estati ormai sempre più afose, il condizionatore è diventato una presenza sempre più irrinunciabile per un ambiente lavorativo e domestico confortevole.  Gli adulti ne sono certamente entusiasti, ma a ricavarne i benefici più importanti sono soggetti come anziani e bambini. E come la mettiamo con i raffreddori, tosse e mal di gola spesso imputati all’impianto? Mettiamo in chiaro una cosa: il problema non è mai l’aria condizionata in sé, quanto un suo utilizzo improprio e scorretto.

Sappiamo bene che negli uffici privati e in tutti i luoghi aperti al pubblico occorre rispettare la normativa a tutela dei lavoratori  e dei cittadini, mentre in casa la tentazione di esagerare, impostando temperature polari, è forte.

L’uso inadeguato degli impianti ed il mancato rispetto delle leggi su sicurezza e igiene ha come immediata conseguenza il proliferar

e di bronchiti, mal di schiena, dolori addominali e raffreddori, ma anche infezioni potenzialmente gravi causate da batteri ed altri agenti patogeni presenti nei filtri non puliti dei nostri condizionatori

I nostri consigli per evitare rischi !

Prima di tutto ricordiamo la corretta temperatura del condizionatore, con un primo fondamentale imperativo: la soglia tra la temperatura esterna e quella interna non deve essere superiore ai 7 gradi e l’umidità deve oscillare su valori compresi tra il 40 e il 50 per cento).

Nessuno poi deve essere esposto al getto diretto dell’aria fredda, e quindi postazioni in ufficio, tavoli e poltrone in casa non devono essere poste in posizioni a rischio. Arriviamo poi ad un capitolo fondamentale, quello della pulizia dei filtri dei condizionatori.

Rivolgersi ad un’azienda esperta nel trattamento e nella pulizia dei filtri riveste infatti una grande importanza per prevenire infezioni anche serie come la famigerata legionella: i filtri non puliti, infatti, possono trasformarsi in ricettacoli di batteri, particelle, funghi e muffe, che vengono poi immessi continuamente nell’ambiente, che risulterà irrimediabilmente “inquinato”.

Il rischio è piuttosto significativo non solo e non tanto per i condizionatori di uso domestico, ma soprattutto per quelli che rinfrescano uffici, edifici pubblici, ospedali e strutture ricettive, ancor più se l’impianto di condizionamento è datato.

Possiamo ricordare un tragico caso limite, ma realmente accaduto e risalente al 1976, quando presso lo Stratford Bellevue Hotel di Philadelphia, negli Stati Uniti,  più di 200 persone accorse per una convention si ammalarono di una forma di polmonite mai diagnosticata prima di allora e addirittura 34 di esse morirono a causa della malattia contratta. L’agente patogeno fu poi identificato come un batterio di nuova scoperta, chiamato Legionella Pneumophila, presente nell’impianto di aria condizionata dell’albergo sostanzialmente mai “bonificato” prima di questo fatale evento.

E’ dunque fondamentale che, periodicamente,  si faccia eseguire una pulizia professionale e accurata dei filtri dei condizionatori e di tutti gli elementi del sistema di condizionamento, dunque anche degli split , ovviamente: un condizionatore pulito non solo sarà più efficiente ma durerà anche più a lungo. Se volete davvero risparmiare denaro ed evitare sorprese spiacevoli, quindi , acquistate un ottimo impianto e poi affidatevi a un ottima impresa di pulizie specializzata in questo trattamento, come Ciemmezeta.

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Perchè rivolgersi ad una impresa di pulizie professionale ?

Diciamo la verità; troverete sempre qualcuno disposto a fare il lavoro a meno, e siamo certi che il cugino del nipote del vostro vicino saprà sempre consigliarvi qualcuno in grado di fare le pulizie ad un costo orario rifiutato anche dalle peggiori fabbriche clandestine del Bangladesh.

Se vi interessa solo spendere meno, incuranti di ogni rischio e senza riguardo per casa vostra e per il vostro ufficio, riteniamo vi convenga rivedere i vostri pensieri.

Sapete che quello delle pulizie è uno dei settori dove è più alto il rischio di infortuni sul lavoro, subito dopo comparti come quello dell’edilizia e dei trasporti?

Parliamo di patologie “da sovraccarico”, ma anche di veri e propri incidenti, cadute, ferite, per non parlare di allergie e dermatiti

Vuoi che casa tua o il tuo ufficio siano davvero puliti ?

Per questo motivo le imprese di pulizie professionali, oltre ad avere solo personale regolarmente assunto, formato e assistito, dedicano molto tempo alla prevenzione degli incidenti; come può assicurarvi da questi rischi una impresa non regolare od un singolo “professionista”, magari improvvisato, e senza le carte in regola?

Parliamo poi della qualità del lavoro; pulire significa far brillare i vostri ambienti e le vostre superfici, ed un lavoro fatto male è sostanzialmente un lavoro non fatto. Spendere per un lavoro svolto letteralmente con i piedi, da personale improvvisato, significa davvero risparmiare?

Per un imprenditore un ufficio davvero ordinato e pulito rende senz’altro più produttivo e gradevole il proprio lavoro e quello dei collaboratori,per chi ha un negozio è invece evidente come far brillare l’ambiente che ospiterà i clienti sia un biglietto da visita imprescindibile per un attività di successo

Per una famiglia, affidarsi ad una impresa di pulizie per la propria casa significa far vivere i propri cari in un ambiente ancora più sicuro ed accogliente, avendo però il tempo di dedicarsi ad altro senza l’incombenza anche delle pulizie di casa.

Nella valutazione dell’impresa a cui affidarsi, la scelta più saggia è quella che vi garantisca un ottimo risultato, piuttosto che dubbi, timori e nuove possibili problematiche; in ogni caso, meglio richiedere all’azienda referenze e la documentazione che ne possa attestare la serietà.


Pulitori si…..ma specializzati!!

Oltre agli irregolari, agli improvvisati e ai semplici “scappati di casa”, c’è un’altra categoria alla quale prestare un minimo di attenzione prima di fare la propria scelta; parliamo delle aziende multiservizi. In questo vasto ambito si nasconde di fatto qualunque cosa, da aziende realmente specializzate in diversi segmenti, a semplici factotum che fanno tutto si, ma in in maniera mediocre e raffazzonata. Il rischio in questo caso è di imbattersi in realtà poco professionalii e che utilizzano prodotti chimici ed attrezzature non adatte, o semplicemete non in grado di rispettare la tempistica concordata per portare a termine i lavori per la scarsa conoscenza della materia. Andreste a farvi curare una carie dal medico di famiglia, o a far tosare il barboncino dal parrucchiere di vostra suocera? Ne dubitiamo fortemente!

Ciemmezeta, impresa di pulizie con sede a Sesto San Giovanni e Monza, mette a vostra disposizione quasi 25 anni di esperienza nelle pulizie di uffici e case, con personale regolarmente assunto e specializzato in qualsiasi tipologia di trattamento.

Contattaci subito per una soluzione personalizzata!

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

Un manuale per l’eco-sostenibile

Un manuale per l’eco-sostenibile

Ben ritrovati! Stavolta non vi annoierò con i soliti consigli per pulire al meglio…. oggi parliamo di Green Economy ed Eco-sostenibile in Italia.

Si è svolta da poco a Rimini la fiera “Ecomondo” per il recupero della materia e dell’energia utilizzata. Il punto cardine di questo grande meeting si è focalizzato sull’esigenza di dover tutelare i nostri ecosistemi e il loro equilibrio, sempre più precario di questi tempi.
Il parere unanime che si è raccolto nel corso di questo incontro sottolinea l’importanza di spendere una parte degli investimenti nazionali per investire in politiche coordinate di protezione ambientale.Questo è possibile solo se vengono limitati gli sprechi riferiti alle risorse naturali e al loro utilizzo, troppo spesso fuori controllo.
Per poter dare delle direttive precise in questo senso si è pensato alla creazione di un vero e proprio “eco-manuale” avente l’obiettivo di creare nel miglior modo possibile un’economia sostenibile per l’ambiente, soprattutto per tutelare le risorse idriche e agricole.Voi che ne pensate? Riusciremo mai a fare degli interventi sul nostro ecosistema senza danneggiarlo gravemente come già stiamo facendo?

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

Il giorno migliore per le pulizie

Qual’è il giorno migliore per fare le pulizie a casa propria? Lo so, può sembrare una domanda banale ma non lo è. Credo anzi che questo argomento possa aprire un vero e proprio dibattito tra le varie categorie di donne, che siano esse casalinghe o impiegate.
Certo, direte voi, per le casalinghe ogni giorno è buono. Loro non devono alzarsi la mattina per andare al lavoro,  al massimo se hanno dei figli piccoli devono svegliarsi prima del marito per prepararli e accompagnarli a scuola oppure all’asilo…. In realtà credo che anche loro, così come le donne impiegate per una qualche azienda, abbiano per ogni giorno della settimana la loro “tabella di marcia” per le varie attività domestiche da svolgere.
Per esempio il lunedì decidono di pulire le camere da letto e il bagno, il martedì la cucina e il mercoledì il soggiorno (e se hanno una casa piccola in tre giorni possono dire di avere già terminato l’opera!). Ma in questo programma possono sempre subentrare i fatidici imprevisti , inevitabili quando si ha una famiglia da portare avanti. E così ecco che al programma del martedì di sistemare tutta la cucina si aggiungono nell’ordine: i bambini malati da accudire, i probabili viaggi in farmacia, le bollette da pagare che saltano fuori da qualche parte, la suocera che reclama aiuti per lavare le tende ecc. ecc.
Alla fine la giornata del martedì viene esaurita per espletare queste attività e, di conseguenza, addio cucina!
Altro caso è quello dell’impiegata tipo, che lavora full-time fino alle 18.00 e durante la settimana non ha materialmente il tempo per “stare dietro” alle attività di pulizia. Torna a casa e il massimo che riesce a fare è preparare la cena, farsi una doccia e stare sul divano a riposare per si e no un’ora prima di cedere alla stanchezza e trascinarsi dalla poltrona al letto. E poi, quando arriva il weekend tanto agognato per potersi riposare un pò, si ricorda di avere ancora tutta  la casa da pulire….
Ora, io personalmente credo che il giorno migliore o preferito dall’impiegata non sia di certo il sabato o la domenica…. diciamo che quelli sono i giorni imposti per fare le pulizie e per evitare che la propria casa diventi un covo di acari (soprattutto sotto ai letti e negli angoli, vero?)
Per le casalinghe, invece, ci potrebbe anche essere (sempre sulla base di quella famosa tabella di marcia sopra citata), peccato che poi magari il giorno preferito debba essere rinviato a causa della risoluzione di altri problemi…
Qualunque sia il vostro caso, care signore, vi consiglio di togliervi ogni dubbio. Chiamate Casapulita e vedrete che per loro è sempre il giorno migliore per le vostre pulizie!
Cosa ne pensate?

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

pulire e zen,Le pulizie di primavera

E’ un pò tardi per le pulizie di primavera,che dite?

Possiamo sempre chiamarle pulizie di inizio estate, comunque sta di fatto che bisogna farle,e allora come ci si organizza?è mattina la sveglia suona alle 7, l’ho messo ieri sera perchè devo fare le famose pulizie di primavera,mi alzo e vedo li il mio arsenale da combattimento secchio,mocio,stracci,detersivi e quant’altro,anche il mio gatto che di solito si sveglia prima di me mi guarda stranito,ma io ho una missione e la devo portare a termine.Vado in cucina perchè senza il caffè non si può fare ho ancora un occhio chiuso,preparo la caffettiera la metto sul fuoco e prendo una tazza,però senza qualcosa da mangiare come farò ad andare avanti nella mia battaglia?e allora prendo il pane,il burro,la marmellata e faccio colazione accendo la tv che mi da la carica per svegliarmi, guarda guarda in tv c’è la TATA Francesca dai inizio più tardi e guardo il programma,sono le 8.30 si sveglia anche il gatto e reclama il cibo,e allora pulisci le ciotoline dagli da mangiare e sono le 9.Cavolo ma oggi non c’è il mercato?ma si volevo prendere le verdure che sono sempre belle li,dai faccio una volata poi torno e faccio tutto,ore13.30 torno a casa dopo il mercato ahahah,e adesso devo mangiare per forza tutto il giorno in giro come faccio a portare a termine la missione se non sono in forza,e allora preparo il pranzo il gatto mi guarda come per dire tanto alla fine non le fai lo stesso le pulizie ti ho già vista fare così.ore 14.35 ho pranzato e adesso sono davanti alla tv a guardarmi uno di quei programmi che di solito non guarderei mai,solo che oggi non ho più voglia di fare le benedette pulizie di primavera,ore 16.00 suona il campanello è la Lalla la mia amica che fra l’altro si chiama come l’amica della TATA Francesca si peccato che io non sono lei,vabbè mi invita a fare l’aperitivo alle 19 in piazza,dai ci vieni?e non lo so sai dovrei pulire,farmi una doccia e trovare qualcosa da mettere,e lei ma scusa perchè non chiami questo numero e ti fai fare le pulizie da loro(impresa di pulizie)?ma no figurati mica non sono in grado di pulirmi la casa da sola.ore 16.30 chiamo Casapulita.net,domani le pulizie di primavera me le fanno loro.

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

Edifici malati

E’ lunedì e sono già a terra al pensiero di andare in ufficio,e anche se mi sveglio di buon umore quando entro in ufficio inizio a sentirmi male,già penso al mal di testa che mi verrà e che mi seguirà fino a casa.
Chi di voi non si è mai sentito così scagli la prima pietra.
Pigrizia,mancanza di voglia di lavorare,vecchiaia e chi più ne ha più ne metta,insomma quante volte ci siamo sentiti così inadeguati anche se poi il nostro lavoro ci piace e non capiamo come mai non abbiamo nessuna voglia di di andarci,bhe forse non è tutta colpa nostra.
Facciamo un po di conti una settimana è composta da 168 ore di cui 40 vengono passate in ufficio,la domanda è questa, è possibile che la negatività dell’ufficio si possa riscuotere poi sulle 128 ore che dovremmo passare con la famiglia,gli amici ecc.? La risposta è si!
Conoscete il termine “edificio malato”?bene è un termine che si usa per definire edifici con problemi di inquinamento interno,cioè quando in coloro che vi soggiornano insorgono malesseri e problemi riconducibili alla qualità dell’aria.
Già dagli anni ’70 si era capito che molte assenze dal posto di lavoro erano riferite a malessere generale,quindi sensazione di nausea(odori fastidiosi o sgradevoli),aria secca,irritazione di pelle e occhi,queste reazioni al microclima hanno permesso la diagnosi di questo problema definendolo SBS Sick Building Sindrome.La cosa interessante è che tutti questi sintomi si manifestano quando stanziamo nell’edificio e scompare quando ci allontaniamo da esso,quindi gli esami e le visite mediche non evidenziano nessun problema.
Certo non tutti i pigri sono malati di SBS che comunque non uccide ma sicuramente abbassa la nostra qualità della vita,tutto quello che ci circonda dalla stampante al termosifone,dall’umidificatore ai panneli di rivestimento usati negli uffici per dividere le postazioni di lavoro,tutto questo può essere dannoso se non pulito e igienizzato da persone competenti.

Elenco brevemente quali sono i sintomi:
ALVEOLITE ALLERGICA
FEBBRE DA UMIDIFICATORE
DERMATITE
SINDROME DA SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA
Non sto qui a dirvi tutti i sintomi ecc. perchè non voglio essere noioso, però sono davvero cose comuni che non tutti sanno ma di cui quasi tutti soffriamo,ho fatto dei corsi su queste cose grazie al mio datore di lavoro e volevo mettere a conoscenza di questo anche i non addetti ai lavori

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

i Tag più ricercati per le imprese di pulizie su internet a Milano, Monza e Brianza, Sesto San Giovanni e Rapallo!

Buongiorno, oggi metto a disposizione studi rilevati recentemente su internet.

La lotta all’ultima “ricerca” è molto impegnativa, faticosa e costosa. Nelle aziende, CIEMMEZETA inclusa, molte risorse vengono impiegate per essere tra i primi nei motori di ricerca. Ci si affida ancora al web per trovare clienti ormai iperparametrati, informati e consapevoli?

Non credo ci sia ancora una risposta definitiva. Di sicuro il rapporto umano, il vis a vis è ancora il canale preferito, anche se molto impegnativo e laborioso.

Spesso una tariffa oraria bassa non è cosi limpida, come dovrebbe essere una pulizia ben fatta!!!

Ecco svelato l’elenco delle keywords più ricercate nel settore delle Imprese di pulizie e servizi per le aziende o semplicemente per pulizie domestiche di casa, siano esse pulizie di primavera o semplicemente per il lavaggio dei vetri:

1- pulizia
2- pulizie domestiche
3- addetto alle pulizie
4- pulizie vetrate condominiali
5- aiuto pulizie primavera
6- pulizia vetri
7- pulizie industriali
8- pulizie scale condominio
9- impresa di pulizie prezzi
10- servizi di pulizia
11- pulizie tende da sole
12- igienizzazione
13- pulizie di casa
14- pulizia moquette
15- imprese di pulizie
16- impresa di pulizia
17- ditta di pulizie
18- pulizie uffici
19- derattizzazione
20- ditta di pulizia
21- pulizie
22- pulizia parquet
23- pulizie appartamenti
24- imprese di pulizie

Il nostro consiglio, assolutamente non disinteressato, è quello di non fermarsi solo al prezzo proposto.

Buona ricerca a tutti!

Articolo pubblicato il 09/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

AREA “C” CAMBIAMO UN FURGONE ALL’ANNO!!!

Ciao a tutti! In questo video troverete l’intervista fatta dalla troupe di Rai Tre del programma “Agorà” al nostro grande capo Alessandro riguardo la sua opinione sull’Area C, da poco introdotta a Milano.

Direi che è molto interessante e di sicuro fa riflettere sui pro e i contro che un sistema di questo tipo può generare per un’azienda che offre servizi come i nostri.

Voi cosa ne pensate?

Attendiamo le vostre opinioni per discuterne insieme..

A presto!

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0cd4a617-d087-4f70-89c4-6fd6668a4953.html#p=0

Articolo pubblicato il 23/12/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 23/12/2020.

Ti Spazzo In Due • E finalmente le imprese di pulizia italiane vanno in tv !

“Ti Spazzo In Due” – E finalmente le imprese di pulizia italiane vanno in tv !

E’ da una vita che qui in Cmz di tanto in tanto ci guardiamo negli occhi per dirci che “sulle imprese di pulizia dovrebbero farci un film !!”, tra il serio e il faceto, considerando quante incredibili cose abbiamo visto e vissuto tra collaboratori improbabili e clienti strampalati, lavori straordinari e ordinaria amministrazione; anzi, più che un film abbiamo sempre immaginato una serie tv da almeno 10 stagioni !

 Ora, grazie al nuovo format “Ti spazzo in due”, che va in onda il Mercoledì sera su Real Time (DTT, canale 31) abbiamo il primo “docureality” al 100% prodotto e girato in Italia, che ruota intorno alla missione impossibile di una impresa di pulizia pugliese gestita da un “board” interamente femminile.

Al centro della scena ci sono le donne della famiglia Paglionico, tre generazioni e mezzo di coraggio e passione dalle origini fieramente pugliesi al più naturale dei “trapianti” al Nord Italia, titolari di un’impresa di pulizie a gestione familiare che di volta in volta si interfacceranno con clienti esigenti, sfacciati e senza freno.

L’impresa di pulizia, esattamente come capita spesso alla Cmz per le pulizie in appartamento a Milano e Monza, viene contattata da un proprietario di casa per pulire a fondo tutto il possibile e la puntata prende avvio con il più classico ed immancabile sopralluogo nel quale le Paglionico dimostrano tutto il proprio savoir faire e una grande capacità di far esprimere il cliente per raccoglierne meglio le esigenze.

La fase di incontro con il cliente è lo spunto per offrire tutta una serie di consigli agli spettatori sulle pulizie in appartamento, una sorta di tutorial piuttosto familiare agli spettatori di Youtube reso senz’altro più leggero e “spettacolare” da tutta una serie di effetti e di tocchi a sorpresa che rendono i consigli sulle pulizie leggeri e gradevoli anche per un pubblico di non addetti ai lavori.

