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BLOG – NEWS – TUTORIAL & CONSIGLI PRATICI PER LE PULIZIE

BLOG – NEWS – TUTORIAL & CONSIGLI PRATICI PER LE PULIZIE

Articolo pubblicato il 18/07/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 25/05/2021.

Pulizia di primo ingresso? Affidati a chi fa del pulito il suo mestiere!

Casa nuova appena acquistata, ristrutturata di fino per la propria famiglia o per il tanto atteso arrivo dei nuovi inquilini, o semplicemente imbiancata di fresco per restituire alle pareti il loro immacolato splendore?

Sapete tutti bene che a q uesto punto, prima che qualcuno possa abitarci, occorre pulire attentamente e in profondità l’ambiente nel quale sono stati effettuati i lavori

La pulizia di primo ingresso, o pulizia di fondo, è assolutamente necessaria per restituire un ambiente salubre, oltre che esteticamente perfetto, per una igiene efficace e duratura nel tempo.

Comprendiamo bene come sia forte la tentazione di rivolgersi, per questo interveto conclusivo, a chi ha svolto bene il resto del lavoro; ed è legittimo che imprese edili, muratori, imbianchini siano ben lieti di accaparrarsi altro lavoro svolgendo anche le pulizie, e sapranno senz’altro suggerirci di affidarci al cugino del nipote del fratello che, forse, una volta nella vita, ha anche pulito appartamenti.

Scherzi a parte, è chiaro che nessuno possa improvvisarsi operatore specializzato nelle pulizie e assicurare la pulizia perfetta che solo una impresa qualificata potrà garantirvi; come dicevano i nostri nonni “Ogni ofelè al fa el so mestè”.

Noi non imbianchiamo perché lasceremmo segni, tracce e sbavature, e non ci improvvisiamo manovali per la vostra e nostra sicurezza, e riteniamo allo stesso modo che per un pulito perfetto occorra spendere il giusto affinché nulla sia trascurato ed il lavoro venga svolta in piena sicurezza

Come si potrà essere tutelati sulla scelta di prodotti realmente adatti ad ogni superficie e materiale, con il rischio di rovinarli irrimediabilmente in caso contrario? E come si potrà essere certi dell’adeguatezza dei macchinari utilizzati da chi non è pratico del mestiere?

Il risparmio nell’immediato è assicurato….ma probabilmente ve ne pentirete a brevissima scadenza!

 Personale qualificato, oltre a prodotti e macchinari professionali e accuratamente selezionati, servono a rimuovere sporco, polvere e batteri non soltanto da un punto di vista meramente visivo ma anche per quella parte, più infida e pericolosa, che si annida in profondità

Noi facciamo un sopralluogo e ci rendiamo conto di tutti i lavori che vanno svolti per un pulito davvero soddisfacente; e poi lasciamo libero il cliente di scegliere quali servizi tra quelli offerti accettare, e se con una proposta a forfait o con un costo orario.

Rivolgiti a Ciemmezeta per ogni tua esigenza legata ad una pulizia di primo ingresso o post-ristrutturazione. Faremo del nostro meglio per la tua completa soddisfazione

Consigli utili

Mentre gli esperti si occuperanno di pulire e igienizzare tutta la vostra casa, potrete risparmiare tempo prezioso, che vi servirà per occuparvi delle  pratiche amministrative e burocratiche da effettuare quando si entra in un nuovo appartamento.  Bisognerà attivare il contratto luce e gas  e capire se occorre effettuare una voltura, un subentro o un allaccio.  Se il contatore non è mai stato attivato occorrerà effettuare un allaccio, se risulta attivo una voltura ed infine in caso risulti non attivo un subentro. Ricorda di verificare la copertura internet della nuova casa e valutare le migliori offerte degli operatori internet presenti sul mercato.

Articolo pubblicato il 10/05/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Quando scegliere l’impresa di pulizie è una vera “impresa”: manuale di sopravvivenza per amministratori

impresa di pulizie Milano

Per un amministratore di condominio selezionare per i propri stabili una impresa di pulizia realmente professionale e accurata è un’attività piuttosto complessa.

Si tratta però di una scelta strategica per quanto riguarda la qualità della vita, reale e percepita, all’interno di un edificio e sappiamo bene che le pulizie condominiali saranno uno dei motivi per i quali più spesso l’amministratore sarà chiamato ad intervenire e a fornire spiegazioni; tanto più l’impresa delle pulizie sarà affidabile, tanto meno saranno frequenti lamentele e criticità, rendendo più semplice il lavoro del professionista.

Proviamo a chiarire maggiormente le idee su come fare a scegliere una impresa di pulizie condominiale professionale, in modo da prevenire molti dei problemi che si troverà ad affrontare l’amministratore dello stabile in assenza di un sistema di pulizie serio e strutturato.

Quante volte vi capita, cari amici amministratori, di arrivare non totalmente, o per nulla, preparati alla verifica dei diversi preventivi ricevuti dalle imprese di pulizie con cui siete in contatto?

Realizzare un buon capitolato per le pulizie condominiali richiede in primo luogo un discreto livello di comunicazione tra committente ed impresa; se non vengono condivisi dati importanti, come ad esempio il capitolato dei lavori precedente o quantomeno il mansionario (che talvolta vengono comunicati solo in una fase successiva al sopralluogo e al preventivo..), il preventivo stesso rischia di avere poco senso, di essere poco realistico e di non tenere conto in alcun modo della situazione attuale del condominio da pulire.

Il danno reale in questo caso non è tanto quello arrecato all’impresa di pulizie che verrà esclusa, magari senza colpa, dall’aggiudicazione dei lavori, ma soprattutto per il condominio, che si troverà a discutere del contratto finale, dovendo decidere tra imprese che hanno presentato (in buona o mala fede..) preventivi basati su dati incompleti, incoerenti, inesatti, con disguidi e problemi inevitabili che si presenteranno solo a conti fatti

Per organizzare i lavori al meglio senza inconvenienti sgradevoli, i capitolati tecnici risulteranno elementi fondamentali per la pulizia dei condomini coinvolti , permettendo alle imprese di pulizia di descrivere nel dettaglio tutti gli ambiti di intervento per una pulizia davvero efficace e al “controllore” di avere dei dati di fatto realmente oggettivi in merito.

Consigli pratici per la scelta dell’impresa di pulizie condominiali

Non guardate solo il prezzo, capite cosa c’è dietro: quali sono i costi nascosti dietro un prezzo bassissimo ed un capitolato lavori senza capo né coda? Spesso le prestazioni non vengono definite, dettagliate, non sono legate ad un reale impegno di ore lavoro, e dunque verranno semplicemente “non svolte”. Pagherete dunque meno per avere un lavoro non eseguito.

Create relazioni: Tenete conto delle esigenze manifestate dai condomini, delle lamentele più frequenti e delle necessità più importanti; di tutto questo andrà tenuto conto all’interno del capitolato lavori, ed è assolutamente sconsigliato far partire un appalto che fin dall’inizio non soddisferà nessuno, creando problemi al condominio, all’amministratore e all’impresa di pulizie

Nessun segreto, fornite informazioni: Quanto più dettagliate e precise saranno le richieste di carattere tecnico, tanto più il lavoro dell’impresa delle pulizie sarà corretto, preciso e monitorabile, ed il professionista potrà dimostrare la sua abilità nell’adeguare i vari lavori di pulizia, adattando le modalità di esecuzione alle caratteristiche condivise.

Per fare tutto ciò è necessaria competenza, professionalità e trasparenza; affidatevi soltanto ai migliori!

Articolo pubblicato il 30/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

La pulizia professionale del bagno in casa e in ufficio

Il pulito perfetto dei servizi igienici è il biglietto da visita ideale di ogni ambiente domestico e lavorativo, e l’organizzazione di un servizio di pulizie impeccabile è una delle caratteristiche fondamentali per garantire ai propri familiari e collaboratori il necessario comfort.

Sebbene a volte si tenda a privilegiare altri spazi, probabilmente più visibili ai nostri ospiti, clienti e fornitori, e quindi sembra che la priorità del pulito vada al soggiorno piuttosto che alla reception, ricordate sempre che un bagno pulito e curato è un elemento assolutamente decisivo per manifestare vero rispetto per le persone con cui interagiamo.

La toilette è però un ambiente piuttosto complesso e delicato, in cui la pulizia, l’igienizzazione e la sanificazione devono essere davvero eccellenti per garantire un risultato apprezzabile.

Gli impianti sanitari sono ovviamente tra i luoghi maggiormente “frequentati”, sia in casa che in ufficio, e i fruitori entrano in contatto diretto con differenti superfici, ognuna con le sue particolarità. Anche per questo motivo una pulizia accurata è di fondamentale importanza.

I problemi di pulizia di un bagno sono tendenzialmente tre e riguardano nello specifico:

  1. La rimozione delle incrostazioni di calcare da tutte le superfici (rivestimenti in ceramica, sanitari, rubinetteria);
  2. La sanificazione e pulizia del Wc
  3. La pulizia dei residui di grasso accumulati, ad esempio, sulle superfici delle vasche e della doccia

Il professionista del pulito quindi, pur evitando sprechi di prodotti, acqua e tempo (il  “costo vivo” più sensibile..), sa identificare il trattamento ed il materiale tecnico più adatto per ogni superficie, con l’obiettivo di renderla splendente senza mai danneggiarla.

Parliamo di professionisti proprio perché è di straordinaria importanza saper scegliere e maneggiare prodotti sempre adeguati al trattamento delle diverse superfici (rubinetterie, piastrellati, sanitari, box doccia), capaci di eliminare gli accumuli di calcare, di rimuovere le incrostazioni, di detergere a fondo e di igienizzare nel migliore dei modi.

Particolare attenzione va inoltre dedicata alla pulizia approfondita di docce e rubinetti (oltre ai filtri dei condizionatori), poiché ovunque vi sia ristagno d’acqua si possono annidare batteri molto pericolosi e nocivi come la legionella.

La “durezza” dell’acqua, con un elevato contenuto di calcio e magnesio, deposita il calcare all’interno delle tubature e dei rubinetti deteriorandone l’aspetto e anche l’efficienza, con il passare del tempo.

Spesso poi, anche se a prima vista superfici e piastrelle possono sembrare pulite, la vera sporcizia si nasconde in profondità, con rischi anche per la salute. La muffa infatti può infatti causare infezioni fungine, asma, allergie e anche difficoltà respiratorie; per combatterla fino in fondo occorrerà un prodotto specifico da utilizzare in maniera attenta e ben ponderata.

Chi si rivolge a soggetti non qualificati e non preparati professionalmente, scoprirà con orrore che sono proprio le spugne e gli stracci usati dagli addetti alle pulizie “improvvisati” a risultare gli oggetti più sporchi e pieni di batteri tra quelli presenti nei diversi ambienti domestici e lavorativi.

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

5 Maggio – Giornata mondiale delle “mani pulite”

Il 5 maggio si celebra in tutto il mondo l’Hand Hygiene Day, un evento voluto dall’Organizzazione mondiale della Sanità per sottolineare l’importanza del perfetto igiene delle mani degli operatori ospedalieri e domiciliari, come prima fondamentale precauzione contro le infezioni.

L’Oms  si prefigge l’obiettivo di  sensibilizzare medici, infermieri e parenti dei pazienti in merito alle norme igieniche necessarie per tutelare il paziente. Una operazione semplice, efficace e con un costo quasi nullo ma fondamentale; un gesto semplice al punto da venire spesso sottovalutato e dimenticato, non soltanto in ambito medico.

Chi è a contatto con un malato deve ricordarsi di lavarsi le mani con regolarità, e secondo quanto disposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, principalmente in 5 fasi; prima di toccare un paziente, prima di una pratica assistenziale, dopo aver maneggiato suoi liquidi corporei (anche quando vengono utilizzati contenitori o provette), al termine di una visita e dopo aver toccato vestiti o cose con cui il malato è stato a contatto in precedenza.

Le mani sono infatti terreno fertile per germi e batteri di diversa origine che non provocano infezioni sulla pelle intatta, ma possono risultare estremamente pericolosi al contatto con ferite chirurgiche, piaghe dadecubito o presidi medici, come ad esempio i cateteri

Attenzione ai batteri che non hanno “origine” dalle mani  ma che le utilizzano come “corridoio; senza adeguato utilizzo di sapone e altre sostanze possono farsi rapidamente strada alcuni batteri presenti nelle mucose o su altre parti della cute con cui le mani sono state precedentemente a contatto; a partire dalla tanto temuta influenza !

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

La pulizia della casa al mare – Bentornati! –

Manca poco, ancora qualche settimana, alla peggio qualche mese, per chi aspetta che sia il caldo estivo a dominare incontrastato su Rapallo e sul Golfo del Tigullio.

Tra poco potrete finalmente riaprire e ritornare a godervi la tanto agognata casa al mare. Se però non passate da qualche mese da Chiavari, Camogli o Santa Margherita, è probabile che troviate casa più o meno invasa dalla salsedine, dalla sabbia e dalla polvere.

Vogliamo iniziare la vacanza sgobbando per le pulizie? Il nostro consiglio è quello di rivolgervi ad una impresa di pulizie qualificata e trasparente, ma siamo generosi  e vi mettiamo nero su bianco qualche buon consiglio per la vostra casa delle vacanze in Liguria.

Un consiglio generale, amico caro; prima di tutto dovrai dedicare qualche minuto a riattivare gli impianti di luce, acqua e gas che sono stati lasciati staccati durante la tua assenza. Dai subito un occhio alla caldaia e ai termosifoni e ai filtri dell’aria condizionata, che l’umidità e il mancato utilizzo potrebbero aver danneggiato. Lascia i rubinetti aperti per un pò, e forse vedrai che per qualche secondo l’acqua sarà giallastra o rossa a causa dei tubi, ma tornerà subito trasparente e limpida.

La pulizia degli spazi esterni

Vetri, serrande, serramenti, ringhiere! Non c’è infisso o materiale che tenga contro la sabbia: invisibile e leggera, si infila dappertutto, con un pericoloso dettaglio; a differenza della polvere, la sabbia ha spigoli vivi, che possono ‘graffiare’ e rovinare le superfici. Iniziamo dalla cosa più semplice; un panno umido, nuovo ovviamente, per eliminare sabbia e polvere, pulire le ringhiere in ferro e togliere la salsedine dalle inferriate. La classica paglietta in ferro per eliminare le incrostazioni di salsedine e le prime, inevitabili quanto sgradite, tracce di ruggine. Un buono sgrassatore ed una ripassata d’acqua calda, con l’ausilio di una spazzola in plastica, ed il tocco finale per risciacquare con il fedele panno umido.

Magari avete anche uno spazio esterno, con tanto di altalena, barbecue, macchinine a pedali, ma anche tavolo e le sedie da esterno? Le superfici in resina possono essere ripulite con un semplice panno umido, ed uno sgrassatore completerà l’opera , lasciandolo agire solo per qualche istante. Se invece parliamo di materiali in legno, occorre prima rimuovere la polvere con un panno, diluendo con acqua il detergente per parquet e poi ripulendo il tutto con una spugna morbida

Cosa sono quelle macchie bianche sugli infissi? Ma si tratta delle immancabili incrostazioni di salsedine! Anche per esse sarà letale un bel mix di acqua calda e sgrassatore, da passare amorevolmente con una spugnetta. Per materiali in legno consigliamo invece il classico detergente da parquet che pulisce, lucida e protegge. Per chi vuole fare un lavoro certosino, esistono appositi prodotti per la protezione da salsedine utilizzati anche per le imbarcazioni, ma consigliamo di rivolgersi ad un esperto per non rischiare di far danni.

E la salsedine dai vetri? Non è necessario un prodotto specifico, ma vi tornerà utile il detersivo per piatti al limone mescolato ad acqua, passando sulle superfici la spugnetta dall’alto verso il basso; poi passateci pure su un classico panno inumidito. Quella vecchia copia del Secolo o del Corriere, ben appallottolata, vi servirà per asciugare e rivedere i vostri vetri lucidi e splendenti come non mai! Non siete mica tornati a Zoagli o Lavagna per ritrovare la nebbia, no?

Ora, invece di fare tutto questo e di iniziare la vacanze stanco, sporco e sudato, potresti rivolgerti all’impresa di pulizie Ciemmezeta, che ha sede a Rapallo, e sa come far brillare la tua casa al mare prima che tu ci rimetta piede. E ora, finalmente, torna a goderti la tua casa delle vacanze perfettamente pulita!

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Consigli per le pulizie dei pavimenti

Come i nostri clienti ben sanno, i pavimenti sono la parte dell’edificio che si sporca più spesso e facilmente, e rappresentano da soli oltre il 70% delle attenzioni di chi si preoccupa di “mantenerlo” pulito; si stima che, si tratti di capannone industriale o un grattacielo, il costo del pavimento è pari circa al 10% del costo globale dell’edificio.

La destinazione d’uso dell’immobile porta dunque a scelte quasi obbligate; per un capannone industriale, come quelli delle zone artigianali di Monza e Brianza, il costo sarà ovviamente ridotto rispetto a costruzioni più impegnative, e la pavimentazione sarà generalmente in cemento, senz’altro meno cara di altre soluzioni.

Un palazzo realizzato in prefabbricato sarà ovviamente più “leggero” a confronto di una costruzione tradizionale in muratura, e di conseguenza il progettista sceglierà una pavimentazione più  “delicata”, come ad esempio il PVC.

Una residenza o una villa di lusso, sarà invece realizzata con materiali costosi e rifiniture di pregio, come marmi e legni scelti ad esempio.

Il pavimento, quindi, rappresenta un elemento prezioso, da preservare con cura. Oggi il mercato offre una vasta gamma di pavimentazioni dalle specifiche caratteristiche.

Per poter comprendere quale sarà il trattamento di pulizia più opportuno, è importante prendere in considerazione i diversi interventi possibili; solo con una ottima conoscenza di questi dati, sarà poi fare la scelta più adatta.

A seconda della loro natura, i rivestimenti per pavimento possono essere suddivisi principalmente in quattro categorie; duri, resilienti, in legno ed in tessuto.

Tra i pavimenti duri troviamo quelli in pietra (come marmo e travertino), in agglomerati (tra cui il mosaico e la graniglia) e gli “impasti” come il cemento, il gres, il cotto e la ceramica. I pavimenti in materiale “resiliente”, dalla storia più recente, sono invece quelli realizzati in materiali come il Pvc, la gomma (il “bullonato”, il “bucciardato”, “lo scanalato”) ed il linoleum.

I pavimenti in legno possono avere origine da materiale tenero, duro o extra duro, così come da legname resinoso, pregiato o esotico, ognuno con le sue necessità particolari ed una fondamentale attenzione richiesta per il dettaglio.

Infine i rivestimenti in tessuto, come la moquette, possono essere in fibra naturale (animale o vegetale) o artificiale, in posa libera, piuttosto che in tensione o ancorati con nastro adesivo, e per una corretta spolveratura e lavaggio occorre tenere conto di tutti questi elementi.

Questi sono solo alcuni dei motivi per i quali appare molto evidente la necessità di rivolgersi ad esperti per la cura e la pulizia dei propri pavimenti.

Nei prossimi articoli entreremo nel dettaglio delle tecniche di pulizia più adatte ed indicate per ogni singolo materiale

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Le pulizie della casa al mare – Gli Interni

Eccoci qui, finalmente torniamo a riprendere possesso della nostra adorata casa al mare in Liguria dopo un inverno freddo ma non troppo ed una primavera che ancora torna a sbocciare.

Rapallo, Sestri Levante e Camogli sono sicuramente dei posti meravigliosi dove trascorrere i propri weekend e le vacanze estive, ma dopo tutti questi mesi la casa va necessariamente ripulita da cima a fondo per un minimo confort.

Nel precedente articolo ci siamo occupati delle pulizie degli esterni, ora diamo una occhiata alle sorprese che troveremo dentro casa dopo mesi di chiusura forzata.

Ragnatele oramai tutelate dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, sabbia a mucchietti, colorate muffe e sporco incrostato a mosaico come nemmeno il migliore artigiano saprebbe allestire.

Ritieniti fortunato se ad aprirti la porta non trovi scarafaggi mutati geneticamente ed eserciti di formiche urticanti! Dai, stiamo scherzando per sdrammatizzare, ma ricordati che se le cose da fare sono troppe e troppo complesse, una impresa di pulizia specializzata con sede a Rapallo potrebbe aiutarti a risolvere rapidamente la situazione. Altrimenti, amico caro, procedi per priorità e parti dalle cose più importanti.

Inizia a dare respiro alla casa spalancando le finestre e le imposte per togliere l’odore stagnante di chiuso, e magari aggiungi qualche piantina aromatica che possa dare gradevoli sensazioni di fresco.

Cominciamo con l’eliminare qualche compagno di stanza sgradito, partendo dalle ragnatele che potrebbero decorare con raffinati arabeschi le tue pareti ; copri una scopa con un panno umido e pulito, in modo da non insozzare le pareti, e passala sulla ragnatela per eliminarla in pochi secondi.

Ora un occhio di riguardo per i pavimenti, che dovranno tornare a brillare per grandi e piccini, grazie ad olio di gomito ed ad un detergente profumato che restituisca freschezza e pulito.

Per la muffa, che probabilmente troverete ad attendervi paziente in qualche angolo, converrà utilizzare la candeggina per toglierne le tracce ed il conseguente cattivo odore che rischia di infestare casa; la muffa si formerà facilmente nelle zone meno arieggiate ed in quelle più esposte alle intemperie, e per evitarne la formazione in futuro potreste valutare una vernice antimuffa che protegga le superfici.

Anche il frigorifero chiuso da mesi non spiccherà certo per la gradevolezza all’olfatto; per restituire un odore invitante al nostro elettrodomestico preferito, pulisci le superfici interne con lo sgrassatore e sciacqua con un pannetto pulito inumidito; stesso procedimento per piatti e posate inutilizzati dall’anno precedente, che rischiano di dare un retrogusto gessoso ad ogni tua pietanza. Lavali tutti senza remore!

Passa l’aspirapolvere su divani e poltrone, che potrebbero avere digerito cumuli di polvere anche dove non immagini, e se non vuoi vedere il tuo televisore HD in bianco e nero, spolveralo con uno straccio ed un pennellino, e solo dopo lava il pavimento

Last but not least, come si dice nei migliori bar di Portofino, il nostro amato bagno; se non volete che quelle formazioni calcaree vi facciano compagnia per tutta la vacanza, dotatevi di pazienza e di un buon anticalcare per eliminare le incrostazioni. Doccia, lavandino e bidet ve ne saranno estremamente grati, e vi consigliamo di essere attenti ad utilizzare un panno ad uso esclusivo del WC

Speriamo di esservi stati utili con questi consigli, e ancora di meglio potremo fare se deciderete di rivolgervi a noi, dell’Impresa di pulizie Ciemmezeta per una pulizia specifica e attenta della vostra casa al mare e Rapallo e in tutto il Golfo del Tigullio.