 Le cinque donne che gestiscono l’impresa di pulizie hanno dei caratteri molto marcati, e volutamente esagerati, proprio per offrire al pubblico la giusta dose di “fiction” senza la quale il pulito in sé e per sé risulterebbe di certo meno interessante;  andiamo da Antonella, mamma e boss dell’impresa di pulizia, che con grande abilità e capacità “manageriale” gestisce l’impresa di famiglia e si prosegue con la sorella minore Anna, molto sopra le righe ed entusiasta, in frequente contrasto con il “boss”; quindi arriva l’esperienza di nonna Rosy, la veterana che non accenna a fare un passo indietro, per arrivare a Tiziana e Veronica, le figlie di Antonella , che un giorno probabilmente prenderanno il comando ma ad oggi sono soggette alla dura gavetta delle pulizie più pesanti.

Sicuramente nella fiction televisivo di Discovery Real Time è tutto un po’ troppo semplice e leggero rispetto alla dura realtà di una vera impresa di pulizia attiva sul territorio di Monza e Milano da più di 30 anni ; non tutto è rosa e fiori, e sarebbe senz’altro stato interessante se in “Ti spazzo in due” si entrasse più nel merito reale degli aspetti gestionali di un’ impresa, delle criticità ma anche della grande umanità di tutto quello che a che fare con il personale addetto, delle difficoltà nell’elaborare un preventivo che corrisponda alle esigenze di un cliente per qualcosa che ha sempre un che di astratto e personale, come il pulito, ma che tutti vorrebbero fosse “oggettivo” e “calcolabile”.

Fino ad oggi gli unici programmi dedicati alle pulizie, in format USA, sono stati gli oramai celebri Malati di pulito e Sepolti in casa , che abbiamo più volte citato per la grande esperienza della Cmz nel trattamento di casi di isolamento sociale, disturbo da accumulo seriale e barbonismo domestico in tutta la Lombardia. Qui è tutto molto più rilassato e divertente, lo scopo non è certo quello di mettere in guardia o “terrorizzare” ma intrattenere dando però dignità, visibilità, e anche un po’ di glamour ad una delle attività indispensabili per ogni ufficio che si rispetti e per ogni appartamento con esigenze speciali.

Ancor più lodevole che si sia deciso di dare visibilità ad una impresa di pulizie interamente al femminile, visto che il nostro è forse uno dei primi settori ad essersi largamente aperto, anche in Italia, all’imprenditoria “in rosa” con centinaia di casi di successo in tempi ancora purtroppo “non sospetti”.

Il programma di Discovery Real Time è dunque promosso, e per tutto quello che riguarda le pulizie in casa e in ufficio vi invitiamo a contattare la Cmz per un sopralluogo gratuito ed un preventivo senza impegno economico.

Articolo pubblicato il 24/11/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 24/11/2020.

RIENTRO AL LAVORO DOPO POSITIVITÀ AL COVID-19

RIENTRO AL LAVORO DOPO POSITIVITÀ AL COVID-19

Come previsto dal DPCM 03/11/2020, Allegato 12, paragrafo 12: 

Per il reintegro progressivo di lavoratori dopo l’infezione da COVID19, il medico competente, previa presentazione di certificazione di avvenuta negativizzazione del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza, effettua la visita medica precedente alla ripresa del lavoro, a seguito di assenza per motivi di salute di durata superiore ai sessanta giorni continuativi, al fine di verificare l’idoneità alla mansione (D.Lgs 81/08 e s.m.i, art. 41, c. 2 lett. e-ter), anche per valutare profili specifici di rischiosità e comunque indipendentemente dalla durata dell’assenza per malattia.

E’ necessario informare il medico competente prima di consentire il rientro al lavoro di un dipendente.

Non esitate a contattarci al n. 039 2001834 oppure via mail all’indirizzo info@ciemmezeta.it

Articolo pubblicato il 10/11/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 10/11/2020.

La sanificazione in condominio – Che fare se un residente è positivo al Covid ?

La sanificazione in condominio – Che fare se un residente è positivo al Covid ?

Visto il numero di contagi di settimana in settimana sempre più alto succede sempre più di frequente che, all’interno di uno spazio frequentato come quello di un condominio, ci siano persone che sono risultate positive al tampone (in gran parte asintomatiche) e che nel periodo precedente all’esame abbiano, spesso senza essere consapevoli del proprio stato, frequentato fisicamente luoghi comuni a tutti gli altri inquilini esponendoli quindi al rischio di contagio, pur senza volerlo.

Come si deve procedere in questi casi? Iniziamo col dire che, in linea teorica, il condomino positivo non è obbligato a comunicare il proprio stato di salute all’amministratore mentre quest’obbligo sussiste solo verso le Asl e le autorità sanitarie per quanto concerne tutta la procedura di quarantena e tracciamento dei contatti (ahinoi, al momento del tutto “saltato”).

Il condomino positivo è ovviamente obbligato all’isolamento e ad evitare, per quanto gli sia possibile, di entrare in contatto con altri soggetti esterni e a frequentare gli spazi comuni del caseggiato, oltre a quelli esterni; il “positivo” può spontaneamente comunicare, ed è apprezzabile lo faccia, all’amministratore il suo stato di salute ma quest’ultimo è chiamato alla completa riservatezza e non può violarne la privacy.

L’amministratore può comunicare al resto del condominio che c’è un caso di positività all’interno dello stabile invitando ad una maggiore attenzione ai contatti fisici negli spazi comuni, rendendo pubbliche e ancora più evidenti le regole di distanziamento sociale oramai diventate di dominio collettivo ed esortando ad una continua igienizzazione delle mani (e magari invitando l’impresa di pulizie a lavorare in maniera ancora più attenta).

Attualmente non sussistono obblighi “generali” di provvedere alla sanificazione degli ambienti comuni in caso di positività di un condomino, ma tale attività è fortemente consigliata.

In alcuni Comuni sono state però emesse specifiche ordinanze in merito alla sanificazione dei condomini e di conseguenza in alcune aree tale operazione è da considerare obbligatoria, in caso di acclarata positività di un residente, per ottemperare alla normativa locale.

In questi casi la sanificazione può essere addirittura “ordinata” dall’amministrazione locale e l’amministratore collabora con essa per coordinare le attività da svolgere.

In assenza di un’ordinanza specifica, è comunque suggerito che l’amministratore di un condominio in cui è stato acclarato un caso di positività al Covid-19 si metta in contatto con le autorità sanitarie competenti per comunicare la presenza del contagio e chiedere consiglio su che tipo di intervento far svolgere.

Non potendo convocare l’assemblea plenaria dei condomini, per evidenti ragioni di tutela, l’amministratore, qualora ritenesse necessario un intervento del genere o nel caso in cui all’interno del condominio si verificasse un caso di Covid-19, dovrà coordinare a distanza tale operazione per evitare che possano diffondersi ulteriormente contagi e timori tra i residenti.

La sanificazione può essere effettuata solo da ditte specializzate, autorizzate e che possano non solo emettere certificazione ma fatturare correttamente l’intervento come “sanificazione” possedendone specifici requisiti di legge.

La Cmz è a vostra completa disposizione per ogni informazione e dettaglio in merito ad interventi di sanificazione in condominio a Milano, Monza e Brianza e in tutta la Lombardia.

Articolo pubblicato il 26/10/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 26/10/2020.

Aggiornamento delle indicazioni per la durata dell’isolamento e della quarantena dei casi confermati di Covid-19 e contatti stretti di casi confermati; utilizzo dei test diagnostici

Aggiornamento delle indicazioni per la durata dell’isolamento e della quarantena dei casi confermati di Covid-19 e contatti stretti di casi confermati; utilizzo dei test diagnostici

Alleghiamo vademecum per la gestione dei casi Covid, come da protocollo della Regione Lombardia del 19/10/2020.

Facendo seguito alla trasmissione della Circolare n. 032850 del 12 ottobre 2020 del Ministero della Salute avente oggetto “COVID-19: indicazioni per la durata ed il termine dell’isolamento e della quarantena.” Che comunque si allega, di seguito si forniscono le indicazioni per la puntuale applicazione.

protocollo-covid-regione-lombardia-1Download

Articolo pubblicato il 19/10/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 19/10/2020.

NUOVA ORDINANZA REGIONE LOMBARDIA: PROCEDURE

La Regione Lombardia ha emanato la nuova Ordinanza n. 620 del 16 Ottobre 2020, in vigore da sabato 17 ottobre fino a venerdì 6 novembre 2020.

Riportiamo di seguito le procedure da seguire nel caso in cui la temperatura corporea di un lavoratore risulti superiore al 37,5° o qualora il lavoratore manifesti i sintomi di infezione da Covid-19 (tosse, raffreddore, ecc.) durante l’attività lavorativa:

1) Il lavoratore non potrà accedere o permanere sul luogo di lavoro: sarà momentaneamente isolato e non dovrà recarsi al Pronto Soccorso

2) Il datore di lavoro comunicherà tempestivamente tale circostanza e gli eventuali contatti lavorativi al medico competente, ove nominato

3) Il medico competente provvederà senza ritardo alla segnalazione alla ATS e procederà agli interventi del caso, anche verificando i contatti lavorativi a lui segnalati

4) Il lavoratore dovrà comunicare tempestivamente al proprio medico di medicina generale (MMG) la presenza di sintomatologia e il conseguente mancato accesso al luogo di lavoro, indicando anche se in azienda è nominato il medico competente, per gli adempimenti previsti a cura del MMG

Per ulteriori approfondimenti, vi rimandiamo ai seguenti link:

Ordinanza 620 Regione Lombardia 16 Ottobre 2020

Articolo pubblicato il 12/10/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/10/2020.

Accumulo incontrollato di rifiuti con conseguenze penali; un recente caso di cronaca in Lombardia

Accumulo incontrollato di rifiuti con conseguenze penali; un recente caso di cronaca in Lombardia

L’accumulo compulsivo di rifiuti, oltre a drammatici risvolti dal punto di vista della saluta fisica e psicologica di coloro che sono colpiti da situazioni di “barbonismo domestico” da noi affrontati a Milano e in Brianza, può avere delle conseguenze anche di profilo civile e penale, come dimostra un recente caso di cronaca riportato da quotidiani.

La nostra impresa si è specializzata negli anni proprio nella gestione di situazioni di isolamento domestico e di accumulo rifiuti in tutta la Lombardia, ma purtroppo la gran parte di questi casi rimangono ignoti fino all’intervento delle forze dell’ordine.

I carabinieri delle Stazioni di Villanterio e della Forestale di Pavia, ad inizio Ottobre, hanno infatti denunciato in stato di libertà per il reato di deposito incontrollato di rifiuti un cittadino italiano residente nello stesso comune della provincia di Pavia nell’ambito di un servizio straordinario di controllo del territorio in materia ambientale.

Gli agenti si sono trovati davanti ad uno scenario inatteso e di complessa gestione, con oltre 100 metri cubi di rifiuti accumulati, ovviamente senza alcun tipo di autorizzazione o permesso, nel giardino e nel cortile della casa di corte di proprietà dell’uomo denunciato; una incredibile quantità di vecchi mobili, rottami e carcasse di moto ed autoveicoli, parti e ricambi quasi irriconoscibili di elettrodomestici, oltre ad ogni tipologia immaginabile di residuo in materia plastica e metallico, all’interno di un’area verde di oltre 400 metri quadrati interamente posta sotto sequestro.

La nostra società ha avuto modo di gestire, a Monza e nelle province di Como e Lecco, numerose situazioni del genere, e sappiamo quanto sia difficile convincere i diretti interessati ad affrontare un disagio del genere, come l’accumulo compulsivo di rifiuti, prima che diventi un problema insormontabile.

I carabinieri hanno denunciato la presenza di una vera e propria discarica abusiva che, seppure non comportasse problemi per la salute collettiva, ha fatto scattare la denuncia per un reato, come quello di deposito incontrollato di rifiuti (ART. 256, 2° COMMA, D.LGS. N. 152/06), che prevede

a) la pena dell’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi;

b) la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e con l’ammenda da 2.600 euro a 26.000 euro se si tratta di rifiuti pericolosi

Articolo pubblicato il 30/09/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 30/09/2020.

Ripristino IVA su Gelsoap 70

Gentile Cliente,

l’Agenzia delle Entrate, nella Risposta n. 370 del 17/09/2020, in seguito confermata nell’articolo della rivista online Fisco Oggi, ha precisato che l’esenzione IVA prevista dall’articolo 124 del DL Rilancio si applica solo ai saponi registrati come disinfettanti presso il Ministero della Salute (P.M.C.).

In attesa di ulteriori chiarimenti dalle autorità competenti e dalle associazioni di categoria e a seguito della decisione da parte del produttore di riapplicare l’IVA sul prodotto, abbiamo deciso in via cautelativa di applicare di nuovo, a partire dal 1 ottobre 2020, l’aliquota IVA del 22% sul prodotto Gelsoap 70, disponibile nei vari formati.

Cordiali saluti,

Documenti:

Risposta N. 370

Articolo Fisco oggi

Articolo pubblicato il 24/09/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

Bonus Sanificazione 2020 solo per il 15%; il dietrofront dell’Agenzia delle Entrate colpisce duramente le imprese italiane

Con il provvedimento del direttore dell’agenzia delle entrate n. 302831 del 11 settembre 2020: “determinazione della misura percentuale di fruizione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisto dei dispositivi di protezione, di cui all’articolo 125 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34” è stata finalmente e, si spera, definitivamente, stabilita la misura percentuale di fruizione del credito d’imposta per la sanificazione e l’acquisizione dei dispositivi di protezione individuali (ovvero il cosiddetto e oramai famigerato “bonus sanificazione”) .

Bonus sanificazione si, ma con grossi limiti!

Per consentire e agevolare l’adozione delle misure volte al contenimento della diffusione del Nuovo Coronavirus – Covid-19 per l’ampia platea di soggetti esercenti attività d’impresa, professionisti, enti non commerciali, era stato originariamente stabilito che spettasse un credito d’imposta in misura pari al 60 per cento delle spese sostenute nel 2020 per la sanificazione degli ambienti, oltre che per i prodotti e gli strumenti utilizzati, e per l’acquisto di altri dispositivi di protezione individuale.

Il credito d’imposta sarebbe spettato, fino ad un massimo di 60.000 euro per ogni beneficiario in grado di certificare, tramite aziende autorizzate come la Cmz Sas, le spese sostenute con le relative fatture, nel limite complessivo di 200 milioni di euro per l’anno 2020.

Una cifra evidentemente del tutto insufficiente a rimborsare i potenziali aventi diritto, dopo un anno caratterizzato da tutto quanto è tragicamente noto a seguito dell’Emergenza Covid esplosa durante la scorsa primavera

Ai sensi del comma 4, articolo 25, Decreto-legge del 19/05/2020 n. 34 (cosiddetto decreto rilancio), al fine di rispettare i limiti di spesa sopra descritti, sarebbero soltanto in seguito (ed in clamoroso ritardo rispetto a quanto sarebbe stato auspicabile) stati stabiliti i criteri e le modalità di applicazione e di fruizione del credito d’imposta con un provvedimento emesso dal direttore dell’Agenzia delle entrate in persona

La definitiva percentuale di fruizione del bonus

Con il provvedimento recentemente pubblicato dal direttore dell’agenzia delle entrate n. 302831 del 11 settembre 2020 è stata dunque finalmente stabilita la percentuale con cui calcolare l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile .

La percentuale, a differenza di quanto inizialmente preannunciato sia da alcuni avvoltoi del settore (che avevano promesso ai clienti rimborsi pari all’80%), sia rispetto alle attese create per una stima tra il 50/60 % e quella che invece, alla fine, è solo una deludente percentuale pari al 15,6423 % .

Di conseguenza, l’ammontare massimo del credito d’imposta utilizzabile, dunque, è pari al 15,6423% della somma richiesta con l’ultima comunicazione valida e certificata dall’azienda fornitrice con tanto di fatture a supporto.

Questa percentuale, va detto, deriva dal rapporto tra il tetto di spesa stabilito (una cifra già prestabilita in 200 milioni di euro, che non sono mai stati “rimpolpati” da successivi rifinanziamenti) e l’ammontare complessivo dei crediti d’imposta richiesto.

Per qualunque aggiornamento o delucidazione in merito potete contattarci via mail su marketing@ciemmezeta.it   o telefonicamente al numero 039 200 1834 .

Articolo pubblicato il 05/08/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

COMUNICAZIONE DELLE SPESE PER L’ADEGUAMENTO DEGLI AMBIENTI DI LAVORO E/O PER LA SANIFICAZIONE E L’ACQUISTO DEI DISPOSITIVI DI PROTEZIONE

fonte: Agenzia delle Entrate

Alleghiamo i moduli predisposti dall’Agenzia delle entrate per i rimborsi sostenuti per le spese di sanificazione.

Ovviamente… In bocca al lupo!

comunicazione_ambienti_sanificazione_modDownload
elenco allegato al provvedimento codici ATECODownload

Articolo pubblicato il 27/05/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 30/09/2020.

Chiarimento su esenzione IVA

Gentile Cliente,

Il Decreto Rilancio sancisce fino al 31 dicembre 2020 l’esenzione IVA per determinate tipologie di prodotti.

Alcuni punti dell’articolo 124 del Decreto Rilancio sono però ambigui. Diversi produttori di prodotti chimici a cui ci appoggiamo hanno richiesto un chiarimento tecnico al Ministero tramite Federchimica. 

Il chiarimento riguarda l’effettiva inclusione di prodotti disinfettanti e igienizzanti a base di alcol e di perossido tra i prodotti in esenzione IVA.

Purtroppo ci viene segnalato che, qualora il governo non intervenisse con l’emanazione di una circolare speciale, la risposta ufficiale potrebbe non arrivare prima dell’attuazione della norma (seconda metà di luglio).

Pertanto, in via cautelativa, per il mese di maggio e fino a comunicazione contraria, restano soggetti a IVA i prodotti a base alcolica e di perossido, quali:

Rifrax San

Perox

Alcor

Aligen

Alcokil 70

Gelsoap 70

Cordiali saluti

Articolo pubblicato il 02/05/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 02/05/2020.

Rimborsi del 100% per la sicurezza anti-Coronavirus

PULIZIE DI SANIFICAZIONE MONZA E BRIANZA – MILANO – RAPALLO (GE)

Fonte Unione Artigiani di Milano

Al via i rimborsi del 100% per le imprese che hanno acquistato dispositivi di protezione individuale, ma il contributo è concedibile solo su spese già effettuate alla data di invio della domanda e se le fatture sono state pagate in modalità tracciabile.

Questo si evince dal bando messo a disposizione sul sito di Invitalia in data di ieri 30 aprile: Invitalia_Bando_Impresa_SIcura (1)

Impresa Sicura, il nuovo bando gestito da Invitalia, punta a sostenere la continuità, in sicurezza, dei processi produttivi delle imprese di qualunque dimensione, operanti in Italia, ma lo fa solo per le imprese che hanno già fatto le scorte. Infatti, il bando consente alle imprese di ottenere il rimborso delle sole spese già sostenute per l’acquisto di dispositivi ed altri strumenti di protezione individuale finalizzati al contenimento e il contrasto dell’emergenza epidemiologica COVID-19.

Sono 50 milioni di euro le risorse disponibili. Impresa Sicura rimborsa l’acquisto di mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3, guanti in lattice, in vinile e in nitrile, dispositivi per protezione oculare, indumenti di protezione quali tute e/o camici, calzari e/o sovrascarpe, cuffie e/o copricapi, dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea, detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici.

L’importo massimo rimborsabile è di 500 euro per ciascun addetto dell’impresa richiedente e fino a 150 mila euro per impresa. Le imprese possono fare domanda per un importo minimo di 500 euro.

Beneficiari

Possono beneficiare del rimborso previsto dal presente Bando tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano e dal regime e dal sistema contabile adottato, che, alla data di presentazione della domanda di rimborso, sono regolarmente costituite e iscritte come «attive» nel Registro delle imprese, che hanno la sede principale o secondaria sul territorio nazionale che sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non sono in liquidazione volontaria e non sono sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie.

Spese ammissibili

Sono ammissibili al rimborso le spese sostenute dalle imprese per l’acquisto di Dpi le cui caratteristiche tecniche rispettano tutti i requisiti di sicurezza di cui alla vigente normativa. A titolo esemplificativo mascherine filtranti, chirurgiche, FFP1, FFP2 e FFP3, guanti in lattice, in vinile e in nitrile, dispositivi per protezione oculare, indumenti di protezione, quali tute e/o camici, calzari e/o sovrascarpe, cuffie e/o copricapi, dispositivi per la rilevazione della temperatura corporea, detergenti e soluzioni disinfettanti/antisettici. Per essere ammissibili al rimborso, le spese devono essere sostenute nel periodo compreso tra il 17 marzo 2020, data di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana del decreto Cura Italia, e la data di invio della domanda di rimborso. A tal fine, rileva la data di emissione delle fatture oggetto di richiesta di rimborso. Devono essere connesse a fatture pagate alla data dell’invio della domanda di rimborso attraverso conti correnti intestati all’impresa e con modalità che consentano la piena tracciabilità del pagamento e l’immediata riconducibilità dello stesso alla relativa fattura. Devono essere non inferiori a euro 500,00.

Graduatoria

Entro tre giorni dal termine finale per l’invio della prenotazione del rimborso, nella pagina dedicata all’intervento «Impresa Sicura» della sezione https://www.invitalia.it/cosa-facciamo/emergenza-coronavirus del sito web dell’Agenzia, sarà pubblicato l’elenco di tutte le prenotazioni correttamente inoltrate dalle imprese nell’ambito della fase 1, ordinate secondo il criterio cronologico definito sulla base dell’orario di arrivo della richiesta. Questa potranno accedere alla fase successiva di inoltro della domanda. Il rimborso è già previsto per giugno.

Articolo pubblicato il 25/04/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 30/09/2020.

– MOLTO IMPORTANTE –

CHIARIMENTI PRE-APERTURA

Buongiorno a tutti, sono Mozzati Alessandro, titolare della CMZ sas,

mi pregio scrivervi personalmente per cercare di chiarire alcuni aspetti molto importanti e lasciati troppo alla disinformazione che ci stanno propinando giornalmente. Di sicuro è che non ci sia nulla di sicuro. Partendo da questo presupposto, proverò a fare un minimo di chiarezza quantomeno per la sfera che mi compete, ovvero quella del cleaning e della sanificazione ambientale.

Ci stiamo finalmente avvicinando alla normalizzazione e spero, alla ripresa di ogni attività, che, come paventato, dovrebbe avvenire in modo graduale dai primi giorni del mese di Maggio.

Ho già inviato nei giorni scorsi ed a tutti i Vostri indirizzi di posta elettronica, le schede tecniche e di sicurezza dei PMC (Presidi Medico Chirurgici) impiegati, oltre alla certificazione di regolare sanificazione. Preciso che tale documento sia valido unicamente per chi avesse continuato a fruire del servizio di pulizie, anche se ridotto e senza interruzioni.

Molti uffici attualmente chiusi, sono comunque stati frequentati anche se sporadicamente dal personale. Il consiglio del Ministero della Salute, per tutelare i vostri collaboratori, è di predisporre uno o più interventi prima dell’inizio delle attività.

Personalmente, ritengo che, dopo un mese di reale chiusura, anche il peggiore dei virus abbia abbattuto significativamente la carica virale e che sarebbe semplicemente utile recarsi in ufficio, aprire porta, accendere luci e pc ed iniziare a lavorare.

La mia opinione però è poco rilevante, poichè l’orientamento dei vari RSPP delle realtà che seguiamo è che, in buona sostanza, si manlevino da ogni responsabilità, costringendo le aziende a doppi turni di pulizie, sanificazioni settimanali, acquisti di materiale sanitario disinfettante da lasciare su ogni postazione attiva, guanti, mascherine, gel mani, termoscanner…

Tutto questo ha risvolti economici importanti che vorrei, per quanto possibile, evitarvi. Sono a disposizione per una consulenza gratuita con i vostri responsabili della sicurezza. I doppi turni sono insensati, cosi come le paratie, se disponibili le mascherine. Cosi come una sanificazione al giorno con nebulizzazione. La nebulizzazione sull’ambiente ha comunque in impatto invasivo. Al termine dell’emergenza il materiale sedimentato sulle superfici andrà comunque rimosso.

Ricordo nuovamente che siamo in grado di effettuare interventi di sanificazione mediante nebulizzazione, aereosol o disinfezione meccanica. A nostro avviso, come più volte comunicato, non vi è un metodo obbligatorio da impiegare a discapito dell’altro. Di sicuro, le pulizie con PMC dovranno comunque essere effettuate.

In calce troverete le istruzioni formulate dal nostro backoffice, che ringrazio pubblicamente per l’impegno profuso.

Non esitate a contattarmi al numero 039 2001834. In questo momento rispondo personalmente a qualunque telefonata con carattere di urgenza/emergenza.

Particolare attenzione sarà da prestare ad ambienti contaminati da CORONAVIRUS COVID 19, il protocollo da seguire è molto restrittivo.

Ad oggi, dichiaro che nessuno dei collaboratori, dipendenti, clienti CMZ attualmente operativi sia stato contagiato dal virus e non abbiamo alcuna comunicazione ufficiale in tal senso.

Si richiede la stessa informazione reciproca via mail.

Un cordiale saluto a tutti ed arrivederci a presto!

SANIFICAZIONE UFFICI – SCHEDE TECNICHE E DI SICUREZZA – SANIFICAZIONE E PULIZIE DI PRE APERTURA

FATTURAZIONE – ISTRUZIONI –

Siamo in attesa di definire il metodo di fatturazione legata agli interventi del mese di Aprile 2020. L’orientamento provvisorio della nostra associazione di categoria è quello che i contratti in essere pre COVID-19 verranno fatturati come pulizie ordinarie, per non incombere in future sanzioni, già preannunciate. Dimostrare che il canone precedentemente sottoscritto e concordato sia riconducibile a sole operazioni di sanificazione è impossibile.

D’altro canto, potremo e GRATUITAMENTE senza ulteriori aggravi di spesa, convalidare la certificazione inviata che i Vs locali siano a norma, ovviamente limitando la nostra certificazione alle sole pulizie laddove continuativamente e realmente prestate.

Il regime i.v.a. per le pulizie è assoggettato al reverse charge, quello per le sanificazioni è al 22%.

Ogni prestazione supplementare richiesta, per pulizie di sanificazione, verrà pertanto assoggettata a tale regime e seguirà fatturazione separata.

BONUS FISCALE

Relativamente al bonus fiscale legato al credito di imposta, nessuna informazione definitiva è ancora disponibile. Il decreto attuativo non è stato convalidato e non si hanno ancora indicazioni su chi ne avrà diritto e soprattutto per quali operazioni.

CONTROLLI – SCHEDE TECNICHE

Vi ricordiamo che in questo momento, potrebbero essere effettuati controlli soprattutto per la sanificazione degli ambienti e l’adeguatezza di un sistema di sicurezza istituito ai fini dell’arginamento del contagio da COVID-19 SARS COV 2. Diffidate in questo momento da ozonizzatori se non provenienti da installatori certificati o altre tipologie di filtraggio aria. Stiamo collaborando con importanti virologi e le indicazioni ora sono di attendere studi clinici definitivi.

Le schede tecniche e di sicurezza andranno stampate ed allegate al DVR, che andrà anche aggiornato con il nuovo rischio biologico, qualora non le aveste ricevute, all’indirizzo https://ciemmezeta.it/schede/ troverete tutto il materiale necessario

Ricordiamo che CIEMMEZETA.IT è regolarmente iscritta come impresa di pulizie ed ha ottenuto anche l’idoneità al codice ATECO per i sanificatori ambientali dalla CCIAA di Monza e Brianza (MB).

Cordiali saluti ed un sentito in bocca al lupo!

Articolo pubblicato il 22/04/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 30/09/2020.

PRASSI IGIENICHE NEI CONFRONTI DI SARS-COV-2

SANIFICAZIONE AMBIENTALE PROCEDURE

FONTE: A.N.I.D. Associazione Nazionale delle Imprese di Disinfestazione

1. Introduzione

La recente comparsa in Cina di una infezione nell’uomo sostenuta da un nuovo coronavirus, pone la necessità d’intervenire attraverso misure di profilassi diretta in grado di arginare l’epidemia in corso e quindi limitarne la diffusione.

Il Coronavirus Study Group (CSG) dell’International Committee on Taxonomy of Viruses (ICTV) (https://talk.ictvonline.org/taxonomy) ha ufficialmente classificato con il nome di SARS-CoV-2 il virus responsabile dei casi di COVID-19 (COronaVIrus Disease-19) (1). L’CSG, considerate le caratteristiche filogenetiche del nuovo coronavirus, lo ha associato al coronavirus che causa la sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoVs, Severe acute respiratory syndrome coronaviruses) classificandolo, appunto, come Severe acute respiratory syndrome coronavirus 2 (SARS-CoV-2).

La trasmissione del virus avviene sia per via diretta (attraverso l’aerosol ricco in particelle virali) sia per via indiretta (attraverso superfici contaminate).

I tempi di sopravvivenza di SARS-CoV-2 al di fuori dell’organismo infetto non sono completamente noti in quanto ad oggi non esistono studi specifici in tal senso.

Una recente revisione della letteratura scientifica disponibile ha permesso di meglio definire la persistenza nell’ambiente dei coronavirus responsabili di patologie nell’uomo e negli animali e l’efficacia del loro controllo mediante i prodotti biocidi (Regolamento UE n. 528/2012) e Presidi Medico Chirurgici (PMC) disinfettanti utilizzati nelle strutture sanitarie (2).

Sono stati analizzati diversi studi relativi a:

– Coronavirus umani, Severe Acute Respiratory Syndrome Coronavirus (SARS-CoV), Middle East Respiratory Syndrome Coronavirus (MERS-CoV), Human Coronavirus 229E (HCoV-229E).

– Coronavirus animali, virus della gastroenterite trasmissibile del suino TGEV), virus dell’epatite di topo (MHV) e Coronavirus canino (CCV).

La maggior parte dei dati esaminati si riferisce al ceppo di HCoV-229E. Da tali studi è emerso che questo virus può rimanere attivo su diverse superfici inanimate, come metallo, vetro o plastica, per un tempo compreso da 2 ore a 9 giorni, in dipendenza della presenza o meno di fattori favorevoli al virus quali temperatura ambiente (20°C) ed umidità (50%). Infatti per MERS-CoV, SARS-CoV, TGEV e MHV, la durata della persistenza nell’ambiente è sensibilmente ridotta a temperature superiori a 30°C (2).

Al contrario, a 4° C la persistenza sulle superfici di TGEV e MHV può arrivare fino a 28 giorni. In un recentissimo lavoro è stata valutata la resistenza ambientale di SARS-CoV-2 nell’aerosol e su diverse superfici inanimate (3). In particolare è stata fatta distinzione fra il ricercare solo l’RNA del virus e ritrovare particelle virali integre in grado di infettare il nostro organismo. Quello che è emerso è che le particelle integre del virus possono essere ritrovate nell’aerosol fino a 3 ore, sul rame fino a 4 ore, sul cartone fino a 24 ore e fino a 3 giorni sulla plastica e sull’acciaio. Tali dati dimostrano la trasmissione di SARS-CoV-2 tramite aerosol ed oggetti inanimati (3).

I dati sull’inattivazione dei coronavirus da parte dei principi attivi biocidi e dei PMC in fase di approvazione a biocidi, sono stati esaminati in diversi studi. Da questi lavori è emersa la possibile inattivazione del coronavirus in circa un minuto, mediante procedure di disinfezione delle superfici, con etanolo a concentrazioni comprese tra 62-71%, con perossido di idrogeno allo 0,5%, o con ipoclorito di sodio allo 0,1% (3). Altri principi attivi come l’ammonio quaternario allo 0,05-0,2%, o la clorexidina digluconato allo 0,02% sono risultati meno efficaci.

È ipotizzabile che queste stesse molecole, alle stesse concentrazioni, possano avere effetti simili anche contro il SARS-CoV-2.

Ad oggi non sono ancora disponibili dati sulla trasmissibilità dei coronavirus dalle superfici contaminate alle mani. Tuttavia, in caso di altri virus come il virus influenzale di tipo A, è noto che un contatto di 5” con una superficie contaminata può trasferire il 31,6% della carica virale alle mani. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) consiglia, quale misura efficace nel controllo e nella prevenzione della diffusione dei coronavirus, il lavaggio delle mani con acqua e detergenti o con prodotti a base di alcol (80% di etanolo o 75% 2- propanolo) dopo il contatto con un paziente infetto o dopo aver toccato possibili superfici contaminate (4).

L’OMS raccomanda che le procedure di disinfezione ambientale nei confronti di SARS-CoV-2 siano eseguite in modo coerente e corretto. La pulizia accurata delle superfici ambientali con acqua e detergente ed il successivo utilizzo di disinfettanti comunemente usati a livello ospedaliero (come l’ipoclorito di sodio) sono procedure efficaci e sufficienti (4). In particolare, è consigliato l’utilizzo di candeggina alla diluizione di 1:100 a partire da ipoclorito di sodio al 5%, per una concentrazione finale dello 0,05%. Sempre l’OMS raccomanda una concentrazione di etanolo al 70% per la disinfezione di piccole superfici.

Sulla base di queste informazioni per evitare la diffusione del coronavirus e prevenire le infezioni correlate all’assistenza in ambito sanitario occorre mettere in atto tutte le principali procedure e buone pratiche di controllo delle infezioni, come previsto e suggerito anche dall’ECDC (5,6):

– sanificazione regolare delle stanze dei pazienti, dei mobili e delle superfici con disinfettanti ospedalieri attivi contro i virus;

– utilizzo di attrezzature mediche dedicate o, se possibile, monouso;

– efficace valutazione delle precauzioni da contatto e da aerosol garantendo al personale la disponibilità di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI).

1.1. Riferimenti bibliografici

1) Gorbalenya AE et al. Severe acute respiratory syndrome-related coronavirus: The species and its viruses – a statement of the Coronavirus Study Group. bioRxiv preprint https://doi.org/10.1101/2020.02.07.937862

2) Kampf G et al., Persistence of coronaviruses on inanimate surfaces and their inactivation with biocidal agents, Springer Journal of Hospital Infection 104 (2020)

3) van Doremalen N. et al – Aerosol and surface stability of SARS-CoV-2 compared to SARS-CoV-1; New England Journal of Medicine, 2020, https://www.nejm.org/doi/10.1056/NEJMc2004973

4) WHO. Infection prevention and control during health care when novel coronavirus (nCoV) infection is suspected. WHO; 2020. Interim guidance. 25 January 2020. Water, sanitation, hygiene and waste management for the COVID-19 virus Technical brief, 3 March 2020, World Health Organization

5) ECDC Technical Report: Infection prevention and control for the care of patients with 2019-nCoV in healthcare settings – Feb 2020.

6) ECDC Technical Report: Interim guidance for environmental cleaning in Non -healthcare facilities exposed to 2019-nCoV – Feb 2020.

Altra bibliografia consultabile

– Home care for patients with suspected novel coronavirus (COVID-19) infection presenting with mild symptoms, and management of their contacts. Interim guidance 04 February 2020, World Health Organization

– Infection prevention and control during health care when novel coronavirus (nCoV) infection is suspected Interim guidance 25 January 2020, World Health Organization

– Guidelines on core components of infection prevention and control programmes at the national and acute health care facility level. ISBN 978-92-4-154992-9 World Health Organization 2016

– Infection prevention and control of epidemic and pandemic prone acute respiratory infections in health care.1. Guideline ISBN 978 92 4 150713 4 World Health Organization 2014

– Rational use of personal protective equipment for coronavirus disease 2019 (COVID-19) World Health Organization, February 2020

– Safe management of wastes from health‑care activities, WHO 2017

– Key Messages and Actions for COVID-19 Prevention and Control in Schools, March 2020, Unicef, World Health Organization, IFRC

– Best Practices for Environmental Cleaning in Healthcare Facilities in Resource-Limited Settings, November 2019, Center for Disease Control and Prevention National Center for Emerging and Zoonotic Infectious Diseases

– Guideline for Disinfection and Sterilization in Healthcare Facilities, May 2019, Center for Disease Control and Prevention National Center for Emerging and Zoonotic Infectious Diseases

– Survival of Respiratory Viruses on Fresh Produce, M. S. Yèpiz-Gòmez, et all., Springer Food Environ Virol

– Q&A on infection prevention and control for health care workers caring for patients with suspected or confirmed 2019-nCoV https://www.who.int/news-room/q-a-detail/q-a-on-infection-prevention-and-control-for-health-care-workers-caring-for-patients-with-suspected-or-covid-19

– Environmental Cleaning Guidelines for Disinfection of the COVID-19 Virus, 01 March 2020, National Environmental Agency https://www.nea.gov.sg/our-services/public-cleanliness/environmental-cleaning-guidelines/guidelines/interim-list-of-household-products-and-active-ingredients-for-disinfection-of-covid-19

– How to put on and take off Personal Protective Equipement

https://www.who.int/csr/resources/publications/PPE_EN_A1sl.pdf.

– Protocolo de actuación para desinfección frente al nuevo coronavirus (COVID-19) Asociaciòn nacional de empresas de sanidad ambiental, marzo 2020

– Cardini et al., La sanificazione nell’industria alimentare e negli allevamenti, Servizio Sanitario Regionale Emilia-Romagna Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena Dipartimento di Sanità Pubblica InforMo.

– Rutale WA, Weber DJ (2013) – Disinfectants used for environmental disinfection and new room decontamination technology. American Journal of Infection Control, 41.

– Holtkamp DJ et al. (2017) – Efficacy of an accelerated hydrogen peroxide disinfectant to inactivate porcine epidemic diarrhea virus in swine feces on metal surfaces. The Canadian Journal of Veterinary Research, 81:100–107.

– Addie D et al. (2015) Disinfectant choices in veterinary practices, shelters and households: ABCD guidelines on safe and effective disinfection for feline environments. Journal of Feline Medicine and Surgery (2015) 17, 594–605

– Lawrence C.A. (1948) Inactivation of the Germicidal Action of Quaternary Ammonium Compounds, Journal of the American Pharmaceutical Association

Indicazioni ministeriali

– Indicazioni tecniche del Consiglio del Sistema Nazionale a rete per la protezione dell’ambiente (SNPA) relativamente agli aspetti ambientali nel quadro dell’emergenza COVID-9 e le sue evoluzione. 18/03/2020 Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale

– Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, Istituto Superiore di Sanità 17 marzo 2020

– Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro 14 marzo 2020.

– Disposizioni urgenti emanate dal Presidente del Consiglio dei Ministri, per il contenimento del coronavirus 11/03/2020

– Direttiva ministeriale del 22 febbraio 2020 (0005443-22/02/2020-DGPRE-DGPRE-P) relativa alle misure per combattere SARS-CoV-2

– Ministero della Salute, 27 ottobre 2010 Parere del CNSA sul trattamento con ozono dell’aria negli ambienti di stagionatura dei formaggi.

– Ministero della Sanità Protocollo del 31 luglio 1996 n°24482, Riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari.

1.2. Definizioni

L’attività di sanificazione riguarda il complesso di procedimenti ed operazioni atti a rendere sani determinati ambienti mediante l’attività di pulizia e/o disinfezione e/o disinfestazione, ovvero mediante il controllo ed il miglioramento delle condizioni del microclima.

In questo ambito, la disinfezione descrive un processo in grado di eliminare la maggior parte dei microrganismi patogeni su oggetti inanimati, ad eccezione delle spore batteriche. I fattori che influenzano l’efficacia della disinfezione includono la pulizia preventiva; la carica organica ed inorganica presente; il tipo ed il livello di contaminazione microbica; la concentrazione ed il tempo di esposizione al germicida; la natura fisica dell’oggetto (ad es. porosità, fessure, cerniere e fori); la presenza di biofilm; la temperatura, il pH e l’umidità.