Voi pensate solo a godervi l’inizio del vostro meritato riposo!

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Addio alle allergie, con le giuste pulizie…

L’inverno è oramai davvero archiviato, ma è tutto davvero rose e fiori?  Nei prati e nei giardini senz’altro, ma come di prassi ogni anno molti di noi devono fronteggiare la consueta sfida con le allergie di primavera. Gola secca, naso che cola, starnuti a ripetizione ed occhi lacrimevoli sono una presenza ormai fissa? Ricordate bene che il pericolo di reazioni cutanee, problemi respiratori e congiuntiviti, è causato solo in parte dai pollini che si trovano all’aria aperta e che gli allergeni più fastidiosi si annidano proprio nelle mura domestiche (se pensate che un solo grammo di polvere può contenere oltre 7mila allergeni creati dagli acari!). Come possiamo proteggerci, dunque? Ecco il decalogo CMZ, sei suggerimenti per una primavera all’insegna del benessere!

1) Attenzione ai materiali in cui si deposita l’acqua

Tende per la doccia o i tappetini possono procurare fastidiose reazioni allergiche quando rimangono bagnati o umidi per troppo tempo e inizia a formarsi la muffa. Senza dubbio meglio una doccia con box in plastica o vetro, più semplice da pulire e dove la muffa si accumula con più difficoltà. Le reazioni allergiche da muffa purtroppo non si fermano all’asma: in casi estremi, infatti, si può arrivare a fastidiose irritazioni della pelle o addirittura si registrano alcuni casi di polmonite

2) Cari amici animali..

Quando gli umani di casa hanno una buona familiarità con le allergie di stagione, ovviamente è fondamentale spazzolare i nostri amici a quattro zampe con metodo e cura, in modo che gli allergeni trattenuti dal loro pelo non creino ulteriori problemi nel periodo più caldo dell’anno.  I cani mostrano una maggiore accondiscendenza verso questo trattamento speciale, mentre di norma il gatto lo gradisce meno, ma….non lasciatevi impietosire! Durante “la muta”, consigliamo di usare  la spazzola per il cane una volta al giorno, in primavera e autunno, e una volta alla settimana durante il resto dell’anno. Per rimuovere i peli potreste utilizzare gli appositi guanti di gomma: sarà facile così attirare ed appallottolare il pelo per poi buttarlo via.

3 “Gli untori” siamo noi !

Prima di puntare il dito contro Fido e Micio, teniamo in considerazione che ogni giorno siamo noi a portare in polvere e sporcizia dalla strada, alla quale si aggiungono ad esempio volantini, sacchetti, pacchi e pacchetti, oltre alla polvere che si accumula sullo zerbino e ci entra in casa ad ogni entrata ed uscita. Evitarlo non è ovviamente possibile, ma qualche accorgimento aiuta; tenere vasi, portaombrelli ed altri oggetti un po’ più lontani dalla soglia di casa, lavare più spesso capelli, mani e vestiti, soprattutto se si è stati a lungo all’aperto, e cambiarsi regolarmente d’abito evitando di portare la sporcizia nel letto. Un ultimo consiglio; limitare, se possibile, i tappeti allo stretto indispensabile. Sono infatti dei formidabili “magneti” per residui di cibo, polvere ed acari…

4  Prendetevi cura di divani, materassi e tessuti

Siete consapevoli che all’interno di un materasso possono annidarsi fino a 10 milioni di acari? Si consiglia un regolare utilizzo del battipanni, oltre ad aspirare la polvere accumulato all’interno, e di girare il materasso periodicamente. Inoltre, l’acquisto di lenzuola e coprimaterasso antiallergici, protegge il materasso da acari e polvere limitando il rischio di asma. Anche divani, cuscini ed altri tessuti vanno puliti periodicamente, lavando le fodere in lavatrice. Nel caso di materassi e cuscini non sfoderabili, cercate di togliere la polvere con l’aspirapolvere e poi passate su tutta la superficie un panno imbevuto di una miscela di aceto bianco, acqua tiepida e qualche goccia di olio essenziale.

5) Operazione “sgabuzzini puliti”

Chi non desidera avere uno spazio nel quale accumulare oggetti spaiati e di utilizzo stagionale? Le scarpe da running e trekking, il ventilatore per i mesi estivi, le scorte alimentari ed i prodotti per l’igiene domestico, i giocattoli passati di moda e i regali meno “essenziali”. Purtroppo, però, più si accumulano oggetti, più si creano spazi e luoghi ideali per i cumuli di polvere. È importante spolverare periodicamente anche questo stanzino dimenticato, come gli altri ambienti! O pensare quantomeno a ricoprire gli oggetti lasciati a riposo e proteggerli da polvere e umidità con fogli di cellophane o altri materiali. Altrimenti la polvere accumulata lì prima o poi invaderà il resto della casa, ancor peggio nel periodo primaverile!! E perché non pensare di tanto intanto ad una visita al mercatino dell’usato per vendere il superfluo e ricavarci qualcosa, o regalarlo a chi potrebbe farne buon uso?

6) Abbiate cura delle vostre tende

Le tende sono un vero e proprio filtro tra l’interno e l’esterno della casa, ed è facile immaginare come acari ed allergeni vi si depositino in maniera piuttosto semplice e stabile. Che siano di cotone, misto cotone o lino, lavate le vostre tende regolarmente a 30 gradi: un ciclo delicato sarà perfetto, ma l’importante è ripeterlo con continuità. Se non avete tempo di lavarle, vi consigliamo quanto meno di passare un aspirapolvere a vapore con bocchetta apposita per tende, lungo tutta la superficie senza doverla prima smontare. Questo procedimento sicuramente donerà al tessuto nuovo vigore ma non andrà ad eliminare spiacevoli odori o macchie consolidate

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Vuoi un preventivo per le pulizie corretto e trasparente? Ecco cosa fare!

Ciemmezeta è attiva nel settore delle pulizie, sulle province di Milano,  Monza e Genova, da ormai da 25 anni e di preventivi ne abbiamo realizzati e conclusi davvero tanti. Costruire un preventivo sempre chiaro e corretto è un impegno che prendiamo con chiunque si rivolga alla nostra società, nell’interesse del nostro potenziale cliente.

L’impresa delle pulizie professionale ha tutto l’interesse a realizzare il preventivo nella maniera più trasparente e dettagliata, ma per avere una quotazione precisa e puntuale anche il cliente dovrà mettere un po’ di impegno per condividere alcuni dati fondamentali, alcuni dei quali potranno venire alla luce solo dopo un sopralluogo sul posto

In Marzo abbiamo ricevuto una richiesta di preventivo per le pulizie da una importante azienda di Monza, per la ripulitura di un intero stabilimento industriale; il nostro interlocutore al telefono non aveva però una minima idea di come fosse gestito l’attuale servizio di pulizie, né sulla turnistica e sulle ore di lavoro impiegate, e non ha saputo fornirci  informazioni utili sui metri quadri, sui macchinari da impiegare e sulla struttura degli impianti.

Solo il sopralluogo accurato, svolto dal nostro tecnico, ha fatto emergere tutta una serie di criticità risolvibili solo grazie all’intervento di una impresa di pulizie davvero professionale, e ci ha permesso di formulare un preventivo per le pulizie formulato con tutti i dettagli indispensabili.

Il nostro consiglio, nel vostro interesse, è di non considerare mai le informazioni condivise ed il sopralluogo come una “perdita di tempo” aggirabile, e diffidare sempre delle imprese che si limitano ad inviare un modulo standard, con pochi dettagli ed una quotazione astratta basata sul nulla…

Anche perché una impresa di pulizie poco professionale potrebbe essere “tentata” dall’inviarvi un preventivo a basso costo solo per conquistare la vostra attenzione, e farlo magicamente crescere in fase di sopralluogo; non mettetevi in queste situazioni!

Noi di Ciemmezeta ci mettiamo la faccia e l’impegno, veniamo ad incontrarvi e valutiamo attentamente dimensioni e dislocazione dei vostri locali,  grazie ad un alto livello di specializzazione!

Perché ti conviene !

 

Un capitolato dei lavori ben fatto, come è ovvio, vi permetterà prima di tutto di paragonare realmente i diversi preventivi ricevuti, e confrontare “pere con pere”; inoltre potrete controllare costantemente lo stato dei lavori e la loro reale riuscita parziale o completa. Inoltre sarete pienamente informati su cosà fare per dare avvio ai lavori , ed in che modo agevolare una corretta esecuzione del lavoro dal punto di vista concreto.

Le voci che incidono maggiormente sul costo di un servizio di pulizie a Monza e Milano, sono senz’altro la durata del lavoro, la dimensione degli ambienti da pulire ed il numero di persone che saranno poi dedicate al servizio.

Un prezzo eccessivamente basso potrebbe essere “troppo bello per essere vero”, o nascondere alcune pratiche non trasparenti; fondamentale poi è capire qual è la struttura dell’impresa, se garantisce tempi di risposta rapidi in caso di emergenze, se avremo un referente con un nome ed un cognome per le nostre richieste.

Considerate poi quanto viene elencato e descritto nel servizio di pulizie ordinarie, dai trattamenti che invece sono ritenuti pulizie straordinarie, e quindi comportano un costo extra, che dovrà essere specificamente indicato e quotato.

Ricordiamoci sempre che stiamo affidando un lavoro importante, e dovremo avere piena fiducia nell’impresa di pulizie alla quale ci rivolgeremo. Nel luogo di lavoro si conservano documenti importanti, carte private , oggetti utili e talvolta preziosi, e dobbiamo tutelare la privacy dei nostri dipendenti, clienti e fornitori.

Chi ben comincia..

Se si parte con il piede giusto, tutto proseguirà nella maniera più adatta ad instaurare un rapporto di fiducia tra il cliente e il fornitore di pulizia, senza sorprese sgradite in seguito.

Ciemmezeta, impresa di pulizia attiva su Monza e sulla provincia di Milano, impiega tutta la sua  professionalità per realizzare preventivi chiari e puntuali, creando rapporti di collaborazione stabili e soddisfacenti per la pulizia completa di uffici, case e condomini

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Condizionatori: utilizziamoli bene e puliamo i filtri!

Nelle nostre estati ormai sempre più afose, il condizionatore è diventato una presenza sempre più irrinunciabile per un ambiente lavorativo e domestico confortevole.  Gli adulti ne sono certamente entusiasti, ma a ricavarne i benefici più importanti sono soggetti come anziani e bambini. E come la mettiamo con i raffreddori, tosse e mal di gola spesso imputati all’impianto? Mettiamo in chiaro una cosa: il problema non è mai l’aria condizionata in sé, quanto un suo utilizzo improprio e scorretto.

Sappiamo bene che negli uffici privati e in tutti i luoghi aperti al pubblico occorre rispettare la normativa a tutela dei lavoratori  e dei cittadini, mentre in casa la tentazione di esagerare, impostando temperature polari, è forte.

L’uso inadeguato degli impianti ed il mancato rispetto delle leggi su sicurezza e igiene ha come immediata conseguenza il proliferar

e di bronchiti, mal di schiena, dolori addominali e raffreddori, ma anche infezioni potenzialmente gravi causate da batteri ed altri agenti patogeni presenti nei filtri non puliti dei nostri condizionatori

I nostri consigli per evitare rischi !

Prima di tutto ricordiamo la corretta temperatura del condizionatore, con un primo fondamentale imperativo: la soglia tra la temperatura esterna e quella interna non deve essere superiore ai 7 gradi e l’umidità deve oscillare su valori compresi tra il 40 e il 50 per cento).

Nessuno poi deve essere esposto al getto diretto dell’aria fredda, e quindi postazioni in ufficio, tavoli e poltrone in casa non devono essere poste in posizioni a rischio. Arriviamo poi ad un capitolo fondamentale, quello della pulizia dei filtri dei condizionatori.

Rivolgersi ad un’azienda esperta nel trattamento e nella pulizia dei filtri riveste infatti una grande importanza per prevenire infezioni anche serie come la famigerata legionella: i filtri non puliti, infatti, possono trasformarsi in ricettacoli di batteri, particelle, funghi e muffe, che vengono poi immessi continuamente nell’ambiente, che risulterà irrimediabilmente “inquinato”.

Il rischio è piuttosto significativo non solo e non tanto per i condizionatori di uso domestico, ma soprattutto per quelli che rinfrescano uffici, edifici pubblici, ospedali e strutture ricettive, ancor più se l’impianto di condizionamento è datato.

Possiamo ricordare un tragico caso limite, ma realmente accaduto e risalente al 1976, quando presso lo Stratford Bellevue Hotel di Philadelphia, negli Stati Uniti,  più di 200 persone accorse per una convention si ammalarono di una forma di polmonite mai diagnosticata prima di allora e addirittura 34 di esse morirono a causa della malattia contratta. L’agente patogeno fu poi identificato come un batterio di nuova scoperta, chiamato Legionella Pneumophila, presente nell’impianto di aria condizionata dell’albergo sostanzialmente mai “bonificato” prima di questo fatale evento.

E’ dunque fondamentale che, periodicamente,  si faccia eseguire una pulizia professionale e accurata dei filtri dei condizionatori e di tutti gli elementi del sistema di condizionamento, dunque anche degli split , ovviamente: un condizionatore pulito non solo sarà più efficiente ma durerà anche più a lungo. Se volete davvero risparmiare denaro ed evitare sorprese spiacevoli, quindi , acquistate un ottimo impianto e poi affidatevi a un ottima impresa di pulizie specializzata in questo trattamento, come Ciemmezeta.

Articolo pubblicato il 19/04/2018 da Michele Pinto. Ultima modifica: 28/09/2020.

Perchè rivolgersi ad una impresa di pulizie professionale ?

Diciamo la verità; troverete sempre qualcuno disposto a fare il lavoro a meno, e siamo certi che il cugino del nipote del vostro vicino saprà sempre consigliarvi qualcuno in grado di fare le pulizie ad un costo orario rifiutato anche dalle peggiori fabbriche clandestine del Bangladesh.

Se vi interessa solo spendere meno, incuranti di ogni rischio e senza riguardo per casa vostra e per il vostro ufficio, riteniamo vi convenga rivedere i vostri pensieri.

Sapete che quello delle pulizie è uno dei settori dove è più alto il rischio di infortuni sul lavoro, subito dopo comparti come quello dell’edilizia e dei trasporti?

Parliamo di patologie “da sovraccarico”, ma anche di veri e propri incidenti, cadute, ferite, per non parlare di allergie e dermatiti

Vuoi che casa tua o il tuo ufficio siano davvero puliti ?

Per questo motivo le imprese di pulizie professionali, oltre ad avere solo personale regolarmente assunto, formato e assistito, dedicano molto tempo alla prevenzione degli incidenti; come può assicurarvi da questi rischi una impresa non regolare od un singolo “professionista”, magari improvvisato, e senza le carte in regola?

Parliamo poi della qualità del lavoro; pulire significa far brillare i vostri ambienti e le vostre superfici, ed un lavoro fatto male è sostanzialmente un lavoro non fatto. Spendere per un lavoro svolto letteralmente con i piedi, da personale improvvisato, significa davvero risparmiare?

Per un imprenditore un ufficio davvero ordinato e pulito rende senz’altro più produttivo e gradevole il proprio lavoro e quello dei collaboratori,per chi ha un negozio è invece evidente come far brillare l’ambiente che ospiterà i clienti sia un biglietto da visita imprescindibile per un attività di successo

Per una famiglia, affidarsi ad una impresa di pulizie per la propria casa significa far vivere i propri cari in un ambiente ancora più sicuro ed accogliente, avendo però il tempo di dedicarsi ad altro senza l’incombenza anche delle pulizie di casa.

Nella valutazione dell’impresa a cui affidarsi, la scelta più saggia è quella che vi garantisca un ottimo risultato, piuttosto che dubbi, timori e nuove possibili problematiche; in ogni caso, meglio richiedere all’azienda referenze e la documentazione che ne possa attestare la serietà.


Pulitori si…..ma specializzati!!

Oltre agli irregolari, agli improvvisati e ai semplici “scappati di casa”, c’è un’altra categoria alla quale prestare un minimo di attenzione prima di fare la propria scelta; parliamo delle aziende multiservizi. In questo vasto ambito si nasconde di fatto qualunque cosa, da aziende realmente specializzate in diversi segmenti, a semplici factotum che fanno tutto si, ma in in maniera mediocre e raffazzonata. Il rischio in questo caso è di imbattersi in realtà poco professionalii e che utilizzano prodotti chimici ed attrezzature non adatte, o semplicemete non in grado di rispettare la tempistica concordata per portare a termine i lavori per la scarsa conoscenza della materia. Andreste a farvi curare una carie dal medico di famiglia, o a far tosare il barboncino dal parrucchiere di vostra suocera? Ne dubitiamo fortemente!

Ciemmezeta, impresa di pulizie con sede a Sesto San Giovanni e Monza, mette a vostra disposizione quasi 25 anni di esperienza nelle pulizie di uffici e case, con personale regolarmente assunto e specializzato in qualsiasi tipologia di trattamento.

Contattaci subito per una soluzione personalizzata!

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

Un manuale per l’eco-sostenibile

Un manuale per l’eco-sostenibile

Ben ritrovati! Stavolta non vi annoierò con i soliti consigli per pulire al meglio…. oggi parliamo di Green Economy ed Eco-sostenibile in Italia.

Si è svolta da poco a Rimini la fiera “Ecomondo” per il recupero della materia e dell’energia utilizzata. Il punto cardine di questo grande meeting si è focalizzato sull’esigenza di dover tutelare i nostri ecosistemi e il loro equilibrio, sempre più precario di questi tempi.
Il parere unanime che si è raccolto nel corso di questo incontro sottolinea l’importanza di spendere una parte degli investimenti nazionali per investire in politiche coordinate di protezione ambientale.Questo è possibile solo se vengono limitati gli sprechi riferiti alle risorse naturali e al loro utilizzo, troppo spesso fuori controllo.
Per poter dare delle direttive precise in questo senso si è pensato alla creazione di un vero e proprio “eco-manuale” avente l’obiettivo di creare nel miglior modo possibile un’economia sostenibile per l’ambiente, soprattutto per tutelare le risorse idriche e agricole.Voi che ne pensate? Riusciremo mai a fare degli interventi sul nostro ecosistema senza danneggiarlo gravemente come già stiamo facendo?

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

Il giorno migliore per le pulizie

Qual’è il giorno migliore per fare le pulizie a casa propria? Lo so, può sembrare una domanda banale ma non lo è. Credo anzi che questo argomento possa aprire un vero e proprio dibattito tra le varie categorie di donne, che siano esse casalinghe o impiegate.
Certo, direte voi, per le casalinghe ogni giorno è buono. Loro non devono alzarsi la mattina per andare al lavoro,  al massimo se hanno dei figli piccoli devono svegliarsi prima del marito per prepararli e accompagnarli a scuola oppure all’asilo…. In realtà credo che anche loro, così come le donne impiegate per una qualche azienda, abbiano per ogni giorno della settimana la loro “tabella di marcia” per le varie attività domestiche da svolgere.
Per esempio il lunedì decidono di pulire le camere da letto e il bagno, il martedì la cucina e il mercoledì il soggiorno (e se hanno una casa piccola in tre giorni possono dire di avere già terminato l’opera!). Ma in questo programma possono sempre subentrare i fatidici imprevisti , inevitabili quando si ha una famiglia da portare avanti. E così ecco che al programma del martedì di sistemare tutta la cucina si aggiungono nell’ordine: i bambini malati da accudire, i probabili viaggi in farmacia, le bollette da pagare che saltano fuori da qualche parte, la suocera che reclama aiuti per lavare le tende ecc. ecc.
Alla fine la giornata del martedì viene esaurita per espletare queste attività e, di conseguenza, addio cucina!
Altro caso è quello dell’impiegata tipo, che lavora full-time fino alle 18.00 e durante la settimana non ha materialmente il tempo per “stare dietro” alle attività di pulizia. Torna a casa e il massimo che riesce a fare è preparare la cena, farsi una doccia e stare sul divano a riposare per si e no un’ora prima di cedere alla stanchezza e trascinarsi dalla poltrona al letto. E poi, quando arriva il weekend tanto agognato per potersi riposare un pò, si ricorda di avere ancora tutta  la casa da pulire….
Ora, io personalmente credo che il giorno migliore o preferito dall’impiegata non sia di certo il sabato o la domenica…. diciamo che quelli sono i giorni imposti per fare le pulizie e per evitare che la propria casa diventi un covo di acari (soprattutto sotto ai letti e negli angoli, vero?)
Per le casalinghe, invece, ci potrebbe anche essere (sempre sulla base di quella famosa tabella di marcia sopra citata), peccato che poi magari il giorno preferito debba essere rinviato a causa della risoluzione di altri problemi…
Qualunque sia il vostro caso, care signore, vi consiglio di togliervi ogni dubbio. Chiamate Casapulita e vedrete che per loro è sempre il giorno migliore per le vostre pulizie!
Cosa ne pensate?

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

pulire e zen,Le pulizie di primavera

E’ un pò tardi per le pulizie di primavera,che dite?

Possiamo sempre chiamarle pulizie di inizio estate, comunque sta di fatto che bisogna farle,e allora come ci si organizza?è mattina la sveglia suona alle 7, l’ho messo ieri sera perchè devo fare le famose pulizie di primavera,mi alzo e vedo li il mio arsenale da combattimento secchio,mocio,stracci,detersivi e quant’altro,anche il mio gatto che di solito si sveglia prima di me mi guarda stranito,ma io ho una missione e la devo portare a termine.Vado in cucina perchè senza il caffè non si può fare ho ancora un occhio chiuso,preparo la caffettiera la metto sul fuoco e prendo una tazza,però senza qualcosa da mangiare come farò ad andare avanti nella mia battaglia?e allora prendo il pane,il burro,la marmellata e faccio colazione accendo la tv che mi da la carica per svegliarmi, guarda guarda in tv c’è la TATA Francesca dai inizio più tardi e guardo il programma,sono le 8.30 si sveglia anche il gatto e reclama il cibo,e allora pulisci le ciotoline dagli da mangiare e sono le 9.Cavolo ma oggi non c’è il mercato?ma si volevo prendere le verdure che sono sempre belle li,dai faccio una volata poi torno e faccio tutto,ore13.30 torno a casa dopo il mercato ahahah,e adesso devo mangiare per forza tutto il giorno in giro come faccio a portare a termine la missione se non sono in forza,e allora preparo il pranzo il gatto mi guarda come per dire tanto alla fine non le fai lo stesso le pulizie ti ho già vista fare così.ore 14.35 ho pranzato e adesso sono davanti alla tv a guardarmi uno di quei programmi che di solito non guarderei mai,solo che oggi non ho più voglia di fare le benedette pulizie di primavera,ore 16.00 suona il campanello è la Lalla la mia amica che fra l’altro si chiama come l’amica della TATA Francesca si peccato che io non sono lei,vabbè mi invita a fare l’aperitivo alle 19 in piazza,dai ci vieni?e non lo so sai dovrei pulire,farmi una doccia e trovare qualcosa da mettere,e lei ma scusa perchè non chiami questo numero e ti fai fare le pulizie da loro(impresa di pulizie)?ma no figurati mica non sono in grado di pulirmi la casa da sola.ore 16.30 chiamo Casapulita.net,domani le pulizie di primavera me le fanno loro.

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

Edifici malati

E’ lunedì e sono già a terra al pensiero di andare in ufficio,e anche se mi sveglio di buon umore quando entro in ufficio inizio a sentirmi male,già penso al mal di testa che mi verrà e che mi seguirà fino a casa.
Chi di voi non si è mai sentito così scagli la prima pietra.
Pigrizia,mancanza di voglia di lavorare,vecchiaia e chi più ne ha più ne metta,insomma quante volte ci siamo sentiti così inadeguati anche se poi il nostro lavoro ci piace e non capiamo come mai non abbiamo nessuna voglia di di andarci,bhe forse non è tutta colpa nostra.
Facciamo un po di conti una settimana è composta da 168 ore di cui 40 vengono passate in ufficio,la domanda è questa, è possibile che la negatività dell’ufficio si possa riscuotere poi sulle 128 ore che dovremmo passare con la famiglia,gli amici ecc.? La risposta è si!
Conoscete il termine “edificio malato”?bene è un termine che si usa per definire edifici con problemi di inquinamento interno,cioè quando in coloro che vi soggiornano insorgono malesseri e problemi riconducibili alla qualità dell’aria.
Già dagli anni ’70 si era capito che molte assenze dal posto di lavoro erano riferite a malessere generale,quindi sensazione di nausea(odori fastidiosi o sgradevoli),aria secca,irritazione di pelle e occhi,queste reazioni al microclima hanno permesso la diagnosi di questo problema definendolo SBS Sick Building Sindrome.La cosa interessante è che tutti questi sintomi si manifestano quando stanziamo nell’edificio e scompare quando ci allontaniamo da esso,quindi gli esami e le visite mediche non evidenziano nessun problema.
Certo non tutti i pigri sono malati di SBS che comunque non uccide ma sicuramente abbassa la nostra qualità della vita,tutto quello che ci circonda dalla stampante al termosifone,dall’umidificatore ai panneli di rivestimento usati negli uffici per dividere le postazioni di lavoro,tutto questo può essere dannoso se non pulito e igienizzato da persone competenti.

Elenco brevemente quali sono i sintomi:
ALVEOLITE ALLERGICA
FEBBRE DA UMIDIFICATORE
DERMATITE
SINDROME DA SENSIBILITA’ CHIMICA MULTIPLA
Non sto qui a dirvi tutti i sintomi ecc. perchè non voglio essere noioso, però sono davvero cose comuni che non tutti sanno ma di cui quasi tutti soffriamo,ho fatto dei corsi su queste cose grazie al mio datore di lavoro e volevo mettere a conoscenza di questo anche i non addetti ai lavori

Articolo pubblicato il 18/04/2018 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 05/03/2020.

i Tag più ricercati per le imprese di pulizie su internet a Milano, Monza e Brianza, Sesto San Giovanni e Rapallo!

Buongiorno, oggi metto a disposizione studi rilevati recentemente su internet.

La lotta all’ultima “ricerca” è molto impegnativa, faticosa e costosa. Nelle aziende, CIEMMEZETA inclusa, molte risorse vengono impiegate per essere tra i primi nei motori di ricerca. Ci si affida ancora al web per trovare clienti ormai iperparametrati, informati e consapevoli?

Non credo ci sia ancora una risposta definitiva. Di sicuro il rapporto umano, il vis a vis è ancora il canale preferito, anche se molto impegnativo e laborioso.

Spesso una tariffa oraria bassa non è cosi limpida, come dovrebbe essere una pulizia ben fatta!!!

Ecco svelato l’elenco delle keywords più ricercate nel settore delle Imprese di pulizie e servizi per le aziende o semplicemente per pulizie domestiche di casa, siano esse pulizie di primavera o semplicemente per il lavaggio dei vetri:

1- pulizia
2- pulizie domestiche
3- addetto alle pulizie
4- pulizie vetrate condominiali
5- aiuto pulizie primavera
6- pulizia vetri
7- pulizie industriali
8- pulizie scale condominio
9- impresa di pulizie prezzi
10- servizi di pulizia
11- pulizie tende da sole
12- igienizzazione
13- pulizie di casa
14- pulizia moquette
15- imprese di pulizie
16- impresa di pulizia
17- ditta di pulizie
18- pulizie uffici
19- derattizzazione
20- ditta di pulizia
21- pulizie
22- pulizia parquet
23- pulizie appartamenti
24- imprese di pulizie

Il nostro consiglio, assolutamente non disinteressato, è quello di non fermarsi solo al prezzo proposto.

Buona ricerca a tutti!

Articolo pubblicato il 09/04/2018 da Chiara Mozzati. Ultima modifica: 28/09/2020.

AREA “C” CAMBIAMO UN FURGONE ALL’ANNO!!!

Ciao a tutti! In questo video troverete l’intervista fatta dalla troupe di Rai Tre del programma “Agorà” al nostro grande capo Alessandro riguardo la sua opinione sull’Area C, da poco introdotta a Milano.

Direi che è molto interessante e di sicuro fa riflettere sui pro e i contro che un sistema di questo tipo può generare per un’azienda che offre servizi come i nostri.

Voi cosa ne pensate?

Attendiamo le vostre opinioni per discuterne insieme..

A presto!

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-0cd4a617-d087-4f70-89c4-6fd6668a4953.html#p=0

Articolo pubblicato il 23/01/2023 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 23/01/2023.

Pulizia del bagno: alcuni consigli utili

Tra casa, lavoro, sport e commissioni varie trovare il tempo da dedicare alle pulizie, alle volte, può essere davvero un’impresa titanica: un consiglio molto utile per ottimizzare i tempi e pulire bene i vari ambienti della casa è cercare di essere costanti e tenere in ordine le stanze quasi quotidianamente in modo da non perdere tempo, oltre che a pulire a fondo, anche a dover mettere a posto per esempio i vestiti o i libri sparsi ovunque.

Ci sono stanze però che meritano un’attenzione maggiore, soprattutto per quanto riguarda l’igiene e la sanificazione: stiamo parlando del bagno. Scopriamo insieme alcuni utili consigli per pulirlo bene a fondo.

Prima di pulire il bagno però è opportuno rimettere a posto tutto quello che è stato lasciato attorno al lavandino come, per esempio, accessori del make up, trucchi, pennelli, spazzolino e dentifricio in modo da liberare bene tutte le superfici che andremo poi a igienizzare.

Come pulire il bagno in modo efficace

Il bagno, essendo il luogo per eccellenza adibito alla cura e all’igiene della persona, deve essere sempre pulito e sanificato, a partire dal WC. Per pulirlo è necessario utilizzare un detergente disinfettante, una spugna, uno straccio e una spazzola per lavare bene anche l’interno e il fondo del gabinetto.

Come primo step è consigliabile scaricare l’acqua del wc e versarvi all’interno uno spray disinfettante ed immergervi lo scopino: dopo qualche minuto di attesa è possibile pulire anche le superfici esterne dove tende ad annidarsi la polvere. Infine asciugate bene con un panno.

Anche la doccia va pulita a fondo e per farlo vi basterà spruzzare un po’ di prodotto sulle pareti di vetro e pulire bene con un panno per eliminare le gocce d’acqua e l’eventuale deposito di calcare, passerete poi a pulire il soffione con un buon anticalcare e infine il piatto doccia con un sapone detergente. Un consiglio molto utile è quello di pulire, subito dopo aver essersi lavati, con un pratico panno morbido, i vetri della doccia in modo che non si formino aloni, muffe o calcare.

Anche lavandino e bidet possono essere puliti a fondo con una spugna e un valido prodotto detergente per le superfici: vi basterà un po’ di acqua, una goccia di prodotto et voilà il gioco è fatto e i vostri sanitari saranno perfettamente puliti e splendenti.

Come consigliato anche dai tecnici idraulico-roma.me, la pulizia del bagno è fondamentale per evitare accumuli di calcare che possono creare problemi alla rubinetteria.

Come pulire le piastrelle del bagno

Erroneamente a quanto si pensi, la pulizia delle piastrelle è molto semplice: grazie infatti alla superficie liscia, le piastrelle del bagno si puliscono molto velocemente. Vi basterà, infatti, utilizzare un valido detergente oppure aceto bianco e passarci sopra con una spugna ben strizzata.

Se desiderate utilizzare prodotti naturali per pulire il bagno, vi sveliamo un trucco: utilizzando la parte interna di una buccia di arancia, vi basterà strofinarla sulla superficie delle piastrelle e lasciare agire per qualche minuto. Dopo di che potrete ultimare la pulizia risciacquando tutto con acqua tiepida e rimuovere così gli eventuali residui di calcare che tendono a depositarsi nel corso del tempo.

L’ultimo step è la pulizia del pavimento del bagno

L’ultima fase della pulizia del bagno è quella di pulire bene il pavimento: prima del lavaggio, vi consigliamo di passare bene la scopa per terra cercando di soffermarvi maggiormente negli angoli del bagno dove tendono a raggrupparsi la polvere e i capelli.

Dopo aver spazzato, aprite le finestre e arieggiate l’ambiente, riempite un secchio di acqua con un detergente sgrassante e igienizzante e, con lo straccio e lo spazzolone iniziare a pulire a fondo il pavimento e aspettare qualche minuto che si asciughi.

Articolo pubblicato il 19/10/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 19/10/2022.

THANK YOUR CLEANER DAY: GIORNATA DEGLI ADDETTI ALLA PULIZIA

THANK YOUR CLEANER DAY: GIORNATA DEGLI ADDETTI ALLA PULIZIA

A tutti piace sentirsi apprezzati e valorizzati

Il settore del cleaning è uno dei più importanti dell’industria mondiale, purtroppo però le persone che ci lavorano sono pressoché invisibili. Ogni giorno, il personale addetto alle pulizie lavora duramente perché uffici e strutture siano pronti e puliti per la seguente giornata lavorativa.


La giornata dedicata a ringraziare gli addetti alle pulizie è un’iniziativa volta a far sentire importanti queste persone il cui lavoro è davvero fondamentale. Questo progetto è nato nel 2015 in Nuova Zelanda grazie all’associazione locale di imprese di pulizia Building Service Contractors (BSCNZ) e a Kärcher per ringraziare pubblicamente le persone che mantengono pulizia, igiene e sicurezza sul posto di lavoro.


Insieme ai partner locali, Kärcher ha deciso di stabilire una giornata mondiale per ringraziare gli addetti alle pulizie in modo da riconoscere il loro lavoro che spesso avviene dopo l’orario classico di ufficio e perciò non viene visto. Il giorno prescelto è il 20 Ottobre 202021: durante questa giornata tutti, clienti ed impiegati che usufruiscono dei servizi delle imprese di pulizia hanno la possibilità di ringraziarli con un bigliettino, un regalino o semplicemente di dirgli “grazie!”


La maggior parte delle persone che pulisce gli uffici lavora di sera o nei fine settimana, perciò non incrocia mai le persone per cui lavora. La giornata per ringraziare gli addetti alle pulizie è nata appunto per riconoscere il lavoro di professionisti e i servizi fondamentali che forniscono e da cui il nostro lavoro dipende.


Capi ufficio ed impiegati hanno la possibilità di condividere il materiale che trovano sul sito www.thankyourcleanerday.com, al lavoro e sui social con #thankyourcleanerday per aumentare il riconoscimento che il lavoro degli addetti alle pulizie porta e per incoraggiare anche i più restii ad esprimere la propria gratitudine.


Cos’è la giornata dedicata a ringraziare gli addetti alla pulizia?

La giornata dedicata a ringraziare gli addetti alla pulizia è una giornata speciale che si celebra annualmente e che serve per aumentare la consapevolezza sul lavoro delle imprese di pulizia. Insieme ai partner locali dei paesi partecipanti, Kärcher vuole cogliere l’opportunità di ringraziare tutte le persone che mantengono puliti, igienizzati e sicuri uffici ed edifici dove lavoriamo quotidianamente. Durante questa giornata gli impiegati hanno l’opportunità di ringraziare gli addetti alle pulizie e di far loro sapere quanto sia apprezzato il loro lavoro.

Perciò il 18 ottobre sarà la giornata in cui chi lavora in un edificio dove opera anche un’impresa di pulizie avrà l’opportunità di dire “Grazie!”. Tutti coloro che lavorano in aziende commerciali, fabbriche e uffici della pubblica amministrazione, come le scuole, avranno questa la possibilità di ringraziare gli addetti alle pulizie con un bigliettino, un regalino o semplicemente di dirgli “grazie!”

 Da dove arriva la giornata dedicata al ringraziamento degli addetti alle pulizie?

La prima giornata dedicata al ringraziamento degli addetti alle pulizie si è svolta nel 2015 in Nuova Zelanda, dove Kärcher e l’associazione locale di imprese di pulizia Building Service Contractors (BSCNZ) l’hanno istituita e promossa. Grazie al loro impegno, si è sparsa la voce di questa iniziativa che è diventata un successo.

Insieme ai partner locali, Kärcher ha deciso di stabilire una giornata mondiale per ringraziare gli addetti alle pulizie in modo da riconoscere il loro lavoro che spesso avviene dopo l’orario classico di ufficio e perciò non viene visto.

 Perchè Kärcher partecipa alla giornata dedicate a ringraziare gli addetti alla pulizia?

 Kärcher è l’azienda leader al mondo nel settore cleaning e per tecnologia ad esso correlata, produce lavasciuga, aspirapolvere e spazzatrici. In tutto il mondo i nostri prodotti sono utilizzati da moltissimi addetti alle pulizie: Alfred Kärcher GmbH & Co. KG dà lavoro a più di 13.500 persone in 73 paesi. L’azienda ha sempre visto come complementari il successo economico e lo sviluppo sostenibile. Kärcher investe più della metà dei propri guadagni in ricerca e sviluppo, in metodi di produzione moderni, in tirocini di alta qualità e in formazione per i propri impiegati.


Partecipando all’iniziativa della giornata dedicata al ringraziamento degli addetti alla pulizia, Kärcher porta ulteriormente avanti il proprio impegno per la responsabilità sociale e per la sostenibilità.

Tratto da newsletter Kärcher del 19/10/2022

Articolo pubblicato il 13/10/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 13/10/2022.

POLITICA DEL PREZZO “PIU’BASSO” SETTORE CLEANING – SERVIZI – IMPRESA DI PULIZIE

QUESTO IL NOSTRO PENSIERO SULLA POLITICA DEL PREZZO “PIU’ BASSO” SETTORE CLEANING – SERVIZI – IMPRESA DI PULIZIE

Spesso, troppo spesso o quasi sempre, nel mondo delle imprese di pulizie, non vengono considerati e valutati i costi “intrinsechi”, nascosti.

Organizzare una squadra, dei turni con presenze, la gestione del magazzino, i controlli qualità, le sostituzioni, la gestione degli straordinari, cedolini, permessi, ferie e malattie, richiedono una mole importante di ore backoffice.

Che non viene e non può essere preventivato ed inserito nel budget ore previste, ovvero, nell’importo pattuito.

Perché il rapporto impresa di pulizie/cliente viene inquadrato con il mero “quante ore ci mettete”.

No, non è cosi.

Le ore prestate sono una piccola parte per una impresa di pulizia.

Dietro un universo, che non viene riconosciuto.

Se un produttore di bibite computa nei costi il marketing, il commerciale, l’amministrazione, la produzione, packaging, distribuzione e logistica etc, etc, è normale.

Per il nostro settore, quante ore a settimana? 2, al mese 8 (spesso senza considerare la presenza di “quinte settimane”). Fine.

Divise, badge, visite mediche, continuo? No. Meglio di no.

Ognuno giusto tiri l’acqua al proprio mulino.

Che margini pensate abbia un’impresa di pulizie? Un dipendente addetto alle pulizie ha un costo lordo di quasi 15 euro orari se correttamente inquadrato e formato e senza particolari mansioni specifiche ed anzianità. Partiamo dunque da questo dato di fatto. Impossibile scendere sotto un simile importo.

Al dipendente restano circa 6 euro netti in busta ed il biglietto meno caro costa circa 2 euro, tempo per recarsi al lavoro… Al quale si propone di andare in centro a Milano per lavorare 2 ore a settimana. Per 12 euro circa. Con 4 euro di biglietti.

Risultato? Nessuno si renderà disponibile a queste condizioni.

Sono cambiate le normative sulla sicurezza, la formazione, il medico competente, le pretese.

Facciamo questi conti.

Un’impresa di pulizie riceve centinaia di mail al giorno per le richieste più disparate. Fare attenzione al lavandino che non si otturi, inserire il nuovo codice dell’antifurto, restare fuori dalla porta perché la serratura cambiata mezz’ora prima senza avvisarci.

Questo ha un valore se seguito ed organizzato.

Perché consente al proprio cliente di dedicarsi al proprio core business e di manlevare “le inezie”, che per noi però sono costi gestionali altissimi.

Organizzare una sostituzione per malattia, spesso richiede almeno 2 ore di lavoro. A meno che l’azienda non abbia dei “jolly” a chiamata. Assunti senza lavorare ma retribuiti.

Anni fa venni contattato da un cliente storico.

Una morte tragica in produzione.

Avevo personalmente pulito quanto restasse di quella povera persona. C’erano forze dell’ordine, ispettori, di ogni.

Non volli chiedere un solo centesimo per quella uscita e non lo chiesi.

Non venni nemmeno mai ringraziato.

Di li a poco disdirono il contratto per risparmiare.

Questa è fantascienza ed è il mondo che non vorrei.

Questo di oggi non è uno sfogo, ma dopo la ricezione di almeno una cinquantina di mail pervenute dallo stesso cliente, per arrivare alla definizione di uno sconto importante, senza considerare tutto quanto sopra meglio descritto, ho deciso di pubblicare questo articolo.

Mentivo. E’ vero a ripensarci è proprio uno sfogo, che spero vogliate comprendere. E’ bello di tanto in tanto comprendere l’altra versione.

Quella più umile, di un lavoro difficile, semplice ma davvero tanto tanto complesso.

Buona lettura!

Estratto da una nostra risposta di una recentissima corrispondenza via mail:

Gentilissime xxx ,

è stato un piacere poterci confrontare con entrambe al telefono e chiarire meglio la situazione.

Confermiamo che l’intervento di ieri è stato svolto correttamente al xxx piano, come concordato nei giorni scorsi ed a seguito del primo intervento extra di Lunedì già presso i nuovi ambienti.

Ci scusiamo se l’indicazione di pulire la sola cucina al piano xxx è andata persa, nella mole di informazioni, per una piccola dimenticanza del collega, ed avete fatto bene a farcelo notare in modo che questa richiesta sia ora per noi acquisita.

Per la massima serietà dobbiamo confermare che la situazione attuale delle pulizie al xxx piano rende piuttosto complicato restituirvi una situazione soddisfacente con le sole ore del servizio ordinario, tra l’altro adeguate ad un canone purtroppo più basso di quanto da noi proposto; certamente è stato commesso anche qualche errore, favorito dalle circostanze, e la collega xxx ha fatto bene a porsi il dubbio e la ringraziamo per la sua trasparenza.

Sappiamo bene che fin quando i lavori non saranno conclusi potrà forse sembrare uno spreco concedere ore per lavori straordinari, ma se non potremo fare del lavoro in più in queste settimane si creerà un accumulo molto difficile da gestire sul breve periodo, e per voi una situazione poco soddisfacente e gradevole.

Vorremmo quindi chiedervi nuovamente di concederci un monte ore extra da gestire nei prossimi turni per un risultato più adatto alle vostre aspettative e, immagino, a quelle della vostra dirigenza.

In secondo luogo, ma la questione è ancora più importante, prima di passare alla firma del contratto credo ci sia da chiedersi un’ultima volta e seriamente se non valga la pena di adeguare la proposta ad una cifra più vicina a quella da noi proposta in seconda battuta, ovvero Euro 810 + Iva al mese al posto dei Euro 760 + Iva da voi, mi permetto, forse troppo rigidamente riproposti senza accogliere nessuna delle nostre ben motivate spiegazioni.

Si tratta di soli 50 Euro + Iva in più, una cifra irrisoria, che però, sulle basse marginalità che ricaviamo, ci offre un minimo di flessibilità in più nel gestire il cantiere e poter assegnare del tempo ; riteniamo sia una soglia che possiate serenamente investire in cambio di un servizio più idoneo.

Senza questo sarà sinceramente più complicato offrire un livello che vada oltre uno standard base, e non è certo questo il modo in cui vorremmo seguirvi.

 La prima quotazione “abbondante” (quella da tre turni da 1150 Euro al mese, poi 1010 per due) era stata formulata per coprire ogni futura necessità ed integrazione degli spazi, il rischio nella situazione attuale è di dover riformulare la proposta ogni volta che nei vostri spazi si aggiungerà qualcosa di sostanziale, dal montaggio della cucina a presenze incrementate di personale, o dovervi rispondere che non possiamo occuparcene alla stessa cifra

La prima proposta non era “maliziosamente alta”; era a nostro parere lungimirante per un’azienda in sviluppo come xxx.

Fatti poi i dovuti adeguamenti, perché oggettivamente sovrabbondante, riteniamo si possa trovare facilmente un accordo leggermente più aperto.

Se l’orientamento da parte vostra non fosse questo è forse consigliabile darsi un periodo di reciproca valutazione sulla fattibilità del lavoro in queste condizioni, prima di passare alle firme.