A differenza della sterilizzazione, la disinfezione non è sporicida. Alcuni disinfettanti inattivano le spore con tempi di esposizione prolungati (3-12 ore); questi sono conosciuti come sterilizzanti chimici. A concentrazioni simili ma con periodi di esposizione più brevi questi stessi disinfettanti sono in grado d’inattivare tutti i microrganismi ad eccezione delle spore batteriche. In questo caso vengono definiti disinfettanti di alto livello. I disinfettanti di basso livello possono inattivare le forme vegetative dei batteri, alcuni funghi e alcuni virus (solitamente quelli provvisti di capsulatura) in un periodo di tempo (≤10 minuti). I disinfettanti di livello intermedio sono idonei per inattivare i micobatteri, le forme vegetative batteriche, la maggior parte dei virus e la maggior parte dei funghi, ma non necessariamente uccidono le spore batteriche. I germicidi differiscono notevolmente, soprattutto nel loro spettro antimicrobico e nella rapidità d’azione.

La pulizia (o detersione) consiste nella rimozione dello sporco visibile (ad es. materiale organico e inorganico) da oggetti e superfici e di solito viene eseguita manualmente o meccanicamente usando acqua con detergenti o prodotti enzimatici. Una pulizia accurata è essenziale prima della disinfezione e della sterilizzazione poiché i materiali inorganici e organici che rimangono sulle superfici degli strumenti interferiscono con l’efficacia di questi processi.

Anche i termini con il suffisso cidi o cida sono comunemente usati per indicare l’inattivazione totale. Ad esempio, un germicida è una sostanza che può uccidere i microrganismi, in particolare gli organismi patogeni. Il termine germicida comprende sia i disinfettanti per l’igiene umana, che vengono applicati sui tessuti e sulla pelle, sia quelli non destinati all’applicazione diretta sull’uomo o animali. In generale, i primi vengono utilizzati solo sulla pelle e non per la disinfezione delle superfici mentre i secondi non vengono utilizzati per l’antisepsi cutanea perché possono danneggiare la pelle e altri tessuti. Si tratta in tutti i casi di biocidi del Gruppo 1 o di presidi medico-chirurgici in fase di approvazione a biocidi. Virucidi, fungicidi, battericidi e sporicidi possono uccidere il tipo di microrganismo identificato dal prefisso. Ad esempio, un virucida è un agente che uccide i virus.

I virucidi sono compresi nella categoria dei biocidi, tuttavia non è corretto, come si fa comunemente, dire che possano uccidere i virus, perché queste entità biologiche, non possedendo un metabolismo, non possono essere considerati come viventi in senso stretto. In tal caso è più corretto utilizzare il termine “inattivare”. Diversi disinfettanti hanno un’azione virucida, disattivando i virus presenti nell’ambiente. I virucidi differiscono dagli antivirali, che sono farmaci che inibiscono lo sviluppo dei virus nell’organismo.

1.3. Scopo e campo di applicazione

Lo scopo di questa pubblicazione è fornire indicazioni specifiche agli associati per lo svolgimento delle attività di disinfezione nelle aree soggette al contagio da SARS-CoV-2, nel rispetto dell’ambiente e per la salvaguardia della salute pubblica.

1.4. Il programma di sanificazione

Il programma d’intervento ambientale ed il relativo meccanismo di attuazione possono variare in base alle dimensioni della struttura ed ai servizi forniti.

Il programma comprende:

 l’organizzazione delle attività da svolgere secondo quanto pianificato per le aree diversamente esposte al contagio;

 la gestione dei prodotti e delle attrezzature di disinfezione e degli indumenti di lavoro, compreso il loro approvvigionamento ed eventuale sanificazione o smaltimento;

 la responsabilità della gestione diretta degli interventi.

Un programma di sanificazione si deve basare sulle Buone Prassi Igieniche (GHP) in cui vengono riportate in modo specifico tutte le istruzioni per lo svolgimento delle operazioni di pulizia e disinfezione.

Le disinfezioni sono efficaci nell’ambito di un piano di sanificazione, ove la pulizia precede il trattamento e ove vengono seguite modalità operative appropriate in materia di concentrazione, tempo di contatto, temperatura e pH.

2. Il programma d’intervento

Per eseguire una corretta disinfezione e decontaminazione di uno spazio che potrebbe aver recentemente subito la presenza di coronavirus, ed in generale qualsiasi altro tipo di virus, è richiesta una profonda conoscenza dell’agente da rimuovere. Nel caso specifico, le conoscenze su SARS-CoV-2 sono ancora in fase di studio e poiché non sono ancora ben note tutte le modalità di trasmissione e di resistenza nell’ambiente, è necessario applicare procedure di sanificazione secondo protocolli validati per altri patogeni al fine di utilizzare i prodotti chimici più appropriati. Quindi, fino a quando non saranno prodotte ulteriori informazioni, si farà riferimento alle tecniche di decontaminazione già sviluppate e che sono state utilizzate per precedenti ceppi di coronavirus o riportate nelle pubblicazioni scientifiche più recenti.

2.1. Gli operatori

Nel programma è definito il personale (numero di addetti, livello di formazione) adeguato all’intervento. Inoltre viene incaricato l’addetto con funzione di supervisore con il compito di:

 Verificare la dotazione personale di protezione degli addetti, compresi i Dispositivi di Protezione Individuale (DPI), per svolgere le proprie funzioni.

 Verificare la dotazione personale dei detergenti e disinfettanti nella corretta diluizione, dei materiali di consumo e attrezzature per svolgere le proprie funzioni.

 Verificare il corretto e completo svolgimento delle attività assegnate agli operatori.

2.1.1. Formazione

Gli addetti devono svolgere unicamente le funzioni per le quali sono stati formati.

Devono ricevere una formazione specifica per le aree di intervento.

Inoltre devono essere formati sui pericoli biologici e chimici a cui potrebbero essere esposti sul luogo d’intervento.

Capitolo

2.2. Prodotti ed Attrezzature

2.2.1. Prodotti detergenti

La detersione fisica consiste nell’asportazione meccanica dei residui grossolani e nel risciacquo con acqua tiepida immediatamente al termine del lavoro. Si tratta di una pratica che deve sempre precedere le operazioni di disinfezione e che da sola è in grado di ridurre fino al 90% della carica microbica. Una detersione non condotta o condotta in maniera inappropriata inficerà l’azione del disinfettante rendendo inutile il suo impiego.

La maggior parte dei detergenti impiegati è rappresentata da miscele di sostanze diverse. Ciascuna miscela è formulata per ottenere un prodotto con caratteristiche specifiche, destinato a svolgere una determinata funzione in una o più applicazioni.

Il parametro più utilizzato per descrivere la natura di una soluzione detergente è il pH, cioè la misura che indica l’acidità o la basicità per liquidi e gas.

La migliore regola pratica per la scelta di un detergente è: “il simile scioglie il simile”; quindi uno sporco acido richiede un detergente acido, mentre uno alcalino va rimosso con un detergente alcalino.

Detergenti acidi (pH variabile da 0 a 4), composti da acido cloridrico, acido fosforico, acidi organici. Impiegati per la rimozione delle incrostazioni inorganiche dalle superfici. Sono prodotti aggressivi e come tali vanno usati con attenzione (soprattutto su marmo, granito, pietre naturali, metalli e leghe). Da preferire generalmente i prodotti contenenti acido fosforico e citrico con i quali si possono pulire oltre ai sanitari anche le apparecchiature in acciaio inox.

Detergenti neutri o debolmente alcalini (pH prossimo a 7),

Agiscono sullo sporco pigmentario, agglomerato e grasso leggero

Detergenti alcalini (pH superiore a 8), contenenti agenti liscivianti e diversi additivi funzionali: tensioattivi anionici e non ionici, sequestranti, chelanti, alcali con azione sgrassante, ossidanti con azione disinfettante, solventi organici. Impiegati per la rimozione dello sporco organico, sono i detergenti più usati. A questa classe appartengono anche i Detergenti caustici caratterizzati da pH estremamente alto (12-14) composti prevalentemente da idrossido di sodio, utilizzati per la disgregazione di sporco particolarmente ostinato, molto grasso e/o carbonizzato.

Generalmente un detergente è formato da tensioattivi (10-15 %) e da additivi funzionali.

I fattori che influenzano l’efficacia della detersione sono:

– Tempo: il tempo di contatto con la superficie che si sta pulendo

– Azione: l’azione meccanica esercitata sulla superficie (velocità o flusso)

– Concentrazione: diluizione del detergente utilizzato

– Temperatura: l’apporto di energia termica contribuisce all’azione del detergente

– Acqua: solvente utilizzato per preparare la soluzione detergente

– Operatore: esperienza e formazione specifica nelle attività di pulizia e sanificazione

– Natura: composizione dello sporco

– Superficie: materiale sottoposto a pulizia

Tensioattivi

I tensioattivi sono molecole organiche composte da una porzione idrosolubile (idrofila) ed una non idrosolubile (idrofoba). Svolgono essenzialmente la stessa funzione dei saponi, poiché emulsionano grassi, oli e lubrificanti. I tensioattivi sono efficaci perché, aggiunti al prodotto detergente, abbassano la tensione superficiale della soluzione, promuovono l’imbibimento delle particelle di sporco, le disgregano e le mantengono in sospensione. Spesso quindi si dice che i tensioattivi “aumentano il potere bagnante dell’acqua”.

I tensioattivi si possono dividere in quattro categorie principali.

Anionici (sodio dodecilsolfato, sodio dodecilbenzensolfonato, ecc.), così chiamati perché in soluzione acquosa possiedono carica elettrica negativa. Sono i più schiumogeni e vengono pertanto impiegati solo nel lavaggio manuale. Tra i carbossilici anionici sono da situarsi i saponi. Basse concentrazioni di sapone già modificano la superficie batterica e quindi la permeabilità, aumentando di conseguenza la penetrazione dei disinfettanti (ad esempio dei fenoli).

Non ionici (eteri poliglicolici, esteri poliglicolici, ammine e ammidi poliglicoliche, ecc.), così chiamati perché in soluzione acquosa non danno luogo alla formazione di ioni. pertanto, sono efficaci in ambiente sia acido sia alcalino. Non hanno azione microbicida,

ma possiedono eccellenti proprietà bagnanti e penetranti. Un vantaggio dei tensioattivi

non ionici è che non sono influenzati dalla durezza dell’acqua.

Cationici (ammine e ammidi, sali di basi eterocicliche azotate, sali di basi non azotate), così chiamati perché in soluzione acquosa possiedono carica elettrica positiva. I composti che appartengono a questa categoria hanno modesta azione bagnante e detergente e vengono impiegati soprattutto per le loro proprietà microbicida.

Anfoteri, così chiamati perché in soluzione acquosa possiedono carica elettrica positiva o negativa in funzione del pH, derivano dai tensioattivi cationici di cui possiedono il potere schiumogeno e, legati a etilamminoetilglicina, glutaraldeide o a sali quaternari, trovano impiego come disinfettanti.

I tensioattivi hanno diverse azioni:

azione bagnante = il solido sospeso è fortemente bagnato

azione emulsionante = le sostanze grasse non solubili sono emulsionate

azione detergente = diminuisce la tensione superficiale e la pellicola di sporco è disaggregata in micelle.

Additivi funzionali

Coadiuvanti: i più usati sono i polifosfati, che attenuano la “durezza” delle acque di lavaggio sequestrando i cationi Calcio e Magnesio e facilitando l’azione lavante; mantengono il desiderato grado di alcalinità; disperdono le particelle di sporco e ne favoriscono la sospensione.

Complessanti: sequestrano i cationi metallici prevenendo la loro deposizione sulle superfici lavate (ad esempio macchie di ferro, ecc.).

Silicati sodici: hanno le seguenti proprietà:

– stabilizzare il pH (9.5-10);

– impedire la corrosione dei metalli;

– contribuire alla dispersione del sudiciume;

– mantenere in sospensione il sudiciume già disperso in acqua dai tensioattivi;

Sospendenti: (carbossimetilcellulose) integrano l’azione disperdente dei coadiuvanti e dei silicati.

Ossidanti: i più usati sono gli ipocloriti, i cloriti, ecc… Hanno la proprietà di degradare per ossidazione lo sporco ed il sudiciume non asportabile per semplice azione fisica.

Eccipienti: sostanze inerti coprodotte nei processi di sintesi dei tensioattivi (ad esempio solfato sodico).

Deodoranti: prodotti di natura complessa capaci di correggere o eliminare odori sgradevoli sia soffocandoli col proprio, sia neutralizzandoli per reazione chimica.

Antischiuma: impediscono l’eccessivo schiumeggiamento del bagno di lavaggio.

La schiuma non sempre favorisce le migliori condizioni di detergenza, particolarmente negli impieghi «a ciclo chiuso», e di sciacquabilità.

Inoltre le schiume da detersivi provocano danni di natura ecologica. Infatti la loro presenza nei corsi d’acqua impedisce l’ossigenazione e annulla di conseguenza le già ridotte capacità di autodepurazione dei fiumi. La presenza di schiume inoltre rallenta e, spesso, vanifica le operazioni di depurazione delle acque di scarico condotte negli impianti depurazione. Infatti solitamente i tensioattivi ad elevato potere schiumogeno sono scarsamente biodegradabili.

Occorre tuttavia considerare che in alcuni casi la “pulizia a schiuma” è un effetto ricercato in quanto, consentendo un maggior tempo di contatto tra detergente e sporco, comporta una drastica riduzione dell’azione meccanica, un notevole risparmio di acqua e tempo.

È difficile trovare un detergente universale che possa essere utilizzato per qualsiasi operazione di lavaggio. È opportuno scegliere un detergente correttamente miscelato in rapporto alla tipologia dello sporco, alla temperatura di lavaggio, alla tecnica di applicazione, alle caratteristiche della superficie ed alla durezza dell’acqua.

Fasi della detersione

1) La prima operazione da svolgere è l’asportazione meccanica dello sporco grossolano.

Per questo può essere necessario associare un intervento meccanico di spazzolatura ed un risciacquo con acqua calda.

2) Applicazione del detergente.

La soluzione detergente deve essere preparata alla concentrazione consigliata dal produttore (vedi etichetta o scheda tecnica), perché una soluzione troppo diluita è inefficace mentre una troppo concentrata è inutile e può aggredire i metalli

La temperatura ottimale è circa 45-55°C, a temperature più basse i grassi non si sciolgono

Il tempo di contatto è in genere di 5-20 minuti (vedi etichetta o scheda tecnica).

Le operazioni di pulizia devono procedere dall’alto al basso per concludersi con il pavimento. Occorre evitare di usare getti d’acqua ad alta pressione (pulivapor, idropulitrici) perché le goccioline prodotte rimangono in sospensione nell’aria per lungo tempo (fino a 8 ore) e possono reinquinare le superfici sanificate.

3) Risciacquo finale con acqua a temperatura di rubinetto.

Si tratta di una fase molto importante poiché se non si risciacqua, i residui di detergente possono inattivare il disinfettante.

Tutti i detergenti impiegati devono essere conformi al Reg Detergenti n° 648/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 31 marzo 2004 relativo ai detergenti.

2.2.2. Prodotti disinfettanti

Le indicazioni del Ministero della Salute emesse in data 22 febbraio 2020 (0005443-22/02/2020-DGPRE-DGPRE-P) relative alle misure per combattere SARS-CoV-2, riportano un chiaro riferimento alla necessità di procedere alla disinfezione quale mezzo per inattivare il virus. “…sono efficacemente inattivati da adeguate procedure di sanificazione che includano l’utilizzo dei comuni disinfettanti di uso ospedaliero, quali ipoclorito di sodio (0.1% -0,5%), etanolo (62-71%) o perossido di idrogeno (0.5%), per un tempo di contatto adeguato.”

Di seguito vengono riportati i disinfettanti più comuni che possono essere impiegati nelle procedure di disinfezione nei confronti di SARS-CoV-2 in base alle attuali conoscenze.

Si raccomanda di utilizzare esclusivamente prodotti per uso professionale, ovvero biocidi o PMC autorizzati dal Ministero della Salute con azione virucida dichiarata in etichetta, selezionando quelli con il più basso impatto ambientale.

Alcool

Solitamente si utilizza sotto forma di alcool etilico o di alcool isopropilico. Entrambi possiedono attività battericida nei confronti delle forme vegetative. Inoltre sono tubercolocidi, fungicidi e virucidi (soprattutto nei confronti dei virus provvisti di envelope). Non hanno alcuna azione sulle spore batteriche. La loro attività si esplica rapidamente quando diluiti in acqua alle concentrazioni comprese tra il 60 ed il 90%.

L’alcol etilico (70%) è quindi un potente germicida ad ampio spettro. L’alcool è spesso usato per disinfettare piccole superfici. Poiché infiammabile, è opportuno limitarne l’uso e utilizzarlo solo in spazi ben ventilati ed in assenza di impianti elettrici o a motore in funzione. L’uso prolungato e ripetuto dell’alcol etilico può causare scolorimento, rigonfiamenti, indurimenti e screpolature sulle superfici di gomma e di alcune materie plastiche. L’alcool è considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.

Cloro

Solitamente utilizzato nella forma di ipoclorito sia liquido (ipoclorito di sodio) sia solido (ipoclorito di calcio). L’ipoclorito di sodio è normalmente utilizzato in soluzione tra il 5% ed il 6% che prendono il nome di candeggina. I vantaggi nell’uso di tali soluzioni sono l’ampio spettro di attività antimicrobica ed il costo molto contenuto. Tra gli svantaggi si ricorda che la candeggina può lasciare dei residui tossici per l’ambiente se utilizzata in grande quantità ed in maniera impropria (sviluppo di gas tossici in presenza di alcali o acidi) nonché perdere la propria attività antimicrobica in presenza di acqua dura e di sostanza organica. Inoltre risulta corrosiva per i metalli ed è poco stabile nel tempo. Per tale motivo deve essere conservata in contenitori opachi ed utilizzata nel più breve tempo possibile.

L’ ipoclorito di sodio è un disinfettante efficace ma è facilmente inattivato dal materiale organico. La candeggina per uso domestico è ampiamente disponibile a basso costo ed è consigliata per la disinfezione delle superfici. Tuttavia, la candeggina irrita le mucose, la pelle e le vie respiratorie e reagisce facilmente con altri prodotti chimici. Pertanto, la candeggina deve essere usata in ambienti ventilati, con ricambio di aria e coerentemente con le linee guida in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

L’ipoclorito di sodio è considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.

Ossigeno attivo

Si prenderanno in considerazione il perossido d’idrogeno, l’ozono e l’acido peracetico. L’azione disinfettante è legata alle capacità ossidanti dell’ossigeno.

Perossido d’idrogeno

Possiede un’elevata attività germicida ed è considerato battericida, virucida, sporicida e fungicida a seconda delle concentrazioni d’utilizzo. La soluzione al 3% è quella più comunemente utilizzata ed è stabile nel tempo se conservata in contenitori opachi. È considerato poco tossico per l’ambiente in quanto velocemente degradato in ossigeno ed acqua. Il perossido d’idrogeno è considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.

Ozono

L’ozono è una molecola costituita da tre atomi di ossigeno che la rendono per questo un prodotto efficace nella disinfezione grazie alle spiccate capacità ossidanti. Il Ministero della Sanità con protocollo del 31 luglio 1996 n°24482, ha riconosciuto l’utilizzo dell’ozono nel trattamento dell’aria e dell’acqua, come presidio naturale per la sterilizzazione di ambienti contaminati da batteri, virus, spore, muffe ed acari. Può essere utilizzato sotto forma di gas per la disinfezione di ambienti, sia sotto forma di acqua ozonizzata per la disinfezione di superfici e materiali. Non lascia residui ed ha bassa emivita. Anche se non vi sono dati a supporto, considerando la forte azione ossidante, l’ozono può essere considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.