Crediamo che ci si debba sempre interrogare su cosa significhi esattamente risparmiare o tagliare un costo e se, nella sostanza, non si rischi di aumentarne gli effetti in termini di “perdite di tempo” e minore efficienza.

Riteniamo che nel risultato acquisito vada considerato anche il servizio effettivo che “ci si porta a casa“; siamo certi possiate trovare concorrenti che si offrano a meno, specie sulla carta, ma temo non con la stessa attenzione e devota cura.

State toccando con mano in questi giorni quanto tempo e quante attenzioni occorrano per far bene (o almeno provarci) questo lavoro.

Sappiamo bene come il nostro servizio sia tra i primi a venire ritenuto facilmente scalabile dal punto di vista dei costi, commodity con poco valore aggiunto differenziale, per poi accorgersi di quanto sia strategico per un’azienda dinamica e in crescita.

La posizione, più che legittima, dell’ufficio acquisti che deve badare alle cifre e ai costi, su servizi delicati come il nostro deve però incrociare quella di chi, all’interno della stessa azienda, segue il servizio nella sua quotidianità e ben conosce tutto quanto va oltre i “freddi numeri“.

Vi chiediamo di voler considerare il nostro punto di vista anche nel vostro sincero interesse.

Molte grazie per il vostro tempo e la vostra attenzione.

Un saluto cordiale e a risentirci presto

Articolo pubblicato il 12/04/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/04/2022.

Pulizie sul piccolo schermo : Miniserie “MAid” di Netflix – Usa – 2021

Pulizie sul piccolo schermo :

Miniserie “Maid” di Netflix – Usa -2021

Eccoci di nuovo con la nostra rubrica dedicata al mondo delle pulizie raccontato al cinema o in tv, inaugurata l’anno scorso con l’articolo sulla docuserie Discovery “Ti Spazzo In Due” dedicate all’impresa di pulizie tutta al femminile della famiglia Paglionico.

Dato che il nostro settore è davvero poco raccontato (altro che “storytelling”), e dall’esterno va ammesso anche scarsamente conosciuto nelle sue dinamiche, ci è sembrata una buona idea quella di offrire ai nostri lettori qualche spunto.

E’ vero che la narrazione di una docufiction, di un film o di una serie TV solo marginalmente possa raccontare la realtà per quello che è, ma, per chi come noi è nel settore da oltre 25 con pulizie e sanificazioni di uffici e appartamenti a Monza e a Milano, fa comunque piacere che vengano raccontati alcuni aspetti del nostro lavoro.

A volte le storie raccontate servono a sfatare luoghi comuni, come ad esempio che fare le pulizie sia facile e non richieda professionalità e competenza specifica (come prova invece a dimostrare la serie Discovery), altre ne rafforza alcuni, come il fatto che si tratti di un lavoro avaro di soddisfazioni e ricco di frustrazioni, come emerge almeno in parte dalla storia di “Maid”.

La serie Netflix, tratta dal fortunato liro dell’autrice Stephanie Land (edito in Italia da Astoria con il titolo “Donna delle pulizie”) segue le vicende di una madre single piuttosto giovane che, spinta dalle necessità e per sostentare la propria figlioletta di soli 2 anni, decide di cercare un lavoro qualunque per sbarcare il lunario trovando una possibilità nel settore delle pulizie domestiche per l’agenzia “Value Maids”, che offre servizi di colf in lussuosi appartamenti di famiglie molto agiate della città.

L’impatto con il lavoro della povera Alex, la protagonista del film interpretata dalla giovane Margaret Qualley, sarà da subito molto amaro, perchè la donna che sul conto corrente ha poco più di dieci dollari dovrà spenderne parte per il kit di prova che l’agenzia le impone a proprie spese, oltre a dover acquistare l’uniforme ufficiale per poter lavorare, riducendosi difatto a non potersi permettere nemmeno un affitto finendo letteralmente in mezzo a una strada

Il giorno in cui la giovane donna finisce “a spasso” senza potersi permettere neppure un panino per il pranzo, dovrà comunque recarsi al lavoro in una lussuosa villa con giardino e piscina nella quale svuoterà, ironia della sorte, dal frigorifero grosse quantità di cibo pregiato lasciato a scadere e marcire dai ricchi proprietari, per i quali evidentemente quello economico è l’ultimo dei problemi.

E’ essenzialmente questa la distanza che la serie vuole raccontare, l’incomunicabilità quasi assoluta tra due mondi nei quali da una parte c’è chi ha tutto e da oramai per scontata ogni cosa vivendo in un’anaffettività che porta diritta alle dipendenze, siano da droghe, alcool, medicine, shopping compulsivo o relazioni umane senza senso, e chi è costretto a fare i conti ogni giorni con la sfida per la sopravvivenza e rimane appeso ad un filo sottile che potrà determinare il suo futuro immediato, se basta un guasto all’auto che non puoi permetterti di pagare a restare senza lavoro.

La fredda ospitalità delle “case dei ricchi” dal punto di vista di chi le frequenta solo per pulirne bagni, cucine e pavimenti facendo attenzione a non creare il minimo danno, evento potenzialmente tragico per esistenze condannate all’infelicità permamente del lusso cronico e del benessere mai goduto, marmi e ottoni che luccicano ma non illuminano nulla, se non una bianca distesa di medicine e pillole in ogni cassetto per curarsi da tutto, forse dalla vita stessa.

Nel suo diario Alex annota che i suoi clienti “hanno solo corridoi più lunghi e armadi più grandi per nascondere le cose che temono”.

Allo stesso tempo però la protagonista ben interpretata dalla Qualley è fortemente attratta proprio da quella sensazione di piena solidità e stabilità economica e dalla serenità che le infondono persone sicure di sè in ambienti nei quali non esiste bisogno ma solo certezza delle proprie possibilità; in alcune case Alex si fa tentare e prova i costosi abiti delle clienti o assaggia i loro vini pregiati e si offre addirittura come tata per una delle clienti in dolce attesa sognando una permanenza più stabile, magari permanente, in un ambiente familiare ricco ed accogliente.

La donna, per le rigide regole americane in termini di sovvenzioni, ha bisogno di un lavoro per avere diritto all’assistenza sociale integrale, ma non può permettersi un lavoro senza assistenza economica e sociale  (incredibile ?) che la metta nelle condizioni di “ingranare” per davvero; un paradosso non così estremo in un paese di grandi contraddizioni difficili da risolvere.

I problemi di Alex, come per tutte le persone che lavorano, non si limitano però purtroppo alla sfera professionale, ma la donna dovrà guardarsi dall’incombente presenza del suo ex marito e dei problemi con sua madre (interpretata da una ottima Andie McDowell) che, invece di essere preziosa risorsa nella situazione della protagonista, è suo malgrado (a causa di una patologia psichiatrica in peggioramento) ulteriore elemento destabilizzante nella già troppo complicata vita della ragazza protagonista della storia.

Non vogliamo fare spoiler con altri dettagli sulla miniserie, e vi lasciamo il gusto di scoprirla in autonomia, anche se anticipiamo che la serie non è scevra da imperfezioni e da alcune esagerazioni, come è normale che sia in un format che punta sul coinvolgimento e sul colpo di scena sacrificando la plausibilità delle storie e la struttura dei personaggi, difettando proprio nei particolari che  fanno la differenza.

La serie è ambientata a Washington, ma nelle scene in esterna è girata nella regione canadese della British Columbia, approfittando di uno scenario naturalistico di eccezionale bellezza che esaspera le contraddizioni e le sofferenze della storia narrata.


Senza patetismo o eccessive esagerazioni, la serie si lascia guardare molto volentieri, grazie ad una ottima regia, una buona sceneggiatura ed un cast di primo livello, restituendo piena dignità ai personaggi in tutte le loro contraddizioni.

  • Tutti i diritti riservati Netflix –

Articolo pubblicato il 04/04/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/04/2022.

Nuova raccolta differenziata a Monza: Le novità per i condomini

Nuova raccolta differenziata a Monza: Le novità per i condomini

Ha ovviamente destato molto disorientamento, oltre alle inevitabili polemiche, la nuova raccolta differenziata partita con puntualità il 1 Marzo dopo tutta una serie di valutazioni, proposte e incontri a tema gestione rifiuti, non un ultima una importante assemblea che a metà Febbraio ha riunito attorno allo stesso tavolo esponenti dell’amministrazione comunale, dirigenti dell’Impresa Sangalli e rappresentanti degli amministratori di condominio monzesi.

Il Comune di Monza si è posto obiettivi di raccolta differenziata piuttosto ambiziosi ma raggiungibili,  portando la percentuale di raccolta dall’attuale 67 ad un auspicato 80% nel giro di quattro anni.

L’impresa incaricata del servizio ha concluso per tempo, a metà Febbraio circa, la faticosa consegna porta a porta di tutte le attrezzature ed i materiali di utilizzo condominiale, così come quelli per le attività individuali come negozi e singole abitazioni: chiunque non fosse presente presso l’immobile al momento della consegna ha comunque potuto, e potrà anche in futuro, far da sè recandosi presso lo sportello aziendale Sangalli di via Fermi.

Una parte della confusione da parte dei cittadini monzesi è forse dovuta, paradossalmente, alla puntualità delle consegne e al pieno rispetto delle date di partenza, fattori ai quali non siamo abituati in un paese abituato a vivere di eterni rinvii, continue deroghe e immancabili proroghe.

Molte delle imprese di pulizie attive nei condomini monzesi non si sono informate e preparate a dovere, a volte per la scarsa dimestichezza con la lingua italiana e, talvolta, anche il confronto con gli amministratori di condominio è stato tardivo o fonte di incomprensioni di forma e sostanza.

Gli amministratori stessi, purtroppo, in alcuni casi hanno mal compreso la nuova normativa e diffuso informazioni errate e preoccupanti, che non hanno fatto altro che complicare la situazione.

Questo ha gettato nello scompiglio molti residenti che, nei giorni appena prima e appena dopo il passaggio al nuovo sistema di raccolta rifiuti, sono stati piuttosto confusi e disorientati, con una variegata gamma di atteggiamenti che sono andati da una sostanziale indifferenza sconsolata al panico ansiogeno, con numerosi errori sia nel conferimento dei rifiuti che sulla esposizione dei sacchi stessa.

Anche per questo è importante rivolgersi ad imprese che, come la Cmz che si occupa di pulizie in condominio a Monza, Sesto San Giovanni e Cinisello Balsamo, siano dotate di referenti d’ufficio e funzionari in grado di raccogliere e gestire ogni esigenza dei propri clienti dando le opportune spiegazioni col giusto anticipo, oltre ad addetti formati e preparati presenti sul campo.

Una impresa come la nostra è in grado di svolgere compiti di consulenza per gli amministratori di condominio che vogliano confrontarsi o essere aggiornati, prevendendo situazioni spiacevoli che andranno poi a influire negativamente nei rapporti con il proprio condominio.


Ma andiamo a vedere nello specifico che cosa è cambiato nel conferimento dei rifiuti e partiamo da quello che resta invariato ; nulla cambia in sostanza per materiali come vetro, carta e cartone e umido, che possono continuare ad essere conferiti nei soliti sacchi a disposizione degli utenti e negli stessi bidoni di sempre.

La differenza evidente per questo genere di rifiuti è solo in un “restyling” estetico dei bidoni, che l’Impresa Sangalli ha cambiato sostituendo gran parte dei vecchi e usurati contenitori con nuovi bidoni carrellati più capienti, maneggevoli e più gradevoli alla vista, grazie ad scelta di colori meno appariscente (grigio scuro con colori diversi solo attorno alla scritta che li differenzia per genere) ma più adeguata e uniforme, mentre nulla cambia per quanto concerne le modalità di conferimento.

I cambiamenti sostanziali riguardano invece la plastica ed il residuo secco dell’indifferenza, con l’ormai “famigerato” sacco rosso dotato di microchip che permetterà sostanzialmente di individuare e, potenzialmente, sanzionare il singolo che non si attenga fedelmente alle modalità di differenziata corrette anzichè penalizzare l’intero condominio in caso di errato conferimento.

Questo dunque dovrebbe favorire comportamenti virtuosi e corretti da parte dei singoli, ora responsabilzzati ed individuabili, invitando anche ad una azione di “moral suasion” condominiale dato l’interesse collettivo ad una maggiore attenzione

Partiamo allora della plastica, per cui i cambiamenti seppure rilevanti non determinano novità  di peso nel comportamento degli utenti.

In buona sostanza i rifiuti della differenziata in latta e plastica andranno conferiti direttamente nei sacchi gialli consegnati a famiglie e negozi, dalla capianza di 110 lt/cadauno, e non dovrà essere usato nessun altro sacchetto o contenitore, in quanto non interamente riciclabili come plastica.

I cittadini dovranno dunque suddividere questi rifiuti nell’apposito sacchetto, e poi conferirlo o nell’isola ecologica condominiale o esporlo in strada negli orari e giorni di raccolta, che sono di norma due per settimana variabili di zona in zona.

Leggermente più complessa la questione dei sacchi rossi dell’indifferenziata.

Dal 1 Marzo i residenti in condominio non troveranno più i classici bidoni dell’indifferenziata all’interno della propria isola ecologica, ma avranno a disposizione una dotazione di sacchi di colore rosso per il secco residuo, con TAG-RFID personalizzato da 70 lt/cadauno, che dovranno tenere in casa fino al riempimento (non per forza completo) o quantomeno per un utilizzo da fabbisogno di circa una settimana (dato che ne vengono consegnati 52 a famiglia per ogni anno).

Questo ha dato origine ad equivoci ed incomprensioni perchè molte imprese male informate ed alcuni amministratori hanno comunicato ai condomini che i sacchi rossi andassero tenuti per forza in casa fino al riempimento ed esposti singolarmente solo una volta alla settimana, mentre invece il Comune stesso ha ben chiarito che i condomini possono organizzarsi come meglio credono per lo stoccaggio dei rifiuti senza divieto  alcuno di collocare i sacchi gialli e rossi nel deposito adibito (l’isola ecologica condominiale).

Una volta pieni, dunque, questi sacchi potranno essere condotti nel locale rifiuti per la successiva esposizione da parte dell’addetto alle pulizie senza particolari restrizioni.

Sarà dunque solo l’esposizione su strada a dover avvenire soltanto nel giorno ed entro l’orario previsto, con un unico turno di raccolta settimanale.

Quello che dunque sta accadendo nella gran parte dei condomini di Monza, è che i residenti stiano conferendo come prima direttamente nel locale immondizie i loro sacchi rossi e gialli e che sia l’impresa  di pulizie a metterli in strada nei giorni e negli orari previsti ; molte imprese che prima non ne avevano a disposizione si sono ora dotate di un comodo carrellato che consente un più agevole trasporto, e hanno riorganizzato almeno in parte i turni per poter rispettare date e orari ma senza particolari traumi o motivi di polemica o revisioni contrattuali.

Certamente, specie in condomini con parti comuni ristrette o anguste, può sorgere un concreto problema di spazi ed igiene data che con un solo turno settimanale di raccolta del residuo secco il rischio di riempire per intero l’isola ecologica risulta un fatto concreto, e sta all’assemblea di condominio valutare alternative o modalità più sostenibili, specie con l’arrivo della bella stagione e con l’aumento delle temperature che aumenta il rischio di miasmi e cattivi odori in genere.

Stesso timore che i residenti in condominio hanno per i giorni di “permanenza” del sacco in casa o sul balcone, per i cattivi odori ma anche per la presenza di insetti e altri infestanti.

E’ pur vero che da una più accurata differenziata la quantita di rifiuti da sacco rosso dovrebbe diminuire di un buon 15/20 % ed è questa fondamentalmente l’aspettativa del Comune.

Torneremo nuovamente sull’argomento per fare maggiore chiarezza, ma consigliamo ai cittadini, agli amministratori e a chi amministra società e negozi in città di dare un occhio alle FAQ predisposte dalla ditta Sangalli e pubblicate sul sito Monza Pulita che sono state ben scritte per anticipare e chiarire dubbi dei cittadini sul nuovo sistema di raccolta differenziata.

La Cmz, impresa che gestisce pulizie in condominio da oltre 30 anni a Monza, Milano e in tutta la Brianza, è a vostra completa disposizione per una consulenza completa in materia.

Articolo pubblicato il 29/03/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 29/03/2022.

Il trattamento psicologico della sindrome di accumulo compulsivo

La nostra azienda, come già trattato in vari articoli del nostro blog, si è occupata di
assistere molte famiglie e singoli individui in gravi situazioni di “barbonismo domestico”
in tutta la Lombardia e nel Nord Italia, data la sua specializzazione nel trattare casi di
isolamento domestico e accumulo compulsivo con interventi mirati di pulizie e
sanificazioni accurate e specifiche, con rimozione completa di ogni genere di
suppellettile.

Riusciamo a restituire immobili in condizioni igieniche ottimali, grazie ad un
coordinamento di squadra notevole che parte da una valutazione del caso a 360 gradi,
e la soddisfazione dei nostri clienti è pressoché totale.

Occorre però dire che questo genere di interventi, per quanto estremamente efficaci
nel risultato immediato, non sono sufficienti in sé e per sé a garantire in alcun modo
che il soggetto colpito da “Sindrome di Diogene” o “Disposofobia” non torni sul medio
lungo periodo a ritrovarsi in condizioni simili a quelle di partenza.

E’ importante dunque valutare un accompagnamento prima di tutto “affettivo”, in
termini di maggior presenza, presidio dei luoghi e interesse alla persona, da parte di
stretti congiunti e amici, che, anche soltanto con la frequentazione degli ambienti
domestici, invitino il soggetto con tendenze all’isolamento ad evitare quei
comportamenti ossessivi e di accumulo che rischiano di metterlo nuovamente nelle
estreme condizioni di partenza.

Anche questo però può non essere sempre possibile e talvolta nemmeno sufficiente
se non accompagnato da una svolta e da una presa di coscienza del problema, che in

molti casi può arrivare al soggetto colpito dal disturbo solo da una vera e propria
terapia cognitivo comportamentale seguita con uno psicologo specialista di casi di
accumulo seriale e “Barbonismo Domestico”.

I professionisti specializzati nel trattamento dell’accumulo compulsivo, come quelli con
cui siamo in stretto contatto a Milano e Monza, accompagnano incontri in studi con
una serie di sedute organizzate appositamente a domicilio del paziente e talora
presenziano anche al lavoro di pulizia generale preparato secondo direttive
concordate.

Spesso durante la terapia lo specialista testa la capacità del paziente di separarsi
dagli oggetti aiutandolo a fare una cernita, selezionando una serie di categorie da
raccogliere, ordinare e buttare presso il proprio studio, tentando poi di ottenere lo
stesso risultato a domicilio del soggetto in terapia.

In molti casi lo psicologo segue il paziente, facendosi guidare dallo stesso, nei luoghi
di “acquisizione” degli oggetti, dove dunque egli si procura tutto ciò che accumula;
luogo principe è ovviamente il centro commerciale o il mercato dell’usato più vicino a
casa, ma spesso si tratta anche di luoghi di abbandono di oggetti inutili o addirittura le
discariche, autorizzate o meno ; lo scopo di queste “uscite” è quello di iniziare a far
valutare criticamente il proprio comportamento al paziente stesso, per poi provare ad
“inibire”, quei meccanismi del pensiero che portano a desiderare gli oggetti dai quali
poi il soggetto malato farà una tremenda fatica a liberarsi, generando quegli
esasperati accumuli di ogni genere di suppellettile o rifiuto domestico dei quali ben
conosciamo gli effetti sull’igiene domestico e la salute stessa.

Svariati studi dimostrano come questo genere di interventi, sia quelli “outdoor” che
quelli presso l’abitazione del paziente, abbiano una notevole efficacia in termini di
risultati sia sul breve che sul medio lungo periodo, aumentando la consapevolezza e
la motivazione a comprendere ragioni e possibili soluzioni del problema.

Dato che incontriamo spesso soggetti toccati da gravi situazioni di accumulo
compulsivo e isolamento domestico, sappiamo bene quanto però non sia semplice
anche soltanto avviare una conversazione sull’argomento; l’ostacolo è duplice e non è
soltanto quello dell’individuo che affronta il disagio ma anche quello degli stessi
familiari e della zona di “comfort/discomfort” che si sono loro malgrado e spesso
inconsapevolmente creati.
Prima di tutto occorre dire che in primo luogo i pazienti non sono sempre nelle
condizioni di riconoscere la gravità della propria situazione ed interrompono la terapia
cognitivo comportamentale ancora prima di vederne i primi risultati; per questo è
importante che lo specialista riesca a coinvolgere nell’ambito della cura proprio
l’ambiente domestico del malato, perché anche in casi di nuovo “isolamento” sarà
possibile tenere sul posto le sedute non più effettuabili all’esterno, e in questa maniera
vederne anche l’effetto concreto sulle sue abitudini quotidiane.
Va considerato anche come il fatto stesso di accettare che un “estraneo”, come lo
specialista, varchi la soglia di casa costituisca per gli accumulatori seriali un notevole
passo avanti e l’accettazione implicita di un percorso verso la guarigione, visto che li
espone a tutta una serie di comportamenti ed interazione di norma evitate.
In secondo luogo dobbiamo aggiungere che i familiari stessi dei soggetti che vivono in
condizioni di “barbonismo domestico”, per quanto colpiti in maniera grave e prolungata
dallo stile di vita e dalle abitudini del proprio congiunto, in una buona parte dei casi
mostrano delle profonde resistenze ad affrontare il problema ed affidarsi con serenità
ad uno specialista; questo perché le dinamiche consolidate, per quanto difficili da
sopportare, sono oramai una abitudine quasi conclamata e, talvolta, preferibili davanti
allo spettro di ulteriori manie, nuove nevrosi e degli inevitabili scontri che seguirebbero
ad una “scossa” da questa scomoda comfort zone.
In questa matassa davvero complessa da districare, l’intervento di una figura
professionale esperta in materia e consapevole delle dinamiche familiari e relazionali
che si possono innescare risulta davvero fondamentale per intervenire e prevenire
possibili contrasti che andrebbero ad inasprire ulteriormente la situazione,

compromettendo ogni minima speranza di migliorare la sindrome da accumulo
compulsivo, o hoarding che dir si voglia.

Il trattamento classico di questo genere di problematiche consiste in circa una ventina
di sedute, con cadenza settimanale, come detto alternate tra incontri in studio, “uscite
accompagnate” e terapie a domicilio proposte secondo una valutazione che dovrà
tenere conto di aspetti personali e logistici.
La tipologia d’intervento rientra nell’orientamento “cognitivo-comportamentale” della
psicologia moderna, che si pone come obiettivo quello di colpire le tre più rilevanti
manifestazioni esteriori dell’accumulo:
A) Accaparramento compulsivo
B) Trauma da separazione dagli oggetti
C) Accumulo e disordine.
Questo attraverso specifiche strategie di “esposizione” dal vivo o mentali sulle
situazioni temute o evitate dal paziente (più di ogni altra la separazione dagli oggetti o
il pensiero di non poterne accumulare di nuovi), la capacità di creare un nuovo
processo decisionale nel soggetto che lo spinga a ritrovare la convinzione di poter
scegliere, ordinare e mantenere le proprie cose secondo un ordine prestabilito e
sostenibile nel tempo, e, in ultimo, la creazione di una nuova “consapevolezza
cognitiva” delle proprie credenze legate al disagio d’accumulo, che porti sul medio
lungo periodo a ridurre la sofferenza e a impostare la propria vita su binari diversi e
più consapevoli.
La nostra azienda si occupa solo degli interventi di pulizia, sanificazione e sgombero
in tutto il Nord Italia, demandando ai professionisti del settore quanto compete loro e
consigliandovi di rivolgersi ad uno specialista per affrontare l’argomento a 360 gradi,
ma ha all’interno del proprio team tutte le competenze necessarie per accompagnarvi
serenamente lungo il percorso da seguire per la fase operativa del lavoro

Articolo pubblicato il 23/03/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 23/03/2022.

Le Pulizie In Condominio – Responsabilità e Aspetti Normativi

Le Pulizie In Condominio – Responsabilità e Aspetti Normativi

Spesso la pulizia negli spazi comuni condominiali è argomento che causa confronti serrati, incomprensioni se non addirittura discussioni e litigi che sfociano in assemblee dall’atmosfera tutt’altro che pacifica.

Proprio per anticipare e regolare le principali questioni oggetto di tensione il nostro ordinamento giuridico ha dedicato appositi articoli del codice civile, con norme ad hoc che stabiliscono ambiti di responsabilità, modalità di decisione e criteri di spesa.

Vediamo quali sono i principali punti che normano l’argomento, senza riportarli integralmente ma riassumendovene il contenuto perché tutto sia chiaro (potrete poi approfondire con una semplice ricerca su Google), partendo dalla definizione degli ambiti e della responsabilità in termini di cura e relative spese.

Articolo 1117: Parti Comuni dell’edificio

Tale articolo determina quali sono gli spazi condominiali e a chi competano, affermando che la proprietà delle scale è di tutti i condomini, compresi quelli che hanno locali al piano terra e anche a chi, come spesso accade ai negozi, ha come unico ed esclusivo accesso quello sulla strada, a meno che il contratto d’acquisto o il regolamento condominiale (se esistente all’epoca) non dicano diversamente esentandoli da responsabilità e spese.

Naturale conseguenza è che tutti questi soggetti hanno l’obbligo di contribuire alla pulizia delle scale tramite la ripartizione delle spese, a prescindere dunque dal fatto che le utilizzino o meno.

Articolo 1123:  Ripartizione delle spese

Tale articolo disciplina le spese relative alla manutenzione e alla pulizia delle scale e delle parti comuni, disponendo che gli esborsi necessari per la conservazione ed il godimento delle parti comuni sono sostenuti dai condomini in misura proporzionale al valore della proprietà di ciascuno, nel dettaglio stabilito per metà in virtù della misura dei singoli piani e per l’altra metà in proporzione all’altezza di ciascun piano dal suolo; criteri che possono non essere del tutto “ideali” per stabilire il reale impatto dei condomini sull’igiene degli stabili ma che in ogni caso restano quelli da considerare.

Se si tratta di cose destinate a servire i condomini in misura diversa, formulazione piuttosto vaga e che va approfondita a parte, l’articolo indica che le spese andranno ripartite in proporzione dell’uso che ciascuno dei condomini può farne.

Tale articolo aggiunge in coda che nei casi in cui l’edificio sia suddiviso in più scale, cortili o abbia parti comuni ripartite, le spese relative alla manutenzione di queste porzioni di utilizzo esclusivo sono a carico esclusivo della parte dei condomini che ne trae utilità.

Articolo 1130: Attribuzioni dell’Amministratore

Tra i diversi commi di questo articolo, sono di particolare rilevanza il 2 e il 3, che disciplinano il ruolo dell’amministratore come soggetto tenuto a gestire l’utilizzo delle aree comuni e dei servizi relativi ai beni condivisi, in modo che ne sia assicurata la migliore fruizione da parte dei condomini, oltre alla sua responsabilità nel riscuotere i contributi ed erogare le spese per la manutenzione ordinaria degli stabili e per i relativi servizi.

I commi 9 e 10 stabiliscono invece che il condomino che ne faccia richiesta abbia diritto a ricevere, su specifica richiesta, attestazione relativa allo stato dei pagamenti e ad eventuali ritardi o contestazioni sugli stessi, e che l’amministratore debba redigere rendiconto formale annuale, da rendere pubblico e visionabile, e che dovrà essere approvato entro sei mesi

Articolo 1130 bis: Rendiconto Condominiale

La seconda parte dell’articolo in questione regola l’importante attività di rendicontazione da parte dell’amministratore di condominio, che è dunque tenuto a tenere da conto in maniera regolare (e a dare visibilità su richiesta) tutte le voci d’entrata e d’uscita e tutti gli elementi legati alla situazione patrimoniale dello stabile, ai fondi disponibili in cassa e alle eventuali riserve che vanno tenute monitorate.

Qualora tutti o alcuni dei condomini siano inadempienti, l’amministratore deve sottoporre la delicata questione in assemblea proprio in virtù della propria responsabilità.

Nella sua parte finale l’articolo dispone che l’assemblea possa nominare, oltre all’amministratore, un consiglio di condominio composto da almeno tre residenti laddove il casseggiato abbia almeno 12 unità immobiliari, con importanti funzioni consultive e di controllo.

Articolo 1136: Costituzione dell’assemblea e validità delle deliberazioni

Tale articolo, forse in assoluto il più importante per quanto riguarda le attività delle assemblee di condominio, determinata le modalità di votazione, distinguendo la cosiddetta prima convocazione, per la quale occorre una maggioranza di favorevoli della “metà più uno” degli aventi diritto, dalla seconda convocazione nel cui ambito si ritiene valida la decisione presa con il voto favorevole di un terzo dei partecipanti aventi diritto di voto.

Mentre l’assemblea in prima convocazione è regolarmente costituita da un numero di condomini che rappresentino i due terzi del valore dell’intero edificio e la maggioranza dei partecipanti al condominio, l’assemblea in seconda convocazione si ritiene valida se svolta con l’intervento di un numero di condomini che rappresenti almeno un terzo del valore dell’intero edificio e un terzo dei partecipanti al condominio.

Le deliberazioni vengono approvate con un numero di voti che rappresenti contestualmente la maggioranza degli intervenuti a almeno la metà del valore dell’edificio.

Ovviamente ci stiamo riferendo alla “normale amministrazione” perché, le deliberazioni che concernano temi come la nomina e la revoca dell’amministratore o decisioni che riguardino la ricostruzione dell’edificio o lavori straordinarie di particolare entità e le deliberazioni di cui agli articoli 1117-quater, 1120, secondo comma, 1122-ter nonché 1135, terzo comma, dovranno essere sempre approvate con la maggioranza “qualificata”.

Vista quindi l’importanza rilevante dell’argomento è bene affidare il servizio ad un’impresa di pulizie professionali che possa garantire la massima tutela sia a chi prende decisioni importanti e ne ha la responsabilità, come l’amministratore, sia ai beneficiari del servizio, ovvero i condomini, che desiderano una qualità costante del livello di igiene all’interno del proprio stabile e nelle parti comuni. La Cmz, impresa di pulizie e servizi generali, operante da oltre 30 anni nei territori di Monza e Milano, è disponibile fin da subito per quotazioni su pulizie ordinarie e straordinarie all’interno dei vostri caseggiati.

Articolo pubblicato il 16/02/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 16/02/2022.

La sanificazione e disinfezione degli ambienti domestici

La sanificazione e disinfezione degli ambienti domestici

Una situazione piuttosto tipica in questi mesi di impennata dei casi di Coronavirus dovuti alla più recente e aggressiva variante Omicron; è il momento di consultare l’esito del tampone effettuato da uno dei vostri familiari e la brutta notizia è che qualcuno tra voi risulta positivo al test effettuato. Una situazione delicata e del tutto nuova, nella quale è facile farsi prendere dal panico e più difficile prendere le decisioni più corrette, anche per quanto riguarda il mantenimento di condizioni di igiene e sicurezza ideali all’interno della propria abitazione

Avete sentito parlare tante volte di “sanificazione” in questi due anni, vorreste far qualcosa per reagire alla situazione ma non sapete come muovervi?

Questo articolo farà al caso vostro con informazioni obiettive e qualche utile consiglio per i vostri cari e conoscenti, dato che molti clienti di Monza e Milano ci hanno contattato in questi mesi per la sanificazione di appartamenti, ville e studi professionali.

Partiamo dalla prima notizia utile; il coronavirus pare resista fino a 3 giorni sugli oggetti, soprattutto se in plastica, mentre la sua sopravvivenza risulta più difficile sull’acciaio (48 ore) e si riduce a poco più di 4 ore su elementi come il rame.

Per quanto riguarda i tessuti, come i vestiti che portiamo addosso, una risposta definitiva dalla scienza ancora non c’è perché le variabili sono numerose e non danno certezze.

Fermo restando tutto ciò siamo tutti ben consapevoli, e lo siamo già dalla primavera del 2020, che purtroppo il Covid 19 è una tremenda malattia proprio perché si diffonde da persona a persona prima di tutto attraverso le vie respiratorie ed è dunque del tutto improbabile, e quasi un caso “di scuola”, l’ipotesi che avvengano contagi attraverso il mero contatto con superfici o tessuti contaminati non accompagnato da stretto contatto fisico con un positivo.

Fatta questa doverosa premessa, che deve servire a non farsi prendere da “manie di sanificazione”, resta comunque importante attenersi ai principi di una corretta igiene, lavandosi spesso le mani e disinfettandole, e ancor più assicurare ai propri familiari un ambiente quanto più pulito e sicuro per scongiurare situazioni di maggior rischio e non avere rimorsi o rimpianti.

Quali sono allora gli elementi fondamentali per una corretta disinfezione degli ambienti di casa per rendere la vita più difficile al virus se abbiamo in casa un familiare positivo?

Partiamo da un presupposto; non ha alcun senso fare effettuare interventi di sanificazione in casa fintanto che abbiamo un familiare positivo all’interno di essa, e affinché il lavoro di disinfezione sia efficace occorre dunque attendere che il caro sia negativo a seguito di un tampone che ne attesti il superamento della fase critica.

Se difatti l’elemento “contaminante” è proprio una persona che vive in casa, e ne frequenta l’ambiente da “positiva”, come potrà mai essere efficace l’intervento di sanificazione fino a quando perdura la condizione di “infetta” della stessa ?

Sappiamo bene che ci sono imprese di sanificazione di Monza e Brianza poco serie che propongono questo genere di trattamento in qualunque condizione per meri fini “speculativi”; per carità, non si tratta di una frode ma di un intervento sostanzialmente inutile, che crea false aspettative perché potrà tuttalpiù può avere un impatto sulle condizioni attuali di igiene dell’ambiente ma non certo sulla disinfezione delle superfici e dei punti di contatto !

Che consigli ci sentiamo di dare allora a chi vive oggi una situazione del genere?

L’opzione ideale, ma purtroppo non sempre praticabile, sarebbe che il membro della famiglia potesse trasferirsi in un altro appartamento per la durata del periodo di isolamento, disponendo per sé di toilette e bagno dedicati, quasi sempre appoggiandosi a parenti o amici nell’impossibilità per molti di disporre di più case libere.

Qualora “separarsi” non fosse possibile sarebbe consigliabile quantomeno che il positivo dormisse e soggiornasse in una stanza dedicata (qualcuno dovrà arrangiarsi su un divano) e mantenere una distanza minima di 1,5/2 metri dagli altri familiari anche durante il giorno, in un ambiente domestico che andrà ovviamente arieggiato frequentemente per la massima tutela di tutti , dato che recenti studi provano come al chiuso bastino anche solo pochi minuti in una stanza con una persona positiva perché il contagio si verifichi.

Per chi, come gran parte dei “comuni mortali”, ha solo un bagno che forzatamente andrà utilizzato in comune con il familiare positivo al Covid 19, la più efficiente arma contro il contagio sarà quella di un’accurata disinfezione ogni volta che il soggetto positivo ne farà utilizzo, in modo da prevenire il contagio degli altri conviventi.

Questo andrà fatto utilizzando un presidio medico chirurgico disinfettante e sanificante in special modo sui principali punti di contatto all’interno del bagno, ovvero maniglie, interruttori, rubinetti, tasti di accensione e spegnimento, distributori di sapone liquido, e ovviamente lavandini, sanitari e specchi, in maniera particolarmente attenta.

Questo è un genere d’intervento di disinfezione che un’impresa di pulizia e sanificazione come la Cmz svolge settimanalmente per i propri clienti di Milano e Monza e garantisce massima tutela per gli ambienti domestici di lavoro.

Ogni volta che si pulisce e si disinfetta casa per sanificare gli ambienti da eventuali agenti patogeni è necessario utilizzare sempre un prodotto che sia Presidio Medico Chirurgico, ovvero un buon detergente ideato e testato per uccidere germi e batteri annullandone la carica virale. La disinfezione ha infatti lo scopo di distruggere o inattivare i microrganismi patogeni e necessita di prodotti idonei in grado di agire su di essi; questa attività, è giusto sottolinearlo, a rigor di logica e di buonsenso dovrebbe essere soltanto successiva ad una buona pulizia di casa, perché polvere e sporcizia devono necessariamente essere rimossi prima dell’applicazione del disinfettante, che altrimenti sarà solo parzialmente efficace.

Anche all’interno delle altre stanze risulta fondamentale una maggiore protezione di oggetti e superfici con cui il paziente positivo entra normalmente in contatto.

Non dimenticate quindi di disinfettare regolarmente le maniglie delle porte, gli interruttori, i piani dei tavoli, telefoni cellulari, termometri o persino il telecomando TV; se inevitabilmente avete toccato uno dei tanti oggetti che potrebbero risultare “infetti” è buona abitudine quella di non toccarsi le parti sensibili e più a rischio contagio, ovvero il ​​viso e in special modo le zone attorno alla bocca, al naso e agli occhi, prima di essersi ben lavati le mani e averle protette con un gel disinfettante.

Le maniglie sono indubbiamente tra gli elementi di casa che vengono toccati con maggiore frequenza e da più persone sia all’interno che all’esterno dell’abitazione; non ci riferiamo solo a quelle di porte e finestre, ma anche di quelle di elettrodomestici come frigorifero, forno e lavastoviglie, che maneggiamo più volte quotidianamente e quasi mai con le mani ben pulite.

Anche pomelli ed erogatori dei rubinetti, sia in bagno che in cucina, vengono toccati piuttosto spesso, e, vista la collocazione in luoghi così delicati della casa, andrebbero disinfettanti anche a prescindere dalla presenza di un caso Covid così come gli interruttori della luce delle stanze.

Inutile sottolineare quanto nel bagno non possano essere sottovalutate aree come lavandino, doccia e sanitari (compreso lo scopino, spesso trascurato!) così come del resto in cucina risulta fondamentale essere attenti a tenere bene igienizzati lavello, frigo e superfici di lavoro in genere; gli strofinacci della cucina e gli asciugamani del bagno, o salviette che dir si voglia, vanno cambiati con buona frequenza e lavati in maniera accurata.

Consigliamo di non trascurare la pulizia e disinfezione della pattumiera in cucina e in bagno, prima di tutto lavando i bidoncini con acqua calda e sapone, asciugando con la carta e infine completando il lavoro utilizzando un disinfettante a contatto.

Alcune buone abitudini possono risultare davvero importanti per questo genere di pulizia accurata ; utilizzare panni e spugne differenti per ogni singolo ambiente (magari utilizzando il “codice colore”) di casa favorisce una migliore igiene, così come il lavaggio e (quando non più sufficiente) la sostituzione frequente degli stessi strumenti per la pulizia, evita che il risultato del nostro sforzo sia paradossalmente quello di diffondere germi e batteri sulle superfici invece di abbatterne la carica nociva.

Altrettanto importante è la cura dei vestiti che il soggetto positivo cambierà di giorno in giorno, e che andranno lavati per tutela alla massima temperatura indicata, dopo averli maneggiati con gran cura e con l’ausilio di guanti e indossando preferibilmente la mascherina, dato che saranno verosimilmente tra gli oggetti a più alto tasso d’infezione tra quelli presenti in casa, così come asciugamani e lenzuola utilizzati andranno cambiati spesso e lavati a 90 gradi o a temperatura più bassa ma con l’ausilio di un prodotto disinfettante.

Speriamo che questi consigli possano tornarvi utili a prescindere dalla situazione in corso, dato che la corretta disinfezione degli ambienti domestici resta una buona abitudine fondamentale.

La Cmz è una impresa di sanificazioni autorizzata e che svolge interventi di disinfezione e igienizzazione nelle province di Monza e Brianza e Milano ; contattateci per una valutazione delle vostre esigenze

Articolo pubblicato il 12/01/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 12/01/2022.

La deragnatura

La deragnatura è l’attività di eliminazione completa delle ragnatele formatesi nel tempo sui soffitti dei capannoni, degli uffici e dei magazzini, specie negli angoli degli ambienti più trascurati per quanto riguarda le pulizie perché difficilmente raggiungibili senza appositi attrezzi.

L’operazione definita di deragnatura comprende sia l’asportazione delle ragnatele vere e proprie, sia l’eliminazione di quelle che descriviamo al cliente come “ragnatele della polvere”, ovvero le formazioni di pulviscolo annerito, e spesso di “antiche origini” che si creano negli interstizi difficili da avvicinare a causa dell’azione di elementi in sospensione oppure per la presenza massiccia di microresidui di altri materiali.

La presenza di molte ragnatele penzolanti negli angoli dei soffitti, con tanto di nugoli neri di polvere ciondolanti dall’alto, offre un’immagine davvero trascurata e ben poco edificante degli ambienti nei quali sono facilmente visibili a dipendenti, clienti e visitatori occasionali, per quanto sia vero che effettuare questo intervento di pulizia non è banale come potrebbe sembrare di primo acchito.

L’ideale sarebbe svolgere degli interventi su base periodica, anche semestrale ed annuale, rivolgendosi ad una impresa di pulizie qualificata per la deragnatura in provincia di Monza e Brianza e Lecco come la Cmz.

La rimozione delle ragnatele e delle polveri annidate nel mezzo avviene per contatto diretto delle superfici da trattare con degli appositi scovoli (le cosiddette “spazzole per soffitti”, dalla forma più rotonda o triangolare), dalla conformazione adatta a catturarle con un’attenta spazzolatura, o laddove è necessario mediante panni elettrostatici a rivestimento degli stessi ; la superficie di contatto, con forma morbida e compatta per pulire più efficacemente gli angoli senza graffiare le superfici, ha di solito setole leggermente piumate che vanno dunque a rimuovere sia le ragnatele che la polvere più sottile

Tutto quanto viene rimosso dall’alto finisce inevitabilmente per cadere a terra e dunque, successivamente, occorre scopare in maniera accurata, o aspirare, il pavimento sottostante; un’operazione sempre compresa nel preventivo chiaro e trasparente per la deragnatura di scuole, palestre e capannoni a Monza, Lissone e Desio offerto dalla Cmz ai clienti interessati a questo servizio, sempre più richiesto in un periodo contraddistinto da maggiori esigenze in termini di igiene come quello della pandemia che ancora ci tiene sotto scacco.

La presenza di vecchia polvere, che si finisce per respirare, rende gli ambienti infestati da vecchie ragnatele ben poco salubri per la salute dei lavoratori, degli studenti o degli ospiti e visitatori dialberghi, autofficine e capannoni fieristici.

Immaginate quanto capita di frequente nelle scuole pubbliche nelle quali gli operatori scolastici non sono dotati del giusto equipaggiamento e non hanno la formazione tecnica per rimediare alla situazione ; a Sesto San Giovanni e Cologno Monzese ci siamo occupati di recente di interventi di deragnatura in luoghi pubblici e frequentati nei quali le ragnatele non venivano rimosse da oltre dieci anni, con gli effetti che potete immaginare sia dal punto di vista estetico che di quello dei piccoli ospiti delle strutture !

Grazie all’ausilio di aste telescopiche professionali in alluminio, oltre che di braccia forti e sapienti che sappiano utilizzarle nella maniera più corretta ed efficace, è possibile intervenire manualmente fino ad altezze di circa 13 metri, facendo così a meno dell’ausilio di piattaforme e macchinari che, oltre a costituire un costo notevole, sono piuttosto difficili ed ingombranti da manovrare, arrecando dunque intralcio alle normali attività lavorative specie nelle linee produttive non soggette a sospensione delle attività o negli ambienti con molti ripiani e scaffali.

Occorre dire che alcune aziende, poco consapevoli delle esigenze minime necessarie in termini di igiene e di sicurezza sui luoghi di lavoro e delle relative normative, ci hanno contattati per un intervento di deragnatura a Milano solo a seguito di ispezioni di Asl o Nas, purtroppo dopo avere già ricevuto verbali con sanzioni dagli importi non indifferenti da saldare, o dopo situazioni spiacevoli in termini di rimostranze del proprio personale anche mediante l’intervento delle organizzazioni sindacali.

La nostra impresa preferisce fare prevenzione ed evitare che capitino situazioni tanto spiacevoli che è invece possibile risolvere facilmente con interventi dal costo davvero sostenibile oltre che di celere realizzazione, quasi sempre nell’arco di una sola giornata lavorativa per metrature medio grandi.

Un ambiente di lavoro pulito e privo di vecchia polvere e ragnatele è un luogo che si conserva per più tempo in buono stato, sia per quanto riguarda l’immobile in sé e per sé, prevenendone l’ammaloramento, sia per quanto concerne i macchinari, gli apparati tecnologici e l’arredo presente all’interno, evitandone il deterioramento dei materiali e di quanto in essi contenuto.

I ragni sono animali che hanno una importante funzione ecologica, in quanto predatori di altri insetti ed organismi talvolta anche nocivi, ma la loro consistente presenza in magazzini, soffitte, mansarde, cornicioni e piani sopraelevati è sicuramente una compagnia sgradita per chi debba quotidianamente viverci o lavorarci ; la Cmz svolge a Milano e nella provincia interventi di rimozione delle ragnatele di estrema efficacia in termini di impatto visivo e dal punto di vista igienico, con un risultato davvero significativo e duraturo nel tempo.