Acido peracetico

L’acido peracetico è prodotto solitamente in concentrazioni di 5-15%. Quando si dissolve in acqua, si scinde in perossido di idrogeno ed acido acetico, che reagendo daranno ossigeno e anidride carbonica. I prodotti di degradazione non sono tossici e possono dissolversi facilmente in acqua. Possiede un’eccellente e rapida attività nei confronti di tutti i microrganismi anche in presenza di materiale organico. Ne consegue un basso impatto ambientale. L’acido peracetico è un ossidante molto potente; il potenziale di ossidazione supera quello di cloro e diossido del cloro. È usato principalmente nell’industria alimentare, per la sterilizzazione di strumentario medico e nella disinfezione dei liquami. Possiede attività corrosiva sui metalli ed è instabile nel tempo, per questo il suo utilizzo per la disinfezione su grandi superfici è da valutare caso per caso. Anche se non vi sono dati a supporto, considerando l’azione ossidante, l’acido peracetico può essere considerato attivo nei confronti di SARS-CoV-2.

Sali d’ammonio quaternario

I Sali d’ammonio quaternario sono ampiamente utilizzati come disinfettanti. In pratica prevale l’azione detergente in quanto, in presenza di sostanza organica, di acqua dura e di cellulosa, perdono gran parte della loro attività disinfettante. Sono inoltre inattivati dai tensioattivi anionici (Lawrence).

I Sali d’ammonio quaternario vengono considerati fungicidi, battericidi e virucidi (virus provvisti di envelope). Non hanno attività nei confronti dei micobatteri, delle spore e dei virus sprovvisti di envelope, mentre risultano tossici per i gatti (Addie D et al.).

Secondo la letteratura disponibile, i Sali d’ammonio quaternario sono considerati poco attivi nei confronti di SARS-CoV-2 (2).

Aldeidi

Sono considerati dei disinfettanti di alto livello in quanto dotati di attività nei confronti delle spore batteriche e per tale motivo vengono definiti sterilizzanti chimici. Le principali aldeidi utilizzate sono la formaldeide, la paraformaldeide e la glutaraldeide. Mentre le prime due sono state progressivamente abbandonate per gli elevati rischi ambientali e per la salute dell’uomo e degli animali, la glutaraldeide è oggi impiegata per usi specifici quali la sterilizzazione di strumentario medico (p.e. endoscopi). Tuttavia il suo utilizzo deve sottostare ad aspecifiche condizioni quali la diluizione della soluzione madre in acqua leggermente alcalina (pH 7,5-8,5) per esaltare l’azione sporicida, l’impiego entro breve tempo per l’instabilità del composto e l’aerazione dei locali per evitare l’inalazione dei gas tossici. Inoltre in medicina veterinaria la glutaraldeide è consigliata per le disinfezioni degli allevamenti nei confronti di alcuni virus altamente patogeni e altamente resistenti nell’ambiente in quanto sprovvisti di envelope (Foot and Mouth Disease Virus, Swine Vescicular Disease Virus). L’azione della glutaraldeide è poco influenzata dalla presenza di materiale organico.

Non vi sono dati specifici in merito alla capacità delle aldeidi d’inattivare il SARS-CoV-2, ma poiché le aldeidi sono considerati sterilizzanti chimici, è plausibile un’azione sul suddetto virus ma il loro impiego, considerata la scarsa resistenza del virus non è pertinente all’efficacia del disinfettante.

Iodofori

Vengono utilizzati come disinfettanti per la cute e le mucose. La loro azione si basa sulla presenza dello iodio e di una sostanza trasportatrice (p.e. povidone-iodio, poloxamer-iodio) che rilascia lo iodio lentamente nel tempo rendendolo disponibile per esplicare l’azione disinfettante. Sono considerati battericidi, tubercolocidi e virucidi ma richiedono un elevato tempo di contatto. Gli iodofori non sono considerati idonei per la disinfezione di superfici poiché lasciano macchie indelebili.

2.2.3. Dispositivi di protezione personale (DPI)

I lavoratori che eseguono operazioni di disinfezione contro i coronavirus sono esposti a due tipi di rischio: l’esposizione al virus per contatto o aerosol e l’esposizione agli agenti chimici utilizzati. Spetterà al responsabile tecnico dell’azienda e all’RSPP eseguire la valutazione del rischio da esposizione e definire le misure di protezione e sicurezza più appropriate.

Per quanto riguarda l’esposizione ai disinfettanti, dovranno essere seguite le procedure di protezione basate sulla classificazione dei pericoli del biocida, tenendo conto dell’etichetta ministeriale e della scheda dati di sicurezza.

Il corretto utilizzo dei DPI è essenziale per evitare possibili vie di ingresso dell’agente biologico; altrettanto importante è la rimozione degli stessi per evitare il contatto con aree contaminate e/o dispersione dell’agente infettivo.

In generale, la raccomandazione è di usare DPI usa e getta, impermeabili e resistenti agli strappi.

I DPI devono essere scelti in modo tale da garantire la massima protezione con il minimo disagio per l’utente e per questo è fondamentale scegliere la taglia, il design e le dimensioni che meglio si adattano alla singola persona.

Protezione respiratoria, faccia e occhi

È possibile utilizzare maschere autofiltranti FFP3 o maschere a pieno facciale dotate di filtro FFP3 che garantiscono la protezione delle vie respiratorie e degli occhi.

È obbligatorio utilizzare dispositivi di protezione facciale (visiere) ed oculare (ad es. Occhiali protettivi o visiera). Tali dispositivi sono riutilizzabili, ma questo può comportare il rischio di contaminazioni incrociate se non correttamente sanificati secondo le istruzioni del produttore dopo ogni utilizzo.

Maschere e guanti devono essere selezionate in modo da soddisfare entrambe le esigenze di protezione dai rischi derivanti dall’impiego dei prodotti disinfettanti e dalla contaminazione virale.

Indumenti protettivi

Per la protezione del corpo, è possibile utilizzare tute monouso impermeabili a maniche lunghe di protezione chimica di categoria III conformi alla norma EN 14126:2003.

Per la protezione delle mani, vanno utilizzati guanti monouso e guanti in nitrile per la protezione da rischi biologici e chimici conformi alla norma UNI EN 374-5: 2016.

Alla fine del trattamento, si consiglia di pulire la suola delle calzature utilizzate (stivali in gomma o scarpe antinfortunistiche) o di indossare calzari.

Al momento di inserire e rimuovere DPI, è possibile consultare il seguente link OMS:

https://www.who.int/csr/resources/publications/PPE_EN_A1sl.pdf

Dopo il trattamento, i DPI usa e getta devono essere collocati negli appositi contenitori per rifiuti e trattati come rifiuti pericolosi, tranne i casi in cui sono state raggiunte aree ad alta contaminazione virale; in tal caso dovranno essere trattati come rifiuti biosanitari di categoria B.

Come indossarli: Indossare un primo paio di guanti e procedere con la tuta protettiva monouso (EN 14126:2003: Protezione contro gli agenti infettivi, dispositivo di protezione facciale, mascherina (FFP3), stivali di gomma, e secondo paio di guanti in nitrile per agenti chimici.

Come rimuoverli: Sfilare gli stivali e collocarli nella vaschetta di sanificazione. Sfilare la tuta protettiva ed il primo paio di guanti arrotolandoli e collocandoli entrambi in contenitore per rifiuti ospedalieri a rischio infettivo. Rimuovere il dispositivo facciale agendo da dietro la testa verso il viso e collocarlo nel contenitore dei rifiuti (ospedalieri a rischio infettivo). Procedere rimuovendo la mascherina con le stesse modalità del dispositivo facciale. Sfilare il secondo paio di guanti e collocarli nel contenitore apposito, dopodiché lavarsi accuratamente le mani con sapone e disinfettante.

2.2.4. Attrezzature per la disinfezione

Per l’applicazione dei disinfettanti sono disponibili attrezzature diverse: dai sistemi di nebulizzazione manuali, ai dispositivi a parete, fino agli erogatori a pressione montati su appositi impianti o macchinari.

Molto utili nell’ambito dell’emergenza da Coronavirus sono i sistemi automatizzati e temporizzati per l’erogazione di disinfettanti.

I sistemi a pressione, ad esempio, consentono di gestire la disinfezione attraverso macchinari che erogano il disinfettante secondo gli impulsi di una centralina elettronica. Si tratta di metodiche particolarmente vantaggiose, in quanto consentono la gestione automatica del servizio, condotta mediante l’impiego di timer e regolatori di pressione. In questo modo si ha una ridotta esposizione da parte degli operatori, la garanzia del corretto dosaggio dei disinfettanti ed un’applicazione più accurata e precisa.

Esistono inoltre dispositivi a pressione che erogano il disinfettante mediante tubi e lance manuali, oppure mediante ugelli spray, installati su carrelli o a bordo dei mezzi.

Metodi di applicazione del disinfettante

I metodi di applicazione disponibili consentono di portare il disinfettante a contatto con la superficie interessata. La scelta del metodo ottimale, e quindi della specifica attrezzatura, dipende dalle condizioni specifiche dell’ambiente in cui si deve operare.

I disinfettanti chimici sono normalmente applicati mediante i seguenti metodi:

– Nebulizzazione

Questo metodo implica l’utilizzo di un disinfettante sciolto in acqua e di un dispositivo nebulizzatore spray per distribuire la soluzione sulle superfici da disinfettare.

I dispositivi più comuni sono rappresentati da nebulizzatori professionali a pressione e pompe precompresse ad alta efficienza.

– Produzione di aerosol e ULV

Consiste nell’applicazione del disinfettante sotto forma di aerosol per disinfettare l’aria e le superfici di un locale.

I generatori di aerosol sono dispositivi portatili, generalmente guidati da un operatore o fissati su carrello che ne facilita lo spostamento all’interno di una struttura. Sono in grado di trattare superfici molto ampie in tempi relativamente brevi, erogando volumi di liquido relativamente bassi.

Ne esistono di diverse tipologie:

– termonebulizzatori (a caldo) che producono goccioline ultra-fini in una dimensione variabile fra 0,5 e 50 μm utilizzando l’energia termo-propulsiva.

– generatori di nebbia fredda in grado di generare aerosol per mezzo di aria compressa o di ultrasuoni. La dimensione delle gocce è caratterizzata da un diametro medio volumetrico di circa 30 μm.

– nebulizzatori ULV in grado di produrre goccioline di diametro inferiore ai 20 μm, garantendo una copertura uniforme con volumi bassi di soluzione. Tali apparecchiature sfruttano particolari ugelli rotanti per generare l’aerosol.

In alcuni modelli sono presenti dispositivi che ne permettono la messa in funzione a distanza, temporizzando la distribuzione in assenza dell’operatore. Questo può essere molto utile, anche se la mancanza di un sistema di agitazione nel serbatoio della miscela disinfettante rischia di erogare alla fine del trattamento una soluzione più concentrata rispetto a quella iniziale.

– Irrorazione

Questo metodo viene utilizzato per la disinfezione delle strade e prevede l’applicazione di un disinfettante sciolto in acqua e applicato sulle superfici da trattare in abbondante quantità per assicurare una più ampia esposizione.

Le attrezzature impiegate (barre orizzontali o specifici ugelli) vengono montate su autocisterne o spazzatrici, in cui è ricavato il posto guida per l’operatore che conduce il mezzo, oppure in appositi serbatoi a servizio di lance manuali utilizzate direttamente dagli operatori per bagnare le superfici.

Gli svantaggi di questo sistema sono rappresentati dai costi del disinfettante e dell’acqua necessaria, oltre ai rischi ambientali derivati dal rischio inalatorio per gli operatori e la popolazione.

– Schiumatura

I disinfettanti schiumogeni vengono erogati tramite specifiche apparecchiature idro pulitrici. Si tratta di sistemi a media pressione, fissi o mobili, che grazie alla modularità possono andare incontro alle esigenze di realtà differenti. Pertanto si passa dai sistemi più strutturati, in cui vi è la completa automazione della disinfezione, fino a impianti molto piccoli, semplici ed economici.

Generatori di Ozono

L’Ozono viene prodotto mediante generatori che sfruttano l’elettricità (effetto corona).

Un flusso di gas (aria secca oppure ossigeno) viene fatto attraversare da una scarica elettrica ad alta tensione generata da un dielettrico in ceramica o vetro. I generatori di ozono consentono di produrre il disinfettante direttamente in loco e nel momento dell’utilizzo, ma occorre prendere molte precauzioni in quanto il gas può causare fenomeni di irritazione ed intossicazione per le persone presenti. L’ozono viene utilizzato sotto forma di gas (in assenza di persone) oppure disperso in acqua per lavaggio.

2.2.5. Sanificazione del materiale

Le mascherine di protezione delle vie respiratorie, i guanti e le tute impiegate nelle zone a rischio sono tutti DPI monouso e strettamente personali. Vanno tenuti al riparo dai contaminanti fino al momento del loro utilizzo. Vanno impiegati per un turno lavorativo e comunque sostituiti qualora fossero danneggiati, o visibilmente contaminati.

Nel caso di maschere facciali, visiere, calzature ed attrezzature di lavoro è necessario, prima del loro riutilizzo, eseguire una sanificazione secondo le procedure indicate dal produttore.

Nel caso in cui i materiali siano idonei ad un trattamento con ipoclorito di sodio 0,05% o alcool etilico 70%, si può effettuare una sanificazione mediante immersione per 30 minuti o aspersione o bagnatura con tempo di contatto di almeno 10 minuti e successivo risciacquo.

2.3. Le aree di intervento

Per eseguire una corretta disinfezione e decontaminazione di uno spazio che potrebbe aver recentemente subito la presenza di coronavirus, ed in generale qualsiasi altro tipo di virus, è richiesta una profonda conoscenza dell’agente da rimuovere. Nel caso specifico, SARS-CoV-2 è ancora in fase di studio e non sono ancora completamente note sia alcune modalità di trasmissione sia la resistenza nell’ambiente, al fine di poter applicare procedure di disinfezione e decontaminazione secondo protocolli validati utilizzando i prodotti chimici più appropriati. Fino a quando non saranno prodotte ulteriori informazioni, è necessario fare affidamento sulle tecniche di decontaminazione già sviluppate e che sono state utilizzate per precedenti ceppi di coronavirus o rinvenute nelle pubblicazioni più recenti.

Negli ambienti in cui si dovrà operare possono sorgere due tipi di situazioni:

1) quella in cui è stata confermata la probabilità della presenza del virus in almeno un soggetto umano che vi ha stazionato,

2) quella in cui vi è la semplice necessità di adottare misure preventive.

In entrambi i casi, il responsabile tecnico dell’azienda di servizi dovrà progettare un programma d’azione, predisponendo assieme al RSPP una valutazione dei rischi specifici per l’esecuzione del lavoro, definendo le attrezzature occorrenti, i prodotti necessari (che dovranno essere tutti registrati ed avere un’efficacia virucida dimostrata), le conseguenti misure organizzative, operative e comportamentali da adottare, le misure di prevenzione e protezione collettive e individuali (DPI).

2.3.1. Disinfezione con presenza confermata di virus

Per intervenire in queste aree ci si avvale delle informazioni scientifiche di supporto, dei riferimenti bibliografici e delle normative in vigore.

Di grande importanza è la quantificazione del rischio, che va impostata considerando la probabilità che un evento accada e l’entità del danno che questo evento può provocare.

Il responsabile tecnico definirà il livello di rischio sulla base dei fattori che possono essere rilevanti, quali ad esempio:

– la frequenza dello stazionamento di persone nei locali,

– il numero di persone nella stessa area,

– l’umidità ambientale,

– il numero di giorni in cui la struttura è rimasta chiusa.

La significatività di tali fattori va poi valutata in funzione dell’impatto che potrebbe generare sulla salute pubblica e dell’operatore addetto alla disinfezione, al fine di definire il Rischio di contagio.

Vanno poi distinte le attività a seconda che vengano svolte in ambiente esterno o in ambiente interno e confinato.

Ambiente esterno

Le sanificazioni in aree esterne (quali strade, marciapiedi, parchi gioco, cortili, ecc.), finalizzate al controllo dei contagi da nuovo coronavirus Sars-CoV-2 rappresentano un approccio particolarmente dibattuto. Al momento non vi sono evidenze scientifiche che dimostrano l’utilità e l’efficacia di tali interventi in ambienti esterni nei confronti delle infezioni da Sars-CoV-2. La perplessità degli scienziati è legata soprattutto alla mancanza di dati specifici, a fronte delle invece note controindicazioni, ambientali e sanitarie, connesse con la dispersione dei prodotti che vengono impiegati.

Premessa l’incertezza di base, gli esperti ritengono che la presenza del virus in spazi aperti, oltre a non avere facili opportunità di interazione con le vie di trasmissione umana, subisca le limitazioni legate, ad esempio, alle radiazioni solari e ad altri fattori ambientali degradanti.

A questo riguardo, in seguito a specifica richiesta presentata da ANID, l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in data 17 marzo 2020, ha ritenuto opportuno fornire delle indicazioni relative alla Disinfezione degli ambienti esterni e l’utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2. Anche il Consiglio del Sistema Nazionale a Rete per la Protezione dell’Ambiente (SNPA) in data 18 marzo 2020, ha fornito un ulteriore parere al proposito. Da tali indicazioni risulta evidente che, come summenzionato, tutte le operazioni di sanificazione devono essere precedute da un’accurata pulizia con acqua e detergenti al fine di rendere le superfici libere da materiale organico la cui presenza potrebbe inficiare l’attività del disinfettante. Relativamente all’uso dell’ipoclorito di sodio, l’ISS mette in guardia sulle ricadute negative per l’ambiente che un uso esteso ed improprio potrebbero determinare. Per tale motivo “…l’uso di sodio ipoclorito, sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi, per la disinfezione delle strade potrebbe essere associato ad un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente esposizione della popolazione. Il sodio ipoclorito, in presenza di materiale organici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene. La disinfezione delle strade con questi prodotti non dovrebbe essere pertanto condotta di frequente ma una tantum evitando l’esposizione della popolazione durante l’applicazione. Non è possibile comunque escludere la formazione di sottoprodotti pericolosi non volatili che possono contaminare gli approvvigionamenti di acqua potabile.”

L’ISS ritiene quindi che “La pratica della pulizia e disinfezione andrebbe limitata a interventi straordinari assicurando comunque misure di protezione per gli operatori e la popolazione esposta (by-standers) ai vapori tossici dell’ipoclorito e alla potenziale esposizione al virus attraverso il rilascio di polveri e aerosol generati dalle operazioni di disinfezione.”

L’SNPA nel suo parere riporta che “In via generale, va evidenziato come anche per tutte le eventuali miscele utilizzate per la cosiddetta sanificazione degli ambienti urbani tipo superfici stradali, pavimentazioni e altro, debbano essere preventivamente individuate e stabilite le loro caratteristiche… Altresì, occorre individuare le conseguenti misure di prevenzione e protezione sia per l’uomo che per l’ambiente…”

Per ulteriori indicazioni ed approfondimenti si veda il Par. 3.3.

Ambiente confinato

Per i locali e le aree confinate, come ad esempio, Palestre, Carceri, Scuole, Aeroporti e stazioni, Centri diurni, Mense collettive, Bar e ristoranti, Negozi, Mezzi di trasporto pubblico e privato, Ambulanze, Locali di lavorazione ad elevata umidità, Alberghi, ecc., il buonsenso vuole che nell’emergenza venga data un’attenzione superiore all’igiene delle superfici presenti nelle aree interne, specialmente negli spazi di condivisione ed in quelli dove la probabilità di venire a contatto con il virus è più alta.

In questi casi deve essere eseguita una valutazione del rischio per ciascun ambiente da trattare ed uno specifico progetto d’intervento.

La disinfezione in ambienti confinati sarà meglio descritta nei casi di:

– locali con elevata umidita, stazionamento prolungato e/o elevata densità di frequentazione (Par. 3.4) e

– locali con stazionamento breve o saltuario di persone (Par. 3.5).

2.3.2. Disinfezione preventiva

La disinfezione preventiva si attua nei casi in cui non siamo a conoscenza della presenza o meno di coronavirus, ma si vuole comunque garantire la disinfezione ambientale.