La polvere è in molti casi la vera causa scatenante la formazione di ragnatele sui soffitti, e in particolar modo quando si tratta di alcuni luoghi specifici o particolari settori di attività, ad esempio capannoni e magazzini adiacenti a zone verdi e di campagna, con grande presenza di insetti e formazione di polveri e detriti di diversa origine, ma anche in locali con presenza di cappe e forni a legna, quali ristoranti, pub, bar e pizzerie, luoghi nei quali possono facilmente verificarsi le condizioni per il formarsi di ragnatele.

Anche alcune specifiche lavorazioni industriali o fumi contenenti particolari sostanze meno volatili, come grassi o sostanze fibrose, non fanno altro che creare condizioni ancora più ideali per la formazione di quei piccoli nugoli di polvere che nel giro di qualche anno sono in grado di annidarsi e poi intasare condotte, impianti di aspirazione e impianti elettrici.

Contattate la Cmz per un sopralluogo e preventivo gratuito per la deragnatura nelle province di Milano e Monza per risolvere con efficacia e definitivamente qualunque vostra esigenza in merito.

Articolo pubblicato il 10/01/2022 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 10/01/2022.

Animal Hoarding – L’accumulo compulsivo di animali in casa

Alcuni recenti fatti di cronaca hanno messo nuovamente in luce, sui media locali e nazionali, il problema della sindrome da accumulo compulsivo, che può riguardare sia oggetti, cibo e rifiuti che gli animali domestici.

Una sottocategoria di quella drammatica situazione di isolamento domestico e infinito disagio che abbiamo oramai imparato a descrivere in breve come “barbonismo”, e che la nostra azienda segue da anni avendo maturato una specifica competenza in trattamento di pulizie e disinfezioni speciali in tutto il Nord Italia.

Durante il mese di Dicembre 2021 l’Enpa di Brescia, che svolge alcuni delicati compiti anche in questo ambito, è stata contattata dal proprietario di un appartamento per intervenire d’urgenza in una situazione di lungo e profondo disagio causata proprio dall’ accumulo di animali da parte del precedente inquilino dello stesso, oramai sfrattato.

All’interno di un’abitazione privata, infatti, l’inquilino teneva in condizioni igieniche e di salute davvero indicibili, oltre 60 gatti stipati in ogni stanza ed anfratto dell’immobile, con conseguenze sull’igiene e sulla sicurezza non soltanto per se stesso ma anche per il vicinato, esasperato per i miasmi e gli ovvi pericoli per l’incolumità generale ; i felini, difatti, erano per la gran parte positivi alla FIV, la sindrome da immunodeficienza che può colpire questi splendidi animali, oltre che molto denutriti e disidratati, quasi scheletrici.

Solo l’intervento congiunto di forze dell’ordine e volontari delle associazioni animaliste ha potuto consentire di svolgere il lavoro di recupero dei malandati gatti in maniera efficace, smistandoli poi in molti rifugi e gattili della Regione che si sono prestati ad ospitarne una parte, oltre a prestare le cure veterinarie urgenti e necessarie fin dall’immediato.

La grave situazione di disagio sociale si protraeva oramai da parecchi anni e soltanto con la fase dello sfratto, giunta oramai ad esecuzione, il proprietario dell’immobile ha potuto rendersi conto di quanto compromessa fosse la situazione all’interno del proprio appartamento.

L’enorme numero di animali accumulati, come quasi sempre in questi casi, non era il frutto della continua “raccolta” di nuovi cuccioli o adulti, magari sottratti a vicini o da colonie feline, ma l’esito della mancata sterilizzazione dei gatti di casa protratta per anni e anni e divenuta col tempo del tutto incontrollabile.

I felini infatti erano tutti privi di microchip, obbligatorio in Lombardia oramai da due anni anche per questa specie e, da una rapida analisi, è emerso chiaramente che si trattasse di consanguinei che hanno continuato a riprodursi tra loro senza alcun argine e senza controllo con tutti i rischi del caso.

Pochi mesi fa le cronache hanno raccontato di un fatto analogo a Monza, nel quartiere di San Rocco ; una persona teneva in casa circa una trentina di felini, che vivevano sostanzialmente in una discarica sommersa da rifiuti, deiezioni e anche, purtroppo, da carcasse di animali defunti; un caso di accumulo seriale forse ancora più grave di quello di Brescia, date le condizioni igieniche e di salute dello stesso individuo che non si separava neppure dalla propria immondizia e del cibo scaduto da molti anni.

In questo caso, invece dello sfratto, è stata una malattia ad essere in qualche maniera provvidenziale; la persona colpita da “Sindrome di Diogene”, o “barbonismo domestico” ha dovuto farsi ricoverare in ospedale per una seria malattia che ha finito, tragicamente, per ucciderlo e poco prima di lasciare casa ha chiesto ad un conoscente di badare alla casa e ai suoi animali.

Nessuno tra i vicini e tra i pochi amici era a conoscenza della sconcertante situazione che il conoscente si è trovato davanti ai propri occhi ; in casa non erano presenti soltanto gatti ma anche un gran numero di animali da cortile di varia specie, molti altri dei quali confinati in un “giardino” oramai avvolta da una vegetazione spessa e impenetrabile, oramai fondale ad una discarica all’aperto in miniatura, ricca non solo di ordinari rifiuti domestici ma anche di rottami di vario genere e in materiali pericolosi, oltre ad altre numerose carcasse di animali accumulate in giro.

In considerazione dei miasmi e della quantità di oggetti accumulati anche all’esterno è difficile pensare che davvero nessuno possa essersi accorto di quanto stesse accadendo, e anche in questo caso possiamo parlare di un dramma consumato nella solitudine e nell’indifferenza più o meno generale, pur sapendo noi stessi bene per esperienza quanto sia complicato affrontare questo discorso con persone che, pur colpite da una grave forma di disagio, negano l’esistenza del problema e ancor peggio rifiutano quasi ogni rapporto con l’esterno e dunque anche la possibilità di un minimo confronto.

L’animal hoarding è una forma piuttosto estrema ma diffusa più di quanto si potrebbe immaginare, di “disturbo da accumulo”, che riguarda appunto la raccolta incontrollata e senza alcun limite di ragionevolezza di un grande numero di animali, senza che a questi ultimi venga al contempo offerto un livello minimo accettabile di nutrizione, igiene e al bisogno adeguate cure veterinarie.

Questo accade anche perché spesso, gli “animal hoarders”, non sono economicamente e socialmente  in grado di provvedere in caso di peggioramento delle condizioni dei propri animali, quando ad esempio si ammalano, né di curare l’ambiente in cui vivono qualora dovesse essere necessario svolgere lavori (ad esempio agli impianti, o di sgombero e trasloco) rendendo i locali di casa decisamente insalubri ; una connotazione, quella delle precarie condizioni economiche, che spesso contraddistingue questa tipologia di accumulatori da altri, spesso in una situazione più florida dal punto di vista della possibilità di spesa pur nel proprio infinito disagio.

Da recenti studi, emerge come oltre il 70 % degli “animal hoarders” siano di sesso femminile e quasi sempre persone di età adulta, dai 40 anni in su; Il numero medio di animali accumulati da chi soffre di questa patologia è impressionante, stagliandosi attorno ai 30, ma incredibili picchi oltre i 100 per abitazioni di campagna o ville e case indipendenti ; gli accumulatori, pur ritenendosi “innamorati” dei propri animali e maniacalmente attaccati ad essi, sono spesso ignari e, di fatto, indifferenti di fronte alle sofferenze degli stessi, ritirandosi da qualunque contatto sociale davanti alle prime rimostranze o critiche da parte di parenti, vicini di casa e amici, con tutte le conseguenze che questa tipologia di isolamento avrà in seguito.

Un attaccamento estremo che ha però la paradossale conseguenza di una totale e completa negligenza nei confronti delle cure minime essenziali necessarie per la salute, una compulsione che rende ciechi anche quando viene offerta assistenza gratuita e supporto da parte di associazioni di volontari del territorio.

Questo disturbo è infatti caratterizzato, più di altri, dalla totale mancanza del cosiddetto “insight, ovvero l’auto-percezione, anche parziale, che i propri comportamenti e il proprio stile di vita siano disfunzionali e problematici.

Tratto caratteristico dei soggetti affetti da questa tipologia di disagio mentale è infatti la necessità di esercitare un poter di controllo, come prima ed istintiva reazione di fronte a paure ed incertezze, al timore dell’abbandono, alla solitudine se non al pensiero della morte stessa.

Se l’assenza, la scomparsa o la morte di un animale può creare totale sconforto, se non ansia patologica, accumularne molti significa in qualche maniera “tutelarsi” dall’infausto evento che dovrà prima o poi verificarsi; l’atto estremo che consegue a questa forma di disagio è la non accettazione della morte degli animali stessi, anche nel caso di accumulo, e spesso i malati non riescono a liberarsi neppure dei corpi morti tenendoli con sé, nelle intenzioni, per sempre.

Articolo pubblicato il 26/12/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 26/12/2021.

Annus horribilis

Annus horribilis

Buongiorno a tutti,

quest’anno per gli auguri ho preferito scegliere questa forma inconsueta, ovvero la tanto famigerata ed odiata newsletter. Venirvi a trovare nel mese di Dicembre il mese più caotico dell’anno, per noi, per me, è stato e sarà davvero impossibile.

Potrebbe sembrare un mezzo impersonale, credetemi non è cosi. Stamane mi sono svegliato alle 5, ho ricontrollato gli iscritti e gettato di pugno quanto stessi provando.

E’ scritta con il cuore, liberi di crederci.

Inviare una mail, in modo massivo, spesso come risultato ha il solo ostracismo del firewall.

E’ dunque una sola scelta “tecnica”, sperando di raggiungere quante più persone conosca senza venire bloccato, avendo necessità di arrivare a tutti quanti avessero avuto modo di interagire con me nonché i miei collaboratori.

Dunque, anche se un pochino in ritardo, eccomi!

Cosa ne pensate di quest’anno appena trascorso? E’ stato un anno incredibile, solo qualche giorno fa lamentavo con alcuni miei clienti/amici, lo stato pseudo larvale in cui mi sia ritrovato…

Come se avessi preso in un anno 10 anni in più rispetto ai miei orami, suonati, 49, anni.

Per restare al passo con i cambiamenti, le nuove normative, la burocrazia, le emergenze, la gestione dei green pass o qualche altro migliaio di incombenze mai affrontate, la cassa integrazione, le fobie da folla, le mani ingellate 400 volte al giorno, le mascherine al profumo di muschio salivare,  mi sono rinchiuso in ufficio, vedendo solo albe e tramonti passati da almeno 5 ore, ogni giorno…

Grazie alla vostra fedeltà siamo ulteriormente cresciuti, rafforzati, strutturati. Il fatturato ora è quasi degno di essere chiamato “fatturato”, però… Il fatturato… A che serve?

Ho trascurato vacanze, amici, vita sociale, peso forma e conseguente linea, figli, moglie, casa ed ora anche il cane.

Ora sono in fase di disintossicazione, insomma, non ho ancora iniziato, l’idea è però questa, provarci. Smettere di lavorare cosi tanto, scendere dal treno e rallentare. Dovremmo forse farlo tutti, però siamo in un loop irreversibile.

Quanti di noi, miei coetanei o giù di li, avevano pensato solo un paio di anni fa, pre Covid intendo: “ok bene o male ciò che avrei dovuto/potuto fare lo ho fatto, ora mi godo i meritati sacrifici”.

La mia generazione è sempre anacronistica, o troppo in ritardo o maledettamente in anticipo. Noi siamo quelli della bolla finanziaria, della svalutazione del mattone…

L’avete mai ascoltata la canzone di Bruno Lauzi, la bella tartaruga? E’ una canzone che vi dedico, è stupenda. Mi accompagna sin da bambino. Questo il testo:

La bella tartaruga che cosa mangerà?
Chi lo sa?
Chi lo sa?

Due foglie di lattuga e poi si riposerà
Ah ah ah
Ah ah ah

La tartaruga
Un tempo fu
Un animale che correva a testa in giù
Come un siluro filava via
Che ti sembrava un treno sulla ferrovia
Ma avvenne un incidente
Un muro la fermò
Si ruppe qualche dente
E allora rallentò

La tartaruga
Da allora in poi
Lascia che a correre pensiamo solo noi
Perché quel giorno, poco più in là
Andando piano lei trovò
La felicità
Un bosco di carote
Un mare di gelato
Che lei correndo troppo non aveva mai guardato
E un biondo tartarugo corazzato
Che ha sposato un mese fa

La bella tartaruga nel mare va perché
Ma perché?
Ma perché?

Fa il bagno e poi si asciuga dai tempi di Noè
Eh eh eh
Eh eh eh

La tartaruga
Lenta com’è
Afferra al volo la fortuna quando c’è
Dietro una foglia
Lungo la via
Lei ha trovato la per là
La felicità
Un prato d’insalata
Un lago di frittata
Spaghetti alla chitarra per passare la serata
Un bosco di carote
Un mare di gelato
Che lei correndo troppo non aveva mai notato
E un biondo tartarugo corazzato
Che ha sposato un mese fa

Fonte: LyricFind

Compositori: Giuseppe Baudo / Pippo Giuseppe Caruso / Bruno Lauzi

Testo di La tartaruga © Universal Music Publishing Group

Artista: Bruno Lauzi

Album: Johnny Bassotto, la tartaruga… e altre storie

Data di uscita: 1976

Che bello poterlo fare dopo, anzi, durante questo maledettissimo Covid che ha cambiato e per sempre le nostre vite, soprattutto quelle dei nostri ragazzi. Hanno vissuto una guerra mondiale, noi semmai, una rivoluzione, ma in entrambi i casi l’effetto è stato devastante.

Mentre durante il lockdown ci occupavamo di fare la pasta fatta in casa e suonare la chitarra sul balcone, ammesso e concesso il balcone e la chitarra li si avessero, in quest’anno abbiamo dovuto ricostruire tutto daccapo. Come quando da adolescenti si sognava il futuro e si facevano progetti su dove andare in treno in vacanza o conoscere la/il ragazza/o dei propri sogni.

Tutto ripreso dall’inizio, con una personale fatica infinita. Non sono certo i risultati economici a farci stare bene. E’ riprendersi la vita in mano.

Mi piace ascoltare i pensieri altrui quando il tempo me lo concede. In tantissimi stiamo cambiando rotta. In parecchi, il desiderio di rallentare come la bella targaruga, inizia a farsi un varco importante nelle priorità terrene.

Tutto qua, ho già scritto troppo, non voglio annoiare nessuno.

L’augurio più grande è che questo Natale e fine Anno possa tornare ad una normalità senza corse ed eccessi, senza preoccupazioni cosi importanti. Con la possibilità di fare qualche progetto a lungo termine e soprattutto tornare ad essere un pochino più spensierati.

In ogni caso, grazie per avere continuato con noi questo impervio percorso e per averci affidato le chiavi di “casa vostra”, abbiamo dedicato moltissimi sforzi per realizzare un piccolo sogno.

Quello di avere una azienda con le persone, fatta di persone, di belle Persone.

Questo mi rende orgoglioso e volevo semplicemente condividerlo. Grazie!

Buon Natale e Felice Anno Nuovo

Alessandro Mozzati

Articolo pubblicato il 06/12/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 06/12/2021.

Deceratura, ceratura e lucidatura dei pavimenti

Deceratura, ceratura e lucidatura dei pavimenti

In tempi nei quali le ristrutturazioni sono all’ordine del giorno, grazie agli importanti incentivi e bonus fiscali concessi dal Governo ai cittadini, la nostra azienda riceve sempre più di frequente richieste di trattamento specifico di superfici, specie per quanto riguarda la pulizia dei pavimenti da Cinisello Balsamo, Monza e Sesto San Giovanni, e a farla da padrone sono le richieste di deceratura, inceratura e lucidatura professionale dei pavimenti.

 E’del tutto normale e comprensibile che al termine di un lavoro in casa si voglia vedere risplendere come nuovo il proprio pavimento e, grazie all’utilizzo di macchinari di consolidato utilizzo e prodotti professionali adeguati, una impresa di pulizie storica come la Cmz, che si occupa di pulizia appartamenti e uffici a Milano da oltre 30 anni, può certamente garantire un eccellente risultato per ogni tipologia di pavimento.

Tra gli interventi professionali più richiesti ed apprezzati abbiamo certamente la deceratura, e la successiva ceratura con cere lucidanti e monospazzola o la ceratura con cere metallizzate autolucidanti, oltre alla vera e propria attività di cristallizzazione o lucidatura.

Ogni trattamento varia però a seconda del tipo di superficie e, ai nostri clienti per le pulizie in appartamento e in ufficio di Milano e Monza, consigliamo sempre di farci effettuare un sopralluogo, davvero fondamentale per stimare i costi dell’intervento di pulizia in maniera precisa e trasparente.

Questa tipologia d’intervento non ha soltanto lo scopo di rendere il pavimento lucido ed esteticamente apprezzabile in ogni suo dettaglio nel breve periodo, ma si prefigge l’ambizioso obiettivo di proteggerne le superfici dall’usura del tempo, trattandole con le “amorevoli cure” di macchinari e prodotti specifici in modo che i materiali di pregio, oltre che visivamente impeccabili, siano preservati intatti per il maggior tempo possibile.

La deceratura dei pavimenti

Per deceratura si intende l’operazione tecnica di “preparazione” del pavimento a ricevere una nuova inceratura; per arrivare a questo passaggio indispensabile viene prima di tutto svolto un lavaggio di fondo di tipo “tradizionale” nel quale vengono utilizzati macchinari come monospazzole dotate di disco abrasivo, un prodotto detergente di buona qualità, un decerante e un apparecchio che faccia da aspiraliquidi.

Questo primo lavaggio di fondo ha la funzione primaria di consentire l’efficace e definitiva rimozione dei precedenti strati di cera che, se non eliminati, impedirebbero la corretta esecuzione del successivo lavoro.

Le caratteristiche tecniche dell’intervento di deceratura dipendono da numerosi e differenti fattori, che condizionano la scelta della tipologia del lavoro da svolgere e i mezzi utilizzati, e i nostri clienti per le pulizie a Monza e Lissone, come accaduto di recente, hanno voluto correttamente informarci del fatto che le superfici fossero già state trattate in precedenza o meno ; un dato davvero importante da raccogliere per fare le opportune considerazioni.

A seconda della tipologia di pavimento da trattare potranno essere utilizzati deceranti di tipo alcalino, ideali per l’eliminazione di cere e resine per ogni gamma di superficie da trattare, dal marmo fino al parquet e al cotto, o deceranti di tipo acido, più aggressivi e decisi nell’azione rispetto ai precedenti e suggeriti soprattutto per la rimozione di vecchie tracce di cemento e calce più difficili da cancellare senza avvalersi di un prodotto più energico.

La ceratura e la lucidatura dei pavimenti

Una volta effettuata la corretta operazione di deceratura, la successiva “ceratura” si prefigge come primo obiettivo quello di migliorare il grado di brillantezza e luminosità dei pavimenti.

Tale trattamento rientra tra i più classici interventi di fino da parte di una impresa di pulizie professionale, come la Cmz, che effettua questa tipologia di lavori nelle province di Monza, Como e Lecco.

La ceratura consiste di fatto nella accurata stesura, mediante attrezzature specifiche, di uno strato di cera valutata come la più adatta alle caratteristiche dei materiali da cui è composto il pavimento, sull’intera superficie che si intende proteggere e valorizzare.

Una volta stesa la cera va a creare una vera e propria pellicola protettiva e conservativa, in grado di tutelare l’incolumità della pavimentazione da macchie, strati di polvere, graffi ed abrasioni, rendendola in sostanza quasi del tutto impermeabile allo sporco che in ogni caso non può penetrare in profondità alterandone lo stato di conservazione, oltre che la gradevolezza dal punto di vista estetico.

L’operazione di ceratura può essere svolta in maniera piuttosto semplice distribuendo la cera sulla superficie da trattare o utilizzando una monospazzola con apposito disco che possa agevolare tale operazione. Il livello di luminosità e lucentezza restituito da questo lavoro sarà influenzato da vari fattori, tra i quali certamente lo stato di partenza dei materiali, la tipologia di disco utilizzato, la potenza e velocità della monospazzola a disposizione, e dalla qualità della cera utilizzata.

La ceratura è un intervento protettivo, dall’alta valenza anche dal punto di vista estetico, tra i più frequenti e diffusi proprio perché la cera, per sue innate caratteristiche, può essere applicata su ognuna delle diverse superfici e materiali esistenti, sia su quelli più “duri” che su quelli meno compatti.

E’però fondamentale ci si affidi a veri esperti e professionisti del settore visto che, proprio per l’infinita gamma di prodotti e macchinari presenti sul mercato e che si adattano in maniera differente alle varie tipologie di materiali, è possibile che il risultato sia al di sotto delle aspettative se il lavoro non viene svolto con i corretti crismi, o che addirittura si possano produrre danni anche piuttosto ingenti con un utilizzo errato delle tecniche sopra menzionate.

La ceratura è fortemente indicata per pavimentazioni di appartamenti di pregio per l’effetto visivo davvero di grande impatto e che rende la casa un vero e proprio “specchio”, ma è da noi caldamente suggerita anche per tutte quelle location di prestigio (centri commerciali, hotel, uffici, locali pubblici etc.) soggette ad alta frequentazione e a costante calpestio, e conseguentemente a maggiore usura delle superfici percorribili; un pavimento lucido e pulito è un eccezionale biglietto da visita, e la ceratura svolta da Cmz per i clienti di Monza e Milano è un intervento in grado di rendere la superficie lavorata davvero impermeabile allo sporco, valorizzando ogni tipologia di pavimento su cui venga effettuato il lavoro.

Nelle nostre opere di ceratura facciamo frequente utilizzo della cera metallizzata; si tratta di una cera liquida con componenti polimerici metallizzati, in grado di donare ulteriore brillantezza ai pavimenti rispetto al prodotto tradizionale, e a proteggerli quindi per un periodo più duraturo dall’usura causata dal passaggio frequente; tale composto è fortemente indicato per pavimento in materiali quali il marmo, la ceramica, il gres oltre al legno verniciato.

Questa cera vene chiamata “metallizzata” per la presenza di alcuni sali metallici all’interno dell’emulsione polimerica; l’azione in acqua di tali composti poliuretanici riesce a rendere le superfici letteralmente splendenti senza una fatica eccessiva, seppure con il presupposto di una grande padronanza delle tecniche operative da parte dell’impresa, senza dover per forza far ricorso alla macchina lucidatrice.

E’ evidente come un pavimento sul quale sia stata effettuata una ceratura con l’utilizzo di cere metallizzate dovrà essere manutenuto con un lavaggio quotidiano o settimanale che preveda l’impiego di detergenti specifici che non contengano composti in grado di danneggiare il film protettivo ; in assenza di questa precauzione è verosimile che nel giro di qualche tempo il pavimento si presenti di nuovo opaco, se non addirittura appiccicoso e ben poco in linea col risultato atteso con il lavoro straordinario svolto.

Per questo è il caso di rivolgersi ad esperti come i tecnici Cmz, che operano per la ceratura e la deceratura su Monza e Brianza e sono a vostra disposizione fin da subito per una prima valutazione del lavoro da svolgere.

Non esitate a contattarci

Articolo pubblicato il 24/11/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 27/12/2021.

Un nuovo ospite in casa…

Cani, animali domestici & dintorni

Che dire, dopo una vita passata a deridere a chi parlasse con i cani, in giro per le strade, mi devo ricredere. Impazzito anche io.

Non solo ora parlo al cane, ci faccio ragionamenti, bilanci, budget previsionali e discuto dei problemi familiari. Non risponde, ma dallo sguardo si evincono milioni di risposte. Non sempre quelle che vorremmo sentire, a volte molto dure, a volte critiche polemiche, a volte accondiscendenti. No, no e poi no, non sono risposte dettate dall’essere nutrito, dal lauto pasto conseguente al dibattito.

Il cane vuole stare con te, ti vuole seguire. Farti e farsi compagnia. Vuole imparare, apprendere, rompere… le palle… ed inseguirle!

Ci sta. E’ il suo ruolo.

Sono passato dall’avere una casa sempre perfettamente pulita, profumata, sanificata, ad una sorta di latrina bellica. Non c’è cosa maggiormente rilassante. Prima guardavo in controluce le ditate e gli aloni sul tavolino, ora, se il tavolino non sia stato completamente smangiucchiato. Questa è pet therapy a tutti gli effetti.

E’ stupenda, ma ancor più stupendo è l’avere rigettato ogni mio credo religioso, politico, fede calcistica e considerazioni astrologiche.

Detestavo i barboncini, ora non vedo altre razze. Pensavo abbaiassero e pensavo male. Abbaiano i padroni, non i barboncini.

Pensavo fossero cani “stupidini”, l’articolo lo sta scrivendo lei ed io sto solo abbaiando.

Mi rimangio ogni cosa. Un cane in famiglia è luce, caos, simpatia, risvegli a pulire ogni tipo di deiezione sino a quando cuccioli. Provate ad immaginare un’alzata notturna per mangiare in frigorifero gli avanzi di pasta e gorgonzola e sotto ai vostri piedi, nel percorso che vi separa dalla camera alla cucina… Zaaaaaac… Credetemi, sorriderete.

Poi a pulire per 15 minuti con lei che vi guarderà dicendovi, tuo è il compito di “scendermi”. Scendermi è un moto a luogo canino, ovvero “portarmi giù a fare i bisogni”.

Scherzi a parte, il cane è un grandissimo impegno, cosciente, definitivo, adulto. Non prendiamoli se non disposti ad avere un bambino piccolo in casa per tutta la vita. Non offendiamoli. Sapranno ripagarci di ogni sacrificio.

Io la riporterò in allevamento domani, siamo già esausti. SCHERZO, mai e poi mai lo farei. Ho la fortuna di portarla in ufficio con me ogni giorno, fa team building, credetemi!

Quindi benvenuta a Pollon, dovremo pulire e sanificare casa, ufficio, box, auto e furgoni con una frequenza decisamente maggiore rispetto a prima, ma che soddisfazione!

Che dire, buon cane a tutti!!!

Articolo pubblicato il 24/11/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 24/11/2021.

I tre livelli del fenomeno dell’isolamento domestico – parte 2

I tre livelli del fenomeno dell’isolamento domestico – parte 2

Se dunque, come visto nella prima parte del nostro articolo, consideriamo l’assenza dei familiari e l’interruzione dei precedenti legami d’amicizia per questi soggetti oramai ai margini, il vicinato resta l’unico vincolo concreto che li congiunga  con l’ambiente umano al di fuori delle mura di casa (se non per qualche fugace acquisto nei negozi) e, anche quando ostile e litigioso, resta spesso l’ultimo presidio di sicurezza rimasto a monitorare anche la semplice esistenza in vita (!!) dei soggetti più fragili e in stato di completo isolamento.

Queste tensioni sono acuite dal fatto che in molti casi questi soggetti oltre a creare preoccupazione per le condizioni igieniche del condominio e disagi per le esalazioni di odori spesso davvero pungenti, abbiano accumulato morosità di vario genere per quanto riguarda le spese condominiali e quasi mai partecipino alle assemblee proprio in virtù della propria problematica.

Gli ostacoli nell’accesso all’abitazione e la precarietà degli ambienti sono infatti condizioni in grado di mettere in serio pericolo l’incolumità e la tranquillità degli altri condomini, considerando anche rischi di incendio, esalazioni di gas e di esplosioni dovute alla pessima manutenzione degli Impianti, in particolar modo se si tratta di anziani.

È frequente che questo conflitto con i vicini di casa prenda una deriva non risolvibile nell’ambito dei rapporti ordinari e che finisca per coinvolgere le autorità; una percentuale significativa di individui con un disturbo di sindrome d’accumulo particolarmente grave sono coinvolti in procedimenti legali di sfratto.

Sottolineiamo il concetto di “povertà relazionale” perchè nel nostro paese è raro che la popolazione anziana si trovi in reali condizioni di indigenza economica e di precarietà abitativa, anzi quasi sempre si tratta di soggetti che vivono in case di proprietà e in una situazione abitativa stabile da decenni, con rischi di sfratto piuttosto contenuti.

 Considerando che più spesso si tratta di soggetti con un titolo di studio medio-alto, e che durante la propria carriera lavorativa hanno di conseguenza ricoperto incarichi qualificati e dispongono di pensioni proporzionate all’attività svolta; per molte di queste persone è proprio la fine dell’attività lavorativa a scatenare l’insorgere o l’acuirsi di un disagio psichico che può trasformarsi in Sindrome di Diogene e isolamento domestico.

Il terzo cosiddetto “livello” è invece quello di carattere medico-sanitario e riguarda la dimensione del disagio psicologico, spesso con connotazioni psichiatriche evidenti ma quasi mai diagnosticate; in molti casi si tratta di situazioni magari già segnalate ai servizi territoriali competenti ma mai effettivamente prese in carico perchè il soggetto colpito ha sempre opposto resistenza ai trattamenti e al supporto psicologico di primo livello.

Tali situazioni sono rese più spinose dal fatto che nel caso degli anziani quasi sempre questi casi siano erroneamente e superficialmente derubricati (anche dagli stessi familiari) ad “Alzheimer e demenza senile”, lasciando in ombra problemi di matrice psichiatrica  con tutti gli effetti immaginabili; I soggetti stessi colpiti da sindrome di accumulo compulsivo non si riconoscono infatti come persone “problematiche”, considerano la malattia mentale qualcosa di avulso ed estraneo alla loro vita e rifiutano dunque di ammettere qualunque valenza psicologica o psichiatrica della loro sofferenza.

 La prima emblematica manifestazione di questo profondo disagio può essere la disposofobia attraverso l’accumulo di oggetti e manufatti di ogni genere, acquistati o raccolti anche per strada o dai bidoni, che riflette una condizione di abbandono e di “vuoto” interiore che queste persone hanno e che provano a colmare riempiendosi di “certezze”, cose ed oggetti sempre e costantemente a disposizione e sulle quali credono di avere pieno controllo (a differenza delle più complesse relazioni umane, compresa quella con se stessi).

La Cmz, che opera nel trattamento e nella soluzione dal punto di vista operativo e logistico dei casi di accumulo compulsivo e barbonismo domestico in Lombardia, Piemonte e Veneto, e a vostra completa disposizione per una prima valutazione senza impegno delle situazioni d’emergenza ; non esitate a contattarci per un preventivo e sopralluogo gratuito.

Articolo pubblicato il 24/11/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 24/11/2021.

I tre livelli del fenomeno dell’isolamento domestico – parte 1

I tre livelli del fenomeno dell’isolamento domestico – parte 1

Il fenomeno del cosiddetto “Barbonismo Domestico” è stato di recente al centro delle cronache del nostro paese anche per una serie di casi tragici che si sono verificati in alcune città italiane nelle quali situazioni disperate dal punto di vista igienico sanitario sono venute alla luce purtroppo solo in seguito alla scoperta della morte di una persona in stato di completo abbandono seppure tra le quattro mura di casa, ovviamente troppo tardi per qualunque genere di supporto efficace.

Casi che hanno sconvolto vicini di casa e conoscenti e che impressionano sempre molto l’opinione pubblica che rimane colpita senza però poter immaginare le reali proporzioni di un fenomeno molto più diffuso di quanto si creda e del quale, quantomeno, oggi si riesce a discutere e trattare senza tabù, anche grazie alla tardiva ma efficace rappresentazione mediatica dello stesso (docufiction, inchieste, servizi giornalistici) fino a qualche anno fa del tutto inesistente.

La Cmz interviene in casi di “Barbonismo Domestico” in tutta la Lombardia, e in particolar modo nelle province di Milano, Monza e Lecco, grazie alla sua alta specializzazione in trattamenti di pulizie, sanificazione e sgomberi speciali, e alla presenza di un team di professionisti completo e ben assortito, capace di affiancare e supportare il cliente anche dal punto di vista giuridico e nell’accompagnamento psicologico allo svolgimento dell’intervento.

Negli ultimi anni sono conseguentemente divenuti numerosi gli studi di professionisti sul tema, così come le tesi universitarie dedicate all’approfondimento di alcuni aspetti o veri e propri trattati psicologici realizzati da esperti in materia sulla base di svariate decine di migliaia di casi affrontati e trattati in tutti i paesi economicamente sviluppati e che, sempre più di frequente, vengono drammaticamente allo scoperto.

Questi studi hanno identificato tre diversi livelli, definiti “dimensioni”, di cause, caratteristiche e contesti differenti che contraddistinguono le casistiche che più di frequente si riscontrano nei soggetti affetti da disposofobia o sindrome da isolamento domestico, e che vanno ben analizzati e studiti per intervenire in maniera efficace e risolutiva

Il primo livello è quello di ambito familiare, tratto che caratterizza quasi tutti i casi presi in carico da Asl e Servizi Sociali, ovvero quello dell’isolamento dal contesto parentale e sociale.  Si tratta quindi in larga parte di soggetti adulti o anziani che vivono soli in quanto sono nubili/celibi o a seguito della scomparsa, recente o meno, del coniuge/compagno (spesso l’evento traumatico scatenante della patologia).

L’inesistenza, l’insufficienza o l’improvvisa interruzione di forti legami affettivi, e dunque la solitudine consolidata o improvvisa e mai sperimentata per un lungo periodo dall’individuo. sono situazioni capaci di sconvolgere l’equilibrio del soggetto; quasi sempre è questo il “punto di non ritorno” dal quale ha avvio quell lungo percorso di degrado interiore della persona che finisce poi per avere effetti inevitabili sul suo ambiente di vita.

Senz’altro meno frequenti sono i casi di interi gruppi familiari affetti da sindrome da “Barbonismo Domestico”, e nella maggioranza dei casi quando il problema affligge l’intera famiglia (che sia una coppia, o genitore anziano/figlio maturo) si tratta di soggetti già in cura per altre patologie psichiatriche o talvolta affetti da lieve o più grave disabilità fisica che rende uno dei due soggetti più “dipendente” e quasi simbiotico rispetto all’altro.

Spesso accade che l’invecchiamento, e le relative conseguenze sul fisico del genitore in una coppia genitore-figlio, o la recente perdita di un congiunto, vanno a spezzare un equilibrio già precario che conduce, in casi come questi, ad un rapido peggioramento delle condizioni dei restanti membri della famiglia.

La seconda dimensione è quella che invece viene definita “economica e sociale”, ovvero l’inserimento o, al contrario, l’esclusione da un determinato contesto capace di indurre all’isolamento sociale e relazionale e creare dunque le condizioni che favoriscono l’insorgere del “Barbonismo Domestico”.

Soprattutto in l’età adulta, la comparsa del fenomeno è favorita da una manifesta povertà relazionale che diventa piano piano una condizione di esclusione sociale, spesso volontaria e “cercata”, e con il tempo di completa emarginazione.

La famiglia è dunque quasi del tutto assente sia nei livelli di parentela più stretti che in quelli secondari, e in ogni caso non riesce a costituire una reale rete di supporto valida per le persone affette da tale disturbo.

I casi oscillano tra situazioni, quasi agli antipodi, nelle quali alcuni parenti sono stati allontanati perchè hanno provato ad affrontare il problema e altri, al contrario, invece si sono “tirati indietro” proprio nel momento in cui si sono resi conto della gravità della situazione del proprio congiunto; spesso sono proprio i familiari ad attivare il supporto dei servizi sociali nel momento in cui si accorgono di essere inadeguati alla gravità del caso.

In molti casi ad alzare il velo sulla realtà sono i vicini di casa che, più spesso per la vivibilità del condominio e per i disagi sofferti che per  puro “spirito caritatevole”, si vedono costretti loro malgrado a chiedere l’intervento dell’Asl o addirittura delle forze dell’ordine.

Articolo pubblicato il 17/11/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 17/11/2021.

Bonus Sanificazione 2021

L’Agenzia delle Entrate, con la recentissima circolare n. 13 del 2 novembre 2021, ha fornito ai contribuenti alcuni utili e necessari chiarimenti in merito al cosiddetto “bonus sanificazione 2021”.

Come abbiamo scritto anche l’anno scorso nei nostri articoli dedicati alle sanificazioni ambientali a Monza e Milano, le misure varate nelle manovre precedenti presentavano aspetti parzialmente criticabili e senz’altro poco logici, specie dal punto di vista delle aziende che avevano sostenuto spese importanti in tal senso e senza grandi vantaggi in termini economici rispetto a quanto paventato in origine dal nostro Governo.

L’attuale misura presenta invece alcuni aspetti indubbiamente nuovi e migliorativi rispetto alla sua precedente versione, con particolare riferimento all’ampliamento della platea dei soggetti beneficiari, alla misura del credito, alla durata più consistente del periodo agevolato, nonché alla modalità di utilizzo del credito stesso.

L’emergenza Covid, per quanto senz’altro resa meno drammatica dalla vaccinazione di massa che in Italia ha raggiunto percentuali di popolazione ragguardevoli, è comunque tutt’oggi una realtà con la quale occorre confrontarsi; rimane dunque prioritario per le aziende investire in attività di pulizia e sanificazione ambientali di uffici e spazi comuni, per garantire a collaboratori, clienti ed ospiti una tutela attenta nei confronti di batteri, virus e agenti patogeni di vario genere.

La sanificazione, affidata ad un’azienda affidabile come la Cmz che opera nel settore in tutto il territorio di Monza e Milano, è un’attività che per poter garantire una igienizzazione sufficiente degli ambienti di lavoro, deve essere svolta con buona continuità e non soltanto con interventi d’emergenza “una tantum”; il fatto che per molte aziende la sanificazione sia una voce a bilancio importante per quest’anno e, verosimilmente anche per quello venturo, ha spinto l’Agenzia delle Entrate ad entrare nuovamente sull’argomento con nuove delucidazioni sull’ambito di applicazione del bonus.

Bonus sanificazione 2021; Che cos’è e a chi spetta

Il bonus sanificazione è, in una buona sostanza, un credito di imposta pari al 30% e fino ad una cifra massima di Euro 60.000 euro, applicato sulle spese sostenute nei mesi di giugno, luglio e agosto 2021 per la sanificazione degli ambienti di lavoro e dei relativi mezzi/strumenti/attrezzi utilizzati, oltre che applicabile sulle cifre spese per l’acquisto di dispositivi di protezione individuale e di altri prodotti e strumenti atti a garantire la salute dei lavoratori e degli utenti; a questo elenco sono state aggiunte le spese sostenute per l’acquisto e la somministrazione di tamponi molecolari e antigenici Covid-19 (come da articolo 32 del decreto “Sostegni-bis”.

Questa misura è a favore di soggetti esercenti attività di impresa di qualunque settore, oltre che verso chi eserciti anche individualmente “arti e professioni” e nei confronti degli enti non commerciali, come le Onlus e altre associazioni del cosiddetto “Terzo settore” ,senza escludere gli enti religiosi riconosciuti.

In considerazione del boom sempre più inarrestabile di portali come Airbnb e degli affitti di breve periodo in alloggi privati, settore colpito durante da lockdown e restrizioni del periodo più critico della pandemia, tale beneficio fiscale è stato esteso anche alle strutture ricettive extra-alberghiere a carattere “non imprenditoriale”.

Quali sono le spese ammesse per beneficiare del bonus?

Come anticipato brevemente, le spese ammesse per godere dei benefici previsti dal bonus sanificazione sono quelle sostenute, e dimostrabili, per la sanificazione degli ambienti nei quali viene svolta l’attività lavorativa oltre che per l’acquisto di prodotti detergenti e disinfettanti e per la somministrazione di tamponi (comprese le spese connesse, ovvero propedeutiche e necessarie alla somministrazione stessa, come ad esempio quelle relative al personale e agli ambienti utilizzati a tale scopo); all’elenco si aggiungono le spese documentate per l’acquisto di “dispositivi di protezione individuale” (quali ad esempio mascherine, guanti monouso, termometri, termoscanner ecc.) e gli esborsi per materiali/strutture atte a garantire la distanza di sicurezza interpersonale sul lavoro, quali barriere, strutture divisorie in plexiglass e pannelli protettivi.

Sono invece escluse dal bonus sanificazione, nonostante le richieste delle aziende in tal senso, le spese effettuate per la consulenza in materia di prevenzione e salute sui luoghi di lavoro (aumentate di molto nell’ultimo anno e mezzo), per la progettazione degli ambienti di lavoro, l’addestramento e la stesura di protocolli di sicurezza ; se è vero che molte aziende non erano del tutto coscienti degli obblighi normativi, e dell’ulteriore sforzo da “produrre” in un periodo davvero delicato e complesso come quello della pandemia da Covid 19, è pur vero che questo impegno andava probabilmente premiato con un beneficio fiscale più consistente.

Occorre per precisione far notare che, laddove (come abbondantemente capitato nel 2020) le richieste dovessero superare le risorse disponibili, ovvero circa 200 milioni di euro per l’anno 2021, l’Agenzia delle Entrate determinerà la quota percentuale dei crediti effettivamente fruibili (nel caso dell’anno scorso pari a circa il 15%).

In tal caso, l’importo massimo del bonus sarà pari al credito richiesto moltiplicato per la percentuale che sarà resa nota nelle prossime settimane.

Anche quest’anno, nonostante le perplessità espressa da più parti, i soggetti interessati al bonus sanificazione sono stati chiamati ad inviare, all’Agenzia delle Entrate, la comunicazione delle spese sostenute nella breve finestra temporale tra il 4 ottobre 2021 ed il 4 novembre 2021,

La Cmz, attiva nel settore delle sanificazioni a Monza, Cinisello Balsamo e Sesto San Giovanni, è a vostra disposizione per ogni approfondimento e consiglio in questo ambito; non esitate a contattarci

Articolo pubblicato il 08/07/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 08/07/2021.

EDILIZIA E PULIZIA A MILANO: LE IMPRESE ARTIGIANE INDIVIDUALI STRANIERE A MILANO SUPERANO QUELLE ITALIANE.

In due storici settori dell’artigianato, ovvero l’edilizia e pulizie, durante il fatidico anno 2020 si è verificato uno storico quanto oramai inevitabile sorpasso; le ditte individuali gestite da imprenditori stranieri hanno superato in percentuale quelle gestite da italiani, e rappresentano oramai rispettivamente il 52% e il 63% del totale delle aziende attive.

Sono questi i dati che saltano subito all’occhio da una recente relazione del Centro Studi di Unione Artigiani per quanto riguarda le province di Milano e Monza-Brianza; i dati aggregati segnalano un significativo -1% (dunque una sostanziale ottima tenuta) del numero delle ditte registrate e ancora attive in Camera di Commercio, anche dopo lo tsunami economico del 2020 che si temeva lasciasse strascichi ancora più gravi, ma dietro l’apparente continuità si cela un cambiamento di lunga data ed inesorabile nell’effetto finale.

“Un dato storico per Milano” secondo le dichiarazioni del Segretario di Unione Artigiani Milano Monza-Brianza Marco Accornero, “un fenomeno comunque inarrestabile e che non si può fermare con le mani; ma anche una spinta agli italiani affinché tornino ad amare e sostenere l’artigianato, perché nel mercato c’è posto per la qualità e le associazioni di categoria sostengono la concorrenza leale nel rispetto delle regole”

 Una vera e propria rivoluzione, culturale e lavorativa, che obbliga da un lato le amministrazioni e i rappresentanti di categoria a mettere in campo ogni iniziativa che possa difendere dall’estinzione l’artigianato di qualità e di rilanciare l’innovazione, ma che d’altro canto rende necessario un forte investimento in progetti e strumenti di sostegno ed integrazione che accompagnino la crescita e lo sviluppo, nella piena regolarità, delle imprese straniere.

La Cmz, impresa di pulizie e di sanificazione storica delle province di Monza e Milano fa del suo meglio per assicurare la continuità di un’azienda a conduzione familiare presente da oramai 30 anni sul mercato, aperta costantemente all’innovazione dei propri servizi anche grazie all’apporto di maestranze di differente origine, cultura e tradizioni.

Se ad esempio nei settori delle pulizie e dell’edilizia lo storico passaggio è già avvenuto, e anche in maniera piuttosto abbondante nelle proporzioni (come avviene proprio nel nostro settore del “cleaning”), nello specchietto retrovisore si possono già intravedere quali siano i comparti oramai “in corsia di sorpasso”, ovvero l’alimentare (con il 47% di aziende straniere) e del tessile (43%) mentre colpisce quanto sta avvenendo in uno dei settori più tipicamente lombardi, come quello della falegnameria, dove i “non italiani” sono già più di uno su quattro (27%), con una crescita esponenziale e costante.