Il responsabile tecnico, mediante sopralluogo eseguito in collaborazione con il committente, valuterà il livello di complessità dell’intervento, evidenziando la presenza di punti ciechi o di difficile accesso e di eventuali rischi connessi alla sicurezza.

In questi casi il protocollo di intervento varierà a seconda della tipologia dei locali, dell’utilizzo degli stessi e del tipo di utenza alla quale sono destinati.

Può essere prevista una disinfezione mediante nebulizzazione aerosol, preferibilmente svolta dopo preliminari attività di pulizia.

Una volta terminato il tempo d’azione ed il periodo di sicurezza indicato nella scheda di registrazione del prodotto disinfettante, e dopo aerazione dell’area trattata, potranno essere ripresi i normali servizi di detersione stabiliti nel programma d’intervento.

La disinfezione preventiva sarà meglio descritta nel Par. 3.6

3. Le modalità operative

In questo capitolo siamo a dare alcune indicazioni utili per lo svolgimento degli interventi di sanificazione al fine di garantire un servizio professionale riducendo al massimo i rischi per le persone e per l’ambiente.

Come sempre il responsabile tecnico dell’azienda di servizi sarà responsabile della progettazione e del programma d’azione.

Le istruzioni che verranno di seguito fornite, comprendono le modalità di pulizia e disinfezione che dovrebbero essere applicate nei vari ambienti.

Ogni istruzione riporta il campo di utilizzo, i dispositivi individuali di sicurezza, i materiali ed i prodotti di sanificazione più indicati per le varie fasi dell’attività svolta.

Inoltre nelle schede sono riportate, per quanto possibile, indicazioni sulle attività di valutazione svolte dal supervisore e sulle diluizioni dei prodotti.

3.1. Raccomandazioni generali

Come da specifiche ministeriali, durante le operazioni di sanificazione devono essere mantenute le distanze di almeno un metro tra gli operatori.

Devono essere favorite le attività che consentono l’impiego di meno persone possibili e nel caso di produzione di aerosol cercare di impiegare al massimo una persona per locale.

Le operazioni di pulizia e disinfezione vanno sempre eseguite spostandosi dalle aree meno inquinate verso quelle più inquinate.

Le operazioni di pulizia e disinfezione procedono dall’alto verso il basso. Il pavimento è l’ultima superficie trattata. Vanno pulite e disinfettate accuratamente le superfici orizzontali nei locali confinati, concentrandosi in particolare sulle superfici di stazionamento prolungato o quelle a più alta frequenza di utilizzo e contatto (ringhiere, rubinetti, tavoli, interruttori, maniglie delle porte, telefoni), ed intorno ai letti per un perimetro con un raggio di almeno 2 metri.

Per evitare la possibile generazione di aerosol durante le attività di pulizia, è opportuno che vengano utilizzati panni inumiditi, anziché spolverare o spazzare.

Se fosse necessario passare l’aspirapolvere, verificare che questo sia dotato di un filtro particellare ad alta efficienza.

Al termine delle operazioni, gli utensili e le attrezzature utilizzate devono essere pulite, sanificate ed asciugate dopo ogni utilizzo.

Capitolo 3

3.2. Le superfici da trattare

Nella planimetria della struttura da trattare occorre indicare il livello di rischio di ogni locale, applicando la matrice del rischio.

Inoltre il responsabile tecnico, mediante sopralluogo eseguito in collaborazione con il committente, valuterà in loco la rispondenza tra il livello di rischio ipotizzato e quanto in essere, valutando la presenza di punti ciechi o di difficile accesso e di eventuali rischi connessi alla sicurezza.

Sulla base dell’analisi condotta, il Responsabile tecnico deve definire il numero adeguato di operatori, la qualità e quantità dei presidi chimici e degli strumenti da utilizzare al fine di garantire l’efficienza del servizio richiesto.

3.3. La sanificazione di strade ed aree pubbliche o private soggette ad uso pubblico

L’esecuzione di un trattamento di sanificazione in ambito esterno va limitato ad interventi straordinari, assicurando misure di protezione per gli operatori e la popolazione esposta.

Ambito territoriale del trattamento

L’ambito territoriale del trattamento viene individuato con l’effettuazione di un sopralluogo conoscitivo, finalizzato ad acquisire la padronanza del territorio necessaria per una corretta progettazione dell’intervento.

In particolare l’analisi del territorio deve definire ed individuare i seguenti aspetti operativi:

– Elenco delle strade soggette a trattamento.

– Valutazione del rischio di inquinamento ambientale (scolo in falde acquifere, sistemi fognari non adeguati, ecc.).

– Tipologia di superfici da trattare.

– Eventuali difficoltà per l’accesso (strade pedonali protette da dissuasori mobili, catene, fioriere, transenne, cancelli, ecc.).

– Presenza di siti sensibili.

– Eventuali rischi connessi alla sicurezza nell’area interessata al servizio, onde preordinare ogni necessario presidio o protezione e renderne edotti i propri lavoratori.

Programmazione

La Programmazione dei servizi dovrà anticipare un preciso calendario di trattamenti, in modo tale da consentire la comunicazione a tutta l’utenza delle misure precauzionali da adottare prima, durante e dopo i trattamenti di disinfezione.

Dovranno inoltre essere prese in considerazione, assieme al committente, le apposizioni dei divieti di sosta nelle aree da trattare.

Al fine di evitare interferenze, gli interventi andranno programmati preferibilmente in orari notturni o al mattino presto.

Progettazione

Sulla base dell’analisi condotta il Responsabile tecnico, assieme al RSPP, devono definire il numero adeguato di operatori e di mezzi, al fine di garantire la regolarità e l’efficienza del servizio richiesto.

– Le caratteristiche tecniche dei mezzi impiegati devono essere tali per cui le dimensioni massime e il diametro di sterzata dei veicoli consentano agevolmente il transito, la fermata e le manovre all’interno delle strade e delle aree d’intervento, nel rispetto delle norme sulla circolazione, tenuto conto della rete stradale esistente.

– Gli automezzi in servizio dovranno essere facilmente riconoscibili; meglio se riportanti una scritta identificativa del servizio con caratteri di dimensioni facilmente visibili.

– Tutti i mezzi dovranno essere in buono stato di efficienza, pulizia e decoro.

– Si consiglia di valutare assieme al committente il possibile prelievo dell’acqua necessaria per l’espletamento del servizio attraverso gli idranti comunali.

– Sarebbe utile ed opportuno se ogni mezzo dedicato ai servizi di sanificazione delle strade fosse in possesso di un sistema di rilevamento satellitare che consenta di registrare e trasmettere i dati di localizzazione ottenibili con il sistema GPS, al fine di consuntivare in modo preciso le seguenti prestazioni minime:

– localizzazione dei veicoli in tempo reale su cartografia digitalizzata

– ricostruzione dei percorsi eseguiti su cartografia informatizzata

In ogni caso, anche in caso di assenza del sistema satellitare, è necessario produrre un report di servizio contenente le seguenti informazioni:

– prodotto impiegato e quantità

– confronto tra servizio previsto e servizio effettuato e creazione di un report descrittivo delle attività svolte, riportando nello specifico l’elenco delle strade trattate e le eventuali anomalie di servizio (aree inaccessibili o interferenze riscontrate)

Esecuzione

I mezzi e le attrezzature utilizzate per lo svolgimento del servizio devono consentire la bagnatura all’interno di vicoli\viottoli di difficile accesso, dei porticati, sui marciapiedi e negli spazi circostanti contenitori e altri oggetti fissi.

L’acqua occorrente potrà essere prelevata, mediante appositi tubi di caricamento, nei punti indicati dall’Amministrazione Comunale.

Nell’effettuare le operazioni di sanificazione gli addetti dovranno usare gli accorgimenti necessari per evitare di arrecare ingiustificati disagi agli utenti e comunque alle persone.

Sarebbe auspicabile la presenza di un operatore che svolga l’attività di supervisore, al fine di prevenire eventuali interferenze e nel caso di gestirle prontamente:

– Allontanando eventuali persone che si dirigono verso l’area di trattamento o fermando le attività di irrorazione.

– Intervenendo direttamente in caso di sinistro o di infortunio contattando i numeri di emergenza ed eventualmente prestando soccorso (sempre che indossi indumenti e guanti puliti).

In caso di impiego di mezzi per il lavaggio delle strade, ovvero con irrorazione a pressione, è bene prevedere anche la rimozione dei rifiuti accumulati nelle cunette stradali, in modo da evitare l’intasamento del sistema di scarico.

Le superfici di strade, marciapiedi, piazze e sottopassi possono essere sanificate utilizzando specifici prodotti liquidi, addizionati all’acqua del serbatoio delle spazzatrici, che durante la pulizia nebulizzano il liquido direttamente sulla superficie aspirata, oppure in apposite cisterne a servizio di lance manuali utilizzate per bagnare le superfici.

Nell’effettuare le operazioni di sanificazione gli addetti dovranno usare tutti gli accorgimenti necessari per evitare di sollevare polvere ed arrecare ingiustificati disagi agli utenti e comunque ai residenti.

L’esecuzione dei servizi di sanificazione urbana deve essere effettuata in funzione delle esigenze della circolazione veicolare e pedonale, nonché nel rispetto del Codice della strada e di eventuali ordinanze comunali. I mezzi utilizzati per lo svolgimento del servizio e le attrezzature di cui il personale è dotato devono essere adatti alle condizioni operative esistenti e quindi consentire le operazioni anche all’interno di strade pedonali o di difficile accesso, dei porticati e negli spazi circostanti e sottostanti i contenitori e le autovetture eventualmente presenti lungo il percorso.

Particolare attenzione andrà posta alla pulizia delle bocche di lupo e alle griglie, lasciandole libere da qualsiasi materiale ostruente.

Prodotti

Tutte le operazioni di sanificazione devono prevedere la pulizia preventiva con acqua e detergenti al fine di rendere le superfici libere da materiale organico.

Si precisa inoltre che non esistono disinfettanti biocidi autorizzati per l’uso su strade. – Come già evidenziato, i composti a base di cloro (ipoclorito di sodio diluito allo 0,1%) hanno una buona capacità antimicrobica, tuttavia non vanno mai né dimenticati né sottovalutati gli svantaggi del loro uso. Infatti, l’ipoclorito di sodio potrebbe sviluppare gas tossici in presenza di altre sostanze come ammoniaca e prodotti acidi, nonché perdere l’attività antimicrobica in presenza di acqua dura. Infine non va trascurato l’impatto ambientale negativo legato all’intrinseca tossicità del cloro dilavato dalle acque di scarico.

– I prodotti a base di sali quaternari di ammonio, in presenza di sostanza organica, divengono inefficaci contro i virus, comportandosi come dei comuni detergenti. Non va poi trascurata la tossicità dei sali quaternari d’ammonio per i gatti.

– Tra i composti a base di ossigeno, il perossido d’idrogeno alla concentrazione dello 0,5% si è dimostrato efficace quale battericida e virucida dopo un brevissimo tempo di contatto (30” -1’). Un altro prodotto che utilizza l’ossigeno è la cosiddetta acqua ozonizzata, anche questa impiegata per la disinfezione di grandi e piccole superfici.

I prodotti a base di ossigeno presentano una bassissima tossicità ambientale (il perossido d’idrogeno viene degradato in acqua e ossigeno, mentre l’acqua ozonizzata, in acqua), sono sicuri per gli operatori e non corrodono le superfici.

In conclusione, in assenza di dati certi sulla pericolosità delle superfici stradali e relative pertinenze nella trasmissione di SARS-CoV-2, è opportuno, nel caso si ritenga necessario procedere alla sanificazione, l’impiego di prodotti a bassissimo impatto ambientale.

3.4. La disinfezione dei locali con elevata umidità, stazionamento prolungato e/o elevata densità di frequentazione

Per i locali e le aree confinate ad alta frequentazione, s’intendono Palestre, Carceri, Scuole, Aeroporti e stazioni, Centri diurni, Mense collettive, Bar e ristoranti, Negozi, Mezzi di trasporto pubblico, Locali di lavorazione ad elevata umidità, Alberghi, ecc., oltre a locali con stazionamento prolungato notturno in cui sono presenti superfici a contatto continuativo con l’aerosol generato dalla respirazione umana. Le misure di disinfezione devono essere rivolte principalmente a quelle superfici che si trovano maggiormente esposte al contatto con le persone, come le superfici orizzontali che sono a livello del viso e del busto, e quelle più manipolate, come maniglie, pulsantiere, fotocopiatrici, tastiere, mouse, ecc., poiché la probabilità di presenza e persistenza del virus è maggiore.

Esecuzione

Per prima cosa occorre rimuovere, ove possibile, gli oggetti presenti sugli arredamenti e confinarli così da potere procedere con la loro pulizia e sanificazione in un secondo momento. Assicurarsi inoltre che le apparecchiature siano distaccate dalla corrente elettrica prima di procedere con le attività previste.

Successivamente le operazioni di pulizia e disinfezione vanno eseguite spostandosi dalle aree meno inquinate verso quelle più inquinate e devono procedere dall’alto al basso per concludersi con il pavimento.

Nell’effettuare le operazioni di pulizia e disinfezione gli addetti devono usare tutti gli accorgimenti necessari per evitare di sollevare polvere o schizzi di acqua.

Al termine delle operazioni manuali, se ritenuto opportuno, potrà essere eseguita disinfezione mediante aerosol per il raggiungimento dei punti ciechi o le aree di difficile accesso.

Prodotti e materiali

Ad ogni operatore deve essere fornita la dotazione personale di materiali e prodotti chimici necessari per le operazioni programmate.

Si consiglia di effettuare le operazioni di pulizia utilizzando un detergente neutro, seguito da risciacquo.

Successivamente eseguire la disinfezione applicando il prodotto alle superfici che per la loro altezza potrebbero essere state a diretto contatto con le persone e quindi contaminate da secrezioni.

Si consiglia a questo scopo di impiegare soluzioni di ipoclorito di sodio 0,1%.

Se si usa candeggina per uso domestico ad una concentrazione iniziale del 5% la diluizione è 1:50.

Per le superfici che possono essere trattate con il sopracitato disinfettante, si consigliano i seguenti tempi di contatto:

 Per la disinfezione di superfici non-porose: si consiglia un tempo di contatto di 5 minuti.

 Per la disinfezione di oggetti ad immersione: si consiglia un tempo di contatto di 30 minuti.

Per tessuti o apparecchiature sensibili, è possibile applicare una soluzione di etanolo al 70% o perossido di idrogeno allo 0,5%, con un tempo di attuazione minimo di 1 minuto.

Gli utensili e le attrezzature utilizzate per la pulizia e la disinfezione devono essere sanificati prima del riutilizzo in altri ambienti ed in particolare nel passaggio da aree ad alto rischio verso aree a rischio minore.

Se ritenuto opportuno, procedere mediante ozonizzazione ambientale, da svolgere dopo aver sanificato gli oggetti precedentemente rimossi, i quali andranno riposizionati nelle loro sedi originarie.

In ogni caso si raccomanda di utilizzare esclusivamente prodotti per uso professionale, ovvero biocidi o PMC autorizzati dal Ministero della Salute con azione virucida dichiarata in etichetta, selezionando quelli con il più basso impatto ambientale.

Dopo il trattamento, i DPI usa e getta devono essere collocati negli appositi contenitori per rifiuti e trattati come rifiuti pericolosi, tranne i casi in cui sono state raggiunte aree ad alta contaminazione virale; in tal caso dovranno essere trattati come rifiuti biosanitari di categoria B.

Indumenti di lavoro

Indumenti aziendali (tesserino di identificazione con nominativo e fotografia, pantaloni, camicia, ecc.), guanti monouso e guanti in nitrile UNI EN 374-5:2016, stivali antinfortunistici, tuta monouso UNI EN ISO 14126:2002, protezione facciale (visiera, occhiali protettivi), mascherina FFP3 standard o equivalente. Se non è disponibile una protezione FFP3 e si utilizza una mascherina differente (tipo chirurgica), evitare l’esecuzione di procedure che generano aerosol (gocce d’acqua in sospensione) poiché sono associate ad un aumento del rischio di trasmissione dell’agente patogeno.

Si consiglia di utilizzare dispositivi di protezione oculare riutilizzabili (ad es. Occhiali protettivi o visiera), correttamente sanificati secondo le istruzioni del produttore dopo ogni utilizzo.

3.5. La disinfezione dei locali con stazionamento breve o saltuario di persone

Per i locali con stazionamento breve o saltuario di persone, come ad esempio, corridoi, hall, magazzini, alcune tipologie di uffici, ecc., compresi i locali dopo chiusura superiore a 9 giorni (tempo stimato di persistenza massima del coronavirus sulle superfici inanimate), le misure di disinfezione devono essere, similmente alla precedente situazione (Par. 3.4) rivolte principalmente a quelle superfici che si trovano maggiormente esposte al contatto con le persone, come le superfici orizzontali che si trovano a livello del viso e del busto, e quelle più manipolate.

Esecuzione

In questo caso è opportuno effettuare le operazioni di pulizia seguite da risciacquo e successiva disinfezione nelle superfici valutate a più alto rischio.

Al termine delle operazioni manuali, potrà essere eseguita disinfezione mediante aerosol per il raggiungimento dei punti ciechi o delle aree di difficile accesso.

Prodotti e materiali

Per le operazioni di pulizia si consiglia di utilizzare un detergente neutro, seguito da risciacquo.

Successivamente eseguire la disinfezione applicando il biocida mediante panni immersi in soluzione di ipoclorito di sodio 0,05%. Se si usa candeggina per uso domestico ad una concentrazione iniziale del 5% la diluizione è 1:100.

Per le superfici che possono essere trattate con il sopracitato disinfettante, si consigliano i seguenti tempi di contatto:

 Per la disinfezione di superfici non-porose: si consiglia un tempo di contatto di 5 minuti.

Per tessuti o apparecchiature sensibili, è possibile applicare una soluzione di etanolo al 70% o perossido di idrogeno allo 0,5%, con un tempo di attuazione minimo di 1 minuto.

Procedere mediante disinfezione ambientale aerosol utilizzando esclusivamente prodotti per uso professionale, ovvero biocidi o PMC autorizzati dal Ministero della Salute con azione virucida dichiarata in etichetta, selezionando quelli con il più basso impatto ambientale.

Indumenti di lavoro

Indumenti aziendali (tesserino di identificazione con nominativo e fotografia, pantaloni, camicia, ecc.), guanti monouso, stivali antinfortunistici, tuta monouso UNI EN ISO 14126:2002, protezione facciale (visiera, occhiali protettivi e maschera autofiltrante contro particelle P3 che garantiscono la protezione delle vie respiratorie e degli occhi.

3.6. La disinfezione preventiva

Si tratta di una attività preventiva da svolgere in locali confinati interni per garantire la loro disinfezione ambientale.

In questo caso si procede mediante disinfezione ambientale aerosol utilizzando esclusivamente prodotti per uso professionale, ovvero biocidi o PMC autorizzati dal Ministero della Salute con azione virucida dichiarata in etichetta, selezionando quelli con il più basso impatto ambientale.

Indumenti di lavoro

Indumenti aziendali (tesserino di identificazione con nominativo e fotografia, pantaloni, camicia, ecc.), guanti monouso, scarpe antinfortunistiche, tuta monouso, protezione facciale con maschera autofiltrante contro particelle P3.

ALLEGATO 1

Parere Istituto Superiore di Sanità 17 marzo 2020

Oggetto: Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana per la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2 1

Oggetto: Disinfezione degli ambienti esterni e utilizzo di disinfettanti (ipoclorito di sodio) su superfici stradali e pavimentazione urbana er la prevenzione della trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2

In riferimento alla pulizia e disinfezione degli ambienti outdoor (manto stradale, muri perimetrali, etc), per il contenimento della diffusione del virus COVID-19, è necessario prendere in esame vari fattori: le modalità di trasmissione di SARS-CoV-2; l’evidenza sulla presenza e sopravvivenza del virussulle superfici;l’efficacia dei prodotti disinfettanti/igienizzanti e dei sistemi di applicazione sia il loro possibile impatto ambientale e i rischi per la salute umana causati dall’utilizzo di prodotti non idonei anche per i  potenziali effetti tossici sull’ambiente.Le presenti indicazioni si basano sulle evidenze ad oggi note per quanto concerne la trasmissione dell’infezione da SARS-CoV-2, al fine di supportare una valutazione di opportunità ed efficacia di pratiche di lavaggio e disinfezione (sanificazione) delle strade in ambienti urbani per la prevenzione della diffusione del Coronavirus e della trasmissione dell’infezione (CoViD-19).