A Milano città sono attive i tutto 26.752 imprese, 42.095 nell’area metropolitana e 22.184 nella provincia a Monza Brianza, ma gli artigiani sono concentrati soprattutto nell’area nord-est di Milano (con il 27%) e in misura assai limitata nel centro città (6%), oramai vocata quasi interamente al terziario e ai servizi.

 In provincia di Milano sono la zona della Martesana ed il Nord Ovest più prossimo alla Brianza le aree che vivono ancora nel piano la tradizione artigiana, mentre il Sud Est Milano è il territorio che registra il minor numero delle imprese di questo genere, con solo l’8% del totale.
Per quanto riguarda la Brianza, i soli comuni di Desio, Seregno e Cesano Maderno ospitano oltre un’impresa artigiana su due (54%) dell’intera provincia di Monza, a riprova di un distretto vero e proprio di mini imprese ancora assolutamente diffuso e strategico nonostante il trascorrere degli anni.

Per quanto riguarda le aziende artigiane gestite da stranieri, in generale, Milano città ne rappresenta un significativo 46% del totale, nell’area metropolitana la percentuale è del 39%, mentre solo il 15% in Brianza, a riprova di un “sorpasso” complessivo ancora molto lontano man mano che si allontana dalla metropoli del capoluogo meneghino per andare verso la provincia.

Ma da dove arrivano gli imprenditori di origine non italiana?

Per quanto riguarda i continenti, i titolari d’impresa sono africani per il 41%, europei per il 31% e asiatici (sorprendentemente) solo per il 15%, sudamericani per 12%, 1% nord e centro americani, poche unità dal continente australiano.

Gli egiziani sono attivissimi nell’edilizia, nelle pulizie e nel settore degli alimentari, mentre la comunità cinese risulta molto attiva nel tessile, nel settore dell’abbigliamento e nei servizi alla persona come parrucchieri, centri estetici e centri benessere.


Nelle imprese straniere le donne titolari sono in maggioranza nel settore del tessile e dei servizi alla persona. Gli stranieri imprenditori, uomini e donne, sono mediamente più giovani.

Le ditte individuali rappresentano il 78% delle imprese artigiane sia a Milano che in Brianza. e i titolari sono uomini per l’83% della totalità (un “plebiscito” dovuto certamente alla tipologia di attività, spesso manuale, ma anche la riprova di un gap difficile da colmare).

Considerando invece le fasce d’età, gli imprenditori artigiani uomini over 50 sono in maggioranza relativa con una media del 32% del totale; allo stesso modo le donne imprenditrici artigiane sono al 31% presenti nella fascia d’età intermedia tra i 40 e i 49 anni.

Come sostengono da Unione Artigiani, gli imprenditori stranieri che fanno impresa qui in Italia dimostrano una grande dose di coraggio, perché sono costretti a sfidare una burocrazia rigida, a volte ostile e a dir poco complicata anche per gli italiani, resa ancora più un ostacolo dalla barriera linguistica e culturale.

L’associazione di categoria offre per tutti corsi e attestati di riqualificazione professionali che hanno l’obiettivo di guidare non solo gli imprenditori, ma anche i lavoratori destinati loro malgrado ad essere “estromessi” dall’industria, dal commercio e dai servizi.

La sfida, per  una impresa di pulizie moderna e strutturata come la Cmz, che offre i suoi servizi a Milano, Monza e in tutte le province della Lombardia, è quella di conservare il meglio della tradizione e della conoscenza del tessuto imprenditoriale locale, patrimonio solo di chi ha esperienza quasi trentennale in ambito servizi, e metterlo a disposizione dell’entusiasmo, della dedizione al lavoro e della buona volontà di tutti i colleghi, collaboratori, dipendenti ed artigiani, che pur nella differenza di lingua, origine e cultura sposano e sposeranno in pieno il nostro concetto di lavoro serio e professionale e la visione aziendale di lungo periodo della nostra impresa.

Articolo pubblicato il 08/07/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 08/07/2021.

Barbonismo Domestico a Milano; numeri e dati

Un numero significativo, tra i 200 e 300 sopralluoghi svolti in un anno per situazioni di degrado abitativo, “barbonismo domestico” e accumulo compulsivo, con una costante crescita nell’ultimo quinquennio e con ulteriore aumento atteso a seguito dell’aggravarsi di molte situazioni di questo genere a causa della pandemia che ha isolato ulteriormente i soggetti più fragili.

Sono questi i dati che emergono da alcuni recenti informative rilasciate da membri autorevoli dell’Azienda Sanitaria di Milano e Provincia, sempre più impegnata con il suo “Servizio di Igiene Pubblica” nella gestione di questa tipologia di casi, soprattutto per situazioni già arrivate oltre i limiti di sopportazione e segnalate da vicini e parenti di chi vive in queste condizioni, situazioni che sovente diventano note solo dopo fatti tragici che portano alla luce vicende oramai irrimediabili nel totale abbandono e nella solitudine più completa.

Interventi congiunti, che possono riguardare e coinvolgere figure professionali e squadre diverse, ma che nei casi più complessi arrivano a richiedere uno sforzo comune da parte di amministrazioni locali, forze dell’ordine, vigili del fuoco, fino agli assistenti sociali e al coinvolgimento dei veterinari che prendono in cura gli animali loro malgrado costretti a convivere, se sopravvissuti, nelle condizioni che abbiamo descritto.

Una “joint venture” che però non necessariamente riesce a garantire il raggiungimento del risultato atteso, perché spesso il soggetto colpito da isolamento domestico non vuole farsi aiutare e resiste ad ogni forma di supporto, fino ad un eventuale intervento forzato segue e accompagna il famigerato “Trattamento Sanitario Obbligatorio” finalizzato a tutelare la salute del soggetto e l’incolumità della salute pubblica.

Solo due anni fa un’anziana signora venne trovata in condizioni serie di salute dopo oltre 10 giorni dalla sua scomparsa da casa, salvata dai Vigili del Fuoco dopo alcune segnalazioni; questa persona era proprietaria di ben tre appartamenti nello stesso caseggiato ma tutti e tre totalmente invasi da rifiuti e vecchi oggetti accatastati di ogni genere e man mano diventati invivibili, ma nessuno tra i vicini aveva segnalato la situazione e addirittura il portiere, con guardiola proprio di fronte ad uno degli alloggi, ha affermato di non essersi mai accorto di nulla; in un caso analogo un’altra persona colpita da accumulo compulsivo aveva addirittura abbandonato casa per vivere in affitto nello stesso stabile, si, ma in un box nel quale aveva comunque ricominciato a stipare ogni genere di oggetto.

La Sindrome di Diogene, o “Barbonismo Domestico” è appunto una grave forma di patologia che fa sì che le persone che ne vengono colpite trattengano in casa ogni genere di oggetto, con il pensiero iniziale di trarne qualche forma di utilità o per l’incapacità a separarsi dalle cose, finanche la spazzatura, gli oggetti rotti fino ad arrivare addirittura ad elementi che si deteriorano generando miasmi e liquami, fino all’estremo passo della “conservazione” dei propri rifiuti corporei, come in molti casi di isolamento domestico e accumulo compulsivo trattati dalla Cmz a Milano e Monza negli ultimi mesi.

Casi per i quali l’intervento di pulizia e sgombero viene richiesto dai parenti della persona in difficoltà, ma spesso su segnalazione pressante dei vicini di casa oramai esasperati dai disagi, ancor più quando l’appartamento si trova in condominio; in casi del genere i cattivi odori, il proliferare d’insetti e roditori, e la condizione generale di insicurezza per il progressivo degrado degli impianti igienici, idraulici ed elettrici, con i rischi del caso, vengono percepiti come un gravo pericolo oltre la soglia tollerabile.

Tra i casi più estremi e complessi quello di chi utilizza i balconi come vera e propria piccionaia, col risultato che i volatili, dopo avere familiarizzato con l’ambiente domestico, siano arrivati a colonizzarlo in ogni anfratto, o case che sono arrivate ad ospitare fino a 40 gatti in condizioni igieniche disperate e con gravissime ripercussioni sulla salute dei quadrupedi, dai quali però la proprietaria non era in grado di separarsi ma neppure di prendersene cura in maniera minimamente corretta.

L’Università Statale di Milano negli anni passati ha disposto dei campionamenti dell’aria “raccolta” in circa una trentina di appartamenti di accumulatori seriali; da questa analisi è emerso in modo chiaro come in questi ambienti siano presenti elementi inquinanti e muffe in misura di gran lunga superiori rispetto a quelli di abitazioni “normali”, la prova evidente che per chi vive in queste condizioni aumenta significativamente anche il rischio di patologie respiratorie.

Immaginate un appartamento buio, nel quale le tapparelle non vengono sollevate da mesi e le finestre restano chiuse anche nei mesi estivi, nel quale il soggetto colpito dalla patologia vive oramai immerso ed assuefatto ad un tanfo che è un misto di sporco pesante, muffa, polvere e umidità oramai permeato in ogni anfratto e che si avverte distintamente parecchi metri prima di varcare la soglia di casa anche a porta chiusa, talvolta già dal portone d’ingresso ; la Cmz si è occupata con successo di molti casi di Barbonismo Domestico a Milano e in tutta la Lombardia, ma anche in diverse altre regioni del Nord Italia.

Articolo pubblicato il 10/06/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 10/06/2021.

Superbonus del 110%: come funziona e chi ne ha diritto

Anche se la nostra azienda non è direttamente coinvolta, in quanto lavori di pulizia, sanificazione e disinfestazione che svolgiamo a Monza e Milano non sono oggetto della normativa che andremo a trattare, sempre più proprietari di casa e condomini ci chiedono lumi in materia di Superbonus, ed è per questo che abbiamo deciso di dedicare un breve articolo alla materia.

Il SuperBonus 110% è un forte incentivo stabilito dal cosiddetto decreto Rilancio che permette ai beneficiari di effettuare lavori di riqualificazione energetica e riduzione dei rischi sismici senza doverne sostenere il pesante costo, che ovviamente non sarebbe alla portata di tante famiglie, ancor più dopo un anno di contrazione economica come quello che abbiamo vissuto a causa della pandemia da Covid 19

Grazie a questo provvedimento i beneficiari che hanno svolto o eseguiranno lavori di ristrutturazione dal 1° luglio 2020 fino al 31 dicembre 2022 (in alcuni casi fino al 2023) contano su una detrazione pari al 110% delle spese sostenute per gli inteventi; tale “superbonus” può essere applicato a non più di due immobili di proprietà dello stesso soggetto ed è consentito detrarre anche le spese “accessorie” ma necessarie alla realizzazione dei lavori come ad esempio i costi della progettazione, quelli per lo smaltimento dei rifiuti e le onerose prestazioni dei professionisti e dei tecnici coinvolti nelle diverse fasi.

I soggetti che non desiderano utilizzare il credito d’imposta, anche per l’impossibilità di attendere i tempi di rimborso, possono scegliere tra altre due fondamentali opzioni che rendono maggiormente sostenibile l’onere economico: lo sconto in fattura da parte dell’impresa, che può arrivare “a zero”, oppure la cessione del credito a un soggetto terzo come una banca o una finanziaria, che dunque mette a disposizione una cifra economica a copertura pressoché totale dell’esborso economico da sostenere

Per poter beneficiare del SuperBonus al 110% sono indicati alcuni requisiti di accesso che ne limitano abusi e ne delimitano gli obiettivi a due, ovvero

  1. Si ha diritto al bonus soltanto se il lavoro svolto garantirà un miglioramento di almeno due classi energetiche e, ove non possibile per ragioni oggettivi e di “forza maggiore”, di una sola ma la più alta raggiungibile.

L’aumento delle classi energetiche dovrà ovviamente essere certificato da un Attestato di prestazione energetica (APE) rilasciato da un tecnico abilitato, pena la perdita di qualunque diritto al bonus e la conseguente necessità per i proprietari di far fronte alla spesa unicamente con le proprie risorse (situazione per molti potenzialmente “drammatica” per evitare la quale occorre mettersi in buone mani e non rivolgersi ad “improvvisati”).

  • In alternativa il superbonus viene erogato se gli interventi contribuiscono alla riduzione del rischio sismico. In questo caso però è fondamentale che gli immobili si trovino nelle zone sismiche 1, 2 o 3, con la possibilità di beneficiare anche di una detrazione del 95% sull’acquisto di una polizza assicurativa a copertura del rischio calamità naturali.

Interventi trainanti e trainati; di che si tratta?

I nostri clienti per le pulizie in condominio e in appartamento a Monza, Lecco e Milano ci hanno chiesto dettagli sui cosiddetti interventi trainanti e trainati che sono oggetto della normativa del superbonus, proprio perché per la seconda tipologia di lavori si ha diritto al “supersconto” solo se vengono realizzati contestualmente ad almeno uno degli interventi trainanti, ritenuti fondamentali, ovvero:

  • Isolamento termico (o cappotto termico) delle “superfici opache verticali, orizzontali e inclinate” per uno spazio oltre il 25% della “superficie disperdente lorda dell’edificio”, ovvero la facciata che lo riveste e lo delimita esternamente. I materiali isolanti utilizzati nel corso del lavoro di ristrutturazione devono rispettare i criteri ambientali minimi previsti dal decreto del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare con provvedimento dell’11 ottobre 2017
  • Interventi sulle parti comuni degli edifici, immobili unifamiliari, o su unità indipendenti all’interno di edifici per la sostituzione degli impianti di climatizzazione invernale esistenti con sistemi di riscaldamento centralizzati (come quelli a pompa di calore o a condensazione), o fornitura di acqua calda sanitaria.

Superbonus del 110%: Quali sono i limiti di spesa

Per le due tipologie di intervento “trainanti” la normativa ha previsto alcuni specifici limiti di spesa che possono variare in riferimento alla tipologia dell’edificio; per quanto riguarda i due interventi trainanti principali sono stati fissati i seguenti tetti

  • Per quanto concerne l’Isolamento termico (cappotto) per gli immobili unifamiliari o indipendenti all’interno di edifici plurifamiliari, il limite massimo è di 50.000 euro, mentre per gli edifici da uno a otto unità immobiliari, il limite di spesa è di 40.000 euro euro per ogni unità; se il condominio ha più di otto unità, invece, la spesa massima detraibile è di 30.000 euro per ogni unità.
  • Per quanto invece riguarda la sostituzione o l’adeguamento degli impianti di climatizzazione per gli edifici unifamiliari o indipendenti all’interno di un immobile plurifamiliare, la detrazione massima è di 30.000 euro, mentre gli interventi sulle parti comuni danno diritto a una detrazione massima di 20.000 euro per ogni unità se l’edificio ha sino a otto unità (limite fissato a 15.000 se invece l’edificio ha più di otto unità)

Per quelli che abbiamo definito come interventi secondari, ovvero quelli “trainati”, ci sono differenti limiti di spesa che andiamo brevemente ad elencare

  • per l’installazione di impianti fotovoltaici il tetto massimo è fissato a quota 48.000 euro per singola unità immobiliare, con limite di spesa di 2.400 euro per kW ora. Il limite scende a 1.600 euro ogni kW ora se si stratta di demolizioni, ricostruzioni o nuove costruzioni;
  • per l’installazione dei sistemi di accumulo il massimale per singola unità è di 48.000 euro, con limite di 1.000 euro per kW ora, e comprende la spesa per l’impianto fotovoltaico e il costo del sistema di accumulo integrato;
  • per la sostituzione degli infissi la detrazione massima è di 60.000 euro per edificio

Ricordiamo, per concludere, che i beneficiari che possono usufruire dell’agevolazione ecobonus al 110 per cento sono: persone fisiche, i condomini, organizzazioni del “terzo settore” e Onlus, cooperative di abitanti, società sportive dilettantistiche, con l’esclusione degli immobili di lusso delle categorie più elevate.

Dedicheremo il prossimo articolo alle fasi di queste tipologie di intervento e agli aspetti più prettamente economici che “preoccupano” le famiglie.

La Cmz, impresa di pulizie storica presente a Sesto San Giovanni e Monza, ma con un raggio di attività che sulle attività di sanificazione e disinfezione copre le province di Como, Lecco, Pavia e Bergamo, resta a vostra disposizione per qualunque consiglio in merito grazie al suo staff di esperti qualificati.

Articolo pubblicato il 24/05/2021 da Alessandro Mozzati. Ultima modifica: 24/05/2021.

COVID-19 UN ANNO DOPO: I CASI DI ISOLAMENTO DOMESTICO SONO IN AUMENTO

Più di un anno intero condizionato dall’incubo della pandemia da Covid 19, come quello appena trascorso, non poteva non lasciare profondi segni sul vissuto di molti, soprattutto per alcune categorie sociali già piuttosto fragili e in difficoltà; persone di origine, età e categoria sociale eterogenee, spesso già condizionate da uno stato di emarginazione che ne ha indebolito le reazioni e a serio rischio di cadere nel baratro del cosiddetto “barbonismo domestico”.

Un problema, quello della cosiddetta “Sindrome di Diogene”, che è tornato prepotentemente d’attualità nella cronaca recente con alcuni tragici casi di anziani deceduti in casa dopo mesi di silenzio completo e nessun contatto con i familiari, come accaduto a Roma e Milano. 

Persone sole, disorientate e senza riferimenti in famiglia o tra gli amici, in una condizione nella quale si perde più facilmente il senso della realtà e può risultare arduo  porsi l’obiettivo di affrontare di petto le proprie difficoltà materiali, con la tendenza ad accumulare immondizia in casa senza neppure accorgersene inizialmente, per poi degenerare in situazioni davvero indicibili.

Una patologia che sta colpendo una percentuale non così trascurabile della popolazione rispetto a quando si potrebbe credere e che spinge in maniera progressiva ma spesso inesorabile un gran numero di soggetti alla parziale o completa emarginazione sociale.

Un fenomeno che riguarda, in maniera inaspettata per chi non è “del settore”, una percentuale più significativa di soggetti benestanti rispetto agli indigenti, e più di frequente le zone agiate delle nostre città rispetto ai quartieri popolari ; forse perché oramai, specie nei quartieri “signorili” si sono oramai del tutto dissolti i rapporti di vicinato, in nome di una “riservatezza” che sfocia spesso in una totale indifferenza nella quale viene meno anche la minima conoscenza tra vicini di casa che talvolta ancora permane  nelle zone più periferiche.

E il Covid ha drammaticamente fatto esplodere le situazioni di isolamento già in essere, con tutti noi chiusi in casa spaventati anche dalla nostra stessa ombra e con poca voglia di aprirsi alla conoscenza altrui o di offrire la propria presenza ad “estranei” di qualsivoglia genere, se già ci è stato impossibile frequentare parenti stretti e amici.

I nuovi “barboni domestici” sono quindi diventati ancor più dei fantasmi, soggetti che già tendono spontaneamente a scomparire e a non dare segnali della propria presenza, da inizio 2020 sono stati lasciati ancor più a sè stessi anche dai pochi che faticosamente hanno provato

a prendersene cura e, come ultimo baluardo, sono rimasti i Servizi Sociali, i volontari delle associazioni se non addirittura le forze dell’ordine.

Un fenomeno sociale che sta colpendo una percentuale non così minima della popolazione, soprattutto tra gli anziani, rispetto a quando si potrebbe credere e che progressivamente li spinge all’emarginazione sociale.

Icasi segnalati dai servizi sociali sono in gran parte dei soggetti ultrasessantacinquenni, soli e malati, con un quadro familiare disgregato non per forza per ragioni economiche ma più spesso per la rottura dei rapporti con figli e nipoti, spesso dettata da uno stato di malattia psichica non per forza già accertata ma già evidente “de facto” e a volte irreversibile.

E’di pochi anni fa il primo testo interamente dedicato alla tematica, del sociologo romano Luca Di Censi, sociologo autore del volume “Uno studio sul barbonismo domestico nell’area metropolitana di Roma. Tra povertà, Sindrome di Diogene e disposofobia”, che pur partendo da una dimensione prettamente territoriale, come quella della provincia di Roma dal 2002 ad oggi, offre un quadro molto preciso e strutturato della situazione di un fenomeno in crescita esponenziale.

Solo tra il 2013 e il 2014 nella Capitale sono stati segnalati quasi 700 casi di barbonismo domestico sottoposti all’attenzione dei Servizi Sociali di Roma, con tutte le fasce di popolazione dall’adolescenza in avanti coinvolte, in gran parte soggetti del tutto “sconosciuti” prima di allora alla rete di servizi socio-sanitari del territorio o, presi in carico in passato dagli assistenti solo per brevi periodi e dopo di allora non più agganciati in alcun modo ad essi.

Gli individui segnalati sono quasi tutti italiani, con solo un 3% di soggetti di origine straniera in un equilibrio quasi assoluto tra uomini e donne ma con una lieve predominanza di queste ultime (circa il 52% del totale), in totale allineamento con la distribuzione demografica italiana.

Per quanto riguardo le fasce d’età prevalgono nettamente gli ultrasettantenni, con circa il 49% di over 74 e il 21% di individui tra i 65 e i 74 anni, mentre complessivamente gli under 65 sono solo il 30 % circa del totale dei casi.

E’ evidente che si tratti di fasce d’età più facilmente soggette a tutta una serie di patologie fisiche e spesso anche di carattere psicologico in grado di far scivolare soggetti più problematici in situazioni di grave marginalità; anziani solitari (in 6 casi su 10) spesso per scelta, ma talvolta per tragiche cause naturali o per la completa rottura nelle proprie reti familiari e sociali, il 45 % delle persone risulta celibe o nubile, il 27 % è composto da vedovi che quasi sempre si sono trovati in questa condizione poco dopo essere rimasti soli.

Rilevante la percentuale di persone con trascorsi di dipendenze da sostanze alcooliche, stupefacenti se non anche da abuso di medicinali, già in partenza condizionate da un significativo isolamento relazionale e maggiormente esposte all’abbandono sociale.

Chi soffre di questo grave disagio dunque è trasversale a condizioni economiche, età, ceto sociale e livello di studi; basti pensare che oltre il 40 % dei soggetti seguiti dai Servizi Sociali per problematiche del genere, è in possesso di diploma o di una laurea e dunque trattare o o leggere il fenomeno in una ottica di categorie di benessere economico o ruolo sociale risulta assolutamente riduttivo e fuorviante.

Per una consulenza personalizzata su casi di barbonismo domestico a Milano, Monza, in tutta la Lombardia e in Piemonte non esitate a contattare la Cmz; il nostro team di esperti specializzati su casi di isolamento domestico saprà offrirvi un quadro chiaro su un possibile intervento di pulizia e sgombero completo.

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