Secondo le evidenze disponibili la trasmissione delle infezioni da coronavirus, incluso il SARS-CoV-2, avviene attraversocontatti stretti in ambienti chiusi tra persona e persona, per esposizionedelle mucose buccali o nasali o delle congiuntive di un soggetto suscettibilea goccioline (“droplets”) emesse con la tosse o gli starnutida un soggetto infetto. Si può anche trasmettere per contatto diretto o indirettoconoggetti o superfici nelle immediate vicinanzedi persone infetteche siano contaminate da secrezioni(saliva,secrezioni nasali, espettorato), ad esempio attraverso le mani contaminate che toccano bocca, naso o occhi. Non si può, al momento, escludere una possibile trasmissione fecale-orale, mentre i dati disponibili portano ad escludere la trasmissione per via aerea, a parte situazioni molto specifiche di interesse ospedaliero (formazione di aerosol durante le operazioni di intubazione, tracheotomia, ventilazione forzata).

Studi su coronavirus, quali il virus della SARS e della MERS, suggeriscono che il tempo di sopravvivenza su superfici,  in condizioni sperimentali, oscilli da 48 ore fino ad alcuni giorni (9 giorni) in dipendenza della matrice/materiale, della concentrazione, della temperatura e dell’umidità, anche se tale dato si riferisce al reperimento di RNA del virus e non al suo isolamento in forma vitale.Dati più recenti relativi alla persistenza del virus SARS-CoV-2,confermano la sua capacità di persistenza su plastica e acciaio inossidabile che, in condizioni sperimentali, è equiparabile a quella del virus della SARS (SARS-CoV-1), mostrando anche un decadimento esponenziale del titolo virale nel tempo.

Le lineeguida del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (European Centre for Disease Prevention (ECDP) and Control “Interim guidance for environmental cleaning in non-healthcare facilities exposed to SARS -CoV-2” del 18 February 2020)e dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (vedi documenti relativi alla pulizia ambientale a livello domiciliare e ospedaliero,https://www.who.int/emergencies/diseases/novel-coronavirus-2019/technical-guidance/infection-prevention-and-control)indicanoche la pulizia con acqua e i normali detergenti e l’utilizzo di prodotti disinfettanti/igienizzanti comuni sono sufficiente per la decontaminazione delle superfici anche se non sono, ad oggi,  disponibili prove specifiche della loro efficacia sul CoVID-19.  In considerazione della potenziale sopravvivenza del virus nell’ambiente, i locali e le aree potenzialmente contaminate con CoVID-19 devono essere puliti con detergenti prima del loro riutilizzo e disinfettati mediante prodotti contenenti agenti “disinfettanti” (Presidi Medico Chirurgici-PMC) noti per essere efficaci contro i coronavirus e autorizzati, previa valutazione dell’ISS, dal Ministero della Salute. A tale riguardo si fa presente che i prodotti denominati “igienizzanti” che possono contenere gli stessi componenti e sono in libera vendita, non sono 2 autorizzati dal Ministero della Salute non essendo state effettuate valutazioni da parte delle strutture preposte in merito alla  composizione quali-quantitativa,  l’efficacia, la sicurezza e la stabilità.

Sebbene non siano disponibili dati specifici sull’efficacia contro il COVID-19, diversi prodotti antimicrobici disinfettanti/igienizzanti sono stati testati su diversi coronavirus. Alcuni dei principi attivi, ad es. l’ipoclorito di sodio (contenuto nella candeggina per uso domestico) e l’Etanolo sono ampiamente disponibili in commercio nella grande distribuzione in diverse formulazioni.

Il sito web dell’EPA statunitense riporta una lista di prodotti accertati senza tuttavia fornire indicazioni particolari sulle superfici da trattare.

Un recente studionon riferito al CoVID-19, che ha confrontato diversi agenti disinfettanti, ha dimostrato che quelli con concentrazione di etanolo al 70% sono più efficaci su due diversi coronavirus (virus dell’epatite di topo e virus della gastroenterite trasmissibile) dopo un minuto di contatto su superfici dure rispetto al sodio ipoclorito allo 0,06%. Test effettuati ancora con altri coronavirus1 hanno mostrato che l’ipoclorito di sodio è efficace a una concentrazione tra 0,05 e 0,1% dopo cinque minuti di contatto.  Risultati simili sono stati ottenuti utilizzando detergenti di uso domestico contenenti sodio lauriletere solfato, alchil poliglicosidi e ammidi-cocco-N,N-bis(idrossietil).

2 https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/coronavirus-SARS-CoV-2-guidance-environmental-cleaning-non-healthcare-facilities.pdfidenz

Ciò premesso si può raccomandare quanto segue:

le guide ECDP e OMS indica per la disinfezione delle superfici dure, l’uso di ipoclorito di sodio allo 0,1% (in particolare diluizione 1:50 se si usa candeggina per uso domestico ad una concentrazione iniziale del 5%) dopo la pulizia con acqua e un detergente neutro. Per le superfici che potrebbero essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio può essere utilizzato, in alternativa per la decontaminazione, etanolo al 70%, sempre dopo la pulizia con un detergente neutro.

– è buona norma procedere frequentemente alla detersione (pulizia) e disinfezione delle superfici che devono essere tanto più accurate e frequenti particolarmente per quelle superfici che vengono toccate più spesso con le mani (maniglie delle porte e delle finestre, superfici del bagno, superfici di lavoro, cellulare, tablet, PC, etc);

– siano considerate misure di prevenzione primaria indirizzate alla sanificazione di oggetti e superfici soggette a contatto diretto con la popolazione come mezzi pubblici, corrimani, ringhiere, ecc..  da realizzarsi, come per le altre superfici, con soluzioni di ipoclorito di sodio allo 0,1%  dopo pulizia con un detergente neutro; alternativamente, per superfici che potrebbero essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, è adeguata una soluzione di etanolo al 70% in volume2.

In merito al lavaggio (pulizia con detergenti) e la disinfezione stradale e delle pavimentazioni urbanesu larga scala, mentre si conferma l’opportunità di procedere alla ordinaria pulizia delle strade con saponi/detergenti convenzionali (assicurando tuttavia di evitare la produzione di polveri e aerosol), la disinfezionerisulta invece una misura per la quale non è accertata l’utilità, in quanto non esiste alcuna evidenza che le superfici calpestabili siano implicatenella trasmissione di.Esisto invece chiare evidenze che la trasmissione dei coronavirus incluso SARS-CoV-2,avviene attaverso contatto stretto tra un soggetto suscettibile e un soggetto infetto o con superfici/oggetti contaminati nelle immediate vicinanze o usati da quest’ultimo.3

E’ importante sottolineare che esistono informazioni contrastanti circa l’utilizzo di ipoclorito e la sua capacità di distruggere il virus su superfici esterne (strade) e in aria. In Cina l’uso estensivo di prodotti chimici per le strade è stato effettuato prima di osservare l’attuale decremento dei casi di contagio, ma lo stesso China’s Center for Disease Control and Prevention (CCDC), ha avvertito il pubblico che “le superfici esterne, come strade, piazze, prati, non devono essere ripetutamente cosparse con disinfettanti poiche ciò potrebbe comportare inquinamento ambientale e dovrebbe essere evitato*.

In altre parti del mondo sono stati sollevati dubbi relativamente alla pericolosità della sostanza. Infatti l’uso di sodio ipoclorito, sostanza corrosiva per la pelle e dannosa per gli occhi, per la disinfezione delle strade potrebbe essere associato ad un aumento di sostanze pericolose nell’ambiente con conseguente esposizione della popolazione. Il sodio ipoclorito, in presenza di materiale organici presenti sul pavimento stradale potrebbe dare origine a formazione di sottoprodotti estremamente pericolosi quali clorammine e trialometani e altre sostanze cancerogene**. La disinfezione delle strade con questi prodotti non dovrebbe essere pertanto condotta di frequente ma una tantum evitando l’esposizione della popolazione durante l’applicazione. Non è possibile comunque escludere la formazione di sottoprodotti pericolosi non volatili che possono contaminare gli approvvigionamenti di acqua potabile.

Relativamente a quest’ultime, si rileva che l’efficacia delle procedure di sanificazione per mezzo dell’ipoclorito su una matrice complessa come il pavimento stradale non è estrapolabile in alcun modo dalle prove di laboratorio condotte su superfici pulite.

A livello nazionale, l’ARPA Piemonte si è recentemente pronunziata negativamente in merito alla possibilità di procedere a una disinfezione delle strade con ipoclorito considerando questa pratica dannosa per l’ambiente.

Anche i sistemi e le procedure di utilizzo dei prodotti disinfettanti  potrebberocomportare dei rischi. Una applicazione localizzata, sebbene su ampie superfici quali strade, muri, etc, tramite lancia o pompe a trigger, anche se hannoun impatto minore sulla salute umanarispetto ad una diffusione mediante atomizzatori con un maggiore impatto da rischio inalatorioper glioperatori professionali e lapopolazione, non consentonodi escludere  la formazione di sostanze estremamente pericolose.

La  pratica della pulizia e disinfezione andrebbe quindi limitata a interventi straordinari assicurando comunque misure di protezione per gli operatori e la popolazione esposta (by-standers) ai vapori tossici dell’ipoclorito e alla potenziale esposizione al virus attraverso il rilascio di polveri e aerosol generati dalle operazioni di disinfezione;

In conclusione ad oggi, sulla base delle conoscenze scientifiche disponibili, non vi sono evidenze a supporto dell’efficacia  della sanificazione delle strade e pavimentazioni esterne conprodotti chimici disinfettanti o igienizzanti.Tali procedure hanno inoltre implicazioni logistiche ed economiche da considerare, in assenza di reale beneficio nel controllo dell’epidemia da SARS-CoV-2.

Le norme igieniche adottate ed emanate dalle disposizioni sul COVID –19 permettono di escludere altri rischi derivanti da superfici stradali che, ad oggi, non risultano  implicate nella trasmissione del COVID-19.4

Riferimenti bibliografici

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ECDC Technical Report: Interim guidance for environmental cleaning in non-healthcare facilities exposed to SARS-CoV-2. 18 February 2020. https://www.ecdc.europa.eu/sites/default/files/documents/coronavirus-SARS-CoV-2-guidance-environmental-cleaning-non-healthcare-facilities.pdf

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Robert F. Service. Does disinfecting surfaces really prevent the spread of coronavirus? ScienceMag.org. 12 March 2020. https://www.sciencemag.org/news/2020/03/does-disinfecting-surfaces-really-prevent-spread-coronavirus

European Union Risk Assessment Report. SODIUM HYPOCHLORITE. CAS No: 7681-52-9 EINECS No: 231-668-3. Final report, November 2007. Italy. RISK ASSESSMENT. FINAL APPROVED VERSION. Rapporteur for the risk assessmente of sodium hypochlorite: Italy. Roberto Binetti and Leonello Attias. https://echa.europa.eu/documents/10162/330fee6d-3220-4db1-add3-3df9bbc2e5e5

Articolo pubblicato il 11/04/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 11/04/2020.

DPCM che proroga le misure di sospensione delle attività produttive dal 14 aprile fino al 3 maggio

PULIZIE DI SANIFICAZIONE MONZA E BRIANZA – MILANO – RAPALLO (GE)

Fonte Unione Artigiani di Milano

Il Governo ha adottato un nuovo DPCM che proroga le misure di sospensione delle attività produttive dal 14 aprile fino al 3 maggio prossimo.

Il provvedimento anzitutto riepiloga e riordina le misure di contenimento previste nei precedenti provvedimenti e, quindi, sostituisce, tra gli altri, le previsioni e gli allegati di cui ai DPCM 11 marzo e 22 marzo 2020, nonché quelle di cui al DM 25 marzo 2020.

Riguardo alle attività produttive, il nuovo DPCM consente la prosecuzione delle seguenti attività e servizi:

Attività indicate nell’Allegato 3, individuate sulla base del Codice ATECO, di seguito il dettaglio.

Attività funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività e dei servizi consentite. Ai fini della prosecuzione, il nuovo DPCM conferma il meccanismo della preventiva comunicazione al Prefetto della Provincia in cui è ubicata l’attività produttiva. Qui facsimile comunicazione e qui indirizzi pec prefetture. È fatto salvo il potere del Prefetto, sentito il Presidente della Regione, di sospendere l’attività laddove non sussistano le condizioni per la prosecuzione.

Attività degli impianti a ciclo continuo, la cui interruzione determinerebbe un grave pregiudizio all’impianto o un pericolo a cose o persone. Anche in questi casi, ai fini della prosecuzione dell’attività, il nuovo DPCM prevede l’invio di una comunicazione al Prefetto, che può sospendere l’attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni appena richiamate. La comunicazione non è richiesta se tali impianti sono finalizzati a garantire l’erogazione di un servizio pubblico essenziale.

Attività dell’industria della difesa e dell’aerospazio, nonché altre attività di rilevanza strategica. In questo caso, il nuovo DPCM introduce una semplificazione, consentendone la prosecuzione previa comunicazione al Prefetto e non già previa autorizzazione come previsto dal precedente del 22 marzo 2020. Di conseguenza, a seguito della comunicazione, l’attività può legittimamente proseguire senza che sia necessario un riscontro positivo da parte della Prefettura, fermo in ogni caso il potere di sospensione. Viene altresì specificato che possono continuare a svolgere l’attività, in quanto funzionali, con comunicazione al Prefetto, anche le imprese che garantiscono la continuità a questa filiera.

Servizi di pubblica utilità ed essenziali; attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici, nonché di prodotti agricoli e alimentari; ogni attività funzionale a fronteggiare l’emergenza; servizi bancari, finanziari e assicurativi.

Il nuovo DPCM chiarisce alcune criticità applicative emerse nel corso delle ultime settimane, ad esempio, per le attività sospese e previa comunicazione al Prefetto è espressamente consentito:

l’accesso ai locali aziendali di personale dipendente o di terzi delegati per lo svolgimento di attività di vigilanza, conservative e di manutenzione, gestione dei pagamenti, pulizia e sanificazione;

la spedizione verso terzi di merci giacenti in magazzino, nonché la ricezione in magazzino, da parte di terzi, di beni e forniture.

Sicurezza

Le imprese le cui attività non sono sospese rispettano i contenuti del protocollo condiviso sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali. Qui il dettaglio del protocollo condiviso di contrasto alla diffusione del virus negli ambienti di lavoro.

Codici ATECO

Di seguito il dettaglio delle attività che potranno riaprire con l’indicazione dei codici ATECO.

Per cui vi invitiamo:

a controllare se la vostra attività rientra nell’elenco di quelle che possono rimanere aperte sulla base del nuovo allegato del DPCM 10 aprile 2020 (scaricabile e stampabile).;

a verificare che il proseguimento sia ammesso dall’ordinanza di Regione Lombardia dell’11 aprile 2020.

Articolo pubblicato il 03/04/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 03/04/2020.

OPERAZIONI DI PULIZIA PER COVID-19 UFFICI E SUPERMERCATI

AREA: PULIZIE UFFICI E SUPERMERCATI BUONE PRASSI DA SEGUIRE

UFFICI

L’azienda, studio professionale o artigianale con copresenza di persone, deve assicurare la pulizia giornaliera e la disinfezione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro, delle aree comuni e di svago e dei servizi igienici. Raccomandiamo di seguire le seguenti indicazioni:

• Occorre garantire la pulizia e la disinfezione a fine turno di tastiere, scrivanie, schermi (touch e non), mouse, telefoni, sedie con adeguati prodotti disinfettanti, sia negli uffici, sia nei reparti produttivi.

• Per le operazioni di detersione/disinfezione con prodotto disinfettante pronto all’uso delle superfici maggiormente a contatto con il personale, ricordarsi di spruzzare il detergente/disinfettante sul panno (e non sulla superficie da pulire). Piegare il panno così da sfruttarne tutta la superfice al massimo possibile. Spiegando e ripiegando il panno si deve lavorare sempre con una superficie pulita. Ove consentito pulire con movimento a “S” per fasce regolari.

• Arieggiare i locali durante le operazioni di pulizia.

• Prima di maneggiare qualsiasi prodotto chimico, leggere attentamente l’etichetta e/o la scheda tecnica, rispettando le diluizioni di impiego e le modalità d’uso indicate, e non miscelare mai prodotti chimici diversi. Se il prodotto viene travasato, occorre riportare l’etichetta sul nuovo contenitore. I prodotti per la pulizia vanno conservati in spazi idonei

• Per ridurre il rischio di contaminazione incrociata, sostituire frequentemente i panni e i mop/frange di lavaggio (non oltre le 24 ore) e successivamente lavarli in lavatrice a temperatura non inferiore a 60° oppure a temperature inferiori utilizzando prodotti a base di perossido di idrogeno a di acido peracetico per tessuti in microfibra o con prodotti a base di ipoclorito per panni in cotone. Sono consigliati anche panni e frange monouso.

• Per le operazioni di spolveratura e di lavaggio manuale del pavimento ricordarsi di procedere con i rispettivi attrezzi con un movimento a “S” molto stretta in modo da sovrapporre i passaggi, retrocedendo verso la porta. Adottare sistemi che permettano il migliore impiego delle attrezzature e che garantiscano il minor rischio di contaminazione incrociata.

• Per le operazioni di lavaggio meccanico dei pavimenti e delle superfici prestare attenzione alle indicazioni date dal produttore.

• Prima di svolgere ogni operazione di pulizia su apparecchiature alimentate elettricamente, ricordarsi, ove possibile, di scollegare la spina dalla rete.

• L’azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità ritenute più opportune, può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia.

• Prestare attenzione alla pulizia delle mani che rappresentano il principale veicolo di infezione e che possono essere lavate con acqua utilizzando un normale sapone liquido o sapone disinfettante liquido. Successivamente al lavaggio oppure in assenza di acqua si può utilizzare un detergente in gel contenente almeno il 60% di alcool.

Disinfezione speciale in casi accertati di Covid-19

A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da Covid-19 devono essere sottoposti a completa pulizia e disinfezione, con detergenti e disinfettanti, prima di essere nuovamente utilizzati.

• Per la disinfezione dei pavimenti, si raccomanda l’uso di soluzioni disinfettanti a base di Cloro alla concentrazione di 1000 ppm; per la disinfezione delle superfici high touch e per l’area wc la concentrazione di Cloro può salire fino a 5000 ppm. È comunque possibile l’impiego di disinfettanti equipollenti a quelli a base di Cloro, l’importante è che il prodotto abbia passato il test di efficacia UNI EN 14476 sui poliovirus. Altri prodotti efficaci sono quelli che liberano ossigeno quali il Perossido e l’acido Peracetico che però nella loro versione concentrata hanno classificazioni gravi di pericolo.

• Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare prodotti disinfettanti pronti all’uso a base di alcool e/o altri principi attivi disinfettanti.

• Per una corretta applicazione dei disinfettanti sono anche indicate le salviette pre-impregnate.

• Durante le operazioni di pulizia/disinfezione con prodotti chimici, assicurare la ventilazione degli ambienti.

• Tutte le operazioni di pulizia/disinfezione devono essere condotte da personale che indossa DPI (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe), e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione).

• Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto.

• Vanno disinfettate con particolare attenzione tutte le superfici toccate di frequente, quali maniglie di porte e finestre, interruttori della luce, superfici dei servizi igienici e sanitari

• Prestare particolare attenzione alle operazioni che vedono la manipolazione di materiali in tessuto, in quanto anch’essi possono contribuire alla diffusione del virus per via aerea. Le tende e altri materiali di tessuto removibili devono essere sottoposti a un ciclo di lavaggio con acqua calda a 90°C e detergente. Qualora non sia possibile il lavaggio a 90°C per le caratteristiche del tessuto, addizionare il ciclo di lavaggio con candeggina o prodotti a base di ipoclorito di sodio. Qualora non sia possibile la rimozione dei tessuti (es. sedie imbottite), è possibile utilizzare generatori di vapore saturo.

• Riportiamo di seguito i periodi di abbattimento della carica virale di COVID-19 su alcune superfici

Rame: < 2 ore per il dimezzamento della capacità infettiva

> 4 ore per l’abbattimento completo

Cartone: 5 ore per il dimezzamento della capacità infettiva 24 ore per l’abbattimento completo

Acciaio inox: 6 ore per il dimezzamento della capacità infettiva

48 ore per l’abbattimento completo

Plastica: 7 ore per il dimezzamento della capacità infettiva 72 ore per l’abbattimento completo

Avvalendosi della consulenza di un esperto di pulizia professionale è possibile ottimizzare tutte le operazioni di pulizia, anche attraverso sistemi alternativi e/o innovativi

Gruppo di Lavoro Afidamp

Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del

virus Covid-19 negli ambienti di lavoro

Circolare n. 5443 del ministero della Salute del 22 febbraio 2020

Articolo “Aerosol and surface stability of HCoV-19 (SARS-CoV-2) compared to SARS-CoV-1”

SUPERMERCATI

L’azienda deve assicurare la pulizia e la disinfezione giornaliera dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e dei servizi igienici prestando soprattutto attenzione ai seguenti elementi:

Area commerciale a contatto con il cliente:

• CARRELLI IN METALLO e CESTINI IN PLASTICA prestando attenzione all’IMPUGNATURA

• Parte frontale degli SCAFFALI

• POS, LETTORI DI BARCODE

• POSTAZIONE CASSE automatiche e non

• BILANCE e DISPENSER GUANTI REPARTO ORTOFRUTTA

• NASTRI TRASPORTATORI CASSE

• MANIGLIE DELLE CELLE FRIGO

• BANCONI DEI FRESCHI CONFEZIONATI

• BANCONI PANETTERIA

• DISPENSER NUMERO ELIMINACODE

• PAVIMENTI

Area uffici (si raccomanda di consultare il Decalogo Afidamp buone prassi UFFICI):

• POSTAZIONE DI LAVORO (tastiera, mouse, telefono, sedia, ecc.)

• MANIGLIE DI PORTE E FINESTRE

• INTERRUTTORI DELLA LUCE

• SUPERFICI DEI SERVIZI IGIENICI

• SANITARI

I bagni vanno puliti almeno due volte al giorno se privati, e una volta ogni 3 ore se aperti al pubblico. Tali pulizie vanno eseguite osservando le seguenti indicazioni:

• Per le operazioni di detersione, di disinfezione o di deterdisinfezione delle superfici maggiormente a contatto con clienti e personale, ricordarsi di spruzzare il detergente, il disinfettante o il deterdisinfettante direttamente sul panno (e non sulla superficie da pulire). Piegare il panno così da sfruttarne tutta la superfice al massimo possibile. Spiegando e ripiegando il panno si deve lavorare sempre con una superficie pulita. Ove consentito pulire con movimento a “S” per fasce regolari, attuando una lieve sovrapposizione.

• Per le operazioni di lavaggio meccanico dei pavimenti e delle superfici, prestare attenzione alle indicazioni date dal produttore, alle normative di sicurezza sancite nel D.V.R., prestando particolare attenzione alla pulizia finale delle macchine a fine lavoro.

• Nelle aree dove non è consentito il lavaggio meccanico dei pavimenti, per le operazioni di spolveratura e di lavaggio manuale del pavimento, procedere utilizzando i corretti attrezzi, compiendo movimenti a “S”, per fasce regolari molto strette, in modo da sovrapporre i passaggi, retrocedendo verso la porta. Adottare sistemi che permettano il migliore impiego delle attrezzature e che garantiscano il minor rischio di contaminazione incrociata.

• Prestare attenzione alla mani, che rappresentano uno dei principali veicoli di infezione. Utilizzare sempre guanti monouso nella manipolazione dei prodotti chimici e nelle operazioni di pulizia, procedendo alla frequente sostituzione. Prima di entrare in contatto con occhi, bocca, naso o con i propri oggetti personali (es. il proprio cellulare), lavare accuratamente le mani con acqua (almeno 45 secondi), utilizzando un normale sapone liquido o un sapone disinfettante liquido, ed asciugarle con salviette di carta monouso. Successivamente al lavaggio, oppure in assenza di acqua, si può utilizzare un detergente in gel, contenente almeno il 60% di alcool.

• Se possibile arieggiare i locali durante le operazioni di pulizia.

• Prima di maneggiare qualsiasi prodotto chimico, leggere attentamente l’etichetta e/o la scheda tecnica, rispettando le diluizioni di impiego e le modalità d’uso indicate, e non miscelare mai prodotti chimici diversi. Se il prodotto viene travasato, occorre riportare l’etichetta sul nuovo contenitore. I prodotti per la pulizia vanno conservati in spazi idonei.

• Prima di svolgere ogni operazione di pulizia su apparecchiature alimentate elettricamente, ricordarsi, ove possibile, di scollegare la spina dalla rete.

• L’azienda in ottemperanza alle indicazioni del Ministero della Salute secondo le modalità ritenute più opportune, può organizzare interventi particolari/periodici di pulizia.

Disinfezione speciale in casi accertati di Covid-19

A causa della possibile sopravvivenza del virus nell’ambiente per diverso tempo, i luoghi e le aree potenzialmente contaminati da Covid-19 devono essere sottoposti a completa pulizia e disinfezione, con detergenti e disinfettanti, prima di essere nuovamente utilizzati.

• Per ridurre il rischio di contaminazione e diffusione del virus, sono consigliati panni e frange monouso, da smaltire come materiale potenzialmente infetto. Se non fosse possibile optare per il monouso,sostituire ad intervalli frequenti e programmati, i panni e il mop/frange utilizzati per le pulizie, prestando particolare attenzione alle casse, ove è indicato cambiare il panno per ogni cassa. Per il successivo lavaggio, procedere ad un lavaggio intenso in lavatrice, con temperature non inferiori a 60°, oppure a temperature inferiori, purché utilizzando prodotti a base di Perossido di Idrogeno o di Acido Peracetico per tessuti in microfibra o con prodotti a base di cloro per panni in cotone. L’operatore addetto alla lavanderia, deve prestare particolare attenzione nella manipolazione del materiale da lavare, da considerarsi potenzialmente infetto, quindi proteggendosi con gli appositi D.P.I. previsti secondo le indicazioni vigenti.

• Per la disinfezione dei pavimenti, si raccomanda l’uso di soluzioni disinfettanti a base di Cloro alla concentrazione di 1000 ppm dopo pulizia; per la disinfezione delle superfici high touch e per l’area wc la concentrazione di Cloro può salire fino a 5000 ppm. È comunque possibile l’impiego di disinfettanti equipollenti a quelli a base di Cloro, l’importante è che il prodotto abbia passato il test di efficacia UNI EN 14476 sui poliovirus. Altri prodotti efficaci sono quelli che liberano ossigeno quali il Perossido d’idrogeno e l’acido Peracetico, che però nella loro versione concentrata hanno classificazioni gravi di pericolo.

• Attraverso prodotti deter-disinfettanti è possibile ottimizzare le tempistiche, dimezzando le operazioni.

• Per le superfici che possono essere danneggiate dall’ipoclorito di sodio, utilizzare prodotti disinfettanti pronti all’uso a base di alcool e/o altri principi attivi disinfettanti.

• Per una corretta applicazione dei disinfettanti sono anche indicate le salviette preimpregnate monouso.

• Durante le operazioni di pulizia/disinfezione con prodotti chimici, è raccomandato, ove possibile, il ricambio d’aria negli ambienti, al fine di evitare pericolose concentrazioni di patogeni in sospensione.

• Tutte le operazioni di pulizia/disinfezione devono essere condotte da personale che indossa adeguati

D.P.I. (filtrante respiratorio FFP2 o FFP3, protezione facciale, guanti monouso, camice monouso impermeabile a maniche lunghe), e seguire le misure indicate per la rimozione in sicurezza dei DPI (svestizione).

• Dopo l’uso, i DPI monouso vanno smaltiti come materiale potenzialmente infetto

Fonte: Gruppo di Lavoro Afidamp

Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro Circolare n. 5443 del ministero della Salute del 22 febbraio 2020

Articolo “Aerosol and surface stability of HCoV-19 (SARS-CoV-2) compared to SARS-CoV-1”

Scarica gli allegati Afidamp:

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Articolo pubblicato il 01/04/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

MANI PULITE! Contro il CORONAVIRUS COVID-19

PIANTANA per dispenser di sapone e gel lavamani sanitizzante disinfettante

SANIFICAZIONE UFFICI E PRODOTTI PER DETERGENZA PERSONALE CON PRESIDI MEDICO CHIRURGICI

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Buongiorno, in una fase così delicata per l’igiene personale e negli ambienti produttivi o di uffici di ogni azienda, proponiamo l’acquisto di una “Postazione/pedana Dispenser Gel Igienizzante” per stimolare una corretta prassi per l’inizio e la fine di ogni giornata lavorativa ed intermezzi!

Sarà un ulteriore messaggio ai vostri dipendenti dell’interesse dell’azienda nei confronti delle corrette abitudini quotidiane a cui tutti noi dovremo attenerci in ambienti condivisi privati o pubblici che siano.

La postazione che si può vedere nella foto, è in acciaio inox, con base fissa per pavimento, leggera e poco ingombrante, realizzata artigianalmente da un produttore italiano e locale, può essere facilmente collocata in ogni ambiente d’ufficio : il dispenser per il gel antibatterico (conforme requisiti DPCM 4 Marzo 2020 Art. 2 lettera f, Allegato 1 lettera a) ha capienza da 500 ml.

A completare l’offerta, guanti usa e getta in vinile powder free, saponi gel lavamani sanitizzanti e presidi medico chirurgici per la disinfezione delle superfici.

SPECIALE MASCHERINE ANTIPOLVERE NON CERTIFICATE

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Cordiali saluti a tutti quanti, resistiamo per un futuro che dovrà essere migliore!!

Articolo pubblicato il 27/03/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 27/03/2020.

INPS Interventi di semplificazione per l’accesso ai servizi web e per l’attribuzione dei PIN

INPS Interventi di semplificazione per l’accesso ai servizi web e per l’attribuzione dei PIN
L’INPS ha emanato il messaggio n. 1381 del 26 marzo 2020, con il quale, al fine di agevolare le semplificare domande di prestazione per emergenza Coronavirus di cui al Decreto Legge n. 18/2020, fornisce una modalità di accesso semplificata per le seguenti richieste:indennità professionisti e lavoratori con rapporto di collaborazione coordinata e continuativa;indennità lavoratori autonomi iscritti alle gestioni speciali dell’AGO;indennità lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali;indennità lavoratori del settore agricolo;indennità lavoratori dello spettacolo;bonus per i servizi di baby-sitting.
Leggi il messaggio dell’INPS da qui o scarica dal file allegato.

Articolo pubblicato il 26/03/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 26/03/2020.

Nuova lista delle attività aperte e chiuse DPCM 22 marzo – Invariata l’ordinanza di Regione Lombardia

CIEMMEZETA.IT IMPRESA DI PULIZIA E SANIFICAZIONE MONZA E BRIANZA, SESTO SAN GIOVANNI, MILANO E RAPALLO

Gentile Cliente,

Aggiornato l’elenco del DPCM 22 marzo 2020.

Associazioni di categoria, sindacati e governo hanno aggiornato l’elenco delle attività produttive che possono continuare le proprie attività. Si aggiungono 7 comparti, 6 vengono limitati e 5 vengono sospesi. Modifiche al Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 22 marzo 2020  A seguito del confronto intercorso tra il Ministro dello Sviluppo Economico Stefano Patuanelli, il Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri e le sigle sindacali nazionali, si sono convenute alcune modifiche all’allegato 1 del DPCM del 22 marzo 2020. Alle imprese che non erano state sospese dal DPCM 22 marzo 2020 e che, per effetto del presente decreto, dovranno sospendere la propria attività da oggi al 3 aprile, sarà consentita la possibilità di ultimare le attività necessarie alla sospensione, inclusa la spedizione della merce in giacenza, fino alla data del 28 marzo 2020. Rispetto all’elenco di domenica escono 5 comparti, se ne aggiungono 7 e altri 6 vengono limitati. Qui il NUOVO all’allegato 1 da scaricare, con tutti i codici ATECO aggiornati.  Mentre rimane valida l’ordinanza di Regione Lombardia, perché la lista di cui all’ordinanza di Regione non ha subito cambiamenti. Per cui vi invitiamo: a controllare se la vostra attività rientra nell’elenco di quelle che possono rimanere aperte sulla base del nuovo allegato del DPCM 22 marzo 2020; se la vostra attività è presente, verificare anche che il proseguimento sia ammesso dall’ordinanza di Regione Lombardia     Come cambia la lista delle attività che potranno rimanere aperte? Nuovi STOP:  fabbricazione di spago, corde, funi e reti, fabbricazione di articoli in gomma, fabbricazione di macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, fabbricazione di macchine per |l’industria alimentare, delle bevande e del tabacco (incluse parti e accessori), commercio all’ingrosso di altri mezzi ed attrezzature da trasporto; Nuove attività CONSENTITE:  fabbricazione di macchine automatiche per la dosatura, confezione e per l’imballaggio, fabbricazione di vetro cavo, fabbricazione di radiatori e contenitori in metallo per caldaie per il riscaldamento centrale; fabbricazione di imballaggi leggeri in metallo, di batterie di pile e di accumulatori elettrici. Correzioni e limitazioni codici : consentita la fabbricazione della carta, ma esclusa quella da parati e i quaderni; consentita fabbricazione di prodotti chimici ad esclusione di i coloranti, fiammiferi, articoli esplosivi e di articoli in materie plastiche (come parti per le calzature e oggetti per l’ufficio o la scuola); consenta la riparazione e manutenzione, installazione di macchine e apparecchiature con diverse esclusioni (ad esempio di forme e sagome, di armi e munizioni, casseforti, carrelli per la spesa e porte blindate, giostre, ma anche di aeromobili e veicoli spaziali e di materiale rotabile). Per l’ingegneria civile apertura alle opere di pubblica utilità con alcune esclusioni come la costruzione di opere sportive, idrauliche e chimiche.  Sono aperti i call center, ma solo se collegati alle attività essenziali. Come pure le agenzie di lavoro temporaneo o interinale: operative, ma a supporto delle filiere indispensabili come sanità, trasporti, logistica.  Esempio di servizi di pubblica attività: settore edile – sospese le attività di costruzione o alla ristrutturazione delle abitazioni private, mentre restano aperte per le attività legate alle opere pubbliche di manutenzione ferroviaria e stradale e ad altre opere particolari, legate al comparto infrastrutture. Si continuerà cioè a costruire strade, ponti, autostrade. Non i palazzi. Si fermano i lavori privati: niente ristrutturazioni e quindi stop ai traslochi; autoriparatori – sospese le attività legate ai privati, ma restato aperte per gli autoveicoli pubblici (es. forze dell’ordine, sanitari, ecc), per tassisti e NCC o per riparazioni urgenti o non differibili di veicoli privati; impiantisti – sospese le attività ordinari, ma restano aperte quelle straordinarie come ad esempio la riparazione di un impianto che causa perdita d’acqua, ecc.   Raccomandazioni di carattere generale: incentivare l’utilizzo del lavoro agile incentivare ferie e congedi chiudere reparti non indispensabili alla produzione assumere protocolli anti contagio sanificare luoghi di lavoro, distanziamento, DPI, ecc… provvedere a rilevare la temperatura corporea dei dipendenti e dei clienti di supermercati, farmacie, luoghi di lavoro è sempre possibile continuare l’attività in modalità a distanza o in lavoro agile (da casa).

Articolo pubblicato il 26/03/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 26/03/2020.

LETTERA APERTA AI CLIENTI

CIEMMEZETA.IT IMPRESA DI PULIZIA E SANIFICAZIONE MONZA E BRIANZA, SESTO SAN GIOVANNI, MILANO E RAPALLO

Gentile Cliente,

nonostante l’attuale contesto, è nostra ferma volontà quella di far fronte regolarmente e con puntualità ai nostri impegni nei confronti di tutti i dipendenti e i fornitori, allo scopo di non mettere in ulteriore difficoltà l’intero sistema, già ampiamente provato, e contribuire alla sostenibilità di tutto l’indotto.

Per questo chiediamo fermamente ad ogni nostro cliente il rispetto dei pagamenti alle scadenze, per responsabilità verso tutte le altre aziende per le quali noi stessi non vogliamo venir meno ai nostri impegni di pagamento.

A noi, come a Voi, è ben nota l’attuale situazione socio-sanitaria, ma proprio alla luce della vigente normativa in materia, non da ultimo il DL 16 marzo 2020 c.d. “Decreto cura Italia”, nulla legittima il mancato pagamento da parte Vostra.

Tale decreto invece offre la possibilità di ricorrere alla sospensione delle rate di mutui e leasing, richiedere nuovi finanziamenti a sostegno del capitale circolante, oltre all’attivazione di ammortizzatori sociali per tutti i settori. Pertanto è opportuno che, qualora ne ravvisaste la necessità, anche voi vi attiviate in tal senso al fine di dar priorità agli altri pagamenti che non è possibile sospendere, in quanto l’arbitrario mancato pagamento ci causerebbe un grave danno.

Certi della vostra comprensione e collaborazione.

Cordiali saluti

Articolo pubblicato il 23/03/2020 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 23/03/2020.

CORONAVIRUS: DPCM 22 MARZO 2020

IMPRESE DI PULIZIE AUTORIZZATE AGLI INTERVENTI DI SANIFICAZIONE

CIEMMEZETA.IT IMPRESA DI PULIZIA E SANIFICAZIONE MONZA E BRIANZA, SESTO SAN GIOVANNI, MILANO E RAPALLO

Di seguito riassumiamo le principali misure di contenimento del contagio sull’intero territorio nazionale introdotte dal DPCM del 22 marzo 2020, in vigore a partire da oggi, lunedì 23 marzo, e fino alla data del 3 aprile 2020:

Sono sospese tutte le attività produttive e commerciali, a esclusione di quelle citate nell’allegato I

Le aziende non incluse nell’allegato I possono comunque svolgere la propria attività in modalità smart-working

Sono consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità nonché servizi essenziali (legge 12 giugno 1990 n.146)

È sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna farmaci e attrezzature mediche

Sono consentite le attività a ciclo continuo, qualora il blocco degli impianti comporti gravi danni all’impianto stesso e incidenti. È necessario darne comunicazione al Prefetto, il quale ha facoltà di scegliere se chiudere comunque la struttura

Sono consentite le attività dell’industria dell’aereospazio e della difesa.

Le attività che non risultano essere sospese devono tassativamente applicare quanto indicato dal protocollo condiviso del 14 marzo 2020.

Le attività che risultano essere sospese hanno tempo fino al 25 marzo per effettuare le operazioni che rendono necessario il blocco dell’attività, compresa la spedizione della merce in giacenza.

Per la Regione Lombardia è in vigore da oggi l’Ordinanza n. 514, valida fino al 15 aprile 2020, le cui misure principali sono:

Blocco delle attività nei cantieri edili, esclusi quelli per le ristrutturazioni sanitarie, ospedaliere ed emergenziali, oltre a quelli stradali, autostradali e ferroviari

Chiusura delle attività degli studi professionali.

L’Ordinanza regionale raccomanda, inoltre, di provvedere a rilevare la temperatura corporea dei dipendenti e dei clienti di supermercati, farmacie, luoghi di lavoro e di tutti coloro che vengono intercettati dalle Forze dell’Ordine.

Per ulteriori approfondimenti, vi rimandiamo ai seguenti link:

DPCM 22 Marzo 2020

Ordinanza n. 514 Regione Lombardia 22.03.2020

